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Lotte e solidarietà
x i 5 dal mondo
Antigua y Barbuda, Argentina, Australia, Belgio, Boemia, Bolivia, Brasile,Canada, Colombia, Congo, Cuba, Danimarca, Ecuador, Francia, Gibuti, Gran Bretagna, Germania, Grecia, Guinea Bissau, Italia, India, Libano, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Portogallo, Repubblica Dominicana, San Marino, Stati Uniti, Spagna, Sudafrica, Svezia, Timor Est, Uruguay, Venezuela,
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Partiti comunisti indiani ratificano l’appoggio ai Cinque (23 novembre) – Prensa Latina ha riportato che i rappresentanti di 57 partiti comunisti e operai di 48 paesi hanno ieri concordato in India di intensificare la solidarietà internazionale con i Cinque cubani ingiustamente detenuti negli Stati Uniti dal 1998 per aver lottato contro il terrorismo. L’accordo è stato sottoscritto a Nueva Delhi prima di concludere una riunione internazionale organizzata dal Partito Comunista indiano (PCI) e dal Partito Comunista Indiano Marxista (PCIM). “Il prossimo anno sarà decisivo nella lotta per la liberazione dei Cinque” ha assicurato da parte sua il membro del Burò Politico del PCIM, Sitaram Yechury. Anche Oscar Martínez, vice-Presidente del Dipartimento delle Relazioni Internazionali del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, ha realizzato un appello all’attuale Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, per chiedere la liberazione di Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, René González, Ramón Labañino e Fernando González. “Se Obama vuole davvero compiere la sua promessa elettorale di cambio, allora deve togliere il blocco contro Cuba e deve liberare i Cinque”, ha precisato Martínez nell’atto de clausura dell’evento. L’XI Incontro di partiti comunisti e operai si è inoltre pronunciato contro l’espansione dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) e le basi militari straniere. Allo stesso modo, hanno concordato di celebrare ogni 29 novembre una giornata di solidarietà con la lotta del popolo palestinese, e di coordinare azioni con i sindacati e con i giovani nei rispettivi paesi per difendere i diritti dei lavoratori. Il XII Incontri di partiti comunisti e operai avrà luogo in Sud Africa il prossimo anno.
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Giurista tedesco difende lacausa dei Cinque (20 novembre - Radio Rebelde) – L’ingiustizia commessa contro i Cinque antiterroristi cubani incarcerati negli Stati Uniti, ha convertito Gunter Belchaus in un membro del movimento mondiale di solidarietà con questi lottatori. Dopo il suo pensionamento dal Ministero di Giustizia del paese, il professionista giuridico ha cominciato a visitare Cuba nel 1997, e si è convertito in un instancabile lottatore per la liberazione di Antonio Guerrero, Gerardo Hernández, Fernando González, René González e Ramón Labañino. Belchaus ha dichiarato che gli sforzi devono concentrarsi per portare la verità agli Stati Uniti, mediante l’aiuto di tutti i Comitati di Solidarietà dei distinti paesi del mondo. Tale criterio lo porterà al V Colloquio Internazionale per la liberazione dei Cinque, che si svilupperà a partire da domani e fino al 23 nella città orientale di Holguín. Confessa di aver sentito parlare per la prima volta dei cubani antiterroristi in un incontro con il Partito di Sinistra Tedesco nel 2001, di aver scritto a Gerardo e a René, e di aver, successivamente, stabilito una corrispondenza con Guerrero. Il giurista ha affermato che dalla sua fondazione, il Comitato Nazionale per la Liberazione dei Cinque in Germania, chiamato Basta Ya, non smette di realizzare attività in favore della liberazione, inclusa la raccolta di migliaia di dollari per introdurre un articolo in una pagina del New York Times, uno dei giornali di maggiore tiratura negli Stati Uniti. I Cinque furono catturati dall’Ufficio Federale di Indagini nel 1998, mentre stavano penetrando in organizzazioni anticubane nel Sud della Florida, e nel 2001 ricevettero condanne estreme ed ingiuste, nell’ambito di un processo viziato da arbitrarietà.
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Deputati brasiliani a Washington sollecitano la revisione del caso (21 ottobre - PL) - Deputati statali di San Paolo e Rio Grande del Sud hanno ieri richiesto alle autorità statunitensi la revisione del caso dei Cinque anti-terroristi cubani arrestati ingiustamente negli Stati Uniti e detenuti da oltre 11 anni. I firmanti della lettera congiunta sono membri del Fronte Parlamentare di Solidarietà con Cuba dello Stato di San Paolo, coordinato dal deputato Raúl Marcelo, e del Fronte Parlamentare di Solidarietà con Cuba dello Stato di Rio Grande del Sud, il cui coordinatore è il deputato Raúl Carrión. Con la firma di 66 deputati (47 di Rio Grande del Sud e 19 di San Paolo), la missiva è stata inviata alla Segretaria dello Stato del Governo del Presidente Barack Obama, Hillary Clinton, alla presidente della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, Nancy Peolsi ed alla First Lady, Michelle Obama. I legislatori chiedono la libertà dei Cinque, o mediante il potere provinciale di revisone del caso o attraverso le prerogative accordate dalla legge statunitense al Presidente Obama con le quali potrebbe scarcerare Fernando González, Ramón Labañino, Gerardo Hernández, Antonio Guerrero e René González
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Documentario (21 ottobre) - La solidarietà con i Cinque è stata sottolineata anche in Gibuti, dove è stato proiettato il documentario "El Mayor Amor", un’opera appassionata che descrive la sofferenza dei Cinque antiterroristi e delle loro famiglie. Era presente alla proiezione, avvenuta nell’ospedale Peltier, della capitale, Clara Pulido, ambasciatrice di Cuba nel paese, che ha riferito gli ultimi dettagli del caso. La diplomatica ha ricordato l’internazionalismo di Gerardo Hernández, Fernando González e Ramón Labañino -tre dei Cinque- combattenti per l’indipendenza dell’Angola e contro il regime del apartheid, segnala la nota di stampa del sito digitale del MINREX cubano
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www.flickr.com/photos/cubainforma/ o www.italia-cuba.it/foto
ASSOCIAZIONE
GIURISTI DEMOCRATICI ITALIANI (29 ottobre) - Cinque agenti cubani, Gerardo Hernandez, Ramon Labanino, Fernando Gonzalez, Antonio Guerrero, Rene' Gonzalez, sono stati infiltrati, durante gli anni Novanta, nelle file dell'opposizione cubana di Miami al fine di reperire informazioni atte a scongiurare gli attentati terroristici contro Cuba che, nel corso degli anni hanno provocato oltre tremila vittime, fra le quali il cittadino italiano Fabio Di Celmo, e danni economici ingenti. I dati ottenuti dai Cinque sono stati inoltrati dalle autorità cubane a quelle statunitensi, nel corso di una riunione svoltasi alla fine degli anni Novanta all'Avana, con la partecipazione di Dipartimento di Stato e FBI. Il 10 settembre 1998 i cinque agenti, individuati dalla FBI, sono stati arrestati e tradotti in carcere; rinviati a giudizio con accuse molto pesanti, sono stati condannati alla fine del 2001 a pene di ergastolo e lunghe reclusioni, con imputazioni di cospirazione al fine di commettere omicidio (contro Gerardo Hernandez in relazione all'abbattimento, dopo ripetuti avvertimenti, di due aerei che sorvolavano clandestinamente Cuba nel 1997) e al fine di commettere spionaggio aggravato (nei confronti degli altri) più reati minori. Le accuse contro i Cinque sono totalmente infondate da un punto di vista giuridico, così come il giudizio di primo grado non ha risposto agli standard di obiettività richiesti dall'VIII emendamento alla Costituzione statunitense. Si tratta di un processo politico che deve ricevere soluzione politica nell'ambito dell'auspicabile normalizzazione dei rapporti fra Cuba e Stati Uniti, per questi motivi chiediamo al Parlamento e al governo italiano di prendere posizione, affinché il presidente Obama conceda la libertà ai Cinque, permettendo loro di tornare in patria. Giovedì 5 novembre ore 11 Sala del Refettorio, Palazzo San Macuto, via del Seminario 76 Relazioni: Dott. Fabio Marcelli, ricercatore CNR e membro Esecutivo nazionale dei Giuristi Democratici Dott. Domenico Gallo, magistrato della suprema Corte di Cassazione Prof. Luciano Vasapollo, docente Università La Sapienza e membro del Comitato internazionale per i Cinque On. Leoluca Orlando, deputato Italia dei Valori e membro Commissione esteri Interverrà l'Ambasciatore della Repubblica di Cuba in Italia. Partecipano personalità del diritto, della politica e della cultura.
Manifestazione nazionale a Milano il 10
ottobre 2009
Manifestazione a Roma per i
Cinque Un camion-vela, interamente coperto da un gigantesco telone con le immagini dei Cinque cubani, da undici anni prigionieri politici negli Usa per aver denunciato le trame terroristiche che si ordivano in quel paese tra la mafia cubana, da bandiere cubane o rosse con l'effigie del Che Guevara, da vessilli dell'Associazione, da slogan per la liberazione dei Cinque e in solidarietà con la rivoluzione cubana, a partire da Piazza della Repubblica guidava un lungo corteo di macchine attraverso la città. Una dozzina di vetture, tutte imbandierate sono passate strombazzando davanti all'ambasciata Usa, dove dietro le finestre si potevano scorgere le espressioni marmoree e certamente imbarazzate dei funzionari nordamericani. Quattro volte gli yankees hanno dovuto sopportare il nostro passaggio abbagliante di bandiere e tonante di slogan, quattro volte i cittadini e turisti di questo lungo percorso hanno assistito e numerose volte applaudito la stupefacente carovana. Carovana che, dopo due ore di cammino, non s'è lasciata neppure intimidire dai rovesci di un Giove Pluvio, forse convocato per la bisogna. Il sole della nostra passione internazionalista ne ha avuto ragione.
Manifestazione - dibattito
Una TV di Roma denuncia l’ingiusta reclusione dei Cinque Eroi (9 settembre) - Un gruppo di noti dirigente politici, membri di organizzazioni di solidarietà con Cuba e vari intellettuali hanno denunciato in una Tavola Rotonda trasmessa dal canale di televisione Teleambiente, l’ingiusta reclusione scontata da quasi 11 anni dai Cinque Eroi cubani prigionieri negli Stati Uniti per aver combattuto il terrorismo. Le ingiustizie del caso sono state spiegate e commentate da Fabio Amato, responsabile delle relazioni internazionali del Partito di Rifondazione Comunista e dal Prof. Luciano Vasapollo, professore universitario, con altri attivisti e giornalisti. Teleambiente è un canale associato ad 11 canali di televisione della rete digitale e trasmette attraverso la piattaforma satellitare Sky; si calcola che nell’ora di punta tocchi almeno 250000 utenti. Con un atto di solidarietà e contro l’ingiusta reclusione scontata da quasi 11 anni negli Stati Uniti da René González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e Gerardo Hernández, per aver combattuto il terrorismo, è cominciata La Giornata, che intensificherà la solidarietà che questo caso ha suscitato tra le persone progressiste del mondo. Le manipolazione e le ingiustizie del processo sono state esposte e commentate ai presenti da Raúl Rodríguez, vicepresidente dell’Assemblea Provinciale del Poder Popular della provincia La Habana; da Luciano Iacovino, presidente dell’ Associazione d’amicizia con Cuba La Villetta e da Rodney López, Ambasciatore di Cuba in Italia. Un numeroso pubblico, con molti membri di partiti politici e di varie associazioni d’amicizia e solidarietà con Cuba, ha assistito a questo incontro.
Il grido di lotta dei Cinque si alza anche dall’Italia
“Hoy se camina confiado
I giornalisti cubani per i Cinque Eroi (23 febbraio) - Da oltre quarant'anni negli Stati Uniti - come risulta anche da documenti del Governo statunitense, ora declassificati - vengono progettate, finanziate, promosse, favorite e attuate azioni contro Cuba che vanno dall'invasione armata all'assassinio dei dirigenti della Rivoluzione, dagli attentati contro persone o beni alla diffusione di malattie epidemiche, dalle trasmissioni radio-televisive illegali che incitano a commettere atti criminali o di guerra, al finanziamento e all'addestramento di gruppi paramilitari per azioni armate sul territorio cubano. Tutto questo è terrorismo. Questa situazione ha avuto e continua ad avere un costo per Cuba. Finora i danni materiali ammontano a circa 54.000 milioni di dollari. Per i danni al popolo cubano non si possono fare stime in dollari: le 3.478 vittime o i 2099 feriti si possono solo contare e si può solo condividere il dolore arrecato alle famiglie e al popolo cubano. Ma ancora oggi, dopo la tragedia che l'11 settembre ha colpito il popolo degli Stati Uniti e dopo che il Governo degli Stati Uniti dichiara e attua una guerra mondiale prolungata e indefinita contro il terrorismo presentandola come una guerra umanitaria, per la libertà, la democrazia e i diritti violati, c'è una situazione paradossale che continua. A Miami, nella Florida, sono stati incarcerati cinque cittadini cubani che raccoglievano informazioni sui gruppi paramilitari e sulle attività della mafia cubano-americana, per prevenire atti di terrorismo e difendere il proprio popolo dalle aggressioni e dalla morte. L'accusa nei loro confronti è stata quella di avere messo in pericolo la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. I giudici di Miami, condizionati dalla mafia della Fondazione Nazionale Cubano-Americana, hanno emesso questa sentenza: due ergastoli e 15 anni di carcere a Gerardo Hernández; ergastolo a Ramón Labañino; ergastolo ad Antonio Guerrero; 19 anni di carcere a Fernando González; 15 anni di carcere a René González. Per questi motivi, ci impegniamo in una campagna di solidarietà con i cinque cittadini cubani ingiustamente incarcerati negli Stati Uniti e lanciamo un appello per sostenere ogni possibile iniziativa per la loro liberazione. Organizzazione italia-cuba circolo Granma ( Celle, Varazze, Cogoleto) INCONTRO CON SILVIA BARALDINI Il 27 febbraio: partecipano Tecla Faranda, avvocatessa dei "Giuristi Democratici". Introduce Roberto Casella di Italia-Cuba circolo Granma (Celle, Varazze, Cogoleto); modera Federico Larosa dei Comunisti Italiani di Savona. Nata in Italia, Silvia si trasferì nel 1961 (a quattordici anni) negli Stati Uniti per seguire il padre, inizialmente dipendente della Olivetti a New York e successivamente funzionario della ambasciata italiana a Washington. Negli Stati Uniti frequentò una scuola superiore, dove, all'ultimo anno, iniziò a occuparsi di politica, entrando a far parte di un gruppo studentesco a favore dei diritti politici dei neri. Si iscrisse alla fine degli anni '60 all'Università statale del Wisconsin, una delle più impegnate degli Stati Uniti dal punto di vista politico. Silvia Baraldini iniziò la sua attività politica sull'onda del movimento sessantottino, protestando e manifestando per tutti gli obiettivi che si prefiggeva quella generazione, quindi per i diritti civili dei neri americani, contro la guerra del Vietnam e per i diritti delle donne. In seguito la sua attività si focalizzò contro l'apartheid e il nuovo colonialismo in Africa. La Baraldini venne per la prima volta arrestata il 9 novembre 1982 per associazione sovversiva, legata al suo attivismo politico comunista e di appoggio ai movimenti afro-americani di liberazione. Scarcerata sotto cauzione, venne arrestata nuovamente cinque mesi dopo, il 25 maggio 1983. Il processo portò ad una condanna di anni 43. La Baraldini venne prima rinchiusa nel carcere di New York, poi in quello di Pleasanton in California e poi, a Lexington, dove fu sottoposta al carcere duro con isolamento, censure nella posta e limitazioni nelle visite, sorveglianza continua anche nei momenti più intimi. Finalmente estradata nel 2001 venne poi liberata definitivamente nel 2006.
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Campagna di Solidarietà con Cuba (12 ottobre - AIN) - Nel Regno Unito il richiamo della Campagna di Solidarietà con Cuba, per una manifestazione di fronte all’ambasciata degli USA a Londra, ha permesso di realizzare una manifestazione a cui hanno partecipato più di 400 persone, tra le quali Adriana Pérez O’Connor (mogie di Gerardo Hernández Nordelo), Olga Salanueva Arango e Irma González Salanueva (moglie e figlia maggiore di René González Sehwerert) Rappresentanti dei principali sindacati della Gran Bretagna, come Unite, Unison, NUT, BECTU, TSSA, PCS, SERTUC y CYWU hanno reclamato che si concedano i visti umanitari a Olga e ad Adriana, che non vedono i loro mariti da 11 anni, da quando furono detenuti. Manifestazione davanti all’ambasciata degli Stati Uniti (6 ottobre - AIN) - Una veglia per reclamare la libertà immediata dei Cinque Eroi cubani antiterroristi, prigionieri politici dell’impero da 11 anni, è stata realizzata davanti all’ambasciata degli Stati Uniti a Londra. Hanno partecipato alla concentrazione, durante la quale è stat reclamata anche l’eliminazione del blocco di Washington imposto a Cuba, Adriana Pérez, Olga Salanueva e Irma González, familiari di questi Patrioti, ingiustamente reclusi negli USA. Durante la protesta pacifica, alla quale hanno partecipato sindacati, associazioni e movimenti guidati da Rob Miller, titolare di "Cuba Solidarity Campaign", i partecipanti hanno acceso centinaia di candele, ha pubblicato il sito digitale Cubadebate. Gli oratori hanno reclamato l’immediata libertà di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González, ed hanno chiamato a moltiplicare le azioni sino a che gli Stati unti si sentiranno obbligati a far terminare questa mostruosa violazione. Olga Salanueva, moglie di René, ha parlato a nome di tutti i familiari dei Cinque Eroi, ha ringraziato per la solidarietà, ed ha chiesto di continuare la lotta sino a che si renda loro la libertà. Le bandiere cubane, i manifesti con "Free de Cuban 5, le magliette con le immagini dei Cinque e del Che, hanno colorato il paesaggio londinese, mentre si udivano voci gridare “Libertà per i Cinque”, davanti alla sede della missione diplomatica degli USA, a Londra.
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Una messa per la libertà dei Cinque (28 settembre) - Con la presenza dell’Ambasciatore di Cuba, José Manuel Inclán, i funzionari de della Missione, i collaboratori cubani e i fedeli, pochi giorni fa hanno partecipato ad una messa nella Clare Hall Chistian Union Church come parte della campagna che si sviluppa per la liberazione dei Cinque Eroi. La spiegazione dell’attuale situazione che vivono Gerardo, Ramón, Fernando, René e Antonio, preghiere per la loro liberazione, canzoni e danze di taglio religioso, hanno fatto parte del programma nel quale il reverendo Michael Aubrey, Pastore della Chiesa, ha espresso un richiamo alla preghiera per la liberazione dei Cinque patrioti cubani. Le parole accese del Pastore Aubrey, hanno emozionato l’auditorio per le sue riflessioni sull’ingiustizia commessa contro i Cinque prigionieri politici dell’impero.
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Ricordato Almeida in un omaggio ai Cinque Eroi (21 settembre - PL) - Il dirigente cubano Juan Almeida è stato ricordato in un recital poetico di solidarietà con i Cinque antiterroristi dell’Isola reclusi da undici anni negli Stati Uniti. I poeti Arturo Corcuera e Winston Orrillo, con l’ambasciatore di Cuba in Perù, Luis Delfín Pérez, hanno reso omaggio a Juan Almeida, recentemente scomparso, durante il recital realizzato nel Centro Culturale dell’Università Nazionale Maggiore di San Marcos, la principale del paese. I poeti hanno lamentato la morte di Almeida e ricordato la sua eroica vita, dagli albori della Rivoluzione cubana, con le importanti responsabilità disimpegnate in questo processo. L’ambasciatore cubano ha segnalato l’eroismo, il valore personale e sociale e l’enorme coraggio, con il senso di lealtà rivoluzionaria che ha sempre caratterizzato Almeida. Per il poeta Orrillo, Almeida è stato un eroico combattente ed un valoroso rivoluzionario, come i Cinque patrioti reclusi negli Stati Uniti. I presenti alla cerimonia, giovani e intellettuali, tra i tanti, hanno reclamato la loro libertà ed hanno espresso la loro solidarietà. Pérez ha dichiarato che i Cinque sono simbolo della relazione tra la poesia, la libertà e la giustizia. Nel recital intitolato esattamente "Poesia e Libertà", Corcuera e Orrillo hanno declamato alcune loro poesie, diverse dedicate alla Rivoluzione cubana. La cantautrice Marcela Pérez Silva, ha offerto brani musicali d’alta qualità, tra i quali diverse poesie di José Martí in musica
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Il Falò dell’Amicizia reclama la libertà per i Cinque (28 dicembre) - La libertà per i Cinque Eroi antiterroristi cubani prigionieri politici negli Stati Uniti, è stata reclamata nel Falò dell’Amicizia, che ogni anno si celebra nel Parco Lenin della capitale cubana, con la presenza del corpo diplomatico accreditato a Cuba. Nella XXXV edizione dell’incontro, Kenia Serrano, Presidente dell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP), ha chiesto a tutti gli amici di Cuba di intensificare la campagna per la scarcerazione dei patrioti. La donna ha elogiato il lavoro realizzato dall’Istituto durante l’anno che termina, per far conoscere al mondo la verità sul caso Fernando González, Gerardo Hernández, René González, Antonio Guerrero y Ramón Labañino, che compiono ingiuste pene dal settembre del 1998. Ha anche ricordato che i Cinque penetrarono nei gruppi terroristici anticubani della Florida per avvisare l’isola dei piani di quei gruppi violenti che godono del consenso di Washington. Serrano ha aggiunto che nel 2009 sono aumentate le attività di solidarietà con gli Eroi prigionieri dell’Imperio, e, al rispetto, ha detto che si stano realizzando lavori congiunti con più di due mila associazioni di amicizia di 148 paesi. Hanno assistito al Falò diplomatici e funzionari in rappresentanza di oltre di una ventina di ambasciata, così come anche i giovani stranieri che studiano a Cuba, che hanno animato l’incontro con balli e canti tradizionali dei rispettivi paesi.
Reclamo mondiale di libertà per i Cinque (21 novembre) - Il movimento mondiale per la libertà dei Cinque antiterroristi cubani, reclusi nelle prigioni dell’impero, poco e poco fa crollare il muro di silenzio con il quale cercano di nascondere l’ingiustizia perpetrata. Il V Colloquio Internazionale per la Libertà dei Cinque Eroi e contro il Terrorismo che si svolge ad Holguin sino a domenica 22, è scenario dell’unione di volontà nel giusto reclamo di libertà per Gerardo, René, Fernando, Antonio e Ramón. Durante la giornata iniziale, i familiari dei Cinque hanno incontrato i più di 200 amici di 45 nazioni che partecipano all’incontro. Una telefonata di Antonio Guerrero ha sorpreso molto piacevolmente tutti i presenti nella sala. Tony ha inviato saluti ed abbracci a tutti partecipanti ed ha riaffermato che i Cinque si mantengono molto fermi. Olga Salanueva, moglie di René González, ha segnalato che grazie alla pressione internazionale sono stati fatti dei passi avanti in questa battaglia che non smetterà sino alla liberazione di tutti i Cinque con il loro ritorno a casa. Il Foro interattivo che si sta sviluppando, estende lo scambio con migliaia di navigatori in Internet del mondo. L’inaugurazione del Colloquio è stata propizia per aprire al pubblico l’esposizione Difendendo la Pace, con circa 200 opere, espressione della domanda mondiale a favore del ritorno dei Cinque. Rappresentanti dei centri di alti studi del territorio, della UPEC, della UNEAC e della Associazione Hermanos Saíz, hanno esposto le esperienze accumulale nello sforzo d’integrare sempre più le giovani generazioni nel giusto reclamo di libertà per i Cinque.
Colloquio internazionale per i Cinque (18 novembre) - Nuovamente la città di Holguín si converte nel luogo propizio per intensificare il reclamo di libertà per i Cinque antiterroristi cubani reclusi ingiustamente nelle prigioni nordamericane. Più di 200 amici proveniente da 45 paesi scambieranno le proprie esperienze, nell’intenso lavoro di moltiplicare nel mondo le azioni di solidarietà per la giusta liberazione dei Cinque: Gerardo, Ramón, Fernando, René ed Antonio, nella quinta edizione del Colloquio Internazionale per la libertà dei Cinque e contro il terrorismo, che inizierà domani giovedì 19, sino a lunedì 23. 3 no al gionro zione dei CinqyCinqyue mondo le azioni di solidarietAmaury Torno González, delegato dell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP), a Holguín, ha confermato a Granma la partecipazione, nel Colloquio, di note personalità. Tra le attività previste c’è il Foro interattivo attraverso Internet, auspicato dalla Unione dei Giornalisti di Cuba nel territorio. Tra coloro che interverranno ci sono 30 statunitensi e panamegni, che, per assistere, dovranno sottomettersi alle leggi del blocco del Governo degli Stati Uniti che impedisce loro di viaggiare alla Maggiore delle Antille. L’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP), è soddisfatto per l’evento e, secondo la sua presidentessa Kenia Serrano, lo stesso contribuirà a rafforzare i lacci tra le nazioni di tutto il mondo. Avvocati, giornalisti, deputati, religiosi, anti-fascisti e personalità solidarie si daranno appuntamento nella sede permanente dell’incontro nella città orientale di Holguín, per discutere del proprio contributo alla causa dei Cinque. Per quasi una settimana si sosterranno scambi con studenti, lavoratori ed il popolo, nei quali si tratteranno aspetti relazionati al processo politico ed alla doppia morale della politica statunitense, che libera i terroristi, mentre tiene in prigione quelli che lottano contro tale flagello. Recentemente è stato presentato nel giornale Ahora, il sito web www.ahora.cu che offre i dettagli della riunione di novembre con il fine di rafforzare l’appello, e diffondere la messa in marcia dei preparativi. Il Quinto Colloquio per i Cinque sarà l’ennesima occasione nella quale il decoro si imporrà sull’infamia. Il Seminario contro il terrorismo si svolgerà a Boca de Samá, un piccolo villaggio di pescatori vicino alla spiaggia di Guardalavaca. Boca de Samá fu vittima di un attacco mercenario, nell’ottobre del 1971, nel quale morirono due persone e quattro furono ferite.
Quinto Colloquio per i Cinque
(6 novembre) - Unire le forze per promuovere la verità e cercare alternative di lotta che riescano a far uscire di prigione gli antiterroristi che compiono da più di 11 anni ingiuste condanne, è imprescindibile. 200 partecipanti da circa 30 nazioni hanno confermato la loro presenza al Quinto Colloquio Internazionale per la liberazione dei Cinque eroi cubani e contro il terrorismo, che comincerà il prossimo 19 novembre. Tra coloro che interverranno ci sono 30 statunitensi e panamegni, che, per assistere, dovranno sottomettersi alle leggi del blocco del Governo degli Stati Uniti che impedisce loro di viaggiare alla Maggiore delle Antille. L’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP), è soddisfatto per l’evento e, secondo la sua presidentessa Kenia Serrano, lo stesso contribuirà a rafforzare i lacci tra le nazioni di tutto il mondo. Avvocati, giornalisti, deputati, religiosi, anti-fascisti e personalità solidarie si daranno appuntamento nella sede permanente dell’incontro nella città orientale di Holguín, per discutere del proprio contributo alla causa dei Cinque. Per quasi una settimana si sosterranno intercambi con studenti, lavoratori ed il popolo, nei quali si tratteranno aspetti relazionati al processo politico e alla doppia morale della politica statunitense, che libera i terroristi, mentre tiene in prigione quelli che lottano contro tale flagello. Recentemente è stato presentato nel giornale Ahora, il sito web www.ahora.cu che offre i dettagli della riunione di novembre con il fine di rafforzare l’appello, e diffondere la messa in marcia dei preparativi. Il Quinto Colloquio per i Cinque sarà l’ennesima occasione nella quale il decoro si imporrà sull’infamia
Amaury Torno González, rappresentante dell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP) nella provincia, ha confermato che tra le personalità che assisteranno all’evento figurano il cineasta Saul Landau, la scrittrice statunitense Alice Walker, la pacifista Cindy Sheehan e l’avvocato della difesa dei Cinque Rafael Anglada. All’evento, unico nel suo genere nel Paese, presenzieranno anche 30 giovani stranieri che si stanno formando in diverse specialità nelle Università Cubane. L’Unione dei Giornalisti di Cuba, come parte del Comitato Organizzatore, lavora ai preparativi di un Foro Interattivo in Internet, con la partecipazione dei mezzi di comunicazionz di massa del territorio, ed intensifica la divulgazione del Colloquio nell’ambito nazionale ed internazionale. Tra le attività previste si svolgeranno anche incontri di intellettuali con i famigliari dei Cinque, atti di solidarietà ed un laboratorio contro il Terrorismo in Boca de Samá, paesino di pescatori situato nel municipio di Banes, vittima di un attacco terrorista che causò 2 morti e quattro feriti nell’ottobre del 1971.
Il Francobollo del XI Congresso
della FEEM per i Cinque Eroi “Nonostante il dolore per la loro assenza e per quello che soffrono, ci sentiamo orgogliosi, perchè sappiamo che nelle scuole come questa si riflette la loro lotta”. “Vi chiediamo di custodire questa grande opera, perchè giunga alle future generazioni”, ha segnalato. “Voi potete continuare a sviluppare la cultura, trasmettendo ai nostri bambini l’amore per la bellezza”. Durante lo spettacolo di gala artistica, gli studenti hanno mostrato le loro abilità nelle differenti manifestazioni artistiche, come la musica, la danza, il canto e il teatro; inoltre è stata inaugurata un’esposizione di quadri con il tema centrale della libertà. Erano presenti Kenelma Carvajal, viceministra d’Educazione, Roilán Rodríguez, integrante del Burò Nazionale della UJC e Jennifer Bello, presidentessa nazionale della FEEM.
Holguín prepara il Quinto Colloquio Internazionale per i Cinque (21 settembre) –156 amici da 27 Paesi hanno confermato ad oggi la loro presenza al Quinto Colloquio Internazionale per la Libertà dei Cinque e contro il Terrorismo, previsto ad Holguín dal 19 al 23 novembre prossimo. Amaury Torno González, delegato dell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP) nella provincia orientale, ha confermato che tra le personalità che assisteranno all’evento ci sono il cineasta Saul Landau, la scrittrice statunitense Alice Walzer, la pacifista Cindy Sheehan e l’avvocato della difesa dei Cinque Rafael Anglada. Nell’evento, unico nel suo genere che si realizza nel Paese, ci saranno inoltre 30 alunni stranieri formatisi in differenti specialità all’interno delle Università cubane. L’Unione dei Giornalisti di Cuba (UPEC), come parte del Comitato Organizzatore, sta lavorando ai preparativi di un Foro Interattivo in Internet, con la partecipazione dei mezzi si comunicazione di massa del territorio, e sta intensificando la divulgazione del Colloquio dentro e fuori Cuba. Tra le attività previste sono inclusi incontri tra intellettuali e famigliari dei Cinque, atti di solidarietà ed un Laboratorio contro il Terrorismo a Boca de Samà, paesino di pescatori del municipio Banes, vittima di un attacco terroristico che causò due morti e quattro feriti nell’ottobre del 1971.
La veglia per i Cinque continua (19 settembre - AIN) – La veglia per i Cinque continua ed il Comitato Nazionale dell’Unione di Giovani Comunisti ha convertito ieri la propria sede in una trincea di combattimento in richiamo della giustizia per questi compatrioti fatti prigionieri negli Stati Uniti per aver lottato contro il terrorismo. Fino al prossimo otto ottobre, all’entrata dell’immobile saranno esposte le opere create dai grandi dell’arte plastica cubana, durante la veglia nel Monte delle Bandiere per il compimento di 11 anni di detenzione di Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Fernando González, Ramón Labañino e René González. Alle cinque stelle dipinte se ne aggiunge quindi una sesta, con la figura dell’immortale Comandante della Rivoluzione Juan Almeida, che è, ha assicurato Alexis Leyva (Kcho), un tributo all’eroe ed ai sogni e alla gigante opera costruita da tutto un popolo. “Riposi tranquillo, compagno Almeida, che la lotta continua, e qui non si arrende nessuno”, ha espresso Kcho, e per rendere ancora più simbolica la mostra, il giovane e già consacrato artista ha consegnato a Julio Martínez, primo segretario della UJC, due bellissime fotografie di uomini che hanno ispirato le azioni della brigata Martha Machado. Una è di Fidel, e l’altra è proprio di Almeida, che ha aspettato il 2009 come un combattente al di sopra di una salita di Santiago de Cuba, insieme ai membri di questo contingente per il lavoro comunitario, nato dal desiderio degli artisti di aiutare, dopo il flagello devastatore degli uragani Gustav, Ike e Palma, un anno fa. Oltre a queste sei stelle, nel vestibolo dell’edificio sede del Comitato Nazionale della UJC sarà aperta, sempre fino all’otto ottobre, una mostra di comicità grafica e satira politica, con caricature inviate dalla prigione da Gerardo Hernández. Giovanni Barrueta, membro del Burò Nazionale della UJC, all’apertura dell’esposizione, ha affermato che i Cinque sono presenti nella loro amata Patria.
Veglia per i Cinque nel Monte delle Bandiere (11 settembre) - Stanotte, aspettando il 12 settembre, si realizzerà una vigilia patriottica e rivoluzionaria quando si compiono 11 anni di arbitraria reclusione negli Stati Uniti dei Cinque combattenti antiterroristi cubani. Libertà subito per i Cinque! Il Monte delle Bandiere è lo scenario scelto, dove alla mezzanotte un gruppo di noti artisti comincerà un’opera collettiva nel luogo emblematico, esprimendo il reclamo unanime del popolo di Cuba e di migliaia di amici nel mondo che vogliono che si ponga fine a questa colossale ingiustizia. La veglia patriottica e rivoluzionaria verrà trasmessa dal vivo dalla televisione cubana e proseguirà per tutta la giornata di sabato con molte attività di profondo contenuto patriottico, nella stessa spianata della capitale. Inoltre l’Istituto Cubano di Amicizia per i Popoli – ICAP - accoglierà una veglia solidale, mentre nell’università di Scienze Informatiche è stato convocato un Forum interattivo; inoltre si svolgerà la premiazione del concorso internazionale di disegno “Difendendo la pace”. L’esigenza di “Libertà subito per i Cinque”, s’estenderà per tutta l’Isola e supererà i limiti delle nostre coste. Nei centri di studio e di lavoro, nelle comunità e nei quartieri è stato programmato un numero enorme d’attività, mentre giungono notizie di azioni che si svolgono in Venezuela, Bolivia, Svezia, Ucraina, Guinea Equatoriale, Stati Uniti, Belgio, Perù, Italia, Libano, Argentina, Spagna... Nella mattina del 12 de settembre del 1998 furono arrestati nella città di Miami, Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Ramón Labañino, Fernando González e René González
Cento concerti in omaggio Alle sei del pomeriggio di sabato 25 nei parchi, nelle piazze e nelle istituzioni culturali, davanti a centinaia di persone, sono stati effettuati concerti per ricordare momento di grande significato nella storia di Cuba. Come parte dell’amplio programma culturale per le feste del 26 di Luglio, questa bella iniziativa è stata un messaggio di solidarietà per Gerardo Hernández, René González, Antonio Guerrero, Ramón Labañino e Fernando González, ingiustamente detenuti da quasi 11 anni. A L’Avana, in Plaza de Armas e nella Acera del Louvre, le Banda Nazionale dei Concerti e la Banda Provinciale della Capitale hanno suonato i brani più significativi del loro repertorio. A Bayamo, dove nacque la prima banda cubana 141 anni fa, la Banda locale ha offerto il suo concerto, dopo cinque anni di promozione e preparazione dei gruppi simili. Anche il Teatro Auditorium Amadeo Roldán ha presentato un concerto del Coro Nazionale di Cuba con la direzione della mastra Digna Guerra, sommato all’omaggio degli artisti cubani ai Cinque Eroi.
Inaugurata una mostra di dipinti di Antonio Guerrero (10 giugno) - “Respingiamo in maniera categorica qualsiasi tipo di decisione che non assicuri la libertà di René, Gerardo, Antonio, Ramón e Fernando, di tutti loro. Che sono come uno solo e attueranno come un pugno con cinque dita sino all’ultimo momento in cui resteranno reclusi”. Ricardo Alarcón de Quesada, membro del Burò Politico e presidente dell’ Assemblea Nazionale del Poder Popular, ha fatto queste dichiarazioni durante l’apertura dell’esposizione di quadri “Uccelli per l’Unità”, di Antonio Guerrero, uno dei Cinque Eroi, come parte del programma inaugurale del V Festival Immagini della Natura Rosa Elena Simeón in Memoriam, che si svolgerà sino a venerdì 12, nel Museo Nazionale di Storia Naturale. Alarcón ha detto che dopo un prolungato silenzio e in maniera strana, negli ultimi giorni i mezzi di comunicazione degli Stati Uniti parlano di più del caso dei Cinque. Inoltre ha segnalato che il presidente Obama ha l’autorità per far terminare tante ingiuste condanne, indipendentemente dalla decisione che potrà adottare la Corte Suprema di questo paese. Durante la prima giornata del Festival Immagini è stata inaugurata anche una mostra fotografica sulla vita professionale e privata della scomparsa dottoressa Rosa Elena Simeon e sono stati presentati i lavori che partecipano nelle diverse categorie. Erano presenti all’apertura dell’evento, il Comandante Julio Camacho Aguilera, director dell’Ufficio per lo Sviluppo Integrale della Penisola di Guanahacabibes, vari funzionari del Ministero di Scienza, Tecnologia e Medio Ambiente, diversi familiari dei Cinque Eroi, e la dottoressa Nydia Rodríguez, direttrice esecutiva dell’Associazione Terranostra, della Costa Rica, tra i molti invitati.
L’Unicorno Azzurro nel parco di
Jaimanitas
Libertà per i Cinque Eroi antiterroristi (5 maggio PL) - 1359 delegati di 80 paesi, che hanno partecipato con la popolazione della capitale alla sfilata del 1° Maggio, hanno unito le loro voci solidali per reclamare la liberazione dei Cinque Eroi antiterroristi, reclusi negli Stati Uniti. Durante l'Incontro Internazionale di Solidarietà con Cuba, che si è svolto nel Palazzo delle Convenzioni, molti leaders sindacalisti provenienti da tutto il mondo, con tutti partecipanti, hanno reiterato il loro appoggio a questa giusta causa, tanto nobile. Provenienti da America Latina, Africa, Asia, Europa, Australia, Stati Uniti e Canada, questi attivisti hanno ribadito che le condanne inflitte agli antiterroristi. Gerardo Hernandez, Renè Gonzalez, Ramon Labañino, Antonio Guerrero e Fernando Gonzalez sono ingiuste ed illegittime, perchè sono stati condannati in un processo politico e manipolato nella città di Miami ed hanno ricordato che i loro diritti sono permanentemente calpestati, comprendendo limitazioni o proibizioni arbitrarie delle visite dei loro familiari. I Cinque scontano abnormi condanne nelle prigioni degli Stati Uniti, per aver difeso Cuba dalle azioni terroristiche organizzate dai gruppi reazionari anticubani nella Florida.
Inaugurata a Cienfuegos l’esposizione di Antonio Guerrero (23 marzo) - “Queste opere rappresentano una feconda lezione di vita, una nuova lezione di ciò che può fare l’uomo, anche nelle condizioni più difficili di confino, quando crede in valori come la libertà, la lealtà e l’onore”.Così ha detto Yuliet Fernandez Bermudez, prima segretaria dell’Unione dei Giovani Comunisti (UJC) di Cienfuegos, intervenendo all’inaugurazione, sabato scorso, dell’esposizione “Un ponte di solidarietà”, composta da 37 disegni di Antonio Guerrero, ispirati alle istantanee del fotografo statunitense Bill Hackwell.Davanti ad una platea in cui era presente Mirta Rodriguez, madre di Tony, la dirigente giovani ha affermato che i Cinque aiutano ognuno di noi ad alzarci ogni giorno ed a sforzarci per dare il massimo, senza preoccuparsi degli onori propri ma solo del successo della Rivoluzione Cubana, nel presente e nel futuro.L’apertura della mostra ha richiamato l’attenzione di centinaia di cittadini di Cienfuegos, molti dei quali hanno evidenziato la precisione di Tony in ogni tratto delle figure, tra cui ci sono patrioti, politici, intellettuali, esempi della solidarietà tra i popoli e gente del popolo.José Ramon Monteagudo, primo segretario del Partito nella provincia, e Rolando Diaz, presidente del Governo, hanno presieduto l’apertura, in compagnia di Anabell Hechemendia, dell’UJC Nazionale, Rosa Aurora Freyjanes, moglie di Fernando Gonzalez, ed altri dirigenti.La mostra rimarrà aperta fino al 2 aprile nel salone delle esposizioni del PCC Provinciale.
I giornalisti cubani per i Cinque Eroi (16 febbraio - PL) - UPEC - Compiendo un accordo dell’VIII Congresso della UPEC, i giornalisti di Villa Clara hanno costituito il primo circolo specializzato nella difesa dei Cinque Eroi, formato da professionisti che conoscono il tema e da reporters che lavorano nel settore. Antonio García Acuña, corrispondente di Radio Reloj a Villa Clara e integrante della direzione della UPEC nella provincia, ha segnalato che questa azione è un passo avanti per la divulgazione nel mondo della verità sui Cinque ed affrontare la guerra mediatica imposta dal potere, che vuole imporre il silenzio sul tema in maniera arbitraria. Ora è disponibile nel ciber-spazio la pubblicazione digitale http://5hombresdignos.wordpress.com confezionata da giornalisti del territorio, nella quale si pubblicheranno articoli e commenti dedicati a Gerardo, René, Ramón, Antonio Fernando. Un altro obiettivo del circolo specializzato è l’organizzazione di dibattiti su distinti aspetti relazionati con il processo come una via per intensificare la preparazione dei professionisti delle distinte pubblicazioni su tutto ciò che riguarda questo ingiusto e vendicativo processo.
Una mostra di disegni di Antonio
Guerrero
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Libertà per i Cinque Eroi antiterrorista (10 settembre PL) Sabato, 12 settembre, quando si compiranno 11 anni dall’ingiusta detenzione negli Stati Uniti dei Cinque, cinque artisti e deputati del Belgio passeranno cinque ore in celle simboliche a Bruxelles. L’azione di protesta si svolgerà in una piazza centrale di fronte al Palazzo di Giustizia della capitale del Belgio, e potrà essere seguita dal vivo attraverso il sito web www.jointhecubanfive.org informa il portale del Ministero degli Esteri di Cuba. I partecipanti si dirigeranno poi davanti all’Ambasciata degli Stati Uniti, dove esigeranno l’immediata liberazione dei prigionieri, esprimendo anche la loro forte condanna contro il blocco che Washington impone all’Isola.
In Belgio esigono la liberazione dei Cinque cubani (22
gennaio - PL) - Gruppi belgi di
solidarietà hanno manifestato davanti all'ambasciata di Washington a Bruxelles
per esigere al nuovo inquilino della Casa Bianca la liberazione dei Cinque
antiterroristi cubani incarcerati nelle prigioni statunitensi. A proposito
della presa di possesso del presidente Barack Obama, attivisti belgi del
Movimento per la liberazione dei Cinque Eroi ed altre associazioni in Belgio,
hanno alzato la loro voce di fronte alla missione diplomatica nordamericana. |
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Il Presidente del
Parlamento di Timor Est dialoga con i familiari dei Cinque La Sama ha assicurato che, anche se Timor Est è un Paese piccolo e distante da Cuba, lì si lavora e si continuerà a farlo per la libertà di Gerardo Hernández, René González, Antonio Guerrero, Fernando González e Ramón Labañino. Il Presidente ha affermato di conoscere la sofferenza delle famiglie e le loro stesse, perché anche lui passò vari anni in prigione. “Speriamo di stare con voi ed insieme alla solidarietà internazionale per far sì che il Governo degli Stati Uniti rispetti i diritti dei cittadini del mondo e dei Cinque”, ha spiegato il timorense, che ha anche detto di parlare in nome del Presidente e del Primo Ministro del suo Paese. Da parte loro, le mogli di Gerardo, René, Fernando e Ramón, e Mirta Rodríguez, madre di Tony, hanno ringraziato Fernando La Sama per l’incontro, approfittando per parlare dei recenti eventi verificatisi nell’annoso processo legale contro i propri amati. “Non è mai poco quando si tratta di amicizia e solidarietà” ha espresso Adriana Pérez, che ha così ringraziato le parole del suo interlocutore. Ha inoltre ricordato gli sforzi realizzati per questa causa il Presidente di Timor Est José-Horta, che ha firmato uno degli Amicus Curiae presentati di fronte alla Corte Suprema nordamericana. “Sappiamo che voi sarete grandi messaggeri della verità”, ha detto emozionata la madre di Tony. Così, tanto Rosa Aurora, come Elizabeth Palmeiro hanno aggiornato il visitante circa la revisione della sentenza a carico di Fernando, Ramón e Antonio, che si svolgerà nello stesso tribunale di Miami presso il quale furono inizialmente condannati. Hanno inoltre sostenuto la proposta di aumentare la pressione per riaprire il caso di Gerardo, e per ottenere che Adriana e Olga Salanueva possano visitare i propri mariti. “Da molto tempo abbiamo smesso di avere fiducia nella giustizia (…) L’arma maggiore di cui disponiamo è la solidarietà” ha assicurato la moglie di René. “Per quanto tempo dovremo ancora soffrire per essere degni, per difendere il nostro popolo?” ha chiesto la stessa Olga riferendosi a questi 11 anni di ingiustizie contro i Cinque, che hanno lottato per difendere Cuba dagli atti terroristi organizzati a Miami. Per chiudere il dialogo, Fernando La Sama ha concluso “Potete contare su molti amici (…) I Cinque sono eroi di fronte al popolo cubano e di fronte al mondo, soprattutto per gli amanti della pace e della verità.” Successivamente, il distinto ospite ah consegnato alle donne un Tais Timorense, pegno d’amore e d’affetto per chi lo riceve, da parte di questo popolo
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Obama deve liberare i Cinque Eroi cubani (8 settembre - PL) Il Comitato Colombiano per la Liberazione dei Cinque Antiterroristi cubani ingiustamente reclusi negli Stati Uniti esige dal presidente Barack Obama l'immediata scarcerazione di questi prigionieri politici. In una lettera inviata al presidente degli USA e a d alte autorità della sua amministrazione, il Comitato reclama la libertà immediata di Gerardo Hernandez, Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez, Ramon Labañino e Renè Gonzalez, arrestati nel 1998 ed i cui diritti sono violati ripetutamente dalle autorità nordamericane. Inoltre nella lettera si legge che Washington deve concedere i visti ad Adriana Perez e ad Olga Salanueva, mogli di Gerardo Hernandez e Renè Gonzalez, rispettivamente, affinché li visitino nelle loro prigioni, come stabilisce la legislazione penale statunitense. Si tratta di un elementare diritto ignorato da dieci anni, dal momento della resto dei loro coniugi. Il prossimo 12 settembre, segnala il Comitato, si compiranno 11 anni d’ingiusta reclusione dei Cinque che loro sono stati condannati dopo un processo manipolato che ha irriso quel che stabilisce la stessa legislazione statunitense. Durante quel processo politico, i Cinque non hanno avuto alcuna garanzia per realizzare la propria difesa, sono stati sottoposti a trattamenti crudeli, brutali e degradanti, sono stati processati e condannati con pesantissime, ingiuste ed irrazionali sentenze, anche se sino ad oggi il governo statunitense non potuto presentare prove che dimostrino la loro colpevolezza. “I Cinque, recita la lettera, sono stati condannati per difeso il loro paese dalle azione terroristiche pianificate da organizzazioni controrivoluzionarie cubano- americane radicate in Florida, che, dal trionfo della Rivoluzione nell’Isola, sono state fomentate e foraggiate dal governo del paese che oggi Lei presidente Obama, presiede”. Inoltre ricorda che recentemente la Procura Generale degli Stati Uniti ed Obama hanno deciso di ritirare le accuse contro due agenti dell'American Israel Public Affairs Comittee (AIPAC) che spiavano per il governo diIsraele, e benché esistessero prove sufficienti e certe che dimostravano la loro colpevolezza, sono stati messi in libertà. Anche se il governo degli Stati Uniti non ha potuto presentare una sola prova materiale per incolpare i Cinque cubani, li mantiene reclusi, senza considerare le diverse opinioni, come quella del Gruppo di Lavoro delle Nazioni Unite contro le Detenzioni Arbitrarie, riferisce il testo. A ciò si aggiungono i solleciti come quello eseguito da 10 Premi Nobel, dagli Amicus e da parlamenti completi come quello del Messico, che chiedevano alla Corte Suprema di Giustizia nordamericana di accettare la revisione del caso, petizione che è stata respinta. “Durante la sua amministrazione, signor Presidente Obama, continua ad essre assente la verità e si frustrano gli aneliti di giustizia di milioni di donne ed uomini onesti che si aspettano un vero cambiamento”, sottolinea ancora la lettera del Comitato.
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Giornata nazionale per la libertà dei Cinque Eroi (4 settembre - PL) Il Comitato Ecuadoriano per la Libertà dei Cinque Eroi Cubani ingiustamente reclusi negli Stati Uniti, ha annunciato una “Giornata Nazionale” che durerà per tutto il mese di settembre, per ricordare gli 11 anni di arbitraria prigionia dei Cinque patrioti cubani. La manifestazione centrale si svolgerà sabato 12 settembre, dalle prime ore della mattina, nel centro storico di Quito, e percorrerà il tragitto dalla Basilica a Plaza de la Independencia. Numerose personalità della vita politica, accademica e sociale del paese parteciperanno a questa manifestazione di massa. Il coordinatore generale del Comitato, Hernan Rivadeneira, dirà le parole iniziali dell'atto, per spiegare le violazioni legali commesse nel processo dalla giustizia statunitense; poi le madri dei giovani ecuadoriani che frequentano le università con borse di studio, in Cuba, libereranno cinque colombe bianche. Numerose organizzazioni politiche, giuridiche e sociali appoggiano questo movimento che cresce ogni giorno internazionalmente, in difesa di questa causa nobile. Sono state annunciate altre attività, nel mese di settembre, che si svolgeranno nelle province e nei municipi dell’Ecuador, per raccogliere firme che chiedono al presidente statunitense, Barack Obama, l'immediata libertà dei Cinque. Dall’inizio dell'anno sono state realizzate tavole rotonde, convegni e manifestazioni di solidarietà con una forte ripercussione, come gli incontri del maggio e del luglio scorso nell'Università Andina Simón Bolívar e nella Facoltà di Giurisprudenza, Scienze Politiche e Sociali dell'Università Centrale dell'Ecuador, rispettivamente. Magali LLort, la madre di Fernando Gonzalez e rappresentante delle famiglie di Antonio Guerrero, Ramon Labañino, Renè Gonzalez e Gerardo Hernandez, condannati per aver difeso la loro Patria dal terrorismo, promosso dalla mafia cubano-americana ha partecipato a quei primi incontri spiegando gli ultimi dettagli del caso.
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Libertà immediata per i Cinque (31 agosto) La Società degli Amici di Cuba (FOCUS) della provincia sudafricana di Cape ha reclamato presso la segretaria di Stato nordamericana Hillary Clinton, un intervento nel caso dei Cinque antiterroristi Cubani, perchè si conceda la loro liberazione negli Stati Uniti con un documento consegnato al Consolato statunitense di questa città. La lettera aperta segnala che il governo di Washington deve rispettare i diritti umani dei Cinque cubani prigionieri nelle carceri nordamericane dal 1998 e precisa che si deve permettere ai familiari di visitare Renè Gonzalez, Ramon Labañino, Fernando Gonzalez, Gerardo Hernandez ed Antonio Guerrero, conosciuti come i Cinque Eroi, perchè è un loro diritto. Questi combattenti antiterroristi cubani scontano lunghe ed esagerate condanne per aver controllato ed ostacolato le attività dei gruppi reazionari dell'estrema destra di Miami, in Florida, nemica di Cuba. La lettera afferma che la liberazione dei patrioti cubani dimostrerebbe al mondo la vera volontà del governo nordamericano di voler normalizzare le relazioni con Cuba. FOCUS, a Western Cape, conta su più di 300 membri, tra i quali Padre Michael Lapsley ed alcuni attivisti che hanno svolto cariche di governo, come l'ex ministro Ronnie Kasrills.
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Il sindacato cubano e le azioni per la libertà dei Cinque (12 agosto – AIN) Il movimento sindacale cubano sta sviluppando un programma d’attività internazionali per ottenere la libertà dei Cinque antiterroristi cubani, ingiustamente reclusi negli Stati Uniti dal 1998. Raymundo Navarro, membro della Segreteria Nazionale della Centrale dei Lavoratori di Cuba, CTC, ha dichiarato che tra queste azioni ci sono vari programmi di conferenze sul caso dei Cinque, alcune già svolte nello Stato messicano di Tijuana, ed altre che si terranno in Belgio ed in altri paesi europei, con la partecipazione degli amici dell'Isola. All'incontro in Messico hanno assistito molti sindacalisti nordamericani che hanno condannato tutte le manovre che realizza la mafia cubano-americana, per mantenere in prigione Antonio Guerrero, Renè Gonzalez, Ramon Labañino, Fernando Gonzalez e Gerardo Hernandez. Il sindacalista ha detto che sindacati europei hanno già raccolto un numero importante di firme, dichiarazioni ed impegni di deputati per farle arrivare al governo dagli Stati Uniti, reclamando il diritto dei Cinque di ricevere le visite dalle loro mogli e di altri familiari. Navarro ha ricordato che questi patrioti scontano ingiuste e pesantissime condanne nelle carceri nordamericani, perchè hanno ostacolato la realizzazione di azioni violente contro il popolo cubano e anche contro quello nordamericano, che deve conoscere la realtà di questa enorme ingiustizia e unirsi alla lotta per il ritorno immediato dei Cinque cubani nella loro Isola
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Reclamata la Libertà immediata per i Cinque (7 agosto – PL) Il Foro Sociale Latinoamericano di Sidney ha celebrato una sessione dedicata ai combattenti antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti, esigendo la loro libertà immediata . Le fonti di quest’organizzazione hanno sottolineato l'impatto dell'incontro sul pubblico presente, molto interessato nel conoscere i dettagli del caso, difeso da note personalità internazionali. Molti amici di Cuba di diversi paesi dell'America Latina e dell’Australia hanno partecipato all'incontro d’informazione sul processo contro i Cinque: Gerardo Hernandez, Renè Gonzalez, Antonio Guerrero, Ramon Labañino e Fernando Gonzalez, detenuti dal 1998 negli Stati Uniti. I Cinque controllavano le attività dei gruppi terroristici ubicati a Miami, responsabili di attentati contro l’Isola. L'avvocatessa Adriana Navarro, Joanne Kunianky, della Lega Comunista ed i rappresentanti di organizzazioni politiche di El Salvador e del Guatemala hanno spiegato i dettagli della causa dei combattenti cubani contro il terrorismo, condannati, hanno affermato, dopo un processo manipolato e pieno di illegalità. Il presidente del Partito Comunista dell'Australia, Vinicio Molina, ha sollecitato l’invio di petizioni per la loro liberazione a tutte le istanze ufficiali possibili del governo statunitense ed è stato d’accordo con i distinti oratori sul fatto che è dovere del presidente Barack Obama prendere una decisione a questo proposito. Diversi momenti del processo contro i Cinque con tutte le irregolarità, sono state avallati da immagini in diapositiva ed alla chiusura del Forum è stata proiettata un'intervista rilasciata da uno dei Cinque, Gerardo Hernandez, alla BBC di Londra.
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San Marino esige la liberazione dei Cinque (5 agosto) – L’anniversario 56º dell’assalto alle caserme Moncada e Carlos Manuel de Céspedes è stato celebrato nella Repubblica di San Marino, alcuni giorni fa, con la consegna di aumentare le azioni per ottenere la libertà dei Cinque Eroi. La sala Fórum de Giovanni è stata la sede dell’attività centrale organizzata dagli amici di Cuba nell’occasione. I dirigenti dell’Associazione d’Amicizia con Cuba, del Partito di Rifondazione Comunista e di altre organizzazioni ed istituzioni, hanno sottolineato la storia della Rivoluzione Cubana, ed il ruolo negativo dei governi di Washington contro l’Isola. Pedro Pablo Gómez ha partecipato all’incontro come rappresentante del Istituto Cubano d’Amicizia con i Popoli. La direzione dell’organizzazione d’amicizia si è impegnata ad organizzare nuove azioni a favore dei Cinque e soprattutto l’invio di messaggi a Barack Obama, Presidente degli Stati Uniti, esigendo la liberazione di questi patrioti antiterroristi. Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González sono reclusi da più di dieci anni in cinque prigioni disperse nel territorio nordamericano e scontano durissime ed ingiuste condanne, perchè si erano infiltrati nei gruppi dei terroristi cubano – americani che attuano dal sud della Florida, per ostacolare la realizzazione di azioni violente contro Cuba.
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Si reclama a Barack Obama la liberazione dei Cinque (29 luglio AIN) – Rappresentanti della Brigata statunitense di Solidarietà con Cuba, Vinceremo, hanno oggi convocato il Presidente Barack Obama perché firmi la liberazione dei cinque Cubani antiterroristi arbitrariamente incarcerati negli Stati Uniti. Obama ha la possibilità di liberare Antonio Guerrero, Fernando González, Gerardo Hernández, Ramón Labañino e René González per fare finalmente giustizia, come ha chiesto Ishaka Barrows, uno degli integranti della direzione del gruppo. Di fronte ai giornalisti nazionali e stranieri, nel Centro di Stampa Internazionale, Barrows ha qualificato come deplorevole la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti del passato 15 giugno, di non rivedere il caso dei Cinque, come richiesto dalla difesa il passato 30 gennaio. Kathe Karlson, un’altra dirigente della Vinceremo, ha coinciso nell’appello diretto a raddoppiare la solidarietà con i Cinque, prigionieri da circa 11 anni e condannati a pene eccessive per aver monitorato organizzazioni controrivoluzionarie situate nel sud della Florida. La donna ha segnalato che vengono inoltre inviate lettere a congressisti per chiedere che gli antiterroristi possano essere visitati dalle proprie famiglie, visto il più recente caso di Adriana Pérez O`Condor, moglie di Gerardo Hernández, alla quale è stato nuovamente negato il visto. Senza licenza governativa, la Brigata Vinceremo è arrivata il 20 luglio scorso nella città orientale di Holguín per affrontare un’altra sfida contro l’embargo economico, finanziario e commerciale degli Stati Uniti contro Cuba durato quasi 5 decadi. Il viaggio è coinciso con il 40esimo anniversario della Brigata, ed il 50esimo della Rivoluzione cubana
Alice Walker presenta una mostra di dipinti di Antonio Guerrero a Berkeley (21 luglio) - La mostra “Desde mi Altura” con dipinti di Antonio Guerrero, uno dei Cinque cubani reclusi negli Stati Uniti, sarà presentata il prossimo 6 agosto nella città di Berkeley, in California, dalla scrittrice nordamericana Alice Walker e resterà aperta al pubblico durante tutto il mese d’agosto. Antonio Guerrero ha realizzato queste opere nella prigione di Florence, Colorado, dove sta scontando l’ergastolo più dieci anni per aver difeso il suo paese, come i suoi quattro compagni, dagli attacchi terroristici pianificati dal sud del Florida. L’inaugurazione dell’esposizione si effettuerà nel Centro Culturale La Peña, a Berkeley, dove la famosa scrittrice, autrice di “Il color porpora”, terrà il discorso inaugurale. La Walker ha scritto l’introduzione del libro El Dulce Abismo, una raccolta di lettere tra i Cinque e i loro familiari. All’inaugurazione parteciperà la sindachessa di Richmond, in California, Gayle McLaughlin, che parlerà del suo contributo alla lotta per la libertà dei Cinque. La Peña è un centro culturale apprezzato nazionalmente con una visione globale di promozione della pace, la giustizia sociale e la comprensione culturale attraverso le arti, l’educazione e le azioni sociali. L’esposizione di Berkeley è organizzata dal Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque, con base in Oakland, in California. Giovedì 9 luglio è stata effettuata la prima inaugurazione della mostra “Desde mi Altura”, nello spazio culturale Andrés Bello, dell’Ambasciata della Repubblica Bolivariana del Venezuela in Washington DC.
La libertà dei Cinque Eroi (23 aprile AIN) - Il Comitato Nazionale per la Liberazione dei Cinque antiterroristi negli Stati Uniti ha reclamato all’attuale governo di Washington la libertà di questi patrioti condannati a pene severissime in un manipolato processo, nella città di Miami. Gloria la Riva, coordinatrice nazionale di questo gruppo, ha detto che è stata presentata una domanda a Hillary Clinton, segretaria di Stato, per la consegna dei visti ad Adriana Pérez e Olga Salanueva, mogli di Gerardo Hernández e René González, come ha informato Radio Reloj. La domanda del Comitato Nazionale per la Liberazione dei Cinque negli USA precisa che il rifiuto di concedere i visti ad Adriana e ad Olga, viola le norme internazionali del trattamento dei prigionieri e dei diritti di questi di ricevere le visite familiari. Gerardo Hernández, René González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e Fernando González sono reclusi da più di dieci anni in differenti prigioni d’alta sicurezza del territorio nordamericano, per essersi infiltrati in gruppi anticubani per conoscere i loro piani criminali contro l’Isola. Oggi la giustizia nordamericana è sotto gli occhi del mondo, in attesa che la Corte Suprema adotti una decisione nel caso dei Cinque antiterroristi. |
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Sciopero della fame (23 luglio) - Membri del Comitato “Liberate i Cinque” e dell’Associazione d’Amicizia Svedese-Cubana, hanno iniziato uno sciopero della fame per ottenere l’immediata scarcerazione dei Cinque antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti. Questa azione di protesta che si svolge a Malmo e nella capitale, Stoccolma durerà una settimana in coincidenza con il 56º Anniversario dell’assalto alla Caserma Moncada. Lo sciopero della fame fa parte delle attività in varie città del paese scandinavo nell’ambito della campagna estiva “Cinque giorni per i Cinque”. I gruppi solidali con l’Isola reclamano la liberazione di Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Fernando González, Ramón Labañino e René González, arrestati nel 1998 in territorio nordamericano. Dopo un processo manipolato svolto nel 2001, a Miami, bastione della destra più reazionaria cubano-americana, hanno ricevuto ingiuste e smisurate condanne per aver semplicemente evitato azioni terroristiche contro Cuba coperte dagli Stati Uniti. Cinque giorni per i Cinque, include anche conferenze e presentazioni di documentari su questi uomini antiterroristi, la distribuzione di volantini nelle piazze e nelle zone urbane oltre a spettacoli culturali. La campagna terminerà domenica 26, il giorno della Ribellione Nazionale di Cuba, che fu l’inizio della sconfitta della tirannia di Fulgencio Batista. Dal 2004 e ininterrottamente, il gruppo svedese degli amici dell’Isola organizza azioni simili. Questo è il terzo sciopero della fame organizzato per la libertà di Gerardo, Antonio, Fernando, Ramón e René e per denunciare l’ impunità data al terrorista Luís Posada Carriles, autore di vari attentati contro Cuba. Cinque giorni per i Cinque è una della campagne che precedono la Giornata Mondiale di Solidarietà con questi combattenti, che si svolgerà nel prossimo mese di settembre.
Picchetto di Stoccolma (19 maggio) - Nella capitale del paese si è riattivato il Picchetto di Stoccolma e in questa occasione per esigere la liberazione immediata dei Cinque, l’eliminazione del blocco economico imposto dagli USA a Cuba da quasi cinquant’anni e la chiusura, con la restituzione, del territorio cubano occupato dalla Base Navale degli Stati Uniti a Guantánamo. “Il Picchetto sarà presente per le strade in solidarietà con l’indomabile Isola di Cuba”, ha dichiarato Vania Ramírez, membro del Comitato per la Liberazione dei Cinque nella città scandinava.
Carovana percorre Stoccolma in saluto ai Cinque (26
gennaio) - Una lunga e chiassosa
carovana di veicoli ha percorso le strade di Stoccolma per salutare il 50°
anniversario del trionfo della Rivoluzione Cubana, che si è compiuto il 1°
gennaio, e reclamando la liberazione dei Cinque cubani. La singolare
celebrazione ha visto la partecipazione di una trentina di automobili ed altri
tipi di veicoli ricoperti con striscioni allegorici all'anniversario e con
bandiere cubane e di altri paesi latinoamericani.
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RICC/Africa 10 luglio - AIN) -Il quotidiano locale della Repubblica Popolare Democratica del Congo, "La Tempete des Tropiques" ha pubblicato degli estratti della Lettera Aperta per la Segretaria di Stato degli Stati Uniti, Hillary Clinton, firmata dalla RICC/Africa, per la Liberazione dei Cinque, nella quale si denuncia l’ingiusta reclusione dei Cinque Eroi antiterroristi cubani e si reclama la consegna dei visti ad Adriana e Olga. Nell’informazione si segnala che la stessa Organizzazione ha già inviato una lettera aperta al Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, denunciando l’ingiusta reclusione dei Cinque e reclamando la loro liberazione. Inoltre la lettera domanda al Presidente Obama la rilettura delle vecchie poltiche di Bush, e di liberare i Cinque detenuti cubani, dato che la sua diplomazia dovrebbe ascoltare il mondo e cercare d’uscire dalla crisi in maniera pacifica, per riconciliare gli USA con tutti gli Stati amanti della pace e della giustizia.
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Un gruppo di parlamentari (12 ottobre) - Un gruppo di parlamentari del Portogallo ha domandato al presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, di riconsiderare il processo dei Cinque. I legislatori europei che sono rappresentanti della Commissione dei Diritti Umani dell’Ordine degli Avvocati e dell’Associazione portoghese dei Giuristi Democratici, hanno manifestato la loro condanna per il trattamento del caso, che è nelle mani della giustizia nordamericana. Inoltre hanno denunciato le evidenti illegalità ed irregolarità avvenute durante il processo, evidentemente manipolato
Una pagina web a favore dei Cinque (23 settembre - PL) - I portoghesi solidali con Cuba hanno lanciato nel cyberspazio un nuovo sito web, con il proposito di diffondere il caso dei Cinque combattenti antiterroristi dell'Isola reclusi negli Stati Uniti dal 1998. La nuova pagina in Internet (www.cplcinco.com) è stata presentata dal Comitato Portoghese per la Liberazione dei Cinque (CPLC). Questo sito nella rete delle reti, in lingua portoghese, divulgherà le notizie sul caso riferito al manipolato e politicizzato processo giudiziario contro Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Renè Gonzalez Antonio Guerrero e Fernando Gonzalez. Questi Cinque patrioti cubani hanno già trascorso ben 11 anni di detenzione per aver ostacolato le azioni terroristiche organizzate in territorio statunitense da gruppi reazionari che risiedono nella città di Miami, roccaforte dell'estrema destra cubano-americana. Numerose organizzazioni di tutto il mondo, solidali con questa causa, hanno condannato la recente decisione della Corte Suprema nordamericana di respingere la revisione del caso dei Cinque. La risoluzione del massimo tribunale degli USA ha ignorato gli appelli consegnati a questa istanza da una decina di premi Nobel, giuristi, parlamentari ed organismi dei diritti umani. Uno degli obiettivi del sito presentato dal CPLC e costituito a Lisbona nel luglio scorso, è denunciare gli arbitrii legali ed esigere la restituzione di tutte le libertà individuali dei Cinque cubani, che ne sono stati privati illegalmente. Tra le sue azioni la raccolta di firme per spedire una lettera al presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, nella quale si reclamerà al governante d’interrompere la reclusione crudele ed irrazionale che soffrono questi combattenti contro il terrorismo. Nel suo portale, il CPLC mostra le foto di Ramon, Fernando, Antonio, Gerardo e Renè, vicino alle bandiere del Portogallo e Cuba con lo slogan “Un mondo migliore è possibile”. La pagina permette ai navigatori di conoscere i luoghi dei comitati regionali ed internazionali dedicati a questa nobile causa.
CPLC (14 agosto - AIN) -Il Comitato Portoghese per la Liberazione dei Cinque (CPLC), ha cominciato le sue attività con una lettera aperta, nella quel si condanna la decisone della Corte Suprema degli Stati Uniti di non rivedere il caso di questi patrioti antiterroristi cubani. Inoltre nella lettera si condanna il rifiuto di concedere il visto ad Adriana Pérez, moglie di Gerardo Hernández, uno dei Cinque , che non lo ha mai potuto visitare nella prigione e si esortano i portoghesi ad unirsi al richiamo che si fa a Barack Obama, Presidente nordamericano, perchè faccia giustizia e si liberino Ramón Labañino, Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Fernando González y René González, ingiustamente reclusi da quasi 11 anni. Jorge Castro Benítez, ambasciatore cubano a Lisbona, ha parlato con i partecipanti all’incontro durante la creazione del nuovo Comitato sull’importanza di questa iniziativa e sulla situazione attuale dei Cinque. Il diplomatico ha commentato che per la nuova campagna giudiziaria che preparano gli avvocati della difesa, il significato della solidarietà e lo stato attuale della lotta è di grandissima importanza nel mondo e in Portogallo. Fanno parte del Comitato i rappresentanti delle principali organizzazioni che compongono il movimento di solidarietà con Cuba, con i presidenti dei Comitati locali, che operano in Portogallo ed appoggiano questa causa. Gli obiettivi ora sono il coordinamento e la moltiplicazione delle azioni di solidarietà per i Cinque, oltre al documento centrale che, come lettera aperta servirà a riunire firme e sarà inviato al governo di Washington, alle Nazioni Unite e all’Ambasciata degli USA in Portogallo
Nuovo Comitato per la liberazione dei Cinque (9 luglio - AIN) - Un nuovo Comitato per la Liberazione dei Cinque è stato costituito in Portogallo, come risposta alla decisione della Corte Suprema di Giustizia che ha negato la revisione del caso dei Cinque combattenti antiterroristi cubani, reclusi nelle carceri dell’impero. Per diffondere la creazione del Comitato dei Municipi di Almada-Seixal, è stato diffuso un comunicato pubblico indirizzato ai governi e alle assemblee locali e nel testo si condannano le misure adottate dalla Corte Suprema, il 15 giugno. Questo gruppo è il quarto creato per la liberazione dei Cinque in Portogallo e riunisce persone di differenti profili dei due municipi, con un coordinatore in ognuno. I fondatori hanno come progetto fondamentale la moltiplicazione della lotta a favore di questi prigionieri politici degli USA ed inoltre il contributo all’ampliamento delle azioni di del Movimento di Solidarietà Internazionale, attraverso dibattiti, con la diffusione nei media di comunicazione ufficiali e alternativi e anche altre vie. Gerardo Hernández, René González, Ramón Labañino, Fernando González ed Antonio Guerrero hanno già scontato, innocenti, quasi 11 anni di reclusione nelle prigioni nordamericane, condannati a Miami a severe pene che vanno dai 15 anni ai due ergastoli, perchè erano infiltrati nelle organizzazioni nemiche di Cuba che radicano in Florida, per ostacolare le loro azioni terroristiche contro l’Isola.
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In Guinea Bissau reclamano la libertà per i Cinque Eroi (6 luglio - PL) – Le organizzazioni politiche e di massa in Guinea Bissau hanno condannato la decisione della Corte Suprema nordamericana che ha respinto la richiesta di revisione della caso dei Cinque antiterroristi cubani ingiustamente reclusi negli Stati Uniti da più di dieci anni. Durante un meeting in Piazza Che Guevara, nella capitale, l’Associazione degli studenti e amici di Cuba - AGEAC - con altre organizzazioni giovanili e di futuri medici, hanno reclamato la libertà immediata per i Cinque patrioti. Il presidente della AGEAC, Nelson Medina, ha letto una lettera indirizzata al presidente Barack Obama, che è stata pubblicata dai più importanti giornali del paese. Nella lettera si legge che il solo delitto commesso dai Cinque è stato di evitare l’uccisione di vittime innocenti, ostacolando le azioni terroristiche organizzate nel sud della Florida. La lettera inoltre condanna il rifiuto della Corte Suprema, il massimo tribunale statunitense, d’analizzare il caso dei Cinque antiterroristi, ignorando il reclamo di donne e uomini nobili di tutto il mondo. Il testo inoltre sollecita da Obama la realizzazione di un atto di giustizia con René González, Antonio Guerrero, Ramón Labañino, Gerardo Hernández e Fernando González, i Cinque, come sono chiamati internazionalmente. Medina ha annunciato che questo incontro ha aperto la Giornata di Celebrazioni per il 26 di Luglio, Giorno della Ribellione Nazionale Cubana, giornata dedicata quest’anno ai Cinque Eroi.
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Iniziativa a Madrid (24 giugno - PL) - Oltre 150 persone si sono radunate davanti l’ambasciata statunitense a Madrid per reclamare la libertà immediata dei Cinque Eroi cubani prigionieri nelle carceri degli USA. Per oltre un’ora, slogan esigendo la libertà dei Cinque sono stati ascoltati nel Paseo de La Castellana, una delle principali vie di Madrid, e nelle strade adiacenti. Al sit-in i manifestanti hanno mostrato cartelloni, bandiere di Cuba e decine di fotografie dei cinque. L’appello unitario, letto durante la manifestazione, spiega che i Cinque cubani prigionieri nei carceri statunitensi da quasi 11 anni sono un chiaro esempio dell’ingiustizia negli USA: sono stati incarcerati senza prove, sono stati messi sotto accusa in un processo manipolato, pieno di violazioni, sono stati condannati dalla mafia terrorista di Miami che ha anche ricattato i membri della giuria, sono stati torturati e, da quasi 11 anni, a due di loro, René e Gerardo, non permessa la visita delle rispettive mogli. La tanto difesa indipendenza della giustizia nordamericana, continuamente sbandierata dal suo governo, resta nella più assoluta delle falsità, ai Cinque è stato imposto un processo politico, non c’è stato bisogno di prove, nel paese che vigila il mondo, che interviene quando i suoi piani non si compiono, essere cubano e rivoluzionario sono tutti gli elementi per essere condannato all’ergastolo. Quando la giustizia è ignorata, calpestata e violata, i popoli prendono l’iniziativa affinché l’ingiustizia non s’impadronisca della società. Noi popoli dello stato spagnolo esigiamo la liberazione dei Cinque cubani detenuti negli USA, saremo instancabili, non crediamo nella sconfitta quando difendiamo la verità.
René, Gerardo, Ramón, Fernando e Antonio sono oggi
presenti, la nostra voce e la loro voce.
Iniziativa a Valencia (24 giugno - PL) - Gli amici dell’Associazione Camilo Cienfuegos di Valencia hanno pubblicato sul loro bollettino Marina Alta la decisione della Corte Suprema degli USA di non rivedere il caso dei Cinque. Come parte dell’ondata di protesta che viene crescendo tra gli uomini e le donne per bene di tutto il mondo, gli amici di Valencia segnalano che: “nonostante i solidi argomenti esposti dagli avvocati della difesa davanti le evidenti e multiple violazioni legali commesse durate tutto il processo, e ignorando l’universale sostegno alla petizione, la Corte Suprema ha respinto il caso, ignorando il reclamo dell’Umanità e la sua obbligazione a fare giustizia.
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Iniziativa a Parigi (22 giugno - PL) - Associazioni e gruppi di solidarietà con la Rivoluzione cubana, in Francia, organizzano manifestazioni pubbliche costantemente e ripetutamente,appoggiando la causa dei Cinque antiterroristi. La più recente si è svolta in Place de la Concorde, nel luogo più vicino possibile all’ambasciata degli USA, concesso dalla Prefettura. Pablo Gonzalez, presidente dell'Associazione Radici Cubane, è uno dei tanti che ogni terzo venerdì del mese partecipa alle marce ed alle proteste per denunciare il caso dei Cinque cubani, ingiustamente reclusi negli Stati Uniti da quasi 11 anni. Un altro protagonista di questo genere di attività è Charly Bouhana, presidente del gruppo CubaSiFrance, molto indignato per la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti di non accettare la revisione del caso dei Cinque combattenti antiterroristi Molto impegnata nella battaglia contro l'ingiustizia, Gloria Gonzalez, attivista francese a favore di Cuba, ha segnalato le scritte sui cartelloni con le foto di Ramon Labañino, Fernando Gonzalez, Antonio Guerrero, Gerardo Hernandez e Renè Gonzalez, i Cinque, e quelle dei loro familiari, puniti a loro volta, perchè possono molto raramente visitare i loro cari nelle carceri per colpa dei ritardi voluti delle autorità nordamericane che non rispettano le stesse leggi del loro paese. Due mogli dei Cinque, Olga e Adriana, non hanno mai più visto i mariti dal momento dell’arresto, perchè Washington nega loro i visti con false motivazioni. I turisti che transitano, venendo dai Campi Elisi, osservano le bandiere cubane, leggono i poster ed alcuni accettano la documentazione informativa sul tema. “È solo un granello di sabbia, ma facciamo tutto questo con molto amore e molto impegno”, ha affermato Charly Bouhana
Terza manifestazione (19 maggio) - Uno dei punti più percorsi di Parigi, la Piazza de la Concorde, è stata il luogo di riunione della terza manifestazione in questa città, per esigere la liberazione di Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Gerardo Hernández, René González y Fernando González. Così com’è avvenuto nei mesi scorsi, nelle più emblematiche piazze di Parigi, centinaia di persone hanno portato le bandiere cubane e le immagini del Che, con le foto dei Cinque Eroi, esigendo che si faccia giustizia e si liberino gli innocenti vilmente accusato in un processo manipolato. Oltre alla marcia di Parigi ed in altre città della Francia, ogni venerdì ad Attars, nella regione Nord Pas di Calais, si è svolta un’attività per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla causa di questi Cinque Cubani che soffrono da dieci anni un’ingiusta reclusione.
Convocata notte di solidarietà con i Cinque (4 marzo) - Il Movimento contro il Razzismo e per l’Amicizia tra i Popoli (MRAP), ha convocato a Parigi una notte di solidarietà con i prigionieri politici negli Stati Uniti che include i Cinque antiterroristi cubani. Nella convocazione per il prossimo 1 aprile, l’ONG francese nomina Fernando Gonzalez, Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Antonio Guerrero e Renè Gonzalez, che scontano lunghe condanne nelle carceri nordamericane. Conosciuti internazionale come i Cinque, sono stati condannati nel corso di processi manipolati per aver protetto il loro paese da azioni terroristiche finanziate ed organizzate da gruppi anticubani che operano da Miami. Cuba è stata vittima dell’esplosione in pieno volo di un aereo passeggeri, di attentati bomba contro hotel, della contaminazione di coltivazioni di canna da zucchero, dell’introduzione della dengue emorragica, tra gli altri fatti, segnala la MRAP. Nella convocazione s’includono anche il noto lottatore e giornalista afronordamericano Mumia Abu Jamal, detenuto nel carcere di massima di sicurezza di Greene, Pennsylvania, e del leader amerindio Leonard Peltier. Il testo segnala che Abu Jamal, condannato a morte nel 1982 dopo un processo razzista e manipolato, e "colpevole" di essere negro e di essere la voce dei senza voce. Aggiunge che Leonard Peltier nel 1977 è stato condannato a due ergastoli consecutivi dopo un processo ugualmente discriminatorio. Leonard è "colpevole" di essere indigeno e di lottare per i diritti dei popoli originari, denuncia la convocazione.
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Si riafferma l’impegno per la libertà dei cinque antiterroristi cubani (13 novembre - JR) - Donne e uomini hanno a lungo aspettato nel caldo intenso che salutava il grande tendone bianco, istallato nella Piazza Vargas. Era il loro Foro di formazione politica di ogni giovedì, in questo parco scenario di mobilizzazioni e concentrazioni del popolo, ed in quel pomeriggio aveva una ragione molto speciale per rimane sul posto: l’incontro con le madri dei cinque eroi cubani antiterroristi e con Ricardo Alarcón de Quesada, presidente del Parlamento dell’Isola. Alexis Toledo, sindaco del municipio, inizia l’attività prima che arrivino gli invitati, che stavano visitando il centro Oftamologico Operazione Miracolo e luoghi di interesse dello stato di Vargas, accompagnati dal governatore Jorge Luis García Carneiro. Nel frattempo Alexis fornisce al pubblico le informazioni essenziali su Gerardo Hernández, Ramón Labañino, René González, Antonio Guerrero e Fernando González. Irma Sehweret è la prima a cominciare ciò che è un vero e proprio intercambio con un auditorio interessato e cosciente, con la testimonianza viva e dolorosa di una madre circa la disumana prigionia di 11 anni e la costante denuncia dell’ingiustizia. L’accompagnata Mirtha Rodríguez, la madre di Tony e Magalys LLort, la madre di Frenando. Nel frattempo, il popolo vargese può ascoltare ogni parola grazie alla trasmissione in vivo realizzata dalle comunitarie Radio Riesgo e Radio Chuspa. Necessitiamo più che mai la solidarietà, cercate tutte le informazioni che ci sono in internet e divulgatele in tutto il mondo, anche negli Stati Uniti. È l’appello. “Chi è la madre del poeta?”, ha chiesto la Ibeliz, commossa “dall’ideologia, la forza che ha e l’amore verso suo figlio e gli altri figli”, dimostrato da Mirtha durante l’interevento realizzato nell’Assemblea Nazionale un paio di giorni prima. “È stato toccante”….”Donne di Vargas siamo andate a Caracas e abbiamo marciato dal Parque Carabobo per la libertà dei Cinque”, informa. “Dio, quando sarà fatta giustizia?” reclama. “Non si può portare ad una corte internazionale?” chiede un’altra; e Magalys spiega che c’è ancora il processo di revisione della sentenza e devono essere esperite tutte le possibilità del sistema statunitense, anche se puntualizza che “l’ingiustizia è stata commessa, e l’ingiustizia continua ad essere perpetrata”. Alarcón offre dettagli, e quando minuziosamente spiega e denuncia, tutti i presenti possono ascoltare un dialogo parallelo francamente incredibile. Un uomo di mezza età, in piedi, spiega le sue ragioni con poche ma anche vere ed efficaci parole. Chi è Posada Carriles? Dice Alarcón, “Una barcarola”, è la risposta di quell’uomo che quasi conclude l’atto di fratellanza, con l’anticipato “Vinceremo!” che tutti gridiamo in coro, quando la notte già sta cadendo sul paesino nel quale una volta entrò Martí all’incontro sul pensiero di Bolívar, e la Patria Grande del venezuelano si tradusse nella Nuestra America del cubano. Quell’abbraccio di idee e rivoluzioni si è visto nuovamente moltiplicato con l’impegno di oggi a La Guaira: continuare ad esigere la libertà dei Cinque…
Raddoppiare gli sforzi (16 giugno) - Maria Leon, ministro per la Donna del Venezuela, ha invitato a raddoppiare le azioni di solidarietà con i Cinque cubani antiterroristi prigionieri negli Stati Uniti, dopo che la Corte Suprema di questo paese ha respinto la richiesta di revisione del caso. La Leon, durante una manifestazione politica culturale, svoltasi nella piazza José Martí della capitale, con la partecipazione del Movimento Nazionale di Solidarietà Mutua Venezuela-Cuba, ha affermato che questa decisione dimostra la necessità di moltiplicare la solidarietà con i Cinque. E’ cosi in Venezuela e nel mondo, quanto fatto finora non basta, ha detto il ministro, informa una nota dell’agenzia Prensa Latina. “Continueremo a combattere, esigendo al Governo degli Stati Uniti la liberazione dei compatrioti cubani fino a quando non li vedremo liberi”, ha ribadito. Ha annunciato anche la creazione di una rete che coinvolga ogni quartiere per realizzare, in modo permanente, azioni a favori dei 5 lottatori antiterroristi dell’Isola. Incrementare il movimento d’invio di cartoline e lettere fino ad congestionare le poste degli Stati Uniti, è stato considerato dal ministro uno dei passi immediati da intraprendere nella lotta, affinché si faccia giustizia con i cubani ingiustamente detenuti. Nel settembre 1998, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González, René González e Gerardo Hernández sono stati condannati da un tribunale della città di Miami per avvisare Cuba dei piani terroristici organizzati dai gruppi dell’estrema destra radicati in questa città del sud della Florida. Dopo aver fatto ricorso a tutti i livelli del sistema giudiziario degli USA per esporre le innumerevoli violazioni commesse durante il processo, gli avvocati dei cubani prigionieri hanno ricevuto, lunedì scorso, il rigetto della massima istanza della giustizia statunitense.
Marcia solidale (8 giugno - PL) - Le Organizzazioni di difesa della causa dei Cinque Eroi cubani reclusi negli Stati Uniti per aver combattuto il terrorismo, marceranno oggi a Caracas ed il reclamo principale sarà esigere la loro liberazione e condannare il rifiuto di rivedere le ingiuste condanne imposte da un tribunale di Miami a Ramón Labañino, René González, Antonio Guerrero, Gerardo Hernández y Fernando González. Tra i partecipanti ci sono il Movimento di Solidarietà Mutua Venezuela – Cuba, le organizzazioni sociali e le istituzioni rivoluzionarie. La marcia si svolgerà da Piazza Bolívar a Piazza José Martí della capitale. Questa manifestazione è parte della campagna internazionale per la liberazione dei Cinque ingiustamente accusati di spionaggio e terrorismo, quando i veri criminali vivono liberi a Miami e cospirano ogni giorno per cercare di distruggere la Rivoluzione Cubana e quella Bolivariana, ha dichiarato il Movimenti di Solidarietà Mutua Venezuela-Cuba. L’impero accusa ingiustamente i Cinque e protegge il maggior terrorista dell’America Latina, Luis Posada Carriles. Il Movimento di Solidarietà Mutua Venezuela-Cuba ha dichiarato che la reclusione dei Cinque, come sono noti internazionalmente, è stata condannata anche dalla ONU, perchè il processo in cui sono state emesse le sentenza era manipolato e pieno d’illegalità di forma e di fondo. Attualmente la difesa dei Cinque ha presentato un ricorso presso la Corte Suprema di Giustizia degli USA.
Legislatori venezuelani solidali con i Cinque Eroi (24 aprile - ABN) - Il Coniglio Legislativo dello Stato Sucre ha espresso la sua solidarietà con i cittadini Gerardo Hernández Nordelo, Ramón Labañino Salazar, Antonio Guerrero Rodríguez, Fernando González Llort e René González Sehwerert, Cinque patrioti cubani detenuti ingiustamente, in differenti prigioni degli Stati Uniti per aver difeso il loro paese. Questa nuova mostra di fraternità, appoggio e amore del popolo del Venezuela con la Rivoluzione cubana e il suo popolo degno, è avvenuta durante un incontro dei rappresentanti di questo corpo legislativo e del movimento nazionale di solidarietà e amicizia mutua Venezuela – Cuba, con i funzionari dell’ambasciata dell’Isola in Caracas. Una copia dell’accordo della Camera dei Rappresentanti del Consiglio Legislativo dello Stato Sucre è stata portata all’ambasciata di Cuba dai fratelli venezuelani. L’accordo condanna la privazione di libertà imposta in maniera arbitraria ai Cinque combattenti antiterroristi da quasi 11 anni e condanna anche le violazioni ai loro diritti umani. “Sintetizza l’impegno del popolo di Sucre, del Governatore Enrique Maestre e dei 15 sindaci socialisti, rivoluzionari e bolivariani con la Cuba di Fidel, di Raúl, di Martí e del Che in questa lotta per far conoscere la verità, perchè si faccia giustizia e i patrioti cubani siano posti in libertà in maniera immediata”, ha detto Narcisa Martínez, vicepresidentessa del Consiglio Legislativo. Carlos de Céspedes, ministro consigliere dell’Ambasciata di Cuba in Venezuela, ha dichiarato che: “Questo accordo sarà inviato ai nostri Cinque Eroi prigionieri dell’impero, attraverso l’Assemblea Nazionale del Poder Popular. Siate sicuri che Gerardo, René, Antonio, Fernando e Ramón, come i loro familiari e il popolo cubano, sapranno che sono molte le voci che si alzano a favore della loro causa”. “È un obbligo per noi, ha detto il dottor José Antonio Bottini, coordinatore della Solidarietà con Cuba a Sucre, perchè la Rivoluzione cubana non è solo vostra ma anche nostra, è la battaglia per far sì che gli USA applichino giustizia con i Cinque e anche nel caso del noto terrorista Luis Posada Carriles, che è reo confesso del sabotaggio ad un aereo della Cubana de Aviacion in cui morirono73 persone innocenti”, ha ricordato ancora.
Il successo di una canzone sui
Cinque
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Emissione postale (11 giugno) - Il Movimento di Solidarietà con Cuba e le Poste Boliviane (ECOBOL) hanno annullato un francobollo dedicato ai cinque antiterroristi dell’Isola prigionieri negli Stati Uniti dal 1998. L’iniziativa s’inserisce nella richiesta mondiale per la scarcerazione di Ramón Labañino, René González, Antonio Guerrero, Gerardo Hernández e Fernando González. Il francobollo, annullato nella sede del Congresso Nazionale, raffigura i volti dei Cinque, come sono conosciuti in tutto il pianeta, con lo sfondo di una bandiera cubana. Nel corso della cerimonia, il direttore generale dell’ECOBOL, Costancio Hugo Choque, ha sottolineato che i 30mila francobolli sono entrati in circolazione per contribuire al reclamo universale di libertà per i compatrioti cubani. Il francobollo ha un valore di 7,5 bolivianos (poco più di un dollaro), il costo necessario per inviare una lettera dalla Bolivia agli Stati Uniti. Choque ha approfittato dell’occasione per ringraziare il gesto di solidarietà del governo del paese caraibico di accogliere oltre 4mila studenti boliviani nella Scuola Latinoamericana di Medicina. Antonio Peredo, deputato del governativo Movimento al Socialismo, ha illustrato alla stampa il manipolato processo a cui sono stati sottoposti gli antiterroristi cubani in un tribunale di Miami. Peredo ha affermato che l’unico delitto dei cinque fratelli cubani è stato quello di impedire ai gruppi terroristici radicati in questa città di organizzare azioni contro Cuba. L’ambasciatore cubano in Bolivia, Rafael Dausà, ha ringraziato i gesti di solidarietà a favore della liberazione dei compatrioti detenuti negli Stati Uniti. Come parte di questa lotta, incluso a livello governativo, Dausá ha ricordato la lettera firmata dal presidente Evo Morales e dai ministri del suo governo ed inviata al presidente statunitense Barack Obama, nella quale chiedono la scarcerazione dei Cinque.
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Programma radiofonico (19 maggio) - Ad Atene un programma radiofonico della stazione 902 FM, dedicato ai Cinque, ha spiegato lo stato attuale del processo giudiziario e la crescente solidarietà internazionale per la loro definitiva liberazione, si legge nel sito digitale del MINREX cubano. La trasmissione ha voluto sensibilizzare l’opinione pubblica e richiamare ad una manifestazione che si svolgerà il 26 maggio, auspicata dall’organizzazione del Comitato per la Liberazione dei Cinque, dalla Fondazione Marangopoulou per i Diritti Umani e dall’Associazione Greco-Cubana d’Amicizia e Solidarietà(AHCAS), tra le altre organizzazioni solidali.
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Comunicato (21 ottobre) - “Centinaia di parlamentari, 10 premi Nobel e organizzazioni di diversa indole sono solidali con il caso dei Cinque cubani antiterroristi, prigionieri politici negli Stati Uniti”, ha sottolineato il Comitato dell’Uruguay per la Liberazione dei Cinque eroi. In un comunicato diffuso da Montevideo, questo gruppo ha segnalato che il caso dei Cinque provoca indignazione in tutti i continenti e fomenta la solidarietà con questi carcerati, le cui pene vanno dai 15 anni ad un doppio ergastolo. L’organizzazione uruguaiana ha ricordato che per mezzo secolo la macchina terrorista contro Cuba ha provocato la morte di 3.480 persone, migliaia di mutilati e danni materiali incalcolabili, come riflette una nota di PL. I Cinque sono stati condannati per proteggere il loro paese dalle azioni violente dei gruppi dell’estrema destra anticubana, radicata nella Florida, che hanno, tra i tanti attentati perpetrati negli anni, distrutto con incendi i campi di canne da zucchero, lanciando bombe dagli arerei. Il testo dell’organizzazione dell’Uruguay ricorda tra gli attacchi all’Isola, l’introduzione in Cuba di germi per creare epidemie contro gli uomini – come il dengue - e contro gli animali, come la peste porcina. Inoltre il sabotaggio ad un aereo della Cubana de Aviación, nel quale morirono 73 innocenti.
Marcia in Uruguay per la liberazione dei 5 antiterroristi cubani (11 maggio) - La maggiore marcia mai svoltasi in Uruguay per chiedere la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani prigionieri negli Stati Uniti si terrà oggi a Montevideo, in occasione della giornata mondiale d’appoggio alla causa. La manifestazione partirà alle 19 locali dal piazzale antistante l’Intendenza Municipale di Montevideo e avanzerà per viale 18 Luglio, il più popoloso della capitale, fino ad arrivare alla Piazza della Libertà. Lì si terrà una manifestazione, dove diversi oratori reclameranno la scarcerazione di Gerardo Hernadez, René Gonzalez, Gerardo Labaíno, Antonio Guerrero e Fernando Gonzalez. I Cinque, come sono conosciuti nella campagna internazionale per la loro liberazione, sono stati arrestati negli Stati Uniti nel settembre 1998, per l’insolito delitto di avvisare la loro patria sulle nuove aggressioni pianificate da bande terroriste del sud della Florida. La protesta coincide anche con una manifestazione organizzata all’Avana dall’Unione dei Giovani Comunisti, nella quale i delegati uruguaiani faranno pubblica la dichiarazione che chiede la libertà per i cinque patrioti cubani, la stessa che sarà letta a Montevideo. “Sarà il nostro contributo per rompere la campagna di silenzio imposta dai grandi mass media sul caso dei patrioti cubani”, ha detto all’agenzia Prensa Latina Roberto Zerbillo, del comitato uruguaiano per la scarcerazione dei 5 Eroi. Alla marcia parteciperanno anche la principale organizzazione sindacale del paese, il Coordinamento d’Appoggio alla Rivoluzione Cubana, l’Associazione degli Ex Prigionieri Politici, dei Familiari degli Studenti Uruguaiani a Cuba e la Federazione degli Studenti Universitari. Ci saranno ancora la Casa della Cultura Amicizia Uruguay-Cuba, il Coordinamento Hasta la Victoria, il Gruppo di Lavoro Plaza Che, il Coordinamento Continentale Bolivariano e le influenti federazioni delle Cooperative Edilizie di Mutuo Aiuto e dei Pensionati.
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Festival di Poesia dedicato ai Cinque Eroi e a José Martí (28 aprile - PL) - Il Primo Festival Internazionale di Poesia di Resistenza è stato ufficialmente inaugurato venerdì 24 nella città canadese di Toronto , ha annunciato l’ambasciata cubana in questo paese. L’appuntamento è stato dedicato ai cinque combattenti antiterroristi cubani ingiustamente reclusi nelle prigioni degli Stati Uniti da più di dieci anni, noti internazionalmente come i Cinque. Ha partecipato all’inaugurazione il sindaco David Miller, che ha dato il benvenuto agli organizzatori ed ai partecipanti, per la realizzazione di quello che ha definito un importante avvenimento per la città di Toronto. Inoltre era presente l’ambasciatrice di Cuba, Teresita Vicente, che ha segnalato l’importanza dell’appoggio della cultura rivoluzionaria alla nobile causa dei Cinque Eroi, per i quali ha reclamato l’immediata libertà. Erano presenti anche Lisa Makarshur, per il Comitato Organizzatore del Festival, Keith Ellis, scrittore e presidente dell’associazione di Amicizia con Cuba in Toronto e poeti degli Stati Uniti, Colombia, Perú, Turquía, Canadá y Cuba. La poetessa cubana Nancy Morejon ha letto alcune delle sue opere ed ha partecipato inoltre Elizabeth Palmeiro, moglie di Ramón Labañino, uno dei Cinque Patrioti, che parteciperà ad un vasto programma d’attività programmate. Il programma del Festival comprende recitals di poesia, concerti, proiezioni di films ed inoltre omaggi a poeti internazionali come il peruviano César Vallejo, la cilena Gabriela Mistral, e l’Eroe Nazionale di Cuba, José Martí. Fernando González, Ramón Labañino, René González, Gerardo Hernández e Antonio Guerrero furono arrestati nel settembre del 1998 quando erano infiltrati nei gruppi di terroristi dell’estrema destra, radicati a Miami, per ostacolare le loro azioni violente contro l’Isola.
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Libano, i giuristi difendono la causa dei 5 Eroi cubani (13 aprile) - La solidarietà con i 5 antiterroristi cubani, prigionieri negli Stati Uniti, ha guadagnato sostenitori in Libano durante la settimana scorsa, grazie ad un seminario di giuristi ed il primo sito internet in arabo sulla causa. Libanesi e palestinesi professionisti del Diritto hanno risposto ad una convocazione del Comitato Libanese di Solidarietà con i Cinque, per esaminare le violazioni commesse durante il processo ed esigere al governo statunitense la revisione del caso. Il segretario del Comitato, Hadi Begdache, ha sottolineato il crescente appoggio internazionale ai Cinque, come sono conosciuti internazionalmente i patrioti cubani, ed ha riferito la creazione del primo sito web in arabo sul tema. Begdache ha considerato questo portale molto importante per rompere il silenzio sulla causa dei cubani, condannati a pene che vanno da 15 anni fino ad un doppio ergastolo per aver impedito azioni terroristiche contro il loro popolo, pianificate negli Stati Uniti. Partecipanti al seminario, come la coordinatrice del Comitato, Wafica Ibrahim, ed il segretario generale aggiunto dell’Unione degli Avvocati e Giuristi Arabi, Omar Zein, hanno mostrato la loro preoccupazione per l’ingiusta forma in cui si è sviluppato il processo ed il trattamento dei familiari. Alberto Farhat, a nome dell’Unione Internazionale dei Giuristi Democratici, ha invitato ad appoggiare la petizione degli avvocati dei Cinque affinché s’ottenga la revisione del caso, mentre il suo collega Hassan Jouni ha ribadito le denuncie per il rifiuto dei visti ai familiari di due di loro. Il presidente dell’Unione dei Giuristi Palestinesi, Sobhi Daher, ha condannato invece il muro di silenzio imposto su questa vicenda negli Stati Uniti, e l’ambasciatore cubano in Libano, Dario de Urra, ha esposto le regioni politiche e storiche che gravano sul caso.
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Personalità neozelandesi reclamano la liberazione dei Cinque (7 aprile PL) - Un centinaio di note personalità della politica, parlamentari e sindacalisti della Nueva Zelanda hanno reclamato al governo degli Stati Uniti l’immediata liberazione dei Cinque Eroi antiterroristi cubani, ingiustamente reclusi da più di dieci anni nelle prigioni statunitensi. La lettera, inviata al procuratore generale Eric Holder, è firmata, tra gli altri, dai parlamentari Hone Harawira, del Partito Maori e da Sue Bradford, dei Verdi; dal sindaco di Wellington, Ray Ahipene Mercer, e dagli ex ministri Laila Harre e Matt Robson. Il documento è stato firmato anche dal presidente del Partito Alianza, Paul Piesse e dai leaders sindacali Robert Reid, presidente del sindacato dei distributori, Trevor Hanson, dell’Unione Marittima e Peter Conway, segretario del Consiglio Centrale dei Sindacati della Nuova Zelanda. Il documento, dice PL, ricorda la storia delle flagranti ingiustizie ed illegalità nel caso e la generale condanna che hanno generato. Inoltre risalta la crescente solidarietà di un gruppo di note personalità internazionali, tra le quali dieci Premi Nobel e decine di parlamentari dell’America Latina, l’Europa e l’Asia, per far sì che la Corte Suprema degli USA esamini questa causa
Reclamata libertà x i 5 (28
gennaio) - Da un paese tanto
lontano, come la Nuova Zelanda, amici di Cuba hanno reclamato la liberazione dei
Cinque antiterroristi cubani prigionieri negli Stati Uniti. La Società di
Amicizia con Cuba della città neozelandese di Christchurch ha fatto un appello
al presidente nordamericano, Barak Obama, affinché scarceri immediatamente i
Cinque, elimini il bloqueo economico, finanziario e commerciale contro Cuba e
restituisca all'Isola il territorio dove è stata costruita la base navale di
Guantanamo.
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Reclamano i visti per le mogli dei Cinque (1 aprile PL) - L’Associazione d’Amicizia Danimarca - Cuba ha chiesto al governo nordamericano l’autorizzazione per le mogli dei Cinque combattenti antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti di visitare i loro coniugi. Il reclamo dei visti per queste donne è stato accordato dall’Assemblea Generale del gruppo ed è stato indirizzato a Hillary Clinton e Janet Napolitano, segretarie di Stato e della Sicurezza Nazionale dell’amministrazione statunitense. La domanda si riferisce ai casi di Adriana Pérez e Olga Salanueva, mogli di Gerardo Hernández e René González, rispettivamente. Questi due uomini, assieme ai loro compagni Antonio Guerrero, Fernando González e Ramón Labañino, sono reclusi nelle carceri degli USA dal 1998 per aver affrontato le attività terroristiche dei gruppo nemici di Cuba, radicati in Florida. Per l’Associazione danese, le arbitrarietà commesse durante il processo che ha imposto ingiuste ed enormi condanne a questi Cinque cubani, si ripetono con il rifiuto delle autorità nordamericane di concedere i visti alle loro mogli, com’è diritto dei familiari dei prigionieri. L’Assemblea del Gruppo d’Amicizia ha chiesto al Tribunale Supremo degli Stati Uniti di considerare il caso dei Cinque combattenti antiterroristi, come hanno chiesto molte personalità di tutto il mondo, organizzazioni e altre associazioni, oltre a dieci Premi Nobel.
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Organizzazioni femminili (11 febbraio) - Le delegate di organizzazioni femminili della Repubblica Dominicana, Haiti e Cuba hanno condannato le condanne ed i maltrattamenti contro i Cinque antiterroristi cubani prigionieri nelle carceri degli Stati Uniti. I continui rifiuti di visti ad Olga Salanueva e Adriana Perez, sono stati condannati unanimemente dalle oratrici della manifestazione di sostegno realizzata nell’emblematica Plaza Bolivar, nell’Avenida Maximo Gomez, di Santo Domingo. Dobbiamo parlare di questa crudeltà, denunciare gli anni che questi fratelli hanno già trascorso nelle carceri nordamericane, ha detto Dora Carcaño, coordinatrice regionale della Federazione Democratica delle Donne (FDIM). Isabel Tejada, coordinatrice della Campagna di Solidarietà con Cuba, ha detto che la denuncia delle condanne arbitrarie e delle crudeltà contro i Cinque combattenti antiterroristi è un compito perenne di questo gruppo. Alfonso Torres, presidente del Comitato d’Appoggio ai Cinque in Dominicana, ha sottolineato che il sostegno morale a questi lottatori supera le posizioni ideologiche, perché è una questione di violazione dei diritti umani più elementari. Durante la manifestazione è stata letta la risoluzione approvata nell’Incontro Regionale della FDIM, in cui si chiede la scarcerazione dei cinque giovani cubani, condannati in un processo carente delle garanzie processuali. La riunione femminile si è svolta dal 6 al 9 febbraio, nell’ambito dei preparativi per la V Riunione della FDIM, programmata per il prossimo maggio a Quito, la capitale dell’Ecuador. Alla manifestazione hanno assistito l’ambasciatore cubano, Juan Astiasarán, il Consigliere Politico dell’Ambasciata, Enilda Ginarte e rappresentanti delle organizzazioni femminili domenicane rurali ed urbane.
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Reclamata libertà x i 5 (28
gennaio) - L'Associazione di
Amicizia ceco-cubana ha celebrato la sua assemblea annuale ratificando il suo
impegno di appoggio alla Rivoluzione Cubana e risaltando le numerose attività
vincolate alla lotta contro il bloqueo, la liberazione dei Cinque ed il
confronto con le campagne anticubane nel paese centroeuropeo.
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Grido di libertà per I Cinque dal tetto d’America (22 dicembre AIN) — Giovani argentini scaleranno la cima dell’Aconcagua, a quasi sette mila metri sul livello del mare, reclamando la libertà per i Cinque Eroi antiterroristi cubani prigionieri politici negli Stati Uniti da 11 anni. Fino a quel picco, conosciuto come “il tetto d’America”, arriveranno gli alpinisti della provincia di Neuquén, Santiago Vela, conduttore radio e televisivo, Aldo Bonavitta, impiegato bancario e Alcides Bonavitta, militante sociale, che cominceranno la scalata il 25 dicembre. Loro hanno assunto come propria l’esigenza mondiale per l’immediata liberazione di Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Ramón Labañino, Fernando González e René González. I Cinque – come si chiamano nella campagna mondiale per la scarcerazione – sono Eroi della Repubblica di Cuba e furono condannati a Miami a smisurate pene detentive, perché erano penetrati in organizzazioni terroriste anti-cubane situate in Florida, che monitoravano per informare circa i piani violenti di quei gruppi. Gli scalatori argentini porteranno una bandiera con il logo dei Cinque, creato da Gerardo Hernández, e la lasceranno sulla vetta a 6.959 metri di altezza. Solidali ed impegnati, gli alpinisti emuleranno la volontà del giovane argentino Ernesto Che Guevara, che, a metà del passato secolo, cercò varie volte di scalare il Popocatepel in Messico. È previsto che la spedizione torni il 18 gennaio del 2010 alla città di Neuquén, più di 100 km a sud-est di Buenos Aires, la capitale argentina, dopo aver sfidato le estreme temperature ed il pericolo che un azione di questo tipo porta con sé. L’Aconcagua è situato quasi sulla frontiera tra Argentina ed in Cile, a 30 km (un giorno e mezzo a piedi) di Puente del Inca e forma parte del circuito mondiale dei Sette Vertici.
"Che la Presidentessa Cristina gestisca la causa per la libertà dei Cinque” (6 gennaio - PL) - Un gruppo d’intellettuali, politici e leaders sociali Latinoamericani ha consegnato una lettera alla presidentessa argentina, Cristina Fernández, sui Cinque antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti, chiedendo che gestisca la causa per la loro libertà. "Conosciamo la sua preoccupazione e la lotta per la vigenza dei diritti umani e sollecitiamo il suo intervento umanitario di fronte al governo degli Stati Uniti nel caso dei Cinque patrioti cubani”, recita la lettera consegnata a Cristina dal Comitato argentino per la libertà dei Cinque, come sono noti nel mondo. Il documento ricorda che Antonio Guerrero, Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino e René González sono stati detenuti il 12 settembre del 1998. “Nel processo, avvocati difensori nominati d’ufficio, stabilirono che da Miami si pianificavano e s’eseguivano azioni terroristiche contro Cuba, che costarono la vita anche a un giovane italiano, Fabio di Celmo”, indica lo scritto ed aggiunge che per queste ragioni il lavoro dei Cinque cubani era infiltrarsi nei gruppi dei terroristi e informare Cuba su questi piani, per evitare altre vittime in territorio cubano e nordamericano. Nel testo si sollecita anche alla Capo dello Stato argentino che intervenga perchè si risolvano gli ostacoli posti alla concessione dei visti e dei permessi di visita ai familiari di Renè González e Gerardo Hernández e di accorciare i lunghissimi periodi che esistono tra una visita e un’altra per i parenti degli altri tre cubani reclusi. Tra i firmatari della lettera, il Premio Nobel della Pace 1980, Adolfo Pérez Esquivel, il deputato Miguel Luis Bonasso, intellettuali, artisti e politici. Inoltre hanno firmato Stella Calloni, Fernando Pino Solanas, Humberto Tumini, Eduardo Barcesat, Rubén Dri, Graciela Rosemblum, Carlos Chile, Julio Gambina, Nora Cortiñas, Mirta Baravalle, Claudia Korol e Alicia Argumedo; Víctor De Gennaro, Fabián Basteiros, Pablo Michelli, Cristina Ibarra, José Alberto Izquierdo, Rubén de Santis, Patricio Etchegaray, Virginia Lagos, Betty Raiter con molti altri cittadini e organismo politici e sociali argentini e di paesi vicini.
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