Dal lato giuridico

 

della battaglia

 

Parlano i componenti dell’équipe legale che difende i Cinque. In ottobre è fissata a Miami la revisione della sentenza di Antonio,Ramón e Fernando

 

21 agosto '09 - D.F.Mexidor www.granma.cu

 

 

 

Un “no” senza spiegazioni è stata la risposta della Corte Suprema degli Stati Uniti lo scorso 15 giugno di fronte alla richiesta di revisione del caso di Gerardo, Ramón, Antonio, Fernando e René.

 

Un’ulteriore offesa della giustizia made in USA. A dispetto del clamore mondiale a favore dei Cinque antiterroristi cubani, la massima istanza giudiziale di quel Paese ha fatto “orecchie da mercante” e, fedele a i suoi interessi politici, ha seguito la linea del Governo. Però le voci non smettono di sollevarsi contro una tale infamia.

 

Neppure le “vie legali” sono state chiuse stando alle parole di Joaquín Méndez, che insieme ad altri integranti dell’equipe della difesa dei Cinque ha recentemente sostenuto un incontro con la stampa dell’Avana.

 

“Il caso entra in una fase nella quale, da un lato si aspetta la revisione della sentenza di tre di loro: Ramón, Antonio e Fernando, e dall’altro si cerca di riaprire la possibilità di revisione per Gerardo attraverso appelli indiretti”, ha affermato Méndez riconoscendo di non aver mai patrocinato una causa protratta tanto a lungo nella sua esperienza professionale precedente. “Dal momento in cui furono arrestati ad oggi, 11 anni dopo, non c’è stata neppure la definizione del caso”.

 

 

Di nuovo a Miami

 

 

“La data è stata fissata al 13 di ottobre” ha commentato Méndez, difensore di Fernando, riferendosi al giorno indicato dalla giudice di Miami Joan Lenard per la revisione della sentenza, ragione per la quale Tony, Ramón e Fernando saranno trasportati a Miami.

 

Rispetto a ciò, sarebbe errato creare aspettative che vadano oltre la realtà che ci aspetta e che, come è stato dimostrato in tutti questi anni, è molto complicata ed incerta.

 

Ciò nonostante, il giurista, senza offrire prospettive riguardo a quello che potrebbe avvenire al cospetto della stessa giudice che condannò i Cinque nel 2001, ha espresso che Lenard dovrà prendere in considerazione le istruzioni del tribunale d’appello – Undicesimo Circuito d’Atlanta – che ha indicato che le sanzioni furono imposte in maniera scorretta”, annullandole di conseguenza.

 

Per la revisione della sentenza William Norris, difensore di Ramón Labañino, si è auspicato che “il Governo ci dia le informazioni di cui abbiamo bisogno per poterci preparare adeguatamente”.

 

Nel frattempo anche Tom Goldstein, specialista che condusse il gruppo della difesa di fronte alla Corte Suprema, stima che per la revisione la “Giudice deve prendere in considerazione il lungo periodo in cui i Cinque sono stati incarcerati, la sofferenza loro e delle loro famiglie, ed il riconoscimento della comunità internazionale”.

 

Mentre, Leonard Weinglass, avvocato di Antonio, osserva che potrebbero sparire le catene perpetue anche se “Non posso prevedere adesso quali saranno le future sentenze”.

 

Winglass ha approfittato per ripetere che la difesa non era d’accordo con l’errore della Corte d’Appello di non inviare Gerardo alla revisione della sentenza”.

 

Anche se, come ha segnalato Rafael Anglada, “la forza di Gerardo è superiore, è suprema”.

 

D’altra parte “Sappiamo ciò che si è formato tra gli amicus curiae. Chiama davvero all’attenzione che Parlamenti, come quello del Messico, un consistente numero di Premi Nobel, collegi di avvocati, personalità dell’intero mondo si siano pronunciate a favore dei Cinque. Una cosa simile non si era mai ottenuta prima nella storia del Tribunale Supremo degli Stati Uniti”, ricorda Anglada introducendo il tema della mitigazione della pena che non potrà essere ovviata al momento dell’emissione della sentenza per Tony, Ramón e Fernando.

 

“Per esempio – ha sostenuto il giurista – Antonio ha creato un corso di scacchi, ed un corso di pittura in un carcere di massima sicurezza, in un penitenziario nel quale un numero considerevole di carcerati presentano seri problemi mentali”, e si è domandato “Come potrà il Tribunale ricevere la lista dei corsi di inglese, di matematica impartiti ai rei perché possano ottenere un titolo di istruzione media superiore o superiore?

 

 

La maggiore ingiustizia

 

 

Gli avvocati coincidono sulla preoccupazione per Tony, Ramón, Fernando e René e per la situazione di Gerardo, pero Goldstein opina che gli sforzi che si realizzeranno dimostreranno che la condanna di cospirazione per aver commesso omicidio, sulla quale si basa uno dei due ergastoli, è “totalmente assurda”.

 

Méndez ha assicurato che all’interno dell’arbitrarietà e dell’illegalità di questo caso, il trattamento che ha ricevuto Gerardo rimane l’ingiustizia più grande.

 

Neppure René González è stato aiutato dalla revisione della sentenza. Phillip Robert Horowitz sostiene che a questo punto il suo cliente sta per compiere 15 anni di reclusione durante i quali, al pari degli altri, ha mantenuto un eccellente comportamento.

 

Per questo motivo non nasconde l’ammirazione che prova verso René, che a dispetto di tutto, “guarda al futuro, verso il ritorno a casa sua, verso sua moglie e le sue due figlie”. In “circa due anni” spirerà la condanna che gli fu imposta nel 2001, ha fatto notare Horowitz.

 

Richard Klugh, specialista in appelli, ha raccontato di non aver mai perso la speranza nella vittoria finale “perché la ragione ci assiste”, però, sfortunatamente, in questo caso il sistema giudiziario statunitense ha mostrato che non sempre vi si ispira.

 

Loro riconoscono che gli avvocati sono “umilmente – secondo quanto precisato da Rafael Anglada – il lato giuridico della battaglia” per la giustizia, senza smettere di ponderare ciò che è imprescindibile “dell’altro lato: quello della battaglia politica”, che non deve cessare nemmeno per un istante.