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Chávez avverte che gli Stati Uniti vogliono controllare le risorse Sudamericane
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24 agosto '09 - www.granma.it (PL) |
Il Presidente venezuelano Hugo Chávez ha avvertito che le basi statunitensi in Colombia puntano al dominio di tutta l’America del Sud per prendere possesso delle sue risorse naturali di gas, petrolio, vegetazione e acqua dolce, situate nella Frangia dell’Orinoco in Venezuela, l’Amazzonia e l’Acquifero del Paraná nel Cono Sur.
Lo scorso 14 agosto, il Governo di Colombia ha reso nota la conclusione delle negoziazioni per l’instaurazione di sette basi militari statunitensi, inserite in un accordo di cooperazione apparentemente destinato alla lotta “contro il narcotraffico ed il terrorismo”.
Al rispetto, il Presidente Chávez, durante il suo abituale programma domenicale Aló Presidente ha affermato “Dicono che non sono basi (però) stanno convertendo tutta la Colombia in una sola base, perché stanno già uscendo dettagli sull’accordo”.
“Il Governo colombiano ha tradito ancora una volta la fiducia (latinoamericana) permettendo che si istallassero le forze militari imperialiste”, ha sentenziato il mandatario.
“L’accordo è aberrante (…) le truppe avranno immunità (…) potranno fare ciò che vorranno, la giustizia colombiana non potrà toccarle”, ha avvertito Chávez.
Stando al leader bolivariano, la Colombia si convertirà in un centro d’azione (statunitense) che permetterà di coprire tutto il territorio sudamericano con aerei, spie, satelliti spia, corpo di intelligence e contro-intelligence americani”.
Il Presidente Chávez ha posto un’enfasi speciale nell’esprimere al popolo venezuelano che non si può permettere un sentimento “ultranazionalista”, né “anticolombiano” puntualizzando che in realtà “Se la borghesia yankee ha paura di qualcosa, è dell’unione di Colombia e Venezuela”.
“Loro hanno paura dell’unione tra i nostri popoli”, ha aggiunto.
“Gli Stati Uniti progettano di istallare una base di carri armati nella Guayana Francese per azioni strategiche sul Delta dell’Orinoco”, ha denunciato oggi l’ex vice Presidente venezuelano José Vincente Ranger, secondo PL.
In questo modo si chiuderebbe il cerchio intorno al Venezuela: le sette basi in Colombia, quelle in Curazao ed Aruba, e quelle che probabilmente verranno costruite nella ex-colonia francese, ha precisato Rangel, che ha citato un documento strettamente confidenziale.
L’ex vice Presidente ha precisato nel suo programma domenicale José Vincente Oggi che una nota informativa divulgata dall’Ambasciata degli Stati Uniti in Colombia indica che potrà essere accordata la presenza di altre istallazioni militari nordamericane. “Il numero è illimitato, come lo è il pericolo per i vicini e particolarmente per il Venezuela”, ha avvertito Rangel.
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Chávez esige la chiusura delle basi yankee
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17 agosto '09 - www.granma.it (PL) |
Il Presidente venezuelano Hugo Chávez, ha reiterato la propria richiesta di chiusura delle basi militari con le quali gli Stati Uniti stanno accerchiando la nazione Sud Americana, ed ha avvertito che un attacco innescherebbe un enorme movimento contro l’imperialismo.
Il mandatario ha avvertito che “Siamo il primo bersaglio dell’imperialismo che utilizza le basi in Colombia, Aruba e Curazao. Ci stanno circondando, però se sapessimo di dover morire difendendo l’indipendenza e la sovranità, rimarremmo qui a lottare”.
Nel suo programma domenicale Aló Presidente, il leader ha ribadito che il suo Paese non vuole la guerra, ma rafforza il suo sistema di difesa che non solamente include i militari, se non anche gli operai e gli studenti, così come il resto della popolazione (PL).
Chávez ha reso noti alcuni documenti del Comando Sud Statunitense secondo i quali l’istallazione delle sette basi in Colombia sarebbe solo l’inizio di una escalation militare per il controllo del petrolio, delle risorse minerarie e di quelle acquifere della regione.
Il testo ufficiale, diffuso dal Presidente venezuelano, spiega come fino a poco tempo fa, la preoccupazione in materia di sicurezza in Sud America si concentrasse nella lotta al narco traffico, compimento della quale missione non richiedeva l’uso strategico di mezzi aerei.
Sempre secondo il documento, la base di Palanquero sarebbe transitoria fino all’allestimento, da parte del Comando Sud, di un teatro di operazioni più robusto per la mobilità aerea.
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Una grande base militare degli Stati Uniti
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1 agosto '09 - www.granma.it (PL) |
“La Colombia è una base militare di Washington e l’annunciata apertura di cinque basi militari nordamericane in questo paese è un fatto inedito e preoccupante in America Latina”, ha affermato Gustavo Márquez, ambasciatore del Venezuela in questo paese.
“È la prima volta che gli Stati Uniti si stabiliscono con tanta forza nella regione”, ha sottolineato Márquez nel programma televisivo “ Il risveglio del Venezuela”, della TV Venezuelana.
Il diplomatico ha dichiarato che con l'installazione delle basi statunitensi ed il controllo dello spazio aereo in questa nazione sud-americana, l'amministrazione degli USA ha l’obiettivo di controllare la regione e frenare i processi integrazionisti in America Latina.
È un colpo molto duro contro l'integrazione regionale e l'Unione delle Nazioni Sud-americane (UNASUR) che stanno cercando di creare un Consiglio di Sicurezza e di Difesa per rendere concreto il concetto integrazionista del blocco regionale di fronte agli Stati Uniti ed alle altre potenze, ha sottolineato ancora Márquez, considerando che Washington cerca una strategia continentale per fermare la crescita dei paesi latinoamericani, di fronte alle sconfitte consecutive dell'impero con il consolidamento dell'ALBA, con PETROCARIBE, la decisione unanime della OSA di annullare le sanzioni contro Cuba e la condanna al golpe di Stato in Honduras.
“La sconfitta dell'ALCA (Area di Libero Commercio per le Americhe) nella regione e il fallimento della politica del dollaro sono alla base di questa avanzata militare”, ha segnalato ancora.
“Come parte della campagna contro il Venezuela vanno sommate le false denunce false sulla presunta consegna di armi da parte del Venezuela alle FARC, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC).
Questa denuncia vuole chiaramente ostacolare le relazioni tra Colombia e Venezuela e le armi in questione furono acquistate, circa 20 anni fa dal governo del momento”, ha precisato il diplomatico.
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