Il traduttore si scusa per gli errori |
America
Latina Wall Street, la CIA e i colpi
di stato
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11 dicembre '09 - Dr. CJ Marcelo Suárez Pérez www.granma.cubaweb.cu |
"La bandiera segue il dollaro e i soldati
di bandiera", ha dichiarato l'ex maggiore generale statunitense,
Smedley D.Butler, nel suo libro "La guerra è un racket". Nasceva la
filosofia con cui l'impero yankee è intervenuto con la sua marina da guerra
in gran parte del continente. Assicurava così l'iniziale espansione
delle sue transnazionali in America Latina durante la prima metà del
ventesimo secolo.
E mentre applicava la "diplomazia delle
cannoniere", investiva e faceva prestiti, acquistava debiti, dettava leggi,
controllava le imposte e non riconosceva alcun governo che non soddisfacesse
le pretese imperiali. Nel 1913, l'ambasciata degli Stati Uniti provò il
primo colpo di stato in Messico. Il motivo: la riforma agraria.
Nel 1952 ci furono due distinti "problemi"
a Cuba e in Bolivia. Nel paese andino il Movimento Nazionalista
Rivoluzionario prese il potere e nazionalizzò l'industria dello stagno.
Colpì il potente gruppo nord americano Guggenheim. Eisenhower diede
incaricato alla CIA di restaurare il regime a suo favore.
Nel caso di Cuba esisteva la più importante penetrazione di capitale yankee in America. Ma il governante Carlos Prio "mal" gliene incolse d avere una partecipazione come azionista nell'affare del nichel, attraverso la società olandese Billinton. Ledeva gli interessi nord americani dei Gruppi Rockefeller, Guggenheim, Sullivan & Cromwell e della famiglia Dulles. Sommato ad altri fattori, si gestì, nel 1952, il colpo di stato di Fulgencio Batista, uomo della CIA, che rapidamente moltiplicò gli investimenti nordamericani.
Con questi "cattivi" esempi, nell'agosto
1954 il Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti emise il
documento NSC-5432 "La politica degli Stati Uniti verso l'America Latina",
che definì come una minaccia i "regimi nazionalistici", "troppo sensibili
"alle" richieste popolari"e che " non favoriscono un buon clima per gli
investimenti ". In questa relazione si propone di penetrare e tenere sotto
controllo i militari latinoamericani per la loro influenza nei governi del
continente.
Davanti all'effervescenza rivoluzionaria
del continente, Kennedy inizia la sua strategia: "Alleanza per il
Progresso". Ma si ritenne inefficace per esercitare il dominio reale.
S'impose la dottrina "Johnson", che comprendeva più compiti per la CIA e di
nuovo l'opzione della invasione diretta. In Cile, il capitale degli Stati Uniti era penetrato profondamente nel corso dei decenni 50 e 60. Insieme con la CIA, queste transnazionali dirette da J.Rockefeller, finanziarono candidati perché Salvador Allende non diventasse presidente. Sapevano che sarebbero state danneggiate, e così fu. Allende decise di nazionalizzare le grandi miniere di rame, il carbone e le banche private.
La CIA, in coalizione con i servizi segreti e governi pagliacci, rafforzò la sua macchina. Doveva evitare che arrivassero al potere altri uomini come Fidel ed Allende. Gli squadroni della morte e operazioni come "Condor", assassinarono, fecero sparire e torturarono centinaia di migliaia di dirigenti e forze progressiste della regione. In base a quali argomenti? Un rapporto della CIA al 1980 dichiarava: "... dal 1968-1980 si sono registrati 6714 manifestazioni di terrorismo internazionale... Oggi, in 63 paesi operano 370 gruppi terroristici, principalmente marxisti". Come disse un autore, questo é stato "il terrorismo alla nord americana".
Nei primi anni 80, si produssero due "incidenti" aerei in cui morirono due presidenti latinoamericani Omar Torrijos, di Panama, e Jaime Roldós dell'Ecuador. In comune: applicarono riforme e difesero la nazionalizzazione delle risorse naturali, comprese le energetiche. Entrambi soffrirono le conseguenze del lavoro di uno stesso agente, sotto copertura, dell'Intelligence degli Stati Uniti. Quest'agente ha denunciato nel suo libro "Confessioni di un sicario economico", che agì sotto la copertura di un consulente privato e utilizzò l'inganno per stimolare crediti ed investimenti. L'obiettivo: indebitare questi paesi. Nonostante ciò si realizzasse non bastava, e così i due furono assassinati dalla CIA. Lo confermano altri agenti della CIA.
Con la vittoria sandinista in Nicaragua,
nel 1979, si nazionalizzano le miniere e le risorse non rinnovabili. Reagan
diede incaricato alla CIA di attaccare con tutti i mezzi possibili. In
questo contesto invase Grenada nel 1983. Maurice Bishop aveva rotto con 25
anni di dominio di un governo fantoccio degli Stati Uniti ed avviato le
riforme che colpivano gli interessi yankee. La CIA e l'oligarchia attuarono
il piano "Piramide" per il suo rovesciamento.
L'America Latina si alzò dal suo letto di miseria e morte. Il graduale emergere di leader e movimenti progressisti, dagli stessi strati sociali ereditati, hanno restituito la luce alla vita. I processi più radicali - quelli che nazionalizzano le risorse naturali e danneggiano Wall Street e la corporatocrazia - sono logicamente gli obiettivi primari.
Prima il doppio golpe a Chavez. Un classico
- il primo - e uno moderno: lo sciopero petrolifero del 2003. La CIA cercava
di fare il suo, ma la Direzione di Intelligence e Servizi di Prevenzione (DISIP),
non é la stessa che dava uffici ed incarichi all'agente
Posada Carriles. In Bolivia, la
stessa cosa con Evo. Si è tentato un golpe "costituzionale". In
Honduras,
alle prove della partecipazione della transnazionale
Chiquita Brands
(successore della United Fruit Company) nel colpo di stato, ora si
aggiunge la decisione degli Stati Uniti di riconoscere il risultato
delle "elezioni". Questo "legittima" il tipo di golpe che era "fuori moda",
ora truccato nella pseudo versione del "golpe morbido". |