Nuova votazione nella ONU
 

sul blocco USA contro Cuba

 

28 ottobre 2009 - www.granma.cu (PL)

 

La 64ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite nella sua 27ª sessione plenaria discuterà il tema "Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba".

 

Per il dibattito  le delegazioni dei  192 Stati membri della ONU dispongono della relazione  presentata da Cuba, con lo stesso titolo e di un progetto di risoluzione  ugualmente denominato, oltre alla presenza del ministro degli Esteri dell’Isola, Bruno Rodríguez.

 

È la 18ª occasione nello stesso numero di anni consecutivi, che il massimo organo dell’Organizzazione Mondiale si pronuncia sull’assedio nordamericano contro il paese dei Caraibi e in tutti i casi con una manifestazione di condanna e a favore dell’eliminazione del blocco.

 

Nel 2008 la Risoluzione contro il blocco adottata dall’Assemblea, ha contato sul voto di  185 Stati membri, con solo tre contrari (Stati Uniti, Israele e Palau).

 

La votazione di oggi è la prima con Barack Obama presidente degli USA, sotto il cui mandato nulla è cambiato rispetto al blocco, come sostiene il governo cubano con argomenti  indiscutibili.

 

 

La relazione di Cuba per la ONU

dimostra la permanenza del blocco

 

27 ottobre 2009 - Javier Rodriguez Roque www.granma.cu (PL)

 

La relazione cubana che si dibatterà domani 28 ottobre nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite rappresenta il più forte argomento sulla permanenza ed il carattere genocida del blocco imposto dagli Stati Uniti all’Isola.

 

Anche se per 17 anni consecutivi la più alta istanza della ONU ha approvato le relazioni di Cuba sullo sviluppo e l’applicazione dell’assedio statunitense, in questa occasione il documento dimostra l’assenza di qualunque cambio in questo aspetto da parte di Washington.

 

Il documento chiarisce che l’attuale governo degli Stati Uniti ha continuato ad applicare negli ultimi 12 mesi il blocco contro Cuba, con tutto l’assoluto ed inclemente rigore.

 

Non sono state annunciate e tanto meno intraprese misure di sorta per smantellare il complesso reticolato di leggi e disposizioni amministrative che formano le basi legali  dei regolamenti del blocco, segnala la relazione.

 

Il problema fondamentale è che non sono state modificate nemmeno quelle fondamentali sulle quali si poggia questa politica, come dimostra facilmente un’analisi delle legislazioni e dei regolamenti vigenti, sui quali si sostiene.

 

Tra queste risalta la famosa Legge di Commercio con il Nemico, promulgata come misura di guerra nel 1917 per proibire il commercio con tutte le nazioni considerate ostili, e che riapplica rigorosamente contro Cuba, nonostante l’inesistenza di conflitti armati con l’Isola.

 

Non meno importante la detta Legge d’Assistenza Estera che, riferendosi alla nazione bloccata, non solo dichiara l’embargo totale sul commercio bilaterale, ma proibisce la consegna di aiuti di qualsiasi genere per Cuba.

 

Un paragrafo lo merita la Legge per la Democrazia Cubana, più nota come Legge Torricelli, che dal 1992 è la base per l’extraterritorialità del blocco, di fronte alla disperazione della Casa Bianca di non riuscire a piegare lo Stato ribelle.

 

Con questa legge non si riconoscono la sovranità e l’autodeterminazione di altri paesi per quel che si riferisce al commercio con Cuba e si è  giunti ad applicare sanzioni  alle navi di qualsiasi nazione, se toccano i porti di Cuba.

 

Sulla stessa linea, la legge Helms-Burton che nega l’ingresso negli Stati Uniti dei dirigenti d’imprese  straniere e anche dei loro familiari, se osano vendere magari un’aspirina per allevare un mal di testa ad un qualsiasi cubano.

 

Tutte sono ricordate nella relazione cubana per la ONU  e chiariscono, senza dubbi, che nessuna è stata modificata dalla nuova amministrazione.

 

 

Nuova carica mondiale contro
 

il blocco, mercoledì 28

 

26 ottobre 2009 - www.granma.cu (PL)

 

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite voterà mercoledì 28 una Risoluzione sul blocco imposto dagli Stati Uniti contro Cuba, dopo che già una trentina di presidenti e governanti hanno condannato questo assedio, nello stesso Foro.

 

Queste manifestazioni di condanna si sono sentite un mese fa dal podio dell’Assemblea Generale del massimo organo della ONU, durante la settimana dedicata al dibattito generale annuale del 64º Periodo Ordinario di Sessioni.

 

Mercoledì  28, la più alta istanza dell’organizzazione esaminerà, per il 18º anno consecutivo, una Risoluzione intitolata “La necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba”

 

Durante il primo mese di sessioni dell’Assemblea Generale, vari leader hanno definito obsolete le misure contro l’Isola  stabilite 50 anni fa ed hanno condannato questo assedio criminale, reiterando i numerosi reclamai che negli ultimi mesi hanno proclamato le dichiarazioni accordate in vari Vertici di Capi di Stato e di Governo di vari continenti. 

 

Il governo rivoluzionario cubano ha dichiarato in numerose tribune che l’assedio degli Stati Uniti contro l’Isola si mantiene intatto e costituisce un’azione di aggressione unilaterale alla quale si deve porre fine in maniera unilaterale.

 

Il Ministro degli Esteri cubano, Bruno Rodríguez Parrilla, parlando  di fronte alla Assemblea Generale, ha avvisato che il governo nordamericano continua  a non ascoltare il reclamo della comunità internazionale che ponga fine al blocco ed ha spiegato che recenti misure annunciate dalla Casa Bianca costituiscono un passo positivo, ma estremamente limitato ed insufficiente.

 

Rodríguez ha dichiarato che il presidente degli Stati Uniti conserva ampie facoltà esecutive con le quali potrebbe modificare l’applicazione del blocco, ed ha aggiunto che con una vera volontà di cambio, Washington potrebbe autorizzare l’esportazione di beni e servizi cubani negli USA e da questo paese verso l’Isola, astenendosi dal perseguitare, congelare e confiscare i trasferimenti bancari di terzi paesi indirizzati a entità e nazionali cubani.

 

Inoltre ha sottolineato la possibilità di permettere ai cittadini statunitensi, con licenza, di viaggiare a Cuba, l’unico paese del mondo che non possono visitare.

 

Il Ministro ha reiterato la disposizione di Cuba alla normalizzazione delle relazioni con gli Stati Uniti e per sostenere un dialogo rispettoso tra uguali, senza ombre per l’indipendenza, la sovranità e l’autodeterminazione dell’Isola. 

 

Il blocco nordamericano contro Cuba, dal 1991, ha ricevuto una crescente condanna dai componenti dell'ONU, condanna che l’anno scorso è giunta da 185 Stati, la cifra più alta registrata in tutte le votazioni precedenti.