GUANTANAMO

La Corte Suprema rifiuta l’appello di domanda per tortura

 

 

17 dicembre 2009 - www.granma.cu

 

 

La Corte Suprema Statunitense ha rifiutato lunedì l’appello di quattro ex-prigionieri di Guantánamo, che chiedevano che si permettesse il giudizio per alti funzionari del Pentagono per tortura e abuso religioso.

 

L’anno passato, il Tribunale Superiore del Distretto della Columbia affermò che i quattro ex-prigionieri non avevano diritti costituzionali e non si qualificano come “persone” stando al Diritto. Il Governo di Barck Obama aveva chiesto alla Corte Suprema che rifiutasse l’appello.

 

I quattro uomini – Shafig rasul, Asif Iqbal, Rhuhel Ahmed e Jamal al-Harith, furono catturati alla fine del 2001 in Afghanistan e trasferiti a Guantánamo agli inizi del 2002.

 

Liberati nel 2004, tornarono in Gran Bretagna.

 

La loro domanda fu presentata contro l’allora Segretario della Difesa Donald Rumsfeld e 10 comandanti militari. I domandanti segnalarono di essere stati oggetto di varie forme di tortura, aggrediti mentre praticavano la loro religione e forzati a tagliarsi la barba religiosa.

 

In un’occasione, una guardia lanciò il Corano ad un accusato, riporta la domanda d’appello.

 

Hanno anche raccontato di violazioni dei diritti religiosi e della Costituzione statunitense.

 

Un anno fa, la Corte Suprema rimandò il caso alla Corte d’Appello per maggiori considerazioni, prendendo in considerazione la circostanza che l’alta corte sentenziò che i prigionieri di Guantanamo non avevano diritti legali.

 

Il principale avvocato della causa, Eric Lewis, ha detto: l’ultima parola con rispetto a se questi uomini avevano diritto a non essere torturati o avevano diritto a praticare la propria religione senza abusi è che non l’avevano. I futuri possibili torturatori adesso possono rimanere tranquilli”.