il Manifesto

 

Cuba: arrestato un «contractor» statunitense

che distribuiva tecnologie CIA

Raul Castro a Hillary Clinton: «Basta ingerenze»

 

 

23.12.09 - Articolo di Geraldina Colotti www.ilmanifesto.it

 

 

Washington «mantiene intatti gli strumenti di aggressione politica nei confronti di Cuba». Così il presidente cubano, Raul Castro, ha spiegato al parlamento l'arresto di un cittadino nordamericano, sorpreso mentre distribuiva illegalmente computer e mezzi di comunicazione «sofisticati» a gruppi «della società civile che cospirano contro il nostro popolo»: si tratta dell'emissario di un'impresa statunitense - ha detto Castro - che a sua volta lavora per Development Alternatives Inc. (Dai), i cui vertici affermano di avere un mandato federale per rovesciare il governo legittimo di Cuba.


L'arresto del funzionario, il cui nome non è stato reso pubblico, è avvenuto il 5 dicembre. Un articolo del New York Times ne ha dato notizia il 12, e le autorità USA ne hanno dato subito conferma.


Raul Castro, ha ribadito le intenzioni di Cuba di mantenere aperti i canali di dialogo con Barack Obama, ma - ricordando i «quasi 55 milioni di dollari stanziati dal Pentagono per promuovere a Cuba una presunta democrazia» - si è rivolto direttamente alla segretaria di stato Hillary Clinton: «il popolo cubano - ha ribadito - è l'unico a poter decidere dei propri affari interni».


Un nuovo capitolo della «guerra di spie» che agita i paesi dell'ALBA - l'Alternativa bolivariana per i popoli della nostra America, promossa da Cuba e Venezuela - dopo la concessione delle basi militari agli Stati uniti da parte del governo colombiano di Alvaro Uribe. In Venezuela - dove ancora ieri Chavez ha denunciato il passaggio di un drone sul suo territorio -, è stato arrestato un funzionario del Das, i servizi segreti colombiani.

 

Secondo le autorità di Caracas, aveva in tasca piani per destabilizzare il paese analoghi a quelli progettati contro Ecuador, Bolivia e Cuba, con il consenso di Washington. E anche il quotidiano colombiano El espectador ha denunciato nei giorni scorsi le attività del Das, in base a un accertamento della magistratura: tra queste, operazioni sotto copertura, sabotaggi e «falsi positivi» per attribuire alla guerriglia delle Farc le uccisioni di contadini, come quello del massacro nella comunità di pace di San José de Apartado; azioni «contro gli stranieri», con l'appoggio dello stato, per screditare con false informazioni la Commissione interamericana per i diritti umani (Cidh) e i magistrati della corte costituzionale che hanno bocciato il referendum che avrebbero reso possibile la rielezione di Uribe.


Al Dai - ha denunciato l'avvocata Eva Golinger, che da anni lavora sulle catene di subappalto della CIA nei nuovi piani di destabilizzazione dell'America latina - è andato il più grosso contratto per «promuovere la transizione democratica» a Cuba deciso dal Pentagono: tramite la
USAID, l'Agenzia internazionale di sviluppo degli Stati uniti, che, come ha ammesso l'ex agente CIA Phillip Agee, smista i fondi della CIA.