L’Imperialismo sequestra i media tacciono |
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27 giugno '09 - B.S.Morey* www.granma.cu (JR)
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Lo scorso 15 giugno i magistrati del Tribunale Supremo degli Stati Uniti hanno scritto un’altra pagina vergognosa della loro storia, dicendo NO alla petizione di una decina di premi Nobel, parlamentari, accademici e migliaia di personalità da tutto il mondo affinché il caso dei Cinque Cubani incarcerati negli Stati Uniti potesse essere rivisto in un nuovo giudizio fuori da Miami, e nel rispetto di tutte le garanzie processuali.
Tra le personalità spagnole si trovavano gli ex Presidenti del Parlamento Europeo José Borrell Fontelles ed Enrique Barón Crespo, i Vicepresidenti Ángel Martínez e Willy Meyer, gli Eurodeputati Teresa Riera e Carlos Carnero, senza dimenticare il prestigioso ex Direttore Generale dell’UNESCO, Federico Mayor Zaragoza, personalità che non si può dire siano estremiste, nè collaboratrici del terrorismo, se non il contrario.
Sono sempre di più le persone nel mondo que, a dispetto del silenzio e della complicità imposta dalla maggio parte dei grandi mezzi di diffusione, specialmente negli Stati Uniti, e della pressione di entrambe le amministrazioni, democratiche o repubblicane - le due facce della stessa medaglia - sanno che il 12 Settembre del 1998 l’FBI, diretta dall’estrema destra statunitense, ed influenzata dalla mafia terrorista cubano americana di Miami, detenne cinque giovani Cubani. Cinque giovani professionisti il cui unico “reato” fu denunciare ed evitare atti terroristici contro il proprio Paese. Essi furono arrestati con false accuse e senza la minima prova di un azione di spionaggio contro gli Stati Uniti.
Fino a questo punto arriva la manipolazione e la totale mancanza di scrupoli relativa alla maniera in cui in questi oltre 10 anni è stato portato avanti un giudizio falso ed immorale, da parte di un “superpotente” imperialismo, nelle cui trame comincia a propagarsi il terrore che l’opinione pubblica, soprattutto la statunitense, conosca la verità su questo triste caso: chi sono i Cinque e quali sono i motivi della loro ingiusta ed immorale detenzione. Tutto ciò potrebbe convertirsi in un nuovo boomerang per Washington, così come avvenne per il caso del sequestro di Eliàn, da parte della stessa mafia.
Allora, quando l’informazione e la verità arrivarono all’opinione pubblica, fu lo stesso popolo statunitense, insieme con la grande maggioranza dei Cubani residenti in Florida che obbligarono il Governo statunitense a restituire il piccolo a Cuba.
Ciò che rende preoccupante, indignante ed immorale questa faccenda, è che tanto il FBI, quanto i governi di Bill Clinton, George Bush e Barack Obama – nel quale, diciamolo pure, erano state riposte molte speranze – sapevano e sanno che questa tragi-commedia è un ripugnante montaggio dell’estrema destra statunitense.
Così come sanno che questi cinque compatrioti Cubani andarono negli Stati Uniti per ottenere informazioni sui piani delle organizzazioni terroriste con base operativa a Miami, come la Fondazione Nazionale Cubano-Americana, l’Alfa 66, il Consiglio per la Libertà di Cuba, Fratelli al Riscatto etc., tutte di riconosciuta traiettoria delinquenziale.
Si ricorda che tali gruppi hanno causato, attraverso diversi sabotaggi, oltre che aggressioni contro Cuba, migliaia di morti, feriti, e grandi perdite economiche oltre ad aver collaborato con il contrabbando di armi, droghe e persone.
Nel migliore di casi, il Governo degli Stati Uniti ha fatto finta di non vedere, ma in alcune occasioni, ha appoggiato tali gesti senza vergogna e pubblicamente. Questo si deve chiamare, e di ciò sì, ci sono prove inconfutabili, terrorismo di Stato!
Non è casuale che la stessa ONU abbia giudicato il giudizio di Miami arbitrario ed assolutamente parziale. E neppure che il 9 agosto 2005, niente meno che la Corte d’Appello d’Atlanta, nella composizione di 3 magistrati, per niente sospettati di essere castristi, ma con etica professionale, all’unanimità abbia dequalificato il processo, decretando la realizzazione di un nuovo giudizio da tenersi in un’altra città, dopo aver considerato che a Miami si commisero numerose violazioni relativamente al procedimento penale, incluse nella richiesta d’appello della difesa, come la manipolazione della giuria, dei testimoni e delle prove.
Perché quindi prevale tanta menzogna? Perché tanto terrore della verità?
*Giornalista spagnolo
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