La missione
medica cubana in Haiti
fortifica il dispositivo di salute in zone dell'interno del paese, per servire
le sue popolazioni e molti cittadini spaesati a causa del terremoto.
D’accordo
con il coordinatore della Brigata Medica nel devastato
paese, Carlos Alberto García, questo giovedì comincia il trasloco dei mezzi
tecnici ed il personale che lavorerà in due installazioni sanitari locali, le
quali saranno rinforzate perché non contano sull'equipaggiamento e le condizioni
adeguate.
In entrambi i centri, ubicati in Coral e Port Salud, al sudovest del territorio,
si trova già un avamposto di collaboratori cubani rivedendo le condizioni delle
edificazioni, per rivitalizzarle come ospedali comunitari.
“Quello non funzionerà solo nell'emergenza ma sono centri che si manterranno
funzionando dopo per continuare l'attenzione medica alla popolazione haitiana”
precisò il dottore García.
Le installazioni hanno lavorato fino ad ora come centri di salute, ma in
condizioni molto precarie, senza medici, equipaggiamento, acqua ed elettricità,
tra altre assicurazioni carenti.
Secondo il dirigente della brigata, in quegli ospedali lavoreranno
professionisti cubani, ma anche medici formati nella Scuola Latinoamericana di
Medicina (ELAM)
nell'isola chi sono arrivati come integranti della
Brigata Medica Internazionale "Henry
Reeve"
e rimarranno nel paese oltre l'emergenza.
Come parte del rafforzamento delle attenzioni di salute nell'interno,
presteranno servizio nei prossimi giorni 10 sale di riabilitazione, addizionali
alle 11 già esistente in varie località del paese.
Questa specialità non aveva antecedente in istituzioni pubbliche di Haiti prima
del sisma del 12 gennaio, che ha causato la morte oltre a 200mila persone, ed ha
lasciato altre migliaia con amputazioni o gravi problemi negli arti.
Il ricominciare delle vaccinazione nella città di Gonaives, nel Dipartimento di
Artibonito, costituisce un'altra delle azioni dirette a potenziare l'attenzione
medica fuori della capitale.
Prima del terremoto era incominciata una campagna di vaccinazione in
coordinazione con l'Organizzazione
Panamericana della Salute,
poiché erano stati scoperti vari casi di difterite.
“A quei pazienti gli corrisponde la seconda dose e gliela sarà riattivata” ha
precisato García.
Da quando è successo il terremoto, la brigata medica cubana in Haiti ha
soddisfatto oltre a 95000 pazienti, e di loro 4500 sono stati sottoposti ad
interventi chirurgici. Alcune 52000 persone sono state vaccinate dopo il sisma
contro varie malattie.
Statistiche della missione medica indicano che in Haiti sono presenti 1439
cooperanti inviati dall'isola, di loro 637 medici di varie nazioni laureati
dell'ELAM, compresi haitiani.
Un altro dato significativo è che dei 140 comuni che ha il paese, questi
collaboratori lavorano in 134.
La rappresentante dell'Organizzazione
Mondiale della Salute (OMS)
in Haiti, Henriette Chamouillet, ha definito vitale il lavoro dei medici cubani
qui.
In dichiarazioni da Ginevra, Chamouille, ha risaltato che la maggioranza lavora
in aree rurali ed in posti remoti ed ha esortato le organizzazioni non
governative, che offrono servizi medici ai danneggiati, a rimanere il maggiore
tempo possibile, sei mesi come minimo.
Cuba ha cominciato la sua collaborazione con Haiti in materia di salute nel
1998, dopo il passaggio dell'uragano George.
|