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Honduras: le vittime del golpe reclamano giustizia

con una vera Commissione di indagine

 

13 giugno 2010 - I.Garberi www.prensa-latina.it

 

“Lo sforzo più grande da fare è quello di sbarazzarsi dell’inconveniente amico yankee. A questo punto, un compito enorme soprattutto per la grande quantità di dollari che hanno investito qui e il loro modo di usare la pressione economica quando ritengono che i loro interessi vengano minacciati”.
Ernesto Che Guevara

 

Il 3 maggio 2010, in Honduras, la voce della vittime del golpe di stato civico-militare del giugno 2009 (l’ultima purtroppo risale a sabato 8 maggio 2010, é Adalberto Figueroa, leader del MAO (Movimento Ambientalista di Olancho) che si opponeva al disboscamento selvaggio della zona da parte di imprenditori senza scrupoli) si é fatta sentire forte e chiara, disposta a sfidare il governo golpista, annunciando la sua Commissione di indagine sui fatti accaduti quasi un anno fa.

Infatti, la Piattaforma per i diritti umani, ha affermato che le vittime delle violazioni dei diritti umani meritano una “Commissione Vera” e ribadisce il suo interesse alla ricerca della verità ed esprime la sua profonda preoccupazione per la presentazione di un’altra commissione, quella chiamata della verità, guidata dal regime golpista di Porfirio Lobo, che si distingue per “essere ambigua, che esclude le vittime e per la mancanza di processi per assicurare efficacia ed equità”.

Sempre la Piattaforma aggiunge che la “Commissione Vera” si occuperà di far conoscere le violazioni dei diritti umani commesse contro migliaia di honduregni, sarà partecipativa, indipendente, rigorosa, in base ai requisiti delle norme internazionali e, soprattutto, nasce dalla legittima rivendicazione degli honduregni e delle honduregne di conoscere senza indugio, le violazioni dei diritti umani, le persecuzioni politiche, gli omicidi, gli stupri, la repressione, la negazione di accesso alle informazioni, la scomparsa delle persone e le torture.

La piattaforma per i diritti umani ha sottolineato che la commissione passa attraverso un processo di ricerca indipendente, senza condizioni, il cui mandato è quello di scoprire i crimini ed i loro autori.

Durante l'evento, hanno integrato la mensa principale della piattaforma per i diritti umani, il direttore esecutivo del CPTRT (Centro per la Prevenzione, il trattamento e la riabilitazione delle vittime della tortura), Juan Almendares Bonilla, Bertha Oliva, Coordinatrice generale del COFADEH (Comitato dei familiari dei detenuti e scomparsi in Honduras), Gilda Rivera, direttrice esecutivo del CDM (Centro per i diritti della donna), il direttore esecutivo del FIAN International, Honduras, Gilberto Rios ed il direttore esecutivo del CIPRODEH (Centro per la Ricerca e la Promozione dei Diritti Umani), Wilfredo Mendez.

La Coordinatrice del COFADEH, Bertha Oliva, (nella foto) ha osservato che non è una commissione per confrontare o per competere con quella ufficiale, non una commissione parallela, ma una commissione valida ed alternativa, “non annulleremo l'altra, però noi daremo spazio alle persone che hanno il diritto di sapere la verità, il nostro scopo è quello di rivendicare il dolore e onorare le vittime, è il momento per l'indignato e l’offeso”.

La difensore dei diritti umani Bertha Oliva ha anche detto che la commissione alternativa, deriva dalle rivendicazioni delle vittime di varie forme di violazioni dei loro diritti, è una iniziativa che ha l'appoggio e il sostegno del FNRP (Fronte Nazionale di Resistenza Popolare), ed il sostegno della comunità internazionale dei diritti umani.  

Dal punto di vista internazionale, parteciperanno alla Commissione Vera Alternativa, persone di indiscusso valore nella difesa dei diritti umani, come la suora ecuadoriana, Elsie Monge Yoder, già presidente in Ecuador di una commissione per fare luce sui soprusi commessi principalmente dal governo di Cordero; Nora Cortiñas, argentina, che appartiene alle Madri di Plaza de Mayo, Linea Fondatrice, che da più di trent’anni lottano per la giustizia in Argentina, contro gli assassini della dittatura che ha fatto scomparire più di 30000 persone; Teo van Boven, professore olandese di diritto internazionale, attuale commissario speciale contro la tortura all’ONU ed é stato direttore della divisione dei diritti umani della stessa ONU; e per concludere, due premi Nobel della pace, Rigoberta Menchù, guatemalteca e Adolfo Perez Esquivel, argentino.

Gli honduregni che hanno già accettato sono il padre Fausto Milla, testimone dei massacri degli anni ottanta in Salvador ed in Honduras, e perseguito dal gorilla Micheletti per il suo impegno di difendere i più poveri, e Helen Umaña, scrittrice honduregna, professoressa universitaria, critica letteraria, perseguita ed esiliata politica durante la dittatura di Tiburcio Carias Andino.

Per capire, invece, la farsa dell’altra commissione, analizziamo i suoi partecipanti: per prima cosa sottolineiamo che nessuno di loro é riconosciuto a livello internazionale per essere difensore dei diritti umani.

Eduardo Stein, vice presidente del Guatemala, nel governo di Oscar Berger (2004-2008), sarà il coordinatore: cosa dobbiamo pensare di lui che é stato complice di un governo cha ha lasciato il paese con un debito fluttuante di più di 4000 milioni di quetzal e che ha praticamente regalato il paese ai narcotrafficanti, lasciandoli liberi di entrare impuni nel territorio, come accusa senza attenuanti l’odierno presidente del Guatemala, Alvaro Colom?

Inoltre, gli altri stranieri sono la peruviana Maria Amadilla Zavala, ex presidentessa della corte suprema e molto vicina all’attuale presidente del suo paese, che ha riconosciuto l’attuale governo golpista come legittimo, ed il diplomatico canadese Michael Kergin, avvocato di professione e padrone di uno studio che si occupa di consigliare nuovi investimenti all’estero nel campo minerario ed é membro della camera di commercio USA... Non sarà che questo signore si interessa solo della verità del suo guadagno e del suo padrone indiretto, gli yankee?

Altre “perle” sono i partecipanti honduregni: Julieta Castellanos, rettrice dell’Università Nazionale Autonoma di Honduras, dove si sta svolgendo uno sciopero della fame da parte dei sindacalisti che la cara signora ha licenziato senza nessuna ragione (alla faccia della difesa dei diritti umani!); Jorge Omar Casco, giurista coinvolto in casi di corruzione e strettamente legato alla forza armata ed il segretario tecnico Sergio Membreño, tristemente molto vicino al cardinale golpista, Oscar Andres Rodriguez.


Come potete vedere, la cosiddetta commissione delle bugie del governo golpista non ha potuto contattare personaggi riconosciuti nella lotta alla difesa dei diritti umani per non avere nessuna credibilità di giustizia, ma solo la triste verità di voler occultare le violazioni dei diritti umani.

E credo che i fatti più sconvolgenti e vergognosi siano che i risultati si daranno solo tra dieci anni e che da questa commissione non dipenderà la possibilità di portare davanti ad una corte penale quelli che risulteranno colpevoli: ma allora, a cosa serve?

E’ chiaro che dietro a questa assurda commissione si muove la mano lunga degli Stati Uniti, (voci di corridoio affermano che l’ambasciatore yankee
Hugo Lorens sia furioso per la creazione della commissione alternativa del popolo, che gli sta rovinando i suoi piani di pulizia del golpe di stato). Il modus operandi della commissione golpista é simile a quello che utilizza la CIA per nascondere le sue operazioni in tutto il mondo: uno di questi casi é il denominato Iran-Contras o l’Operazione Condor, che ha permesso la scomparsa di decine di migliaia di cittadini latinoamericani, tra cui l’assassinato in Washington del cancelliere cileno Orlando Letelier.

Attenzione popolo di Honduras, non permettiamo che la storia si ripeta, questa volta, per i colpevoli esigiamo giustizia, nessun perdono, nessun oblio.