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Nicaragua: quando Israele appoggiava

la dittatura di Somoza...

 
15/7/10 - www.info-palestine.net/article.php3?id_article=9066 - fonte: www.thirdworldtraveler.com/Middle_East/Israel_Nicaragua_Contras.html
Traduzione dal francese per www.resistenze.org

 

Con pochi scrupoli ed un minimo di critiche dall'esterno, Israele si lanciava in soccorso del dittatore nicaraguense Anastasio Somoza Debayle e, dal settembre 1978 al luglio 1979, lo aiutava ad opporsi alla Storia.

 

Più tardi, verrà rimproverato a Israele - mentre Washington e pressoché tutti gli altri governi del mondo avevano deciso di boicottare Somoza - di essersi mostrato disposto a fornirgli armi.

 

Somoza è stato iniziato alle armi israeliane nel 1974, all'epoca di un'esposizione speciale per lui predisposta a Managua. Aveva acquistato delle motovedette classe Dabur e degli aerei Arava Stoi; nel momento della sua ultima battaglia, disponeva di 14 Arava per trasportare le sue truppe da un luogo all'altro.

 

Poco tempo dopo il blocco dell'aiuto degli Stati Uniti a Somoza, l'insurrezione esplose. Nel settembre 1978 i combattimenti si svolsero nella maggior parte delle città del Nicaragua ed un imponente sciopero generale, sostenuto dalla quasi totalità della comunità degli affari, aveva luogo a Managua. Somoza intravide il modo per uscirne. La sua Guardia nazionale [Guardia] [1] utilizzava 1000 mitra Uzi e fucili Galil provenienti da Israele, e Somoza si attendeva "altre migliaia" di Galil. Sebbene la maggior parte dei dirigenti latinoamericani speravano nella sua caduta, Somoza superò la prova di settembre. "Le armi made in Israel hanno contribuito a salvare la dinastia Somoza", recitava un titolo di giornale.

 

L'autunno dello stesso anno, fucili e munizioni israeliane arrivarono in grandi quantità. Alcuni di questi fucili Galil "sono stati inviati direttamente ad un'unità speciale terroristica, comandata dal figlio di Somoza, che si è resa colpevole degli assassini di oppositori politici, donne e bambini". Anche la Guardia ha utilizzato le nuove armi israeliane all'epoca delle sue operazioni di "pulizia" svoltesi nell'ottobre 1978 in mezza dozzina di città. La maggioranza delle vittime - molte di loro abbattute dalla Guardia davanti alla loro porta di casa - avevano tra 14 e 21 anni e sono state assassinate semplicemente perché vivevano nei quartieri dove era attivo il Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale (FSLN).

 

Un consigliere israeliano "che si è presentato come un ufficiale dell'esercito israeliano", era presente in Nicaragua lavorando nel bunker di Somoza a Managua. Il consigliere avrebbe rappresentato David Marcus Katz, il mercante d'armi israeliano che risiedeva in Messico e strettamente legato all'ala più estremista del movimento di coloni israeliani, Gush Emunim.

 

Le consegne di armi israeliane continuarono. Parecchi trasferimenti vennero effettuati per via aerea, la notte durante il coprifuoco. Tra le armi fatte arrivare in questo modo si trovavano dei missili terra-aria (benché i Sandinisti non avessero aeronautica militare). Israele aveva un primo momento dato la sua parola che non avrebbe mandato armi a Somoza. Poi gli israeliani negarono di averlo fatto, ma secondo dichiarazioni americane, le armi israeliane continuavano ad arrivare in Nicaragua. "Il nostro personale a Managua ci informa che la Guardia nazionale [Guardia] indossa addirittura i baschi israeliani", dichiarava un responsabile statunitense.

 

La primavera seguente, Israele mandò a Somoza del materiale notevole: nove aerei da combattimento armati Cessna e due elicotteri Sikorsky. Il FSLN abbatté sette dei Cessna. Somoza fece un migliore utilizzo degli elicotteri, che battezzò "Skyraiders. " Le sue guardie li utilizzavano come piattaforme per le mitragliatrici e da un'altezza di 3000 piedi, i soldati facevano rotolare giù le bombe dalle porte degli elicotteri.

 

"Il governo lancia delle bombe da 250 chili dagli elicotteri sulle baraccopoli controllate dai rivoluzionari, ed avrebbero ucciso fino a 600 persone in una giornata. I soldati uccidono sistematicamente i supposti ribelli che catturano", scriveva il corrispondente del New York Times a Managua nelle ultime settimane di guerra. Dopo avere distrutto cinque città ed una grande parte dell'infrastruttura industriale del Nicaragua, il 17 Luglio 1979 Somoza svuotava le casse pubbliche e fuggiva dal paese.

 

 

Israele e i Contras

 

 

Certi avvenimenti fanno risalire l'aiuto israeliano ai contras [2] fin dalla loro apparizione nel 1979. È anche possibile che Israele abbia compiuto una transizione senza scossoni da Somoza ai contras attraverso i suoi contatti con alcune di queste figure presenti nella rete privata che fu svelata all'epoca dello scandalo Iran-contra, o Irangate [3] e che esplose nel novembre 1986. Una parte di questa rete cominciò "a canalizzare l'aiuto a Somoza via Israele e EATSCO", una compagnia di trasporti creata da altri membri della rete per trarre vantaggio dalle armi che l'Egitto doveva ricevere dagli Stati Uniti in seguito agli accordi di Camp David, dopo che l'amministrazione Carter aveva tagliato gli aiuti al Nicaragua.

 

Quando il dittatore fu rovesciato, la rete associata all'ex agente CIA Edwin Wilson - che ora sconta il carcere per una vendita di esplosivi alla Libia – e l'ex agente CIA Thomas Clines trasferì un "programma di assistenza alla sicurezza" predisposto per Somoza direttamente ai contras. Questo implicava il coinvolgimento della parte peggiore della polizia segreta di Somoza in Honduras, un'operazione cinica proseguita fino nel gennaio 1981, quando prese avvio l'amministrazione Reagan.

 

Una delle prime mosse dell'amministrazione Reagan fu di accordarsi con l'Argentina per l'addestramento dei contras. I veterani della "sporca guerra" [4] in Argentina furono entusiasti all'idea di esportare le loro competenze e le loro pratiche. Hanno formato i contras fino a quando Washington e Buenos Aires si sono scontrati dopo che l'amministrazione Reagan si era allineata alla Gran Bretagna durante la guerra delle Malvine/Falklands [5].

 

Durante il periodo argentino, l'ambasciatore di Israele in Costa Rica fornì i contras di passaporti e nomi falsi affinché potessero viaggiare attraverso l'America Centrale. Nel corso di questi loro viaggi di "affari", almeno un contra fu implicato nell'assassinio dell'arcivescovo di San Salvador, Oscar Arnulfo Romero [6].

 

Nello stesso tempo, l'amministrazione propose a Israele di imbarcarsi nella guerra contro il Nicaragua: secondo uno schema che sarebbe apparso dopo come la raison d'etre dello scandalo Iran-contra, poco tempo prima del giugno 1981 Israele ricevette delle immagini satellitari del reattore nucleare di Osirak in Iraq "all'interno di un appello a Israele per l'aiuto ai contras". Israele ha utilizzato queste foto per distruggere il reattore. Non si sa in quale misura e circostanze, Tel Aviv rispose all'appello dell'amministrazione. Alla fine del 1982, tuttavia, il Nicaragua ha accusato Israele di armare e aiutare le bande criminali della Guardia nazionale [somozista] in Honduras.

 

Il fatto più ragguardevole nell'entrata in guerra di Israele contro il Nicaragua è il suo accordo con la CIA del 1981 o 1982, per fornire di armi provenienti dal blocco dell'est [patto di Varsavia] le operazione allora segrete dei mercenari. Dopo essere stata un poco "contenuta" dal Congresso negli anni 1970, la CIA ha avuto delle difficoltà a procurare delle armi "non tracciabili" ai contras ed era in imbarazzo quando all'inizio del 1982 in televisione alcuni mercenari brandivano le armi provenienti dagli Stati Uniti. All'insegna della prudenza, che ha segnato l'insieme delle sue relazioni con i contras, il governo israeliano finse di rifiutare questa richiesta degli Stati Uniti "attraverso le normali vie diplomatiche", mentre alcuni ex funzionari dell'intelligence israeliana si mettevano in contatto con la CIA con un'offerta di armi provenienti dal blocco dell'est, di cui avevano disponibilità. La CIA supponeva che l'offerta avesse l'appoggio, il consenso o il patrocinio del governo israeliano.

 

Rimane la questione di sapere se la CIA abbia accettato questa particolare offerta, ma una sistemazione si raggiunse all'inizio degli anni 1980 rifornendo i contras con armi leggere dell'est e piccoli missili portabili, vendendole attraverso la CIA, che a sua volta ha rifornito i contras ed i ribelli afgani. Questa particolare disposizione è continuata apparentemente fino al 1986. "Quando gli israeliani hanno presentato il conto di 50 milioni di dollari e la CIA, adducendo mancanza di fondi, ne pagò 30 milioni in armi e non in contanti".

 

Il vecchio capo del FDN [7] Edgard Chamorro ha dichiarato che nel 1982 i contras parlavano di Israele come uno dei loro sostenitori a livello internazionale. Il 7 dicembre di quello stesso anno, la direzione del FDN incontrò Ariel Sharon, allora ministro della Difesa di Israele, mentre questi era in visita in Honduras. In quell'occasione venne trovata una soluzione per convogliare via Honduras le armi degli israeliani ai contras.

 

 

Note: 

[1] La Guardia nazionale somozista era il braccio armato della dittatura. I suoi rapimenti, assassini, atti di tortura sono innumerevoli e l'apice della violenza repressiva venne raggiunta quando la popolazione nicaraguese insorse massicciamente con l'aiuto del FSLN [Frente Sandinista di Liberación Nacional]. 

 

[2] Opposizione armata anti-sandinista finanziata e sostenuta dagli Stati Uniti, con la complicità diretta o indiretta delle dittature che imperversavano in America Centrale ed in Sudamerica (Honduras, Guatemala, Argentina, Cile). Il tanto democratico e tanto vantato Costa-Rica prestava ugualmente una mano... I contras avevano una sinistra reputazione di violenza, di omicidi ed estorsioni contro i civili delle province del nord del Nicaragua. 

 

[3] L'amministrazione dell'allora presidente degli Stati Uniti, Ronald Reagan, ha venduto armi all'Iran (nemico dichiarato di questo paese) tramite Israele, altro paese nemico dell'Iran. Il denaro così raccolto serviva a finanziare i contras. 

 

[4] Una giunta militare governa l'Argentina dal 1976 al 1983, rendendo pratica quotidiana le scomparse forzate [desaparecidos], le incarcerazioni arbitrarie e l'uso della tortura contro gli oppositori politici, le loro famiglie, ivi compresi i bambini, gli amici, i vicini, eccetera..., con una rete di più di 500 centri di detenzione clandestini. Si stima a più di 30.000 il numero di scomparsi. Tutta una generazione intellettuale, militante, politica è stata decimata in quegli anni. 

 

[5] Il 2 aprile 1982, la dittatura in Argentina, scaturita dal colpo di stato militare del marzo 1976 fece invadere le isole Falkland (Malvinas in spagnolo), colonia britannica dal 1833. L'obiettivo era manifestamente di trarre beneficio politico da una rivendicazione storica sulle Malvine. Il governo britannico [sotto la direzione di Margaret Tatcher] reagì con un'estrema violenza e riconquistò le isole, sfruttando senza vergogna un delirio nazionalista, profondamente sciovinista. 

 

[6] Il 24 marzo 1980, il Monsignor Oscar A. Romero, arcivescovo di San Salvador, capitale di El Salvador, viene assassinato in chiesa a causa della sua opposizione alla violenza e del suo appello per un compromesso nella guerra insurrezionale che infuria nel paese. Romero si era soprattutto attirato l'odio dei gruppi paramilitari di estrema destra facendo conoscere la sua opposizione agli arresti arbitrari. 

 

[7] Fuerza Democrática Nicaraguense, una delle organizzazioni anti-sandiniste con base in Honduras e sostenuta dagli Stati Uniti

 

America latina

La lunga mano del Mossad
 
L’impronta sionista nelle “guerre sporche” dell’America Latina
 

8 aprile 2010 - di Andrea Necciai www.resistenze.org -

 

Da qualche tempo in tutto il subcontinente latinoamericano (ma specie in Centroamerica e nei Caraibi) sta operando una nuova e potente “internazionale del terrore”. Più esattamente, si tratta di una zona grigia in cui interagiscono specialisti nelle guerre di bassa intensità, commercianti di armi, apparati dei servizi segreti e di sicurezza statali in stretta collaborazione con contractors privati. Sotto la consueta regia di Washington e con il concorso di tutti questi attori, gli alti comandi degli eserciti alleati possono ora mettere in scena operazioni coperte e di polizia politica molto più efficaci che nel passato; come hanno recentemente dimostrato nell’attuazione del colpo di stato in Honduras (contro un governo eletto democraticamente) e nel soffocare con le armi la resistenza pacifica del suo popolo.

 

E’ ovvio che azioni di questo genere richiedono un know-how di alta professionalità. Per questo motivo tra tutti gli specialisti del settore si distinguono gli agenti israeliani, in virtù della loro storica esperienza in materia di contro insurrezionale e di repressione dei movimenti popolari di opposizione, tanto in Medio Oriente come in America Latina.

 

Nel caso del golpe honduregno del giugno 2009, il CODEH (Comitato per i Diritti Umani dell’Honduras) ha denunciato ha più riprese che “il regime di Micheletti ha assunto ufficiali israeliani per addestrare l’esercito honduregno all’uso della violenza contro i manifestanti, compreso l’assassinio selettivo, per instaurare il terrore e smantellare la resistenza”, ed informa inoltre che “compagnie di sicurezza private” [leggi “contractors”- ndr] sono direttamente coinvolte nella repressione”.*

 

A partire dal dopoguerra, l’appoggio militare israeliano alle dittature dell’America Latina ha sempre potuto contare sul contributo determinante dell’ ”Istituto di Operazioni e Strategie Speciali”, meglio conosciuto come “Mossad”.

 

Nato nel 1949 come centrale di coordinamento tra i due servizi segreti già esistenti, quello degli “affari interni” e quello dell’ “intelligence militare”, il Mossad ha sempre goduto di un’autonomia pressoché illimitata, “al di fuori di ogni controllo e al di sopra di ogni critica”. Al momento, secondo stime ufficiose, il suo organico conterebbe 1200 uomini, suddivisi in 8 sezioni (o dipartimenti) tra cui spicca l’ultimo e il più famoso, lo “Special Operation Division”, o “Metsada” in ebraico, “quello a cui sono affidate le missioni più segrete condotte dai katsa, gli agenti operativi sul campo, e portate a termine dai kidon (baionetta), i killer dell'”Istituto”: assassini mirati (condannati da Onu e Amnesty come “esecuzioni extra-giudiziarie”), sequestri, sabotaggi, torture, azioni paramilitari e di guerra psicologica.”**

 

Negli ultimi 60 anni, la lista delle operazioni (militari, di spionaggio o di polizia politica) gestite dal Mossad è lunghissima, quasi infinita, come la striscia di cadaveri di cui è lastricato il suo cammino che si snoda dal Medio Oriente all’America Latina passando per Africa ed Europa.

 

Negli anni della Guerra Fredda l’intervento israeliano in Centroamerica vide come protagonisti agenti del Mossad messi al servizio del terrorismo di stato in Honduras e in Guatemala; mentre in Nicaragua si dedicavano all’addestramento e all’organizzazione dei “contras”, i mercenari autori di crimini di guerra tra i più efferati, mandati a combattere contro il paese sandinista una guerra illegittima e mai dichiarata.

 

C’è lo zampino di Israele anche nel fallito colpo di stato contro il presidente venezuelano Hugo Chavez (aprile 2002). Secondo le inchieste delle autorità venezuelane, l’imprenditore di origine israeliana Isaac Perez Recao, padrone di un’impresa di sicurezza privata ed attivo nel commercio di armamenti, fu individuato come una delle principali menti della cospirazione anti-chavista. Un volta fallito il colpo di stato, fuggì precipitosamente a Miami a bordo di un aereo.

 

Attualmente si contano un quarantina di società israeliane, collegate direttamente o indirettamente al Mossad, che svolgono attività di compravendita di armi o sistemi d’arma, servizi di spionaggio e di repressione contro movimenti civili e personalità che sostengono i governi più progressisti del Sudamerica. Non a caso queste operazioni si svolgono principalmente in Colombia, Argentina, Brasile, Perù e Paraguay, aree vitali per gli interessi politico-economici di Stati Uniti ed Israele nel teatro latinoamericano.

 

Una delle principali compagnie è la “Global CST”, “diretta da Israel Ziv e con la quale collaborano ex militari delle alte sfere del Mossad e dello Tsahal. La Global CST opera in Colombia offrendo consulenze all’esercito colombiano e al DAS (la polizia politica colombiana). L’acquisto di armi israeliane da parte delle Colombia, servito per rafforzare l’attività offensiva delle Forze armate [ma molte armi sono finite ai paramilitari colombiani], e avvenuto attraverso sostanziosi contratti promossi dall’esportatore sionista di armi conosciuto come CIBAT, prova di per sé il concorso di Israele nel peggioramento della situazione della regione.”***

 

In ultimo, non è casuale che persino la guardia del corpo dell’attuale presidente honduregno Porfirio Lobo, oggi a capo del governo-emanazione della dittatura golpista, sia stata affidata ad un istruttore appartenente alla ISA (Agenzia Internacional de Seguridad) di cui fanno parte militari ed ufficiali del Mossad israeliano.

 

 

Note:

*Dichiarazione del Fronte Nazionale, in occasione della giornata contro il colpo di stato in Honduras, 28/8/2009.

**”L'«Istituto», un mito costruito sui cadaveri”, di Maurizio Matteuzzi, 19/2/2010.

***”Viene dal Mossad la scorta di Pepe Lobo”, di Percy Alvarado Godoy (“Latinoamerica” n°109 – 4/2009).