Musicisti USA e di Portorico
a Cuba nel 2010 |
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27 gennaio 2010 - www.granma.cu (Cubadebate)
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Calle 13 verrà a L’Avana. René Pérez, del super premiato duo di Puerto Rico “Calle 13” ha informato vari media di stampa sul loro possibile viaggio a Cuba, e lo ha comunicato anche attraverso la rete sociale Twitter.
“Eravamo già pronti per andare a Cuba in occasione del Festival del Cinema nel quale è stato proiettato il documentario “Sin mapa” sul nostro viaggio per ‘America Latina, ma non è stato possibile andare a L’Avana perchè il Dipartimento di Stato USA non ci ha dato il visto” ha detto Pérez, aggiungendo che il loro viaggio a Cuba sarà in marzo e che il loro progetto nell’Isola non è un incontro per la pace, come quello del colombiano Juanes, ma una festa e che inviteranno anche altri musicisti.
“La legge degli Stati Uniti non ci permette di viaggiare a Cuba tanto facilmente e se non facciamo le cose con tutto il protocollo, i gringos ci arrestano... necessitiamo più tempo per organizzare la festa e perchè tutto riesca bene”, ha detto ancora Residente Calle 13, dal Distretto Federale del Messico.
L’Istituto Cubano della Musica ha reso noto che quando Calle 13 sarà a l’Avana si realizzeranno vari recitals. Il gruppo è pronto per andare nell’Isola: manca solo il permesso degli Stati Uniti...
LA FILARMONICA DI NEW YORK
Il presidente dell’Istituto della Musica, Abel Acosta, ha detto, a proposito del viaggio in Cuba della Filarmonica di New York, frustrato dal rifiuto del Dipartimento di Stato di concedere il visto ai patrocinatori, che non ci sono ancora definizioni da parte degli USA.
“Speriamo che nel 2010 si diano le licenze ai contribuenti ed ai patrocinatori. I musicisti ed i loro accompagnatori non possono venire a L’Avana a suonare per via dell’illegale blocco imposto contro Cuba dagli Stati Uniti da circa cinquantenni, che danneggia oltre che l’economia, gli scambi scientifici, culturali e dell’arte in generale.
Il blocco, condannato dalla stragrande maggioranza dei paesi nelle Nazioni Unite, da molti anni, non ha opzioni ed è una politica senza futuro”, ha precisato ancora il presidente dell’Istituto Cubano della Musica.
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