IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI |
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Siamo un popolo con radici profonde .... |
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3 maggio 2010 - Giraldo Mazola www.granma.cu
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La frase non è mia.
Ieri sera ho riletto il discorso di Fidel nell'anniversario del 26 luglio a Santiago, nel 1998, e con questa idea concluse il suo intervento. Meditavo su questo mentre camminavo, verso le sei del mattino, verso il punto di concentramento che mi corrispondeva per il corteo del 1° Maggio.
Sembrava che lui aveva previsto le due recenti prove di cosciente maturità del nostro popolo, le elezioni di massa dei delegati del Poder Popular e questa allegra e combattiva manifestazione popolare la gioia di un popolo padrone del suo destino e deciso a non rinunciare alla sua libertà ed indipendenza .
Il Comandante in Capo ci disse allora:
"Oggi, gli ideali sono più alti. Prima lottavamo per il nostro paese, oggi lottiamo per il mondo e lottiamo per il mondo per due ragioni: una, perché noi acquistiamo coscienza dell'umanità, così ben espressa in quella frase martiana: "Patria è umanità", l'altra perché acquistiamo questi concetti dalla nostra educazione politica, rivoluzionaria, martiana, marxista, leninista, socialista. Abbiamo unito l'essenza delle migliori idee dei nostri pensatori e l'essenza delle migliori idee dei pensatori che sono nati in altre terre, e con esse siamo andati rafforzando e sviluppare i nostri ideali di oggi. Siamo patrioti, ma siamo anche internazionalisti. Nessun popolo lo ha dimostrato meglio di noi, nessun popolo fu capace d’inviare volontariamente più di mezzo milione di suoi figli per compiere impegnative missioni in altre terre del mondo, e ciò che abbiamo seminato nessuno lo potrà sradicare. Un albero può cadere perché ha deboli radici, ma nessun albero con profonde radici potrà essere estirpato, e noi abbiamo milioni di cittadini con radici profonde e un popolo con radici molto profonde. Sappiano coglierlo, sappiano comprenderlo i nostri giovani istruiti e colti; sappiano bere dalla storia, sappiano nutrirsi della gloria della nostra patria, delle sue tradizioni, dei suoi valori, come si alimentano i bimbi dal petto delle madri. Non si lascino confondere da niente, non si lascino ingannare da nessuno. Questa è la nostra speranza, e che questo paese giammai retroceda, che questa Rivoluzione giammai retroceda, che tutta la dignità e la gloria che abbiamo acquisito non possano mai distruggerla. Questo è il nostro impegno e questo è il nostro giuramento ai nostri gloriosi martiri, ai nostri eroici morti".
Migliaia di compatriota, come me, si sono alzati presto per raggiungere i luoghi previsti per i mobilitati dei municipi della capitale. C'era un clima di festa e sembrava che tutti noi avessimo convenuto di dare colore all’incontro con i nostri vestiti, con cartelli, foto ed improvvisati, spontanei ed originali manifesti.
Giovani che i genitori portavano in braccio in precedenti manifestazioni trasportano ora i loro figli, altri più giovani, ancora studenti, in gruppi rumorosi, hanno marciato con la disinvoltura dell’età.
Molte donne in compatti blocchi femminili o misti, più belle che gli altri giorni e con combattività contagiosa.
Coloro che hanno votato e sfilato affrontiamo e sopportiamo i problemi quotidiani che tutti noi vogliamo risolvere il più rapidamente possibile. Così a volte, qualcuno esprime insoddisfazione per la lentezza delle soluzioni che abbiamo pensato potessero realizzarsi prima. Siamo ansiosi di disporre di informazioni più sistematiche su questo o quel problema.
Ma tutti, soprattutto quelli più giovani che sono la maggioranza, coloro ai quali prima Fidel ha detto loro di non lasciarsi confondere, non si sono confusi, anche nel mezzo della più organizzata campagna mediatica per dividerci che gli USA orchestrano e assecondano, europei e i loro corifei nel pianeta, per denigrarci.
Questi milioni di compatrioti, hanno espresso come loro risposta convincente e molto chiara, nelle solenni cerimonie delle elezioni e votazioni dei loro rappresentanti e in questi rumorosi cortei, in tutto il paese, la loro fiducia nella Rivoluzione che fecero i loro nonni e loro e i loro genitori continuano e continueranno lottando per perfezionarla.
Verso la fine del ccorteo ho visto un compagno che portava un cartellone dove era scritto uno slogan con lettera imperfetta ma nitida e di precise linee, i cui tratti mi hanno ricordato il giovane che scrisse, già agonizzante, con il suo sangue "Fidel", nel proditorio attacco agli aeroporti prima dell’aggressione di Giron. Diceva il suo preciso cartello, come una sintesi, il criterio del perché votiamo e marciamo: “Rivoluzione é lotta”. |
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Cantando al futuro |
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3 maggio 2010 - Yudy Castro Morales www.granma.cu
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Piazza della Rivoluzione di nuovo ha sbalordito. Cuba ha vissuto il 1º Maggio come la festa di un popolo impegnato con il suo sistema che, anche se imperfetto, ha argomenti in quantità da difendere, oggi e sempre.
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Le distinte facce del 1º Maggio nel mondo | |
3 maggio 2010 - www.granma.cu
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L’appoggio al processo bolivariano in Venezuela, gli scontri con la polizia in Grecia durante le proteste contro i programmi di aggiustamento economico, le manifestazioni negli Stati Uniti per una riforma migratoria integrale, il recupero di tre imprese elettriche in Bolivia in omaggio ai lavoratori, costituiscono le principali messe a fuoco dello svolgimento del 1º Maggio nel mondo.
Anche in Messico è stata condannata la politica per il lavoro dell’esecutivo ed 86 persone sono state detenute a Santiago del Cile, dove la polizia ha sparato gas lacrimogeni ed ha usato gli idranti per disperdere persone che – hanno detto le autorità – volevano creare disordini durante la manifestazione convocata dalla Central Unitaria de Trabajadores (CUT), ha segnalato EFE.
LE MARCE DEGLI ILLEGALI NEGLI USA
A Los Ángeles si aspettavano almeno centomila persone, ma sono state molte di più, ha detto la CNN; a New York le concentrazioni si sono svolte in vari punti ed a Washington, la protesta ha provocato l’arresto di vari manifestanti, tra i quali il legislatore democratico per l’Illinois, Luis Gutiérrez, che era con gli altri manifestanti davanti alla Casa Bianca, dove si trovava Obama.
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