Europa: silenzio complice |
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12 marzo 2010 - Nubia Piqueras Grosso www.granma.cu (pl)
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Per anni, la complicità di paesi europei ha mantenuto in silenzio il destino dei prigionieri fantasmi accusati di terrorismo e vittime del programma di consegne clandestine dell’Agenzia Centrale di Intelligenza degli Stati Uniti (CIA).
L’inchiesta sui loro domicili, originata nel 2005 a causa di un articolo del periodico statunitense The Washington Post che per la prima volta trattò il tema delle carceri segrete, oggi riprende vigore, nonostante i vari tentativi di occultarla.
Rapporti presentati da organizzazioni europee alla difesa dei diritti umani hanno dimostrato che aerei associati al programma di detenzioni segrete della CIA hanno volato in Polonia, Romania e Litania con la complicità dei rispettivi governi.
I dati consegnati dall’Agenzia Polacca di Servizi di Navigazione Aerea rivelano dettagli sull’atterraggio nel 2003 di almeno sei aerei vincolati alla CIA nell’ex-aeroporto militare di Szczytno-Szymany, nel nord della Polonia.
Rispetto a questo particolare, il procuratore Robert Majewsi, a carico dell’indagine iniziata nel 2008 dal governo polacco su tali accuse, ha manifestato di “non avere familiarità con i registri dei voli sopra menzionati”.
In reiterate occasioni, le autorità polacche hanno negato la realizzazione di operazioni di questo tipo nel loro territorio, a dispetto di un rapporto del 2005 di un’organizzazione umanitaria che assicura che la CIA trasportò sospetti di terrorismo catturati in Afghanistan, in Polonia, dove furono detenuti in prigioni segrete.
D’altra parte, una commissione investigatrice del Parlamento lituano ha scoperto che tra il 2002 ed il 2005 aerei statunitensi entrarono ripetutamente nello spazio aereo nazionale di quel paese, atterrandovi, senza essere sottomessi a nessun controllo di dogana o di frontiere.
Secondo l’ex-Presidente della Lituana, Rolandas Pakas, in quel paese baltico esiste tutta una rete di carceri segrete della CIA, la cui costruzione si iniziò dopo la sua destituzione nell’aprile del 2004.
In agosto dell’anno passato, mezzi di stampa lituani hanno pubblicato dati su un carcere segreto della CIA a 20 km di Vilna, la capitale, nel quale furono istallati, dietro la facciata di un centro ippico, celle e locali per l’interrogatorio con pareti di cemento armato nelle quali si torturavano i detenuti.
I rapporti rivelano che la prigione era destinata ai presunti terroristi di Al Qaeda, ed il centro era uno di quegli costruiti dal governo lituano dopo gli attacchi dell’11 settembre del 2001 contro le torri gemelle negli Stati Uniti, in aperta manifestazione di lealtà verso la super-potenza.
Simbolo dell’era dell’ex-presidente statunitense George W. Bush, le carceri segrete sono centri clandestini della CIA ubicati al di fuori del territorio nazionale con poca o nessuna vigilanza politica o pubblica di alcun tipo, nel nome della guerra contro il terrorismo iniziata il 7 ottobre del 2001 dalla Casa Bianca.
Anche se solo pochi stati del vecchio continente hanno confermato l’esistenza di simili spazi tenebrosi nel proprio territorio, d’accordo con uno studio del Parlamento Europeo, la CIA ha realizzato 1245 voli in quegli stessi spazi aerei tra la fine del 2001 ed il 2007.
Il dossier, svelato nel 2007, afferma che “i paesi europei hanno ceduto il controllo del loro spazio aereo e dei loro aeroporti, facendo finta di non vedere, o ammettendo voli operati dalla CIA che, in alcune occasioni erano usati per il trasporto illegale dei prigionieri”.
A tale controversia si sommano i rei fantasmi sequestrati in territorio europeo e restituiti ad altri paesi, operazioni segrete che molti governi della regione conoscevano, ha testimoniato il senatore svizzero Dick Marty.
Questo è il caso di Osama Mustafá Hassan, sospettato di terrorismo e sequestrato nel febbraio del 2003 da agenti della CIA in una via di Milano.
L’imam egiziano fu inviato in un aereo militare in Germania, da dove fu trasportato ad una prigione in Egitto e probabilmente torturato.
Marty precisò, nel suo rapporto del gennaio del 2006, che la CIA è l’incaricata di assistere e dirigere finanziariamente le carceri in quei paesi, dove si pratica anche la tortura in evidente contrasto con le convenzioni internazionali che la proibiscono.
Dei 14 paesi europei che il senatore svizzero ha enunciato come collaboratori in “trasferimenti interestatali illegali” spiccano il Regno Unito, la Germania, l’Italia, la Romania, la Polonia, la Svezia e la Repubblica Ceca.
Un fax intercettato dal sistema svizzero Onyx, proveniente dal ministro delle Relazioni Estere d’Egitto e diretto alla sua Ambasciata di Londra, afferma che 23 prigionieri furono clandestinamente interrogati dagli statunitensi nell’aeroporto internazionale romeno “Mihail Kogalniceanu”.
Dopo anni di silenzio complice, la verità è venuta alla luce: la CIA ha scoperto in Europa il nascondiglio perfetto per occultare e torturare i suoi prigionieri fantasmi.
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