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Montatura cinematografica

e non giornalismo

Lettera di protesta al Tg1 di AsiCubaUmbria. 

 

 10 maggio 2010 - www.granma.cu

 

In riferimento al servizio mandato in onda nell'edizione del TG1 di ieri, sabato 8 maggio, firmato da Marilù  Lucrezio, presentata da studio come "inviata" a L'Avana, vogliamo comunicare la nostra indignazione e un grande stupore per avere assistito ad una montatura cinematografica più che ad un servizio giornalistico.

 

Premettiamo che, da un lato, già  il titolo del servizio - che annunciava il crescere della repressione - è di per sé una montatura, visto che non è giustificato da niente di quel che viene detto nel servizio medesimo e, dall'altro, la presentazione da studio della intervistata, signora Yoani Sánchez, come "giornalista" dimostra capziosa falsità, visto che Sánchez non è una giornalista, a meno che tale attestato, o titolo di studio, o qualifica le venga riconosciuta solo in quanto titolare di un proprio blog... (forse che ogni italiano che gestisce un proprio sito web è classificabile come giornalista?).

 

Le verità vere dietro queste due prime mistificazioni sono:

 

1.. tenere alta l'attenzione sulla repressione continuando ad annunciarla -nella speranza che alla fine arrivi per davvero...

 

2.. inserire la signora Sanchez fra i giornalisti per indicare che la categoria è perseguitata e vittima.

 

Venendo al merito di quanto abbiamo visto al TG1, la montatura cinematografica si avvale, come si conviene ad un film, di immagini e testo:

 

a.. telecamera inquadra gambe e piedi in movimento e pavimento stradale (secondo le tecniche dei thriller)

 

b.. plotoni di poliziotti o militari ripresi per le strade della capitale (cioè, una città in mano ai repressori)

 

c.. passano fotogrammi di stampelle e s'intravvede un livido

 

d.. la voce della sig.ra Lucrezio intanto ci informa - e il thriller prende corpo- che è saltato il primo appuntamento con Sanchez perché la medesima la avverte che è pedinata, poi anche Lucrezio è pedinata... infine decidono di vedersi in un posto molto riservato, lontano dagli occhi e dalle orecchie dei pedinatori... in piazza della Cattedrale...dove comincia il servizio vero e proprio, o ciò che avrebbe dovuto essere il servizio vero e proprio, cioè  l'intervista, su cui non ci soffermiamo perché già tutto noto, solite cose della sig.ra Sánchez, che raccolgono tanto entusiasmo negli USA e in Europa, tutto è dello Stato, sì la Sanità ma... ecc ecc.

 

Torniamo invece alla montatura, ponendo solo due domande:

 

1.. Sánchez è stata vista nei più prestigiosi hotel de L'Avana da centinaia di corrispondenti di testate mondialmente conosciute, mentre conversava, sostava nei salotti, si connetteva a internet; è stata intervistata più e più volte nei medesimi luoghi, è stata visitata e intervistata più volte nella sua casa. Come mai Marilù Lucrezio non ha percorso queste vie "normali" per intervistarla, visto che, supponiamo, fosse legittimata a farlo da un regolare visto giornalistico di ingresso a Cuba?

 

2.. al corrispondente della REUTERS che la vide senza alcun segno fisico dopo il famoso sequestro corredato da percosse, Sánchez disse che i segni erano nascosti, poi dichiarò che erano spariti, poi che non aveva pensato a fare delle foto. Ora Marilù Lucrezio mostra addirittura una registrazione video in cui appare Sánchez che si muove a stento fra aiutanti e stampelle, poi scosta la frangia per mostrare un livido.

 

Non aveva letto niente la nostra giornalista sulle precedenti dichiarazioni di Sánchez? (e non ha quindi potuto cogliere la grottesca contraddizione...)

 

A proposito di Yoani Sánchez, una spregiudicata falsaria, già presa con le mani nel sacco più di una volta, vale ancora e anche qui in Italia, per la nostra stampa, quella tristemente famosa valutazione del Governo USA sul dittatorello panamense Noriega: è un delinquente... ma è il nostro delinquente.

 

Ancora una volta impelle un dubbio: ma dov'è l'etica professionale? con quale diritto si trattano gli utenti come bambini tonti da imbottire con le farse?

 

Perugia, 9 maggio 2010

Anna Serena Bartolucci (AsiCubaUmbria) 

 

Vergognose affermazioni su Cuba

 

 10 maggio 2010 - www.granma.cu

 

Le inverosimili affermazioni dell'on. Capezzone portavoce del PDL su Cuba ledono anche la sua intelligenza politica, oltre che la verità dei fatti.

 

È incredibile che la posizione su Cuba, faziosa e falsa, non solo del TG1 ma del servizio radio televisivo pubblico venga fatte passare per informazione imparziale e realmente al servizio dei cittadini che pagano il canone. 

 

Il tg1 di Minzolini è la prova concreta di come l’informazione pubblica oggi in Italia sia totalmente priva di imparzialità e non permetta ai cittadini italiani di avere la possibilità di farsi una propria indipendente opinione su cosa accade realmente a Cuba, e purtroppo non solo a Cuba, ledendo così anche la Costituzione italiana.

 

Andrea Genovali

vice Presidente Ass. Naz. Amicizia Italia-Cuba