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Yoani Sanchez coi lividi al culo (ci prende tutti per il culo)
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11 novembre '09 - Alessandro Belmonte www.aprileonline.info
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In questi giorni ha trovato molto spazio sui quotidiani italiani la notizia del presunto pestaggio ad opera della polizia cubana della blogger Yoani Sanchez. Il tutto parte da un articolo della stessa Sanchez sul proprio blog, Generazione Y, in cui racconta, in modo alquanto fantasioso la presunta aggressione che lei ed i suoi amici avrebbero subito.
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LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE!
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10 novembre '09
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Ci risiamo con una nuova campagna mediatica contro l’Isola di Cuba e la sua Rivoluzione. Abbiamo visto in questi giorni sui giornali di tutte le estrazioni politiche, la notizia ripresa niente meno che dal Miami Herald e dal El Pais del “sequestro” della “nota” blogger cubana Yoani Sanchez.
Il governo degli Stati Uniti da ben cinque anni ha preparato una strategia nell’utilizzo di internet per finanziare l’intervento politico dentro Cuba da parte di pseudo dissidenti e l’amministrazione Obama ha ereditato da Bush questi finanziamenti per la sovversione contro Cuba nell’ambito delle comunicazioni (Los Angeles Times 7 maggio 2008).
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Provocazioni e
chi
ci sguazza |
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8 novembre '09 - F.Grimaldi http://fulviogrimaldi.blogspot.com/
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...Lasciatemi aggiungere una breve considerazione, sollecitata da quanto oggi i media tutti, sia degli utili idioti (sinistre), sia degli amici del giaguaro, pubblicano in prime o intere pagine (vedi, per es. L'Unità e Repubblica). La notiziona, intorno alla quale si percepisce la bava di chi la diffonde, è che la nota e famigerata blogger cubana "dissidente" Yoani Sanchez sarebbe stata sequestrata per alcuni minuti da tre sconosciuti che l'avrebbero trascinata nella loro macchina e poi malmenata. Il racconto, fatto dalla sola blogger, senza la minima traccia di violenze su faccia e corpo e non corroborata da neanche un testimone, puzza di provocazione lontana diecimila chilometri e dieci ore di volo. Figuratevi se i cubani son tanto idioti da mettere le mani su un personaggio che viene inalberato dal mondo capitalista-imperialista come vessillo della resistenza alla "sanguinaria dittatura di Fidel Castro", dopodichè non hanno neanche mai sfiorato con una piuma quei quattro dissidenti che per Bertinotti e ciurmaglia analoga erano "intellettuali e giornalisti per la libertà a Cuba", ma poi sono stati lasciati cadere in un opportuno dimenticatoio quando i cubani hanno potuto dimostrare che si trattava di mercenari prezzolati, mensilmente retribuiti dall'incaricato d'affari USA, oltre tutto collegati alle centrali del terrorismo cubano a Miami. Nessuna, neanche delle più equivoche organizzazioni dei diritti umani ha mai potuto denunciare un solo caso di tortura a Cuba. In Honduras, al contrario, si tortura allegramente e massicciamente, sotto l'occhio sadico di emissari USA come John Dimitri Negroponte e lo squadrista della morte Billy Joya.
Lascio ai lettori perspicaci e esperti di provocazioni tipo il "martirio" della Politovskaja, collaboratrice delle emittenti Cia "Radio Free Europe" e "Radio Liberty", tipo l'uccisione dell'inconsapevole iraniana Neda attribuita ai miliziani di Ahamdinejad e invece allestita, come si è dimostrato, da coloro che da Washington hanno allestito la "rivoluzione verde", o i pogrom dei venerati monaci buddisti, tipo ancora certe imprese delle nostrane infiltratissime BR, l'analisi del bucherellato racconto della Sanchez.
E li invito anche a vedere il quadro in cui si inserisce l'operazione Sanchez e che vide un perfetto sincronismo con il colpo di Stato e la sanguinaria dittatura USA-oligarchia in Honduras, le sette basi d'assalto USA installate nella Colombia del narcofascista Uribe, le iniziative di sabotaggio e destabilizzazione da parte di settori reazionari (purtroppo anche indigeni) in corso in Venezuela (dove si moltiplicano le infiltrazioni terroristiche di paramilitari colombiani), Bolivia, Ecuador, l'uragano propagandistico obamian-clintoniano contro Chavez e tutte le forze rivoluzionarie e progressiste in America Latina. E' partita la strategia imperialista per il recupero dell'America Latina perduta nel tempo in cui Bush prima e ora Obama erano e sono impegnati nel genocidio asiatico e mediorientale.
Ma quanto con ancora maggiore evidenza illustra la malafede e la strumentalità dello "scandalo Sanchez" è il contemporaneo totale silenzio-connivenza con la pinochettata in corso in Honduras, dove gli USA sostengono una feroce dittatura militare che, tra repressione e manipolazioni politiche, ha fatto oltre 27 morti, migliaia di feriti e mutilati, oltre cinquemila carcerati, la soppressione con leggi marziali e stati d'assedio di tutte le libertà costituzionali e di tutti i diritti umani. Il complotto USA-oligarchi e militari honduregni, sostenuto da esperti israeliani degli squadroni della morte, è in atto, nell'urlante silenzio dei media, dal 28 giugno scorso ed è stato coronato da un finto "dialogo" al termine del quale il legittimo presidente destituito con la forza, Manuel Zelaya, resta imprigionato nell'ambasciata brasiliana assediata, il golpista fascista Roberto Micheletti ha preteso di costituire, lui, un governo "di riconciliazione e unità nazionale" per arrivare così a elezioni il 29 novembre da lui manipolate e dall'esercito golpista "controllate" e decine di migliaia di honduregni, riuniti nel Fronte di Resistenza, resistono nella strade al tentativo di rinnovare in America Latina i nefasti di Pinochet e Videla, dei Contras e delle invasioni USA. Io non ho mai esitato di muovere critiche alle falle rivoluzionarie di Cuba, in quanto prima di tutto amico del popolo cubano e nemico di un imperialismo dal quale questo popolo da mezzo secolo eroicamente si difende. Ma basta questo confronto tra Sanchez e Honduras per assegnare alla blogger filo-USA e ai suoi sicofanti il posto che meritano.
Mi auguro che gli amici di Cuba, soprattutto quelli organizzati , come anche le rappresentanze politiche e diplomatiche di Cuba, sappiano rispondere adeguatamente alla cialtroneria dei media e ai complotti contro la rivoluzione.
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