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20 maggio '08 - Alberto Núñez e Pedro de la Hoz www.granma.cubaweb.cu |
Viscerale complicità tra terroristi,
mercenari ed autorità USA Denunciata all'opinione pubblica, nel programma Mesa Redonda ( Tavola Rotonda Informativa ndt), mediante l'esposizione di indiscutibili prove |
PROVE LEGALI DI UNA SORDIDA RELAZIONE
mercoledì, 16 agosto, 2006 9:27 PM
flaviomaryjuanc@yahoo.com
Vedi la galleria fotografica delle prove http://videos.cubasi.cu/cuba-prueba-mercenarios/galeria/galeria.htm
CIA, POSADA, ÁLVAREZ: MATRIMONIO PERVERSO
Qualche tempo fa il popolo cubano ha vibrato di indignazione quando ha ascoltato, dalla sua viva voce, Álvarez Fernández Magriñat dirigere uno dei suoi agenti infiltrati, nell'aprile 2001, affinché minasse il cabaret Tropicana: "Due lattine (di esplosivi) e quello finisce", disse allora con insensibilità criminale il terrorista. Per illustrare l'intervento del dottore Manuel Hevia, direttore del Centro di Investigazioni Storiche della Sicurezza dello Stato, che ha tracciato un profilo del "benefattore" di Posada Carriles, si é nuovamente riprodotta questa registrazione.
Ispirato dall’esempio di suo nonno — il tristemente celebre sicario che uccise a tradimento, nel 1929, Julio Antonio Mella in Messico — e suo padre — sbirro della tirannia batistiana e fondatore del gruppo terrorista Comandos L, creato dalla CIA — Álvarez Fernández Magriñat fu reclutato dalla CIA agli inizi del sessanta, ed intervenne in diverse azioni sovversive contro l'Isola, e si vantò di essere tra gli autori di una delle più ripugnanti: il mitragliamento, il 12 ottobre 1971, del casale costiero di Boca di Samá, al nord del territorio orientale, nel quale due adolescenti furono feriti ed una di esse soffrì la mutilazione di una gamba. A questa epoca data la sua relazione con Posada Carriles, cresciuta nel tempo e nella violenza.
Verso la metà degli anni novanta riappare sulla scena della Florida. Sebbene fosse coinvolto nei preparativi dell'attentato di Panama, non poté partecipare, ma risultò essere uno dei padrini della squadra di terroristi dopo che questi furono arrestati. Numerose testimonianza audiovisive lo individuano come assiduo visitatore dei suoi complici in prigione e si nascose al momento di pressare e ricattare determinate autorità istmiche al fine di facilitare la fuga e di ottenere finalmente l'indulto presidenziale da parte dell'allora presidentessa Mireya Moscoso, operazione nella quale si investirono niente meno che quattro milioni di dollari.
Come si sa, Álvarez Fernández Magriñat portò Posada negli USA, e dedicò i suoi maggiori impegni affinché questi rimanesse libero al di là delle già ridotte domande amministrative e giudiziali.
Nel 2006 l’FBI operò contro questo individuo e la Procura gli addebitò sei imputazioni per detenzione illegale di numerose armi di contrabbando, esplosivi ed attrezzatura da guerra. Al momento della sua detenzione cinicamente disse ad una televisione di Miami: “Mi fido della giustizia di questo paese". Aveva ragione: tra i ricorrenti giri e rigiri di un sistema giudiziale, che in Florida, ubbidisce agli interessi dei più alti strati del potere della nazione e alla mafia anticubana, il terrorista scansò la sanzione che gli sarebbe dovuta corrispondere se il rigore della Legge Patriota fosse caduta su di lui, con soli 16 mesi di detenzione. Ed in un altro caso, giudicato per aver ostacolato la giustizia nel caso dei procedimenti su Posada Carriles, se la cavò con 10 mesi, due anni di libertà vigilata e l'irrisoria multa di 2000 dollari.
Mentre succedeva questo, il reo Álvarez Fernández Magriñat inventava (o l'inventavano) Rescate Juridico e la sua perversa connessione con Roque Cabello e la SINA.
SOPRUSI COMPROVATI
Reinaldo Taladrid ha osservato che un buon numero di armi sequestrate (tra esse mitragliatrici AK), a Santiago Álvarez Fernández Magriñat, per assassinare il Capo di Stato cubano furono comprate, in una Fiera di Miami, niente meno che nello stand della Polizia.
L’ospite ha aggiunto che il nostro Governo, con tutta la ragione del mondo, iniziò un'investigazione sulla scorta di tre disposizioni legali: la Legge di Procedura Penale di Cuba, il Decreto 199 sulla Sicurezza Informatica e le Convenzioni esistenti contro il terrorismo, delle quali siamo firmatari.
Ha spiegato alcuni articoli di questi documenti che esprimono chiaramente come commette delitto chi propizia deliberatamente la consegna o vendita di armi che saranno utilizzate per atti criminali, danneggiare persone, intimorire popolazioni...
In corrispondenza, ha segnalato, che ogni Stato ha il diritto di adottare le misure necessarie per assicurare che questi fatti terroristici non possano giustificarsi né portarsi a termine sotto nessuna circostanza.
Esattamente al contrario della nostra condotta, le autorità statunitensi agiscono senza contemplare le norme legali quando dicono di portare avanti la loro lotta contro il terrorismo.
DENARO E PIÙ DENARO
Taladrid ha esposto gli scambi di email tra Marta Beatriz Roque Cabello e Mayra Cardín, radicata in Florida e membro della denominata Giunta Patriottica Cubana, molto vicina al noto assassino Luis Posada Carriles.
In tutti questi messaggi il comune denominatore è la richiesta di denaro da parte dell'impiegata dell'impero in Cuba, e la promessa dei suoi superiori di inviarle una specie di salario fisso di 1500 dollari, oltre a sufficiente aiuto materiale per ottenere i suoi fini di sovversione nel nostro territorio.
Risposte di ringraziamento e il sollecito di più denaro vennero inviate da Marta Beatriz a suo nipote politico Juan Carlos Fuentes Amaya (marito di María de los Ángeles Falcon Cabello, nipote carnale) ed anche a Carmen Machado, coordinatrice finanziaria di un'istituzione medica ubicata a Miami, la quale evidentemente più che di temi riguardanti la salute si occupa di garantire le somme per operazioni terroristiche.
E’ comprovato che questa persona oltre al suo sinistro incarico è stretta collaboratrice ed amante di Santiago Álvarez Fernández Magriñat.
Durante la Mesa Redonda si è saputo che in uno dei messaggi il cui mittente é Juan Carlos Fuentes, questi, evidentemente eseguendo degli ordini, chiede a Marta Beatriz la conferma per sostenere la nomina a Premio Nobel della Pace delle chiamate dame in bianco.
A partire da un messaggio datato 10 febbraio 2007 comincia ad usarsi un linguaggio, quando si riferiscono a Santiago, basato su codici che da allora chiamano"l'amico"; in uguale modo si mascherano anche le parole nel momento di menzionare le somme di denaro.
In questo periodo si incorpora alla cospirazione elettronica un altro personaggio femminile, María Teresa Cue, segretaria personale di Álvarez Fernández Magriñat.
Per rivelare l'impunità con cui si trattano le aggressioni dagli Stati Uniti verso il nostro paese, i presenti si sono domandati: come può una persona che sta scontando la prigione per detenzione di armi e schiaccianti prove di partecipazione ad atti criminali (anche se le autorità nordamericane non lo riconoscano), manovrare liberamente e disporre l'invio di finanziamenti ai suoi salariati a Cuba?
Analizzando la matassa di email, Lázaro Barredo ha sottolineato che risulta indiscutibile la partecipazione di diplomatici dell'Ufficio di Interessi degli Stati Uniti a L'Avana, SINA, i vincoli di Marta Beatriz coi terroristi ed il denaro come traccia permanente di ogni azione.
In uno dei messaggi appare nella sua importanza, benché sia in codice, l'aiuto inestimabile di Michael Parmly, capo della SINA che giustamente ora si trova negli Stati Uniti con la finalità di raccogliere una partita di denaro per i suoi impiegati di qui.
La ricca contribuzione di questo uomo alla controrivoluzione include, aprir loro le porte dell'Ufficio ai senza patria per redigere i loro sentiti testi.
Barredo ha aggiunto che l'Ufficio Federale di Investigazioni (FBI) non ha voluto controllare la corrispondenza né i nessi personali di Álvarez Fernández Magriñat dalla prigione, malgrado risultasse evidente che la sua privazione di libertà riguardasse atti violenti.
Dopo aver mostrato un video registrato sabato 12 gennaio, nel quale appare Marta Beatriz Roque Cabello nel ciber café dell’hotel Commodoro, per trasmettere le sue email, l’ospite ha osservato che nessuno potrebbe discutere che si tratta di questa persona, perché il minuzioso processo di investigazione ha incluso l’acquisizione di impronte digitali sul bicchiere e sul computer utilizzati dalla controrivoluzionaria.
20 maggio '08 - Alberto Núñez e Pedro de la Hoz www.granma.cubaweb.cu
Qualcosa di molto marcio tra
la mafia, i
mercenari e la SINA
Lo spazio radiotelevisivo Mesa Redonda ha
nuovamente esposto
abbondanti esempi del ripugnante comportamento seguito dai membri di gruppuscoli
controrivoluzionari che hanno fatto della menzogna una pratica giornaliera nel
loro affanno di guadagnare protagonismo e soprattutto molto denaro.
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MESCHINITÀ DI UNA "GRANDE FAMIGLIA"
Il collega Reinaldo Taladrid ha commentato alcune
caratteristiche della condotta di questi gruppuscoli, i quali hanno la loro base
fondamentale nella SINA, ufficio che invece di una sede diplomatica agisce come
coordinatrice dalla sovversione nel nostro paese. Essi sono impiegati di una
potenza straniera che, da mezzo secolo, aggredisce il loro popolo. Ed in cerca
delle possibili briciole rispondono in maniera incondizionata.
SENZAPATRIA GRATI
Lázaro Barredo ha aggiunto che scrivendo ai suoi superiori,
Marta Beatriz li informa sulla bontà degli slovacchi e dei cechi che offrono le
loro ambasciate per la comunicazione elettronica col nord.
LEGITTIMA DIFESA VS. DOPPIA MORALE
CAVALIERE PODEROSO DON DENARO
SOMMA GRAVITÀ DIETRO L'INTRIGO
Il 20 MAGGIO DI MCCAIN
22 maggio '08 - Alberto Núñez e Pedro de la Hoz www.granma.cubaweb.cu
Mule, Cipayos e criminali:
trilogia della sfrontatezza
La terza parte del programma Mesa Redonda mostra nuove ed irrefutabili evidenze della complicità tra la mafia terroristica di Miami, le autorità di Washington ed i gruppuscoli di mercenari nell'Isola
Non possono addurre né ignoranza né innocenza. Gli uni e gli altri hanno operato con totale conoscenza di causa ed assoluta perfidia. Sapevano da dove veniva il denaro, perché si sono prestati a trasferirlo ed a che cosa era destinato.
Ciò è rimasto chiaramente dimostrato durante la terza parte della Mesa Redonda trasmessa dalla radio e televisione e condotta dal giornalista Randy Alonso. La scandalosa connessione tra terroristi – mercenari - governo degli Stati Uniti: il Capo ed un funzionario della Sezione di Interessi USA, a L'Avana, svolsero il ruolo della "mula" nel trasporto di denaro dal territorio nordamericano verso Cuba, fornito da un noto terrorista, per rifornire l'attività degli cipayos (ascari ndt) che al servizio di Washington pretendono violentare l'ordine interno e la sicurezza nazionale.
Documenti peritali, che dimostrano inequivocabilmente l'autenticità delle firme al piede delle ricevute esibite come prove della riscossione dei soldi inviati da Miami, hanno fatto in frantumi la falsa retorica dei recettori delle somme fornite dalla Fondazione Rescate Juridico, iscritta nello stato della Florida e presieduta da Santiago Álvarez Fernández Magriñat che in varie occasioni hanno negato le loro fonti di finanziamento negli Stati Uniti. Le firme di Laura Inés Pollán Toledo, Vladimiro Roca Antúnez, Félix Antonio Bonne Carcassés e José Luis García Pérez (Antúnez) appartengono ai loro titolari.
Bisogna ricordare come il governo USA, in maniera espressa, ha preventivato, quest'anno, 47 milioni di dollari per distruggere alla Rivoluzione cubana.
BOB AL SERVIZIO DI LA ZIA MAC PATO
Un'analisi della corrispondenza sostenuta tra Marta Beatriz Roque Cabello ed il suo interlocutori di Miami Carmen Machado, Juan Carlos Fuentes e María del Ángeles Falcon, ha permesso visualizzare nella scena la ripugnante complicità Robert Blau, funzionario della Sezione di Interessi USA.
Già da settembre 2006, la Roque Cabello avvisa che gente di fiducia può servire da tramite per il denaro: "Vanno e vengono senza nessun problema....Ti renderai conto di chi sono". In questo primo momento non ci furono sotterfugi: la capoccia citò Blau con il diminutivo con il quale è conosciuto: Bob. E Bob “mi disse che non aveva nessuna difficoltà" per portare il denaro del benefattore di Posada Carriles. Più avanti ripeterà questa fiducia: "Questa è la loro via e lo sapranno sicuramente".
Rendendosi conto che era compromettente chiamare Bob col suo nome, l'autotitolata Tía Mac Pato rimproverò suo nipote e lo sollecitò ad utilizzare allusioni in codice per riferirsi ad un funzionario che ha compiuto la commissione: i telespettatori hanno potuto vederlo visitare la Roque Cabello per consegnarle la mensilità.
È molto probabile, come ha spiegato Lázaro Barredo, direttore di Granma che questo servizio abbia influito nella recente elevazione di Bob al posto di secondo capo dell'Ufficio Cuba del Dipartimento di Stato.
PARMLY, TRE VOLTE MULA ED UN QUARTA NON CONCLUSA
"Tu sai che tra amici possono sistemarsi queste cose... questa casa è sempre aperta a voi" ha detto Michael Parmly alla Roque Cabello, che si lamentava di non avere fondi per comprare una scheda del suo telefono cellulare.
Più che amici, la relazione tra i due, è di assoluto complicità cospirativa, qualcosa di sommamente grave dato che si tratta del legame tra il Capo della Sezione di Interessi USA a L'Avana, e la molto dinamica cipayos (si cerchi la seconda accezione di questo vocabolo nel Dizionario della Reale Accademia Spagnola: seguace a stipendio, lacché).
Reinaldo Taladrid, analista del Sistema Informativo della TV Cubana, parlando di questa relazione ha qualificato come "scandalosamente insolito" il fatto che un diplomatico, in quanto funzionario governativo che deve strettamente eseguire norme e procedimenti e il compimento delle leggi di Cuba e degli USA, oltre ai principi del Diritto Internazionale Pubblico, accetti, tra il 2007 ed il 2008, non una bensì tre volte — e quasi una quarta — di servire da postino (mula) per trasportare denaro proveniente da un individuo come Álvarez Fernández-Magriñá, arrestato e posto a disposizione della giustizia nordamericana per varie pendenze criminali.
La Roque Cabello lo ha battezzato nei suoi messaggi come "una persona molto importante", "il postino", "la piccola culla", "la mano che dondola la culla". La Roque ha fatto in modo che suo nipote, Juan Carlos, contattasse la figlia di Parmly a Washington. Lo stesso Parmly si é offerto con entusiasmo per le operazioni, ha dettagliato le coordinate dei suoi viaggi d'arrivo e partenza da Miami — corroborate da email e registri delle autorità migratorie di Cuba — ed accorse veloce — lo provano i video — a soddisfare le ansie della Roque Cabello, che ha ricevuto in tre occasioni le rimesse del terrorista. Alla quarta volta si sono presentati i problemi delle trasmissione di Mesa Redonda sull'argomento proprio, mentre a Miami, Parmly era pronto a ricevere, per il suo trasporto, una nuova rimessa, azione fallita dalle denunce nell'isola.
Un altro sordido aspetto di questo vincolo è stato rivelato grazie a un prestito sollecitato a Parmly dalla Roque Cabello, in compagnia di Vladimiro Roca e del funzionario diplomatico nordamericano James Benson, per coprire le spese di una delle tante riunioni inventate dai gruppuscoli per giustificare le loro "buone azioni" di fronte ai loro padroni.
Come una alla quale non era arrivato il finanziamento previsto da Álvarez Fernández-Magriñá, la Roque Cabello propose a Parmly che le anticipasse il denaro che non avrebbe perso, dato che il terrorista lo avrebbe restituito appena Parmly fosse tornato nuovamente a Miami.
In ogni caso, come ha commentato Taladrid, la cosa vergognosa non è il debito contratto tra il capo di una missione diplomatica con un mafioso, bensì la condotta di Parmly, perlomeno irresponsabile e delinquenziale, in fin dei conti abominevole.
GLI USA VIOLANO LE CONVENZIONI INTERNAZIONALI
Per enumerare le violazioni che il governo USA commette in materia di relazioni diplomatiche, il programma ha trasmesso un'intervista della giornalista Arleen Rodríguez a Josefina Vidal Ferreiro, direttrice del Dipartimento dell'America del Nord del Ministero degli Esteri di Cuba.
Da molti anni — spiega la funzionaria — le nostre autorità hanno denunciato il lavoro sovversivo che svolge la SINA. A questo Ufficio e al Dipartimento di Stato sono state inviate un'infinità di note di protesta per tale condotta, sempre con la partecipazione dal capo dell'istituzione.
L'intervistata ha citato due esempi eloquenti: in un'occasione arrivarono alla SINA tre valigie diplomatiche, col sigillo di sicurezza del Dipartimento di Stato, il cui mittente era niente meno che Frank Calzón, del "Centro per una Cuba Libera", sinistro personaggio che, solo tra gli anni 1998 e 2005, ha ricevuto circa otto milioni di dollari per sovvertire l'ordine interno di Cuba.
In un'altra opportunità 21 pacchetti dichiarati come carico diplomatico con materiale d'ufficio, macchine fotografiche e video, altre attrezzature, testi, forniture mediche...destinati a gruppuscoli controrivoluzionari. Il mittente era Frank Hernández Trujillo, del "Gruppo di Appoggio alla Democrazia", che ha, anch'egli, percepito una cifra simile alla menzionata per aiutare questi senza Patria.
Queste pratiche, ha osservato Josefina Vidal, violano i principi raccolti nelle Convenzioni di Vienna per le Relazioni Diplomatiche e Consolari, che stabiliscono che le valigie diplomatiche devono contenere documenti per uso ufficiale dalla Missione e che non si possono utilizzare per atti di ostilità contro il paese in questione.
Ha ricordato che l'apertura degli uffici di Interessi a L'Avana e Washington, avvenuta nel 1977, durante il governo di Jimmy Carter, si concepì per promuovere buone relazioni tra i due paesi, facilitare l’interscambio culturale, scientifico, sportivo, così come per la realizzazione di pratiche migratorie.
La funzionaria ha aggiunto che nonostante il costante atteggiamento aggressivo e provocatorio degli USA, Cuba ha avuto pazienza e non ha mai reagito per non compiacere le autorità statunitensi nella ricerca di un pretesto che porti alla chiusura della SINA.
PARMLY E'ANCHE UN BENEFATTORE
Lázaro Barredo, direttore di Granma, ha detto che il capo dell'Ufficio di Interessi degli Stati Uniti a L'Avana, Michael Parmly, presenta un quadro molto simile al delitto di cospirazione, perché esiste l'aggravante di un testo inviato al giudice federale che segue la causa contro Santiago Álvarez Fernández-Magriñá, sottoposto a due processi, accusato di possesso illecito di armi, falsa documentazione ed ostacolo della giustizia: tutto ciò era a piena conoscenza del diplomatico.
Il proposito della mediazione sollecitata a Marta Beatriz era offrire, come prova per il giudice Jamen Cohn il lavoro "umanitario" di Fernández-Magriñá con i suoi finanziamenti a questi gruppi; il cui documento fu inviato a nome di vari mercenari. Questo documento Martha Roque Cabello lo ha perso negli stessi uffici della SINA, e lo ha detto immediatamente al capo diplomatico statunitense.
Questa prova evidenzia la chiara ed assoluta conoscenza di Parmly sui vincoli e l’attività del criminale Santiago Álvarez e dei mercenari per influire sul giudice federale e così ottenere che la pena fosse minima.
Per concludere, Barredo ha segnalato che tali comportamenti e la diminuzione della condanna rappresentano uno stimolo all'attività terroristica, perché sicuramente Santiago Álvarez riprenderà l'esecuzione di nuovi crimini contro il popolo cubano non appena sarà libero e si unirà alla mafia anticubana.
A MIAMI IL FESTINO NON TERMINA
Reinaldo Taladrid, giornalista del Sistema Informativo della Televisione Cubana, ha analizzato le continue attività che hanno luogo a Miami, con questi gruppi come protagonisti, per stimolare le aggressioni contro Cuba. Ha menzionato la cena "patriottica" organizzata lo scorso 2 maggio, in un lussuoso salone di quella città per omaggiare Luis Faustino Clemente Posada Carriles che a riflettori accesi disse ai presenti: "Abbiate fede in Dio, e vi chiedo di affilare i machete per accelerare la fine del regime". Allora ricevette un caloroso applauso dalla vecchia gusanera (vermi controrivoluzionari ndt).
Taladrid ha suggerito di fare attenzione alla data del 20 gennaio del 2009, perché possono avvenire indulti presidenziali, come ci hanno abituati i governanti statunitensi.
Per relazionarsi col festino di Miami, la capoccia controrivoluzionaria Marta Beatriz Roque Cabello si è dichiarata difensora di Posada Carriles, ed inoltre ha avuto la sfacciataggine di dire che il popolo cubano disprezza i Cinque Eroi antiterroristi prigionieri politici dell'impero.
Circa il discorso pronunciato ieri dal presidente W. Bush, il dottore Manuel Hevia, direttore del Centro di Investigazioni Storiche della Sicurezza dello Stato, ha informato che il capo della Casa Bianca, in uno spagnolo ridicolo, si è scagliato contro il nostro paese, annunciando che manderà a Cuba telefoni cellulari e per essere conseguente con l'incoerenza che lo caratterizza, ha espresso il suo desiderio che i cubani, in futuro, passeggino liberamente per il molecon (lungomare del l’Avana ndt).
BUSH, IL PADRINO MAGGIORE
L'investigatore ha fatto riferimento ad alcuni materiali stampati che provano i nessi diretti del presidente degli Stati Uniti con componenti dei gruppuscoli.
Ha spiegato come Bush, in uno dei ripetuti incontri, abbia fatto propria la richiesta, della lupa feroce Ros-Lethinen, di insignire Óscar Elías Biscet, individuo che sconta la prigione per comprovate azioni controrivoluzionarie. Il 24 gennaio 2008, Elsa Morejón, moglie di Biscet, ha ricevuto dalle mani di Bush la medaglia presidenziale Per la Libertà.
L’investigatore ha sottolineato che l'attenzione del capo dell'impero al tema cubano è sistematica. Appena due settimane fa, in un'altra teleconferenza organizzata dalla SINA, W.Bush ha riaffermato che la sua attuale politica concorda coi fondamenti del Piano che porta il suo nome e ha il proposito di fare ritornare Cuba al capitalismo; in uguali termini si sono pronunciati altri alti dirigenti del governo nord americano, come la Condoleezza Rice e Carlos Gutiérrez.
Hevia ha detto che, a suo giudizio, la sporca politica di crescente ostilità ha relazione con l'annesso segreto del capitolo uno del citato Piano.
Reinaldo Taladrid, da parte sua, ha relazionato sulle evasive dichiarazioni del portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, Sean McCormak, davanti a domande della stampa del suo paese in relazione al sostegno finanziario di gruppi e del governo nordamericano ai contras cubani e le richieste che si chiarisse il ruolo del Capo della SINA in questi tramiti tra Álvarez Fernández - Magriñá e Roque Cabello. Il funzionario si è limitato a ripetere, entrambe le volte, con un certo disagio che ignorava i meccanismi di sostegno di questi gruppi, ma che le autorità statunitensi sviluppavano gesti umanitari, prudenti e consistenti con la politica contenuta nei programmi di aiuto. Finalmente per appoggiare il lavoro del Capo della SINA ha affermato che gli Stati Uniti non violano le leggi internazionali nella loro condotta diplomatica.
Nei minuti finali dello spazio radiotelevisivo si sono mostrate immagini di vendipatria che sono accorsi alla residenza dei funzionari della SINA, situata in Calle 24 e / 5ta. y 7ma., Miramar, per ascoltare il discorso di Bush.
Quelli che si sono decisi a fare dichiarazioni alla Televisione Cubana hanno riconosciuto con totale sfacciataggine il loro appoggio all'aggressione contro Cuba sostenuta dall'inquilino della Casa Bianca. Si è anche apprezzata l'impertinenza della stessa Marta Beatriz.
In chiusura della trasmissione, si é mostrato l'aspetto pro annessionista di Roque Cabello nella dichiarazione dove affermava, con totale servilismo, che le era indifferente che gli yankee invadessero Cuba, e come espressione del servizio che questi vendepatria offrono all'impero per eseguire un'opera di destabilizzazione del paese che serva da pretesto ad una escalation aggressiva, si offriva un frammento di una conversazione telefonica sostenuta tra lei ed Elizardo Sánchez Santa Cruz Pacheco (El Camaján): “Diffondiamo per tutto il paese la palla che gli americani mettono barche in diversi porti del paese affinché la popolazione possa andare via. Anche tutte le iniziative che riscaldano la situazione. L'esilio può appoggiare, ci possono appoggiare gli organismi internazionali."
Tale è la sfrontatezza di questi cipayos che mettono in pericolo la sicurezza nazionale del popolo cubano.
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