Solidale
con lo sciopero della fame degli studenti a
Portorico, il
presidente del Parlamento cubano, Ricardo Alarcon, ha reclamato oggi per la
morte di una studente universitaria, di questo paese, che ha perso i sensi in un
recinto circondato dalla polizia.
“A nome del Potere Popolare dell’Assemblea Nazionale ritorno a chiedere
solidarietà con coloro che hanno combattuto questa battaglia per l'istruzione e
la cultura giusta”, ha detto Alarcon parlando ad un seminario del Parlamento
Latinoamericano (PARLATINO).
“Natalia Sanchez Lopez aveva 21 anni e con i suoi compagni del recinto
universitario di Mayaguez stava appoggiando lo sciopero della fame dal 24
maggio. Erano ammassati in un locale stretto, circondato dalle autorità che
impedivano loro di ricevere cibo e acqua”, ha detto.
“Ha perso i sensi ed è stata portata in ospedale dove è morta il giorno dopo”,
ha aggiunto il presidente, che si è chiesto dove sono coloro che scrivono contro
Cuba, che non hanno neanche menzionato l'incidente.
“Di lei non hanno parlato i lecchini della stampa occidentale, per la sua morte
non ha protestato il Parlamento europeo, come neanche alcuni colleghi su questa
sponda dell'Atlantico, che non vale la pena menzionare”, ha affermato il leader
cubano.
“Dove erano i calunniatori di Cuba quando le forze coloniali hanno circondato il
Rio Piedras dell’Università di Portorico?, ha chiesto Alarcon commentando che
non si è detto nulla neanche dei tagli dell'elettricità e dell’acqua agli
scioperanti.
“Hanno protestato quando la polizia ha picchiato le famiglie e gli artisti che
hanno cercato di portare cibo e medicine?, ha continuato, ricordando che la
protesta degli studenti dura da cinque settimane ed è stata estesa a 11 campus
dell’Università di Portorico.
“Coloro che sostengono di difendere i diritti umani solo quando lo prescrive
l’impero, non fanno niente per difendere Portorico, ancora soggetta al
colonialismo nell'anno del bicentenario dell’America Latina”, ha detto.
“Con i giovani portoricani, ha detto, va il loro popolo eroico e con loro la
patria finalmente liberata”.
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