'La
stampa è talmente potente nel creare immagini da far apparire vittima un
criminale e criminale la vittima. E' la stampa, una stampa irresponsabile.
Se non stai attento, i giornali ti faranno odiare gli oppressi e amare
coloro che opprimono.'
Malcolm X
Per quale motivo il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha dato
l’ordine - eseguito - di far sparire più di 80
siti Internet legati a Cuba
perché “fomentavano il commercio” e “violavano le leggi nordamericane”, e
‘non si è accorto’ del travaso di denaro fatto attraverso Internet verso il
sito di Yoani?
Yoani eroina o vittima?. Sputare sul socialismo, negli ambienti della casta
e nei regimi cosiddetti "democratici post industriali", paga. Il sostegno
‘sottobanco’ del potere a Yoani Sanchez è parte di una strategia di
cyberguerra, come in altri momenti storici altre iniziative prese da Bush
padre e da Reagan sul tema molto controverso dei diritti umani.
L’obiettivo di questa cyberguerra è, come riportato da Usa Today, usare il
web come ulteriore applicazione del blocco degli Stati Uniti.
Military
Review, rivista del Pentagono, ha consigliato, per esempio, di creare blog
“amici” e cyberdissidenti per questa strategia.
Ma procediamo con ordine... A Cuba li chiamano 'gusani', vermi... Quelli
che, al soldo del potere capitalista degli Stati Uniti, sputtanano Cuba nel
mondo facendo, appunto, gli interessi degli Stati Uniti. E non importa se i
gusani siano cubani o italiani.
Mercenari sono e mercenari restano;
traditori, principi del paradosso politico. Insomma…come che la
sottoscritta, sarda doc come i malloreddus o il pane carasatu, una mattina
si alza di bocca buona e monta in Sardegna (magari in Barbagia, vero cuore
sardo) un gazebo di Lega Nord, di un bel verde pisello en pendant con natura
e nuraghi. Cose che (inspiegabilmente) succedono, per carità. Come che io,
sarda, giudicata da una certa mentalità razzista e padroncina belloccia ma
pur sempre terún, terrona, mangiatrice di terra; prendessi da un giorno
all’altro a fare gli interessi del razzista e padroncino che offende
quotidianamente e la mia isola e le sue genti, e l’intelligenza di tutti gli
italiani pensanti. Per la mia isola e le sue genti intendo la storia, la
cultura, le tradizioni, l’anima, l’essenza. Sottobanco faccio questo col
padroncino di turno, ma apparentemente dichiaro al mondo, agli altri sardi e
agli italiani (mal?)pensanti che ciò che faccio è fatto per amore della mia
isola. Ma pure se sempre di isole parliamo; io sono sarda, non cubana.
Utilizzando il suo pc e da hotel a cinque stelle, la filologa ed eterna
aspirante cronista Yoani Sanchez fa (da emerita sconosciuta) quello che
pochissimi cubani e non tanti stranieri possono fare a Cuba: pagare la
connessione ad internet. Lei, nonostante dichiari persecuzione politica e
armata, lo fa per ore, in barba dell’alto costo del servizio. Un prezzo che
corrisponde a ciò che Cuba paga alle imprese straniere che forniscono il
servizio; una delle conseguenze del blocco imposto dagli Stati Uniti.
Ogni suo scritto (e non parliamo della Bibbia o di Pinocchio, amici miei) è
tradotto in tempo reale in 18 idiomi (da scrittrice di talento ma povera in
canna ho intenzione di domandarle alla prima occasione il modus operandi,
io, che arrivo ad oggi a 5 lingue e tradotte dall’editore interessato. Senza
blocco). Leggo su Alexa che non esistono altri casi al mondo di illustri
sconosciuti, com’è la Sanchez, tradotti in 18 lingue.
E’ certo che solo poche entità dell’ONU o dell’Unione Europea hanno questa
magistrale, magica possibilità. Eh si. Ancora Stati uniti, Ancora il potere.
The power of money. Nell’ottobre del 2007, esattamente a sei mesi dalla
creazione del blog di Yoani, al corrispondente dell’agenzia Reuters ‘sfugge’
un parere molto positivo sul blog della Sanchez; Generazione Y. Il
comunicato viene immediatamente ripreso dai media di tutto il mondo. Due
mesi dopo, il
The Wall Street Journal raccomanda vivamente di leggere il blog della signora. Il 3 gennaio 2008, il quotidiano spagnolo
El País
pubblica un’intervista.
Nell’aprile 2008, non in pochi rimasero sorpresi nel leggere che alla señora
Yoani, una completa sconosciuta, era stato assegnato il prestigioso Ortega y
Gasset, dedicato al giornalismo digitale.
Accompagnato da 15000 Euro. Il premio è bandito dal gruppo Prisa, proprietario di
El País. Gruppo e quotidiano sono nemici dichiarati
della Rivoluzione cubana.
In una sorprendente cascata cominciarono ad arrivare per Yoani altri premi e
menzioni da parte della stampa mondiale…di potere.
In maggio,
Time Magazine
pone la nostra tra le 100 persone più influenti del mondo. Da solo un anno
che il suo blog era in fortunata circolazione, la Yoani già divideva la
menzione con personaggi dello spettacolo quali Brat Pitt e Angelina Jolie.
Con polítici come George W. Bush, Evo Morales, Hu Jintao e… il Dalai Lama.
Nel febbraio 2009, Yoani viene selezionata come uno dei 10 intellettuali (?)
più influenti dell’America latina. Almeno così dichiarò a suo tempo la Fundación Carnegie, nella rivista Foreign Policy. Yoani ubicata come quinta
e preceduta, pensate un po’, solo da Gabriel García Márquez, Vargas Llosa,
Fidel Castro y José Saramago.
E, seppure a qualcuno paia strano, precedendo in graduatoria Eduardo
Galeano, Carlos Fuentes e Fernando Savater.
Nell’ ottobre 2009 a Yoani viene concessa menzione al premio Maria Moors
Cabot, dall’ Universidad de Columbia. Questo premio è considerato il più
antico riconoscimento del giornalismo internazionale. 15000 euro di premio.
Un particolare importante, legato a questi premi e riconoscimenti: sono
‘formati’ da un gruppo ridotto di persone che giudicano e decretano. In
nessuno dei premi nominati esiste votazione da parte di pubblico, o dai
lettori. Se si chiede un ‘popolo pensiero’ internazionale su Yoani Sanchez
molte cose, pare, cambiano.
Se si visita la pagina web “lalistawip”, tra le più importanti del mondo nel
genere; Yoani non esiste, neppure come blogger e nonostante il patrocinio
non ufficiale ma ormai verificato pro Sanchez da parte del Gruppo Prisa y El
País, tra gli altri. Le statistiche vengono verificate col voto dei
naviganti, con le loro opinioni. Non c’è trucco e non c’è inganno; Vox
populi, Vox Dei.
Altro particolare interessante: il Yoani blog è registrato su GoDaddy,
compagnia usata dal Pentagono per la cyberguerra. Il server è in Germania
(Cronos
AG Regesburg): la nostra vittima ha a disposizione una memoria a lungo e
altissimo traffico, cose sconosciute al resto dei cubani
Aneddoto curioso sulla Sanchez... Amici cubani m’hanno parlato di una Yoani
invitata alla sala del Centro Culturale Fresa y Chocolate, presso l’
ICAIC
(Istituto Cubano di Arte e Industria cinematografica). Si presenta sotto
falso nome, nonostante il palese invito fatto a suo nome... Si presenta NON
circondata da agenti di polizia, come viene raccontato su numerosi blogs da
altri convenuti; L’eroina, in pieno climax narrativo, urla a organizzatori e
pubblico e stampa presente: ‘Ecco perchè devo venire in questo modo (agita
la parrucchetta bionda)… per poter imbrogliare (?) la polizia che circonda
la mia casa (?)’. Un folto gruppo di blogs cubani e non a sfondo politico
per carità…insomma, come il blog della Yoani, appresa la notizia hanno
definito la nostra ‘La Ciberpayasa’. La CyberPagliaccia...
In pochi sanno del congruo conto corrente che la sacrificata eroina
Yoani mantiene in Spagna... |