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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI |
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Alla destra di Bush |
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21 aprile 2010 - Jackson Croce www.cubadebate.cu
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Il Pajaro Tieso (Ernesto Hernandez Busto), nato a Cuba, residente a Barcellona, e di esplicita vocazione mercenaria, ha appena partecipato, nella casa di riposo neocon di George W. Bush, ed ha prodotto, in un inglese da Pocahontas, un discorsetto sulle sue imprese come creatore di una "super rete per la blogosfera indipendente (sic) a Cuba".
L'Istituto Bush é stata l’anfitrione, insieme con l’indecente Freedom House di Frank Calzon, di una "Conferenza sulla cyber-dissidenza" con i rappresentanti di alcuni degli oscuri angoli del mondo che popolarizzava l'ex Presidente, con l'obiettivo di “implementare certe idee su internet e la tecnologia mobile e ideare un piano d'azione" contro i governi che danno fastidio a Washington. Senza alcun ritegno, la strategia da seguire si ordina da questo nido di topi, e gli assistenti dal Venezuela Iran, Sudan, Cina, Cuba ... tanto soddisfatti.
Il discorso introduttivo di George W. Bush è un gioiello, ha detto, per esempio, che era molto "preoccupato per la tendenza verso l'isolamento che stavano soffrendo gli Stati Uniti" - come se lui non avesse nulla a che vedere – ed ha aggiunto che questo isolamento contraddice il passato storico degli USA, che è stato "sempre un agente della libertà all'estero" (sic).
Che cosa ha sostenuto il Pajaro Tieso nel suo brevissimo e sbiadito intervento? Una fanfaronata, che ciò nonostante rivela i nessi con "l’estero" della cosiddetta cyber-dissidenza cubana: "Sto cercando di creare un 'supernetwork' per la blogosfera indipendente (sic) a Cuba. Grazie ad un piccolo gruppo di élite di blogger disposti a sfruttare i nuovi media, incluso Cuba si é collocata nella mappa dei cyber-dissidenti".
L'élite di questa élite (parola che neppure imbarazza gli scarsi appartenenti) è, secondo Hernandez Busto, Yoani Sanchez, "la faccia più visibile del movimento, benché i suoi supporter siano ancora una minoranza in Cuba". E sottolinea, di passaggio, la natura prefabbricata della cyber-dissidenza, con stretti legami con due protagonisti della campagna politica che ci siamo stancati di patire a Cuba: "la stampa internazionale e i diplomatici stranieri."
Ma c'è qualcosa che dice più delle parole, la foto ufficiale della manifestazione che ha avuto luogo presso l'Università di Dallas, Texas, con el Pajaro Tieso alla destra di Bush, più vicino di lui alla bandiera USA :
Pollo Tieso "attaccato" alla sua bandiera
Un lettore del quotidiano Dallas Observer, che descriveva la riunione - chiamandola direttamente "fabbrica di dissidenti" e saltando l’intervento di Pajaro Tieso, probabilmente perché nessuno lo ha capito –ha fatto il seguente commento:" Di cosa si lamentano questi cyber-dissidenti? Gli poteva andare peggio. Se fossero stati dissidenti di altro segno, Bush li avrebbe sottoposti, senza remore, alla tortura del sottomarino”.
La Conferenza sulla cyber-dissidenza celebrata il 19 aprile 2010 inaugura ciò che hanno chiamato lo "L’area di analisi sulla Libertà Umana” dell’Istituto George W. Bush. Il co-patrocinatore del’evento, "il primo e non l'ultimo di quelli realizzati dall'Istituto Bush sui Diritti Umani è la Freedom House, un'organizzazione ampiamente beneficiata, dal bilancio del governo degli Stati Uniti, per la sovversione a Cuba e legata a scandali per uso indebito di tali fondi.
Secondo documenti dell’Istituto Bush, la Conferenza aveva come proposito utilizzare gli strumenti di Internet e della tecnologia wireless per i "dissidenti" legati a Washington nei quattro continenti. Valutare come contrarrestare l'uso di questi stessi strumenti da parte dei "nemici della libertà" nei paesi dove lavorano i suoi invitati (Cuba, Venezuela, Iran, ecc).
"Vogliamo esaminare ciò che possiamo fare in America (sic) e in altre democrazie per aiutare il lavoro di questi dissidenti. In particolare per proteggere e aumentare gli strumenti di alta tecnologia per contrarrestare gli attacchi tecnologici dei governi e di gruppi terroristici ", delineano i documenti ufficiali della Conferenza.
E aggiungono: "Le tecnologie cambiano. Questa Conferenza sui Ciber dissidenti è un primo passo nella ricerca di un piano d'azione".
L'elenco dei nord americani che sono intervenuti a questo primo incontro è rivelatore:
• Dott. Gedmin Jeffrey, Presidente di Radio Free Europe /
Radio Liberty. • Jim Glassman, Assistente Segretario di Stato per la Diplomazia Pubblica sotto GWB
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L'Istituto Bush convoca incontro per coordinare la cyber guerra contro Venezuela, Cuba, Iran, Siria e Russia |
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10 aprile 2010 - www.granma.cu (www.cubadebate.cu)
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Washington - Il prossimo 19 aprile inizierà la celebrazione del Bicentenario dell'Indipendenza in Venezuela, mentre, negli Stati Uniti, tale data sarà utilizzata per coordinare le strategie di guerra informatica contro il Venezuela, Cuba, Iran, Russia, Cina e Siria.
L'Istituto George W. Bush e l'organizzazione statunitense Freedom House hanno convocato una riunione di "attivisti per la libertà e i diritti umani" e di "esperti di Internet" per l'esame del "movimento globale dei cyber-dissidenti".
All'incontro, che si terrà quel giorno a Dallas, Texas, assisteranno membri del governo degli Stati Uniti e altre organizzazioni legate alla comunità di intelligence di Washington come Gedmin Jeffrey, presidente di Radio Free Europe / Radio Liberty, un progetto della CIA creato durante la Guerra Fredda, Daniel Baer, Assistente Segretario di Stato per la Democrazia, i Diritti Umani e il Lavoro, Jennifer Windsor, direttore esecutivo della Freedom House ed altri rappresentanti del Dipartimento di Stato e l'Istituto George W. Bush.
Secondo l'ordine del giorno dell'evento, l'ex presidente George W. Bush e la moglie Laura, faranno il discorso di apertura.
Freedom House è un'istituzione USA finanziata dal Dipartimento di Stato e collegate con la CIA, che finanzia e sostiene organizzazioni che promuovono l'agenda imperiale in paesi di importanza strategica per Washington. In Venezuela, Freedom House ha lavorato, dal 2005, incanalando denaro e sostenendo politicamente i settori dell'opposizione contro il Presidente Chávez.
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