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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI

 

Posada Carriles alla Corte di El Paso: ho

mentito perché me l'ha insegnato la CIA

 

30 gennaio 2010 - José Pertierra www.granma.cu (cubadebate)

 

In una mozione presentata giovedì al tribunale federale di El Paso, dove è processato per spergiuro e non per omicidio, Luis Posada Carriles offre la curiosa difesa che a causa dei suoi lunghi anni di lavoro con la CIA era "confuso  si sbagliava e  soffriva di vuoti di memoria" quando  fu interrogato da Ufficiali dell'Immigrazione, poco dopo essere entrato illegalmente negli Stati Uniti, nel marzo 2005.

 

Posada sostiene che, durante gli anni di lavoro con la CIA, utilizzò diverse false identità e passaporti per facilitare il suo lavoro clandestino contro Cuba, Venezuela e altri paesi dell'America Latina. Tante bugie, ora, lo confondono sostiene  il suo team legale nel documento di 14 pagine presentato alla giudice Kathleen Cardone.

 

La procura vuole escludere dal giudizio tutte le prove del rapporto di Posada Carriles (con la CIA ndt), dicendo che non é rilevante, e che è riservato. Washington sa che Posada ha molto da dire e sta cercando di limitare il più possibile la testimonianza e l’evidenza per non far venire alla luce i crimini commessi da Posada Carriles in decenni di lavoro per la CIA.

 

Ci sono, ad esempio, cablogrammi declassificati della CIA e le confessioni degli autori materiali di delitti che stabiliscono che Posada è l’autore intellettuale dell'attentato ad un aereo civile cubano, il 6 ottobre 1976, che ha assassinato73 persone.

 

Venezuela ha presentato una richiesta per la sua estradizione, nel giugno 2005, che segue pendente senza  che la Casa Bianca lafabiodicelmo.jpg (7693 byte) consideri. Posada ha confessato al The New York Times, nel 1998, di aver orchestrato una campagna terrorista contro gli alberghi e ristoranti a L'Avana, che ha causato la morte a sangue freddo di Fabio Di Celmo,  nell’hotel Copacabana, oltre a diversi feriti.

 

In precedenti documenti, Posada ha affermato che tutto ciò che ha fatto in America Latina lo fece "per conto di Washington". Egli vuole che la giuria che valuterà le prove, il 1 marzo, ed ha il compito di decidere se è colpevole di falsa testimonianza, sappia del suo stretto rapporto con l'agenzia di intelligence degli Stati Uniti. Egli sa anche che più minaccia di raccontare del suo rapporto con la CIA, più tremano, a Washington, coloro che nascondono gli scheletri.

Al fine di convincere la giudice Cardone che il suo rapporto con la CIA è rilevante per il processo in cui lo accusano di essere un bugiardo, la difesa di Posada è che la CIA gli ha insegnato a mentire.

 
 

La giudice del Caso Posada

 

Carriles reagisce di fronte ad un

 

tecnicismo legale del terrorista

 

 

26 gennaio 2010 - www.granma.cu (cubadebate)

 

La giudice statunitense Kathleen Cardone - che annullò l’ 8 maggio 2007 una prima imputazione di Luis Posada Carriles accusando il Governo di “sbagliarsi rispetto a Posada nell’intervista” di immigrazione e che ha poi ripreso il caso penale contro il terrorista - ha recentemente aperto un’interessante finestra sul contenzioso.

 

In un Ordine datato 21 gennaio 2010, Cardone ha rivelato parte delle questioni del caso che avrà udienza il prossimo 1 marzo a El Paso, Texas, la cui documentazione fino ad ora era stata siglata e mantenuta nel più stretto riserbo.

 

La giudice ha appena pubblicato un documento che cita apertamente una mozione dell’avvocato di Posada per respingere l’Imputazione 1 di questo nuovo giudizio, che lo accusa di aver reso dichiarazioni false negando di aver richiesto ad altre persone di realizzare una serie di esplosioni a Cuba.

 

Il documento rivela che Posada non nega di aver partecipato nellafabiodicelmo.jpg (7693 byte) cospirazione per aver fatto scoppiare le bombe all’Avana nel 1997, una delle quali uccise il giovane Fabio Di Celmo nel bar dell’Hotel Copacabana. Ma non accetta neppure la responsabilità dell’omicidio. La sua difesa è un tecnicismo legale che la Giudice, attraverso tale Ordine, rifiuta ampiamente.

 

L’Imputazione 1 ha a che vedere con la domanda che un ufficiale dell’Immigrazione pose a Carriles nel 2005:…”Sono veri i commenti che ha fatto (ad un giornalista) per un articolo nel New York Yimes nel quale ammette di aver chiesto ad altre persone di realizzare l’esplosione?” Posada rispose: “Sto dicendo che non è vero”.

 

La procura dispone che la risposta è falsa e costituisce spergiuro. Posada dice che la risposta è letteralmente corretta, perché l’articolo del New York Times e le registrazioni della giornalista Ann Louise Bardach non includono la parola chiedere.

 

Perciò, afferma Posada, la sua risposta è letteralmente corretta.

 

La Mozione presentata dagli avvocati di Posada non convince la Giudice Cardone che replica in maniera irrevocabile che la domanda dell’ufficiale dell’Immigrazione non dipende dalla parola chiedere: “Il senso delle domande poste a Posada non dipendono dall’uso preciso di tale parola”. Vale a dire che Posada sapeva perfettamente che l’ufficiale che lo interrogò rispetto alla sua richiesta di naturalizzazone nel 2005 voleva sapere se Posada negava di essere stato coinvolto nella cospirazione del 1997 per aver fatto scoppiare bombe in hotel e ristoranti dell’Avana nello stesso anno.

 

L’autore materiale dell’omicidio di Fabio Di Celmo è unil terrorista Cruz Leon salvadoregno chiamato René Cruz León, che ammise di aver collocato almeno sei bombe all’Avana, includendo quella che uccise il turista italiano. Cruz León confessò i suoi crimini, fu condannato di fronte ai tribunali cubani e sentenziato a morte nel 1999. In questo momento è rinchiuso nel carcere di Guanajay a Cuba.

 

Cruz León racconta che la persona che lo reclutò e che gli consegnò l’esplosivo è un salvadoregno chiamato Francisco Chávez Abarca, subordinato a Posada Carriles nel Salvador.

 

Un’indagine del Miami Herlad nel 1997 rivelò che Posada Carriles assoldò Chávez Abarca per la campagna terroristica contro Cuba e che lui reclutò poi Cruz León, che dice che gli promisero 2000 dollari per ogni bomba fatta esplodere all’Avana. Posada Carriles riconobbe dopo la detenzione di Cruz León: “Lui non è cubano, lo fece per denaro.”

 

Un altro degli autori materiali del terrorismo contro Cuba nel 1997 è il salvadoregno Otto Rodríguez Llerena, vincolato anche direttamente con Luis Posada Carriles, che operava sotto il nome di Ignacio Medina. Confessò che gli promisero 1000 dollari per ogni bomba C-4 esplosa. “Il mio errore fu permettere a Posada Carriles di usarmi”, disse Rodríguez Llerena al giornalista del Miami Herald nel 2005.

 

L’argomento della difesa di Posada Carriles oscilla tra il tecnicismo relazionato con l’uso della parola chiedere, ed il fatto che tutto quello che il terrorista realizzò in America Latina precedentemente, fu a nome del suo capo della CIA.

 

Il tribunale federale di El Paso non si beve la questione del tecnicismo legale e non gli ha permesso di utilizzare il nome della CIA come difesa. Però “chi prenderà una decisione circa la sua innocenza o la sua responsabilità è, tuttavia, la giuria”, conclude nel suo Ordine la Giudice Cardone.

 

Vale la pena ricordare che il giudizio contro Posada non è per omicidio rispetto alla morte di Fabio Di Celmo. Non è neppure per la campagna terroristica contro Cuba nel 1997, né sull’esplosione dell’aereo il 6 ottobre 1976, intorno alla quale le prove della sua partecipazione come autore intellettuale abbondano. La procura loPosada Carriles ed i suoi complici permangono impuniti negli USA accusa di aver mentito a ufficiali del Governo degli Stati Uniti nel corso delle pratiche migratorie che realizzò Posada al suo arrivo negli Stati Uniti, illegalmente, a bordo di un’imbarcazione Santrina nel marzo del 2005.

 

Fondamentalmente lo giudicano per aver mentito, per dare l’impressione di stare “facendo qualcosa” contro il terrorismo. Nel frattempo, la richiesta di estradizione presentata dal Venezuela il 15 giugno 2005 continua a rimanere pendente. Fino ad ora il Presidente Obama non se ne è preoccupato, esattamente come il Presidente George W. Bush.