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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI

 

Finanziatori

Se non c’è paga lo

spettacolo finisce

 

 

7 marzo 2010 - Max Lesnick www.cubadebate.cu

 

 

Cuba è sotto i riflettori. La deplorevole morte di un cubano detenuto in una prigione dell’isola come conseguenza di uno "sciopero della fame" che il recluso ha portato più in là di ciò che le sue condizioni fisiche potevano permettere, ha scatenato una campagna mediatica internazionale orchestrata molto bene da quelli che, da Miami e Madrid, tirano i fili della cosiddetta cubani "dissidenza" cubana.

 

Si tratta di un’opposizione che si proclama "indipendente", ma che il governo cubano, non senza ragione, qualifica di "mercenaria" e "traditrice" pagata da un governo straniero, in questo caso dagli Stati Uniti d'America.

 

È legittima e può essere presa come tale un’opposizione interna composta da determinati gruppetti politici, di poca consistenza, quando i suoi  più noti dirigenti ricevono soldi da un governo che  tiene Cuba in una infame lista che lo qualifica come un paese nemico?

 

In nessuna nazione del mondo, indipendentemente dal sistema di governo che la regge e men che meno negli Stati Uniti è legittimo - così dicono che le leggi - che una organizzazione politica, per quanto pacifica si proclami, possa sfidare l'autorità dello Stato pretendendo impunemente di cambiare il sistema sociale e politico del paese, senza che su di loro cada tutto il peso della legge. Cuba non può essere un'eccezione.

 

Chi non conosce ormai, dopo mezzo secolo  trascorso dal trionfo della Rivoluzione cubana nel 1959, la pretesa di tutti i governanti USA, che sono passati dalla Casa Bianca - con l'unica eccezione del presidente Jimmy Carter – è stata di sottomettere Cuba, farla rinunciare alla sua indipendenza sovrana e modificare il suo sistema politico, perché questo è il desiderio e la volontà del governo di Washington?

 

Per conseguire tali fini sono stati usati molti metodi, come quelli che possono elucubrarsi nel più sofisticato e fantasioso laboratorio di possibili scenari.

 

Invasioni come la Baia dei Porci, nel 1961, centinaia di tentativi di assassinare i suoi dirigenti, il sabotaggio delle sue strutture di produzione, l'uso di armi chimiche e biologiche che possono aver provocato epidemie devastanti nella sua popolazione, atti di terrorismo contro aerei cubani o sue strutture alberghiere, azioni violente e criminali che hanno mietuto numerose vittime umane innocenti, a cui si lega un blocco economico nascosto eufemisticamente in una Legge di Embargo commerciale, la cui vera intenzione è quella di far arrendere il popolo cubano per fame. Tutto questo e molto di più.

 

Nessuna di queste azioni illegali ed immorali ha dato risultato a coloro, che  attraverso lo scontro, hanno preteso piegare la vocazione d’indipendenza dei cubani. Perché non cercare soluzioni attraverso il dialogo rispettoso tra le due nazioni sovrane?

 

Il metodo di "fabbricare” l’opposizione non ha mai dato buoni risultati, anche se proprio questo è ciò che sta mal facendo, da 50 anni, il governo degli Stati Uniti a Cuba. Un'opposizione veramente indipendenti, che non obbedisce ai dettami di una potenza straniera, dovrebbe essere rispettata. Sfortunatamente questo non è il caso e sono ben chiare le conseguenze.

 

Per disgrazia e bisogna dirlo con profonda pena, che ci sono cubani nell'isola – sono i meno e all'estero sono i più - che si prestano a svolgere il ruolo ignobile dettato loro dall'estero. Sono quelli che preferiscono una Cuba sottomessa e prostrata ad una Cuba virile e ribelle. E agiscono così perché sono pagati. Ricevono le stesse 30 monete che diedero a Giuda.

 

Una notizia pubblicata nella stampa di Miami questa settimana, ci serve dimostrare il punto. Dice un titolo di stampa: "Chiedono al governo di Obama che scongeli i fondi destinati dagli Stati Uniti alla sovvenzione dell'opposizione cubana". L'informazione continua, "I fondi dell’Agenzia federale USAID destinati alla "dissidenza" cubana dell'isola e alle organizzazioni che in Miami dicono di rappresentarla, sono stati bloccati, fino a nuovo ordine, come conseguenza dell'arresto a Cuba di un cittadino nord americano vincolato a quest’agenzia del governo degli Stati Uniti". Di ciò; di denaro si tratta.

 

I gruppi dell'opposizione cubana richiedono la loro paga. Se non ci sono i soldi, lo show finisce. Musica Maestro!