Il traduttore si scusa per gli errori |
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Attrazione fatale
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24 ottobre 2010 - Iroel Sánchez www.cubadebate.cu da La pupila insomne
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Almeno quaranta organizzazioni di Miami si sono rivolte al presidente USA, Barack Obama, per chiedere che ponga il veto su un progetto di legge in discussione alla Camera dei Rappresentanti. La legislazione proposta permetterebbe ai cittadini statunitensi di viaggiare a Cuba e renderebbe più flessibili le durissime condizioni per la vendita di prodotti agricoli statunitensi verso l'isola.
La lista dei firmatari è capeggiata dalla Brigata 2506, che riunisce coloro - organizzati dalla CIA - che fallirono nel tentativo d’invasione della Baia dei Porci nel 1961. Da allora è sbocciata - con i soldi dei contribuenti nord americani - l'industria dell’anticastrismo, nel sud della Florida, dando vita ad un ventaglio di organizzazioni che hanno convertito l’ odio ed il terrore in un lucrativo business. Ogni volta che inizia a muoversi la possibilità di migliorare la comunicazione tra USA e Cuba, si attivano le molle della provocazione - come accadde con gli aerei abbattuti nel 1996 - e aumenta l'attività dei legislatori anti-cubani a Washington.
Dopo il 1996, protagonisti coloro che ora si dirigono al presidente democratico, sono avvenute, a Miami, alcune imprese che non dovrebbero essere dimenticate dall’opinione pubblica:
- festeggiarono l’esplosione di bombe negli hotel di L'Avana e Varadero, nel 1997.
- supportarono il rapimento di Elian Gonzalez, alcuni pregarono, in televisione, chiedendo a Dio che abbattesse l'aereo in cui faceva ritorno, il piccolo, a Cuba, nel giugno 2000.
- nel marzo del 2003 chiesero a Bush che dopo l'Iraq invadesse Cuba. Miami ha il privilegio di essere l'unica città al mondo dove c'è stata una manifestazione di strada a sostegno della guerra in Iraq.
- nella notte del 31 agosto 2006, sono scesi in piazza per celebrare la morte del leader cubano Fidel Castro.
- nel settembre 2009, martellarono e distrussero dischi degli artisti che partecipavano al Concerto per la Pace a L'Avana.
Forse tutti questi fatti hanno un peso solo se sono considerati dal punto di vista delle relazioni con Cuba, e il presidente di un paese come gli Stati Uniti è occupato da questioni più gravi che minacciano la sicurezza nazionale.
Ma proprio per questo Miami dovrebbe essere una parola innominabile di fronte ad un presidente nord americano. Perché dalla Baia dei Porci sino alla "crisi dei balseros" – passando per l'assassinio di Kennedy, Watergate e l’Iran-Contras - non c’è stato un momento che l'alleanza con gli estremisti nel sud della Florida non terminasse per compromettere la stabilità del potente paese.
Nonostante ciò - e che i firmatari della petizione sanno che ci sono sempre meno persone a favore della politica di cui hanno vissuto e con la quale hanno guadagnato - molti confidano che Obama farà lo stesso dei suoi predecessori: temerli e soddisfarli, perlomeno è ciò che ha fatto finora.
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