“Il
cambio climatico s’incaricherà di risolvere il problema degli Stati Uniti
con Cuba, perché in 50 anni l’Isola affonderà nel mare” ha detto
mercoledì 21, l’ambasciatore USA in Messico, cubano di nascita, Carlos
Pascual.
In un foro ecologico, dov’è stato presentato come esperto del cambio
climatico e delle energie rinnovabili, Pascual ha avvisato che per i
problemi medio - ambientali (il riscaldamento globale), in 50 anni il
pianeta cambierà il suo aspetto, dato che diverse zone scompariranno
sott’acqua, e lì ha fatto la pesante e prepotente battuta su Cuba.
“Non ci dobbiamo preoccupare troppo negli Stati Uniti per Cuba,
perché il medio ambiente eliminerà il problema per noi” ha
detto il diplomatico, provocando le risate dei presenti, tra i quali esperti
ambientali e imprenditori (gente con un’etica decisamente scarsa, si poteva
aggiungere nella nota diffusa)
Un piccolo dettaglio: se Cuba scompare, correranno la stessa sorte tutte
le isole dei Caraibi! È forse quello che il signor Pascual ed il suo
ridanciano auditorio desiderano?
“Forse Fidel Castro vivrà altri cinquanta anni ed ha poteri che non
gli conosciamo sinora e forse sarà lì dove si risolveranno i problemi”,
ha aggiunto e probabilmente nel suo pensiero vagava il desiderio di
assassinare il leader della Rivoluzione cubana e far sparire la scomoda
sovranità dell’Isola, ossessione condivisa da tutte le amministrazioni
nordamericane, dal 1959 sino ad oggi.
Dato che gli Stati Uniti promuovono il Messico come uno Stato fallito,
rafforzandola per l’ondata di violenza dei narcotrafficanti ed il delirio
antimmigrante degli USA, Pascual è stato scelto come ambasciatore, un
signore la cui carriera si dipinge da sola.
Questo cubano, nato a L’Avana nel 1959, è un’autorità sugli Stati falliti ed
ha lavorato per la facciata della CIA,la USAID, in Mozambico, Sudafrica,
Sudan e ed in altri luoghi dove si è cercato d’imporre governi servili agli
Stati Uniti.