Quando i  cyber terroristi ci

accusano  di terrorismo

 

 

 

 

06.08.10 - R.M.Elizalde www.cubadebate.cu

 

 

 

Gli Stati Uniti neppure si curano delle forme. Ieri hanno messo Cuba nella lista degli stati sponsor del terrorismo sostenendo circostanze inverosimili, e oggi hanno annunciato la scadenza di una licitazione del Dipartimento di Stato perché aziende private ed istituzioni accademiche USA presentino progetti per internet per il rovesciamento del governo dell'isola.

 

Il premio è di 455000 $ e l'obiettivo, la creazione di corsi di formazione a distanza nella tecnología informatica, non per beneficiare la popolazione cubana, ma per addestrare cittadini che dopo possano sostenere un servizio per il collegamento alla rete Internet  a menú - solo per "dissidenti", blogger e twitter di Washington - o diventare hacker della rete nazionale.

 

Il destinatario di questa piattaforma è solo chi condivide le politiche degli Stati Uniti e i suoi sogni di sottomettere l'isola.

 

Secondo la convocazione questi corsi saranno impartiti a persone con diversi livelli di competenze di informatica: principiante, livello intermedio e avanzato. Per garantire che il servizio sia solo per cubani, devono limitare l'accesso agli altri cittadini del pianeta. Non lo dice direttamente, ma è ovvio: l'accesso a questo portale di e-learning (educazione a distanza) sarà protetto con password anche ai cubani e sarà accessibile solo a coloro che dimostrano davanti all'Ufficio di Interessi degli Stati Uniti all'Avana la loro affiliazione controrivoluzionaria.

 

L'evidenza viene dalla pratica che ha imposto il blocco USA contro Cuba e le sue "educative" sanzioni alle aziende che lo hanno violato. La chiamata Legge Torricelli o Legge di autorizzazione e di difesa nazionale per l'anno fiscale 1992 ha permesso la connessione dell'Isola alla Rete, via satellite, con la condizione che ogni megabyte (misura della velocità di connessione) dovrebbe essere contrattato con imprese statunitensi o loro società controllate e approvato dal Dipartimento del Tesoro. Ha stabilito limitare questa contrattazione e deciso sanzioni straordinarie – multe di 50000 $ per ogni violazione - per coloro che promuovono, all'interno o al di fuori degli Stati Uniti, il commercio elettronico o il minimo vantaggio al governo dell'isola e ai cittadini che la sostengono. Pertanto, va da sé che l'azienda violatrice questa disposizione cade fulminata da una multa esorbitante.

 

Un'altra norma si applica alle società e istituzioni che si uniscono agli sforzi dell'amministrazione statunitense per abbattere la Rivoluzione. In marzo di quest'anno hanno annunciato, con grande enfasi, che avevano tolto certe restrizioni disposte dalla stessa legge Torricelli. Il nuovo regolamento del Dipartimento del Tesoro  divulgato lo scorso 8 marzo - sezione 515 del Regolamento dei beni cubani, dell'Ufficio di Controllo dei Beni Stranieri (OFAC) - revoca le sanzioni contro le imprese che forniscono gratuitamente applicazioni di posta elettronica gratuita , chat e simili.

 

L'intenzione del governo di Obama con questo provvedimento è quello di incoraggiare, mediante incentivi economici le aziende di telecomunicazioni, quei servizi per certi cittadini cubani che sono disposti a difendere i lineamenti della diplomazia pubblica degli Stati Uniti. Con queste eccezioni della OFAC, ora le imprese ed il mondo accademico USA possono partecipare al bottino disposto dal Dipartimento di Stato per la sovversione contro Cuba attraverso la Rete delle Reti,  spina dorsale di quello che la Segretaria Hillary Clinton ha chiamato "Diplomazia del XXI secolo".

 

Ma attenzione, questa eccezione vieta severamente:

L'esportazione diretta o indiretta dei servizi di connettività di Internet o di impianti di trasmissione di telecomunicazioni (come collegamenti satellitari o linee per tali scopi ).

 

In altre parole, non è per migliorare il nostro accesso a Internet o beneficiare i cubani, ma soltanto alcuni individui che chiaramente si affiliano alla politica degli Stati Uniti contro Cuba. E, naturalmente, le aziende nord americane come prova questa gara per quasi mezzo milione di dollari, che distribuisce i fondi occulti o non tanto occulti per la sovversione a Cuba tra il mondo imprenditoriale ed accademico,  clienti di un governo che fornisce contratti multimiliardari per lo sviluppo di tecnologie militari che supportano buona parte delle società informatiche e delle Università negli USA.

 

Ovunque nel mondo, e in particolare negli Stati Uniti, se un governo nemico addestra specialisti nazionali in  tecniche informatiche con fini sovversivi, non solo ciò suppone una grave violazione della legge, ma un atto di guerra. E la prova è la persecuzione che il governo degli Stati Uniti ha scatenato contro la rete interna che ha sostenuto Wikileaks per filtrare i documenti sulla guerra in Afghanistan. Non solo hanno messo sulla lista nera Julian Assange, principale portavoce del sito e cittadino australiano, ma hanno arrestato Bradley Manning, giovane soldato che avrebbe fornito i documenti, e vari studenti di informatica dell’Istituto Tecnicodel Massachusetts (MIT), accusati di avere agevolato la filtrazione.

 

Immaginate per un attimo cosa sarebbe successo se Cuba annunciasse qualcosa di simile per sviluppare abilità informatiche di cittadini USA con sentimenti anti-imperialisti, proprio ora che gli USA hanno creato un esercito cyberspaziale ed hanno giustificato la loro politica cyberguerrista con il pretesto della sicurezza informatica.

 

Richard Clarke, un alto funzionario responsabile, per decenni, dell'ufficio antiterrorista degli Stati Uniti, ha appena pubblicato un libro dove scatena tutti i possibili fantasmi su possibili attacchi alle reti, fino al punto di dire che la guerra del futuro non sarà con le bombe ma con i bites, e ha richiesto d’indurire fino al delirio le politiche di controllo di internet.

 

Se ciò accadesse, se Cuba annunciasse un simile bando per le sue imprese con un occhio verso gli Stati Uniti, potete stare certi che l'amministrazione di Obama non tarderebbe cinque secondi non solo a porci nella lista dei cyber- terroristi, ma nello scollegarci dalla rete Internet, che, dopo tutto, loro controllano. E cinque secondi dopo sentiremmo le urla nel Congresso per cancellare l'isola dalla mappa, come coloro che ora tuonano per chiedere che si fucili  un soldato di 22 anni che ha trapelato a Wikileaks le parti della guerra in Afghanistan.