Il traduttore si scusa per gli errori |
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USAID vs Cuba: tre milioni
per un altro fallimento
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04.08.10 - I.Sanchez www.cubadebate.cu
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Appena quarantotto ore fa il governo cubano ha annunciato una serie di decisioni per ampliare "l'esercizio del lavoro autonomo ed il suo utilizzo come un’ulteriore alternativa d’impiego. Sembra poco tempo, e lo è, ma è stato sufficiente perché l’USAID - l'agenzia federale del governo USA - divulgasse un programma sostenuto con tre milioni di dollari che, secondo la stampa di Miami " potrebbe beneficiare agricoltori privati e hotel privati, così come barbieri e saloni di bellezza recentemente consegnati dal governo ad alcuni dei suoi dipendenti”.
E’ la stessa agenzia che ha finanziato le azioni, al servizio degli Stati Uniti, attuate dagli ex prigionieri che in Madrid si lamentano, con le parole della Presidente della Commissione Spagnola per l' Aiuto ai Rifugiati (CEAR), María Jesús Arsuaga , per "cose insignificanti" e non mostrano molto interesse a lavorare, in un momento in cui "ci sono quattro milioni di disoccupati in Spagna e più di un milione di famiglie che non hanno risorse". A giudicare dai poveri risultati dell’USAID nell' educazione lavorativa dei suoi protetti cubani, c’é da sospettare che non sia l'incoraggiamento al lavoro lo scopo di questa nuova iniziativa.
L'ex sub segretario di Stato USA, Roger Noriega, ha recentemente riconosciuto che le provocazioni organizzate da James Cason con i soldi della USAID, che hanno portato all'arresto e alla condanna nei tribunali cubani, nel marzo 2003, di quelli che ora arrivano a Madrid, erano parte di un piano per fare ancora più tesa la situazione tra Cuba e gli Stati Uniti, attraverso l’incoraggiamento dei sequestri di navi e aerei cubani, e manifestazioni che a Miami reclamavano ad un allora euforico George W. Bush "Iraq ora, Cuba dopo".
I prigionieri attualmente liberati stavano costruendo - sotto la direzione di Cason - l'ambiente per un’aggressione al loro paese e le recenti dichiarazioni di Noriega sono la prova contundente del loro delitto. Qualsiasi serio analista dovrebbe riconoscere che la sagacia della leadership cubana evitò di cadere nella trappola che avrebbe quasi certamente portato ad un sicuro confronto militare. Cuba ha vinto la guerra senza il tuono dei cannoni e come vincitrice può essere generosa liberando i mercenari al servizio della nazione aggressore, come ha fatto dopo la vittoria della Baia dei Porci con i confessi "cuochi" scambiati per confetture.
Prima di accumulare una nuova sconfitta, tornare a gettare il denaro dei contribuenti in tempi di crisi, e fomentare la corruzione tra i gruppi che in Miami si dividono e ridividono tali fondi, come ha dimostrato una recente udienza, l'amministrazione Obama dovrebbe abbandonare il bizzarro tentativo di costruire una quinta colonna mercenaria di albergatori, parrucchieri, barbieri, agricoltori e dare ai cubani le confetture del momento: la fine del blocco e la libertà dei Cinque.
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