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Un sogno possibile. Statunitensi studiano medicina a Cuba |
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29.10.2011 - Roberto Hernandez http://pl-it.prensa-latina.cu
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Come un
sogno possibile i giovani Emily Brown, Mercedes Charles, Jack Lubka e Ihsan N.
Muhammad vedono oggi la
possibilità di laurearsi in medicina a Cuba per servire le comunità dove sono
nati negli Stati Uniti. Tutti i quattro frequentano corsi nel primo anno nella
Scuola Latinoamericana di Medicina (ELAM) e hanno confessato a Prensa Latina che
non hanno avuto nessuna paura prima di venire a studiare nel 2010 nella nazione
caraibica, sottomessa all’ostilità del loro paese d’origine da più di mezzo
secolo. |
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I nuovi medici USA |
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13.10.2011 - Yurién Portelles www.granma.cu
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Nicole Malinda Murray ha fatto in modo che i suoi genitori venissero a Cuba dagli Stati Uniti, quest’estate, per la cerimonia della sua laurea di dottoressa in Medicina.
Con Karesse, Akira e Yamar, fa parte del gruppo di 40 giovani statunitensi che sono giunti nell’Isola per studiare questa specialità, dalla fine degli anni ’90, quando iniziò il programma educativo della Scuola Latinoamericana di Medicina (ELAM).
La Fondazione Inter-religiosa per l’Organizzazione Comunitaria IFCO, Pastori per la Pace, ha portato anche giovani statunitensi di famiglie povere.
Ideata da Fidel Castro, dopo il passaggio devastatore dell’uragano Mitch in Centroamerica, nel 1998, la scuola ha laureato circa 10000 giovani di 60 paesi.
Dopo sei anni di studio, i nuovi medici nordamericani intraprendono negli Stati Uniti una nuova tappa che comincia con la convalidazione della loro laurea ottenuta a Cuba.
Helen Bernstein, integrante dei Pastori per la Pace, ha ricordato che soprattutto il Reverendo Lucius Walker ha impegnato la sua vita per creare i vincoli necessari e per spianare il loro cammino al ritorno negli USA, e che per questo un gruppo di medici degli Stati Uniti è andato a Cuba con il fine d’assicurarsi che il programma di studi garantisca la compatibilità con le esigenze del loro paese e per facilitare l’incorporazione al sistema sanitario nordamericano in un breve tempo.
“Gli esami che si affrontano negli Stati Uniti sono difficili”, ha assicurato la Bernstein, che mantiene uno stretto vincolo con gli studenti durante i loro studi a Cuba e al ritorno.
“La prima prova nel loro paese consiste in un esame nel quale devono rispondere di fronte ad un PC, soli e per sette ore, alle domande d’opzione molteplice per la validità della laurea”.
“Alcuni, ha detto, hanno commentato che sembra una violazione dei diritti umani, ma di sicuro sono sottoposti a questo interrogatorio per poter omologare il diploma, e vengono valutati uno per uno”.
I medici nordamericani riconoscono la validità del programma d’educazione di Cuba, che è stato accettato nella stessa Commissione incaricata dei laureati in questa specialità all’estero, e nella Giunta Medica della California.
I laureati possono essere valutati per ottenere la Residenza in un ospedale in qualsiasi parte del territorio. Attualmente si sono inseriti nel sistema 10 laureati in Cuba che hanno la loro Residenza in medicina familiare, medicina interna e d’urgenza, mentre gli altri si stanno preparando per sottoporsi alle prove.
Quest’anno è previsto che saranno molti di più ad applicarsi per ottenere la Residenza professionale dopo la loro laurea ottenuta in Cuba.
Le aspettative sono di un miglioramento del sistema di salute negli Stati Uniti, ed anche delle relazioni tra i due paesi.
“È importante, ha sostenuto la Bernstein, che questi medici portino nel loro paese la mentalità di dare un servizio alle persone più povere, con la stessa vocazione umanitaria con cui si formano i medici cubani.
“C’è la speranza che quando tornano da Cuba rendano più accessibile il sistema di salute e assistano i più necessitati”, ha aggiunto. Esiste molta curiosità per esplorare il programma e molta gente si chiede com’è possibile che un paese bloccato dagli Stati Uniti offra borse di studio a persone povere. Altri riconoscono la qualità del sistema sanitario cubano anche in circoli di professionisti e soprattutto nel settore della salute negli Stati Uniti.
IFCO continuerà il programma
“Per tutto questo il programma di IFCO-Pastori per la Pace continuerà perchè ora è possibile realizzare più captazioni, mostrando quello che hanno realizzato i laureati”, ha detto Helen Bernstein.
Negli ospedali degli USA c’è interesse a captare questi giovani laureati, per via della loro formazione globale, perchè sono qualificati per lavorare anche quando non ci sono molte risorse o mancano gli apparecchi d’alta tecnologia, grazie alla preparazione che hanno ricevuto. Il fatto che siano bilingue inoltre li rende più competitivi nel mercato del lavoro”, ha riconosciuto.
Il Rettore della ELAM, Juan Carrizo, ha segnalato durante la cerimonia di laurea di quest’ultimo corso che adesso ‘combatteranno nei loro luoghi d’origine contro malattie croniche, endemiche, curabili in occasioni, ma anche contro il blocco’, ed ha ricordato loro che hanno esperienza e che si sono impegnati socialmente e umanamente, come chi è andato ad Haiti dopo il terremoto del gennaio del 2010, e come altri, che hanno aiutato a combattere il dengue nell’Isola o i non pochi che hanno partecipato alle investigazioni sul virus A H1N1, tra le altre importanti missioni.
"Vi necessitiamo, voi e la vostra volontà”, ha detto ai laureati la stessa Helen Bernstein, che ha confessato che l’aspirazione di Lucius Walker era sperare che coloro che tornano a casa convertano la medicina in un sacerdozio, nel paese più ricco del mondo, dove però milioni di persone non hanno acceso all’assistenza sociale.
Nicole Malinda Murray sa che la sfida è grande. Adesso vive i giorni che precedono questa tappa della sua vita e segnala che è stata una possibilità unica, che non poteva assolutamente perdere.
Belinda, sua madre, ha ringraziato per gli studi svolti da sua figlia a Cuba e suo padre Elrick, ha detto che: “Io aspetto il giorno in cui gli Stati Uniti toglieranno il blocco al paese che ha offerto l’educazione a nostra figlia”.
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