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AUSTRIA

 

Approvata all’unanimità una risoluzione d’appoggio

04.03 - La 35ª Conferenza del Partito Comunista dell’Austria ha  approvato, unanimemente, una risoluzione che reclama la libertà dei Cinque cubani prigionieri negli Stati Uniti.

Il progetto, presentato dagli  amici di Cuba, Stefan Krenn e Úrsula Lang, Presidente della Associazione d’Amicizia Buenavista e membro del Comitato por la Liberazione dei  Cinque, rispettivamente, chiede alle  autorità austriache, e in particolare al Ministero dei Temi  Europei e Internazionali, che informino la popolazione sulla  situazione dei Cinque  Patrioti cubani.  A sua volta,  reclama che queste autorità esigano dal Presidente Obama la loro libertà ed anche che si consegnino  i visti ai familiari per poterli visitare sino quando saranno liberati.

La risoluzione adottata è una mostra dell’appoggio crescente che genera la causa dei  Cinque Eroi nei settori della società austriaca.

Inoltre, durante l’incontro sono state distribuite informazioni sul colloquio che ogni anno si svolge in  Holguín,  come parte della campagna internazionale di domanda della libertà di René, Fernando, Ramón, Gerardo e  Antonio.

Sono stati esibiti alcuni quadri che formano parte della mostra di pittura di differenti artisti, dedicata ai Cinque Patrioti cubani, una bella iniziativa promossa dagli amici solidali.

 

AZERBAIGIAN

 

Pubblicate le poesie di Antonio Guerrero

Il Comitato Azerbaigiano in Difesa dei Diritti dei Cinque Eroi di Cuba ha cominciato la pubblicazione digitale delle poesie di Antonio Guerrero, uno dei cinque antiterroristi dell’Isola prigionieri  politici negli Stati Uniti dal 1998.

Il sito digitale www.cubaminrex.cu riferisce che il gruppo si soma all’ iniziativa internazionale di diffondere i versi di Guerrero, pubblicati en azerbaigiano, russo e spagnolo, per onorare  questi patrioti ingiustamente reclusi, riporta la AIN.

Le poesie sono state scritte tra il 26 gennaio e il 12 febbraio del 2010 con il titolo "Un Luogo di Ritiro".

In molte occasioni, questo Comitato Azerbaigiano, il Partito Socialista-Progressista ed altre organizzazioni di questa nazione euroasiatica, hanno realizzato attività  ed emesso dichiarazioni in appoggio di Tony Guerrero,  Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González e  René González.

Nel giugno scorso i parlamentari si sono riuniti con l’Ambasciatore cubano in questo paese ed hanno espresso il loro impegno di continuare a proclamare l’innocenza dei Cinque, come li si conosce internazionalmente, che stanno scontando ingiustamente pene gravose, e sono detenuti, innocenti , da 12 anni  perchè ostacolavano le attività terroristiche dei gruppi nemici di Cuba che operano impunemente dalla Florida.

Migliaia di morti, feriti e mutilati, oltre ad enormi danni materiali all’economia dell’Isola sono il saldo delle  azioni di questi gruppi in cinquant’anni.

Le missioni che i Cinque realizzavano in territorio nordamericano hanno permesso di conoscere con anticipo i propositi di questi gruppi e neutralizzarli, evitando nuovi lutti nelle case cubane e anche in quelle degli stessi nordamericani, che avrebbero potuto morire in conseguenza delle sordide azioni ordite.

 

BIELORUSSIA

 

L’irrefrenabile movimento internazionale per la libertà dei Cinque

08.06 -Il movimento internazionale d’appoggio alla causa dei Cinque antiterroristi cubani prigionieri politici negli Stati Uniti avanza irrefrenabile, come dimostrano le attività che si sono svolte in Bielorussia e in vari paesi europei.

I bielorussi si sono uniti alla campagna europea "Un milione di firme per la libertà dei Cinque", ha informato un dispaccio di Prensa Latina. www.libertadparaloscinco.org.es

In questo paese, hanno firmato il documento i membri dell’organizzazione d’amicizia con l’Isola, dei sindacati del paese, studenti e membri dell’Associazione dei Cubani Residenti.

Più di 80000 europei hanno già dato il loro sostegno a questa campana, per rompere il muro di silenzio che vuole censurare l’ingiustizia commessa contro Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González, e René González.

Questi patrioti cubani scontano ingiuste ed inammissibili condanne negli Stati Uniti per aver investigato in questa nazione le azioni dei gruppi terroristici che attentavano contro la loro Patria.

Lunedì 6 il giornale Trabajadores, di Cuba, ha pubblicato le dichiarazioni di Gloria la Riva, coordinatrice del Comitato Nazionale per la Liberazione dei Cinque, negli Stati Uniti, che ha reiterato la sua denuncia sulla manipolazione mediatica del governo di Washington contro i Cinque patrioti cubani.
 

 

BOLIVIA

 

Una marcia per chiedere la libertà dei Cinque antiterroristi cubani

06.05 - I rappresentanti dell’Associazione dei Cubani Residenti a La Paz hanno marciato nella capitale della Bolivia per esigere la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani ingiustamente reclusi negli Stati Uniti.

La presidentessa di questa organizzazione, Yana Fernández, ha detto l’iniziativa risponde ad un accordo adottato a L’Avana nell’ambito dell’Incontro Internazionale dei Residenti Cubani all’ Estero, effettuato nel 2010.

Yana Fernández ha precisato che in quell’occasione si è determinato di realizzare queste manifestazioni ogni 5 maggio alle 5 e 55.

Il presidente del Movimento Boliviano di Solidarietà con Cuba, Mario Salinas, segnalò che è ora che il presidente statunitense, Barack Obama, prenda coscienza e faccia uso della sua prerogative come presidente per liberare i Cinque.

La segretaria alle relazioni di questa organizzazione, Magalis Zambrana, ha parlato delle attività che si organizzano per far conoscere il caso al popolo della Bolivia: 200 incontri con i compagni delle brigate mediche cubane, con i quali si svolgono dibattiti, Inoltre si distribuiscono volantini per far conoscer la verità sul caso.

Magalis Zambrana ha aggiunto che inoltre si raccolgono firme e di riempiono cartoline da inviare a Obama per reclamare la libertà dei 5 patrioti cubani.

La marcia è partita dalla Piazza Isabella la Cattolica ed ha raggiunto l’ambasciata degli Stati Uniti. Vi hanno partecipato i membri dell’Associazione dei Cubani Residenti a La Paz e dei movimenti di solidarietà con Cuba.

Antonio Guerrero, René González, Gerardo Hernández, Fernando González e Ramón Labañino furono arrestati nel 1998, e processati a Miami nel 2001 per aver ostacolato le azioni criminali delle organizzazioni terroristiche nemiche di Cuba, che operano impunemente dalla Florida.

Nel mondo si critica molto il silenzio mediatico imposto ai grandi media della comunicazione da Washington, che non vuole che si diffonda la verità su questi antiterroristi.

 

BRASILE

 

Creato a Brasilia un Comitato di Solidarietà con i Cinque

09.12  Un Comitato per la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani prigionieri negli stati Uniti è stato creato a Brasilia, capitale del Brasile, durante una cerimonia alla quale hanno partecipato più di 150 rappresentanti di partiti politici, sindacati, movimenti sociali e popolari e organizzazioni studentesche e solidali del paese.

La cerimonia si è svolta nella la sede del Sindacato dei Lavoratori delle Banche, con la presenza di rappresentanti dell’Ordine degli Avvocati del Brasile e del Gruppo Parlamentare Brasile-Cuba.

Helio Doyle, coordinatore del Comitato, ha riferito che l’obiettivo del gruppo è realizzare azioni politiche per ottenere la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani René e Fernando González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e Gerardo Hernández.

Militanti di forze politiche come il Partito Socialismo e Libertà, i partiti Comunisti del Brasile, Socialista del Brasile, Patria Livre e Dei Lavoratori, hanno dato la loro adesione al Comitato.

 

CILE

 

Incontro

27.05 - Un incontro culturale di solidarietà con i Cinque Eroi si è svolto a Coyhaique, ed ha riunito musicisti, attori e rappresentanti dei media d’informazione di questo municipio cileno.

Tutti i presenti hanno ricevuto un disco con materiali attualizzati sul caso degli anti terroristi cubani.

Tutte queste attività fanno parte della campagna internazionale per la libertà di questi uomini che furono arrestati negli Stati Uniti nel settembre del 1998, giudicati e condannati nel 2001 a pene enormi, che vanno dai 15 anni a due ergastoli, per aver controllato le attività dei gruppi di terroristi che agiscono dallo Stato della Florida contro Cuba

 

CUBA

 

Giornata per i Cinque, alla Corte dei Conti della Repubblica

08.12 - Con la presenza del presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare e membro del Burò Politico, Ricardo Alarcón de Quesada, si è conclusa questo mercoledì una Giornata per la liberazione dei Cinque, che si è svolta per un mese nella sede della Corte dei Conti della Repubblica.

Durante questo periodo, i lavoratori di questo organismo hanno parlato degli aspetti del sistema giudiziario nordamericano, delle accuse imputate ai Cinque antiterroristi, delle contravvenzioni nel processo e delle violazioni dei diritti umani di Gerardo, Fernando, Ramón, Antonio e René.

Alarcón ha incitato a continuare ad approfondire la conoscenza dei dettagli del processo politico eseguito contro i Cinque Eroi cubani.

Gladys Bejerano, Controllore Generale della Repubblica, ha reiterato l’impegno di questo organismo, “che continuerà a lavorare per la causa dei Cinque”, ha dichiarato.

Hanno partecipato all’incontro Elizabeth Palmeiro e Adriana Pérez, mogli di Ramón e Gerardo, rispettivamente.

 

Reclamano giustizia per i Cinque, le madri e le nonne di Matanzas

08.12 - Centinaia di madri, nonne e giovani di Cardenas, hanno alzato nuovamente le voci in solidarietà con Gerardo, Ramón, Antonio, Fernando y René.

In una patriottica e affollata marcia che si è conclusa al Museo della Battaglia delle Idee e alla quale hanno partecipato vari familiari dei combattenti antiterroristi, le donne della città hanno reclamato ancora una volta la libertà senza condizioni e il ritorno immediato dei Cinque nella loro Patria.

Rosa Aurora Freijanes e Olga Salanueva, mogli di Fernando e René, rispettivamente, con Irma Shewerert e Isabel Hernández Nordelo, hanno aperto la tradizionale sfilata per le strade della città, con l’obiettivo d’articolare sforzi e mobilitare sempre più persone nel mondo, soprattutto negli Stati Uniti, per terminare il castigo crudele al quale sono sottoposti i nostri Cinque fratelli.

“Dobbiamo continuare la lotta per far terminare questa terribile ingiustizia”, ha detto Irma Shewerert, madre di René “Che sta bene, ma desidera fortemente ritornare a Cuba, per stare con la sua famiglia e il suo popolo”, ha detto.

María del Carmen Otero Rodríguez, vittima del terrorismo di Stato, ha commentato che il caso dei Cinque è la prova più lampante della complicità di Washington con i terroristi ed ha ricordato al presidente Obama che lui deve scegliere da che lato si vuole collocare nella lotta contro il terrorismo.

 

La gioventù cubana: Il 5 per i Cinque!

05.11 - L’Unione dei Giovani Comunisti (UJC), con gli organizzatori della gioventù oggi, sabato 5 novembre, nel Pabellón Cuba della capitale, sede nazionale dell’Associazione Hermanos Saíz (AHS), svolgeranno giornata culturale per i Cinque cubani antiterroristi prigionieri degli Stati Uniti e soprattutto per denunciare il regime di ‘libertà vigilata’ nel distretto sud della Florida, al quale è sottoposto René González, che non può riunirsi con la sua famiglia a Cuba.

La Giornata comincerà con la presentazione della Cantoría Solfa della Coralina e il coro El Principito, diretto dalla maestra Clara Cabrera. Poi per i bambini si proietterà nella Sala del Cinema una selezione di animati cubani prodotti dal ICAIC; mentre nella Pergola si presenteranno vari numeri delle riviste Pionero e Zunzún, della Casa Editrice Abril.

Nel pomeriggio nel Salone degli Incontri, si presenteranno altri titoli e si svolgerà un incontro con i familiari dei Cinque antiterroristi cubani.

In questa occasione la AHS offrirà in omaggio il francobollo commemorativo del XXV anniversario della sua creazione e quindi seguirà un concerto del gruppo rap Doble Filo e dei suoi invitati.

 

Foro interattivo in Internet dai media digitali dell’ICAP

01.11 - La città di Holguín riaprirà le porte dal 16 al 19 prossimi, per riunire circa 300 delegati di 41 paesi che scambieranno idee e opinioni attorno al reclamo di libertà per i Cinque antiterroristi cubani, ingiustamente reclusi da 13 anni negli Stati Uniti.

“La maggioranza dei partecipanti a questa 7ª edizione del Colloquio Internazionale per la liberazione dei Cinque e contro il terrorismo, riflette le dimensioni mondiali che ha il movimento di solidarietà con la causa di René, Ramón, Gerardo, Antonio e Fernando, ed esprime la forza di questi gruppi e della lotta per la libertà definitiva di questi uomini”, ha affermato Kenia Serrano Puig, presidentessa del Istituto cubano di Amicizia con i Popoli, ICAP.

In un incontro con la stampa, Kenia ha parlato delle attività che si svolgeranno durante l’incontro, tra le quali va segnalato un Foro Interattivo in Internet, per il quale già si convoca dalla pagina web dell’incontro e dai media digitali dell’ICAP.

Inoltre si svolgeranno una marcia di donne per le strade della città, il dibattito ‘I popoli del mondo accusano Posada Carriles’, nel quale le vittime delle atrocità di questo terrorista, a Cuba e in Venezuela, esporranno le loro testimonianze ed esigeranno la sua reclusione definitiva, ha dettagliato Kenia.

L’innoctro annuale a Holguín fa parte della giornata permanente per la liberazione dei Cinque e contro il terrorismo, nella quale sono implicate sempre più forze politiche, parlamenti, capi di Stato, figure religiose e persone oneste nel mondo.

Tra i partecipanti a questa edizione ci sono l’ex procuratore generale degli Stati Uniti Ramsey Clark, Alicia Jrapko, coordinatrice del Comitato Internazionale por la Liberazione dei Cinque negli Stati Uniti.

 

La cubanità nelle farfalle, un messaggio di speranza

22.09 - “L’esposizione di Antonio Guerrero è un messaggio di speranza, che dice che si può lottare sempre anche nelle più difficili circostanze”, ha affermato Ricardo Alarcón, presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare.

Alarcón ha inaugurato la mostra “Cubanità nelle farfalle”, nel Museo Nazionale di Storia Naturale, composta da 25 acquarelli si questo tipo d’insetto, tutte farfalle autoctone, dipinte da questo combattente antiterrorista, che con i suoi fratelli Gerardo Hernández, René González, Ramón Labañino e Fernando González, sta scontando l’ingiusta condanna nelle carceri degli USA.

Alarcòn ha denunciato il castigo addizionale che la procura nordamericana impone a René, che uscirà di prigione il 7 ottobre, ma deve scontare tre anni di libertà vigilata in territorio statunitense: “E con questo l’amministrazione Obama si prende una gravissima responsabilità di fronte al pericolo per l’integrità fisica di questo patriota cubano”, ha aggiunto.

Eusebio Leal, storiografo de L’Avana, ha affermato che: “L’opera personale di Tony Guerrero è incredibilmente affascinante come le farfalle fissate in questa mostra: questo artista recluso e i suoi quattro fratelli sono uomini che portano la stella della Patria sulla fronte e nel cuore; per loro la dedizione e il servizio al proprio popolo stanno al disopra di tutte le cose”.

Regla Valmori, specialista del Museo, ha letto una lettera di Tony indirizzata al dottor Reinaldo Rojas Consuegra, direttore di questa istituzione, nella quale spiega questo progetto, iniziato un anno fa.

Ogni disegno è accompagnato da canzoni o poesie di autori cubani ed ha richiesto la collaborazione di numerose personalità, tra le quali il fotografo Liborio Noval.

Alarcón, Rojas Consuegra e Mirta Rodríguez, madre di Antonio Guerrero, hanno annullato un francobollo con i disegni di uccelli cubani, realizzati precedentemente dal creativo patriota.

María Eugenia Guerrero, sorella di Tony, ha ringraziato le numerose istituzioni e le persone sommate a questo progetto per il quale poeti e compositori hanno creato opere originali.

Hanno partecipato a questa nobile iniziativa i cantautori Vicente Feliz, Pepe Ordaz e Augusto Blanca, che hanno interpretato canzoni vincolate alle farfalle, con i poeti Alex Pausides e Alpidio Alonso e il compositore César Portillo de la Luz, che hanno letto poesie allegoriche.

 

Dopo 13 anni dall’ingiusta reclusione far cadere il muro di silenzio è la cosa più importante

14.09 - Rappresentazioni delle organizzazioni politiche e di massa del popolo di Cuba hanno assistito ad uno spettacolo artistico - politico e di denuncia per il 13º anniversario dell’ingiusta detenzione dei Cinque. Erano presenti i loro familiari e molti amici a questo incontro convocato dall’Istituto Cubano d’Amicizia con i Popoli (ICAP), il Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque, e la Società Culturale José Martí.

Lo spettacolo ha invitato dall’arte, a moltiplicare la solidarietà per ottenere l’immediata liberazione di Gerardo, Antonio, Ramón, René e Fernando.

Ricardo Alarcón de Quesada, membro del Burò Politico e presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, ha ricordato che in tutti questi anni i Cinque hanno sofferto per un trattamento crudele che è giunto a limiti estremi e disumani, ed ha denunciato il "silenzio totale che impone la tirannia mediatica per spegnere la solidarietà che loro meritano e nascondere la grande verità. Per questo si deve abbattere il muro di silenzio e oggi questa è la cosa più importante”, ha detto.

“Il caso dei Cinque è una prova lampante della complicità di Washington con i terroristi", ha affermato ed ha spiegato che l’attuale amministrazione nordamericana dovrà affrontare il dilemma se continuare o meno con l’immorale cinismo dei predecessori.

Alarcón ha segnalato che il prossimo 7 ottobre uscirà di prigione René González, dopo aver scontato sino all’ultimo giorno della sua ingiusta detenzione.

Hanno assistito allo spettacolo Lázara Mercedes López Acea, membro del Burò Politico e prima segretaria del Partito a L’Avana; José Ramón Balaguer Cabrera, membro della segreteria del Comitato Centrale del Partito; Liudmila Álamo Dueñas, prima segretaria della UJC; Yolanda Ferrer, segretaria generale de la FMC; Bruno Rodríguez Parrilla, ministro degli Esteri; Abel Prieto, ministro di Cultura, Kenia Serrano, presidentessa del ICAP e i membri del Comitato Centrale, Armando Hart e Faure Chomón, tra le molte personalità.

 

Da oggi la ‘Giornata di solidarietà con i Cinque’

12.09 - La giornata di solidarietà che da oggi inizia in Cuba ha l’obiettivo di reclamare la scarcerazione dei Cinque cubani ingiustamente reclusi negli Stati Uniti.

Il giornale Joventud Rebelde ha segnalato che sino al 6 ottobre, in tutta l’Isola, i giovani parteciperanno attivamente a un gruppo d’azioni per sostenere la causa di Gerardo Hernández, René González, Fernando González, Ramón Labañino e Antonio Guerrero.

Quando si compiono 13 anni d’ingiustizia, i Cinque sono presenti nei distinti spazi di quest’Isola, per la quale hanno sacrificato buona parte della loro vita e sono presenti anche in altri paesi, ha aggiunto la fonte.

Le persone solidali, qui e altrove, li faranno uscire dalle loro prigioni a forza d’iniziative con cui si esige dal governo degli Stati Uniti, ancora una volta, la libertà immediata di questi uomini innocenti.

Canti, scalate, conversazioni, un tribunale antimperialista, presentazioni di libri ed ogni genere di attività scuoteranno ogni angolo di Cuba, per far sì che il reclamo di libertà giunga sino alla Casa Bianca.

L’esposizione di Antonio Guerrero, “Uccelli endemici”, percorrerà tutto il paese in questi giorni, dando l’opportunità unica d’apprezzare la sensibilità di uno dei Cinque antiterroristi, ed inoltre sarà un’occasione per divulgare tutti i dettagli di una troppo lunga ingiustizia.

Inoltre oggi, al compiersi di 13 anni di detenzione ingiusta di Gerardo, René, Antonio, Fernando e Ramón, sono stati realizzati mattutini in tutti i centri di lavoro e di studio, guidati dai comitati di base della UJC.

Da oggi la battaglia quotidiana per coloro che non avrebbero mai dovuto essere reclusi crescerà e le voci si alzeranno necessariamente sempre più; le organizzazioni degli studenti e i movimenti giovanili, come sempre saranno avanguardia di questi tempi.

Gerardo, René, Ramón, Fernando e Tony furono detenuti il 12 settembre del 1998 e condannati dopo un processo manipolato, svolto nella città di Miami, a pene che vanno dai 15 anni a due ergastoli più 15 anni.

 

Per i Cinque, i ‘Pini nuovi’ lottano per la verità e la giustizia

10.09 - I bambini e gli adolescenti di Cuba trasformeranno questo lunedì 12 in una giornata di lotta per la verità e la giustizia, quando Cinque connazionali compiranno 13 anni d’ingiusta detenzione nelle carceri degli Stati Uniti, per aver combattuto il terrorismo.

Yamilé Ramos, presidentessa dell’Organizzazione dei Pionieri José Martí, ha assicurato alla AIN che ogni scuola elementare e media con quelle d’insegnamento speciale, sarà una tribuna di denuncia della colossale ingiustizia che mantiene prigionieri Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero y Fernando e René González.

“Per rompere il muro del silenzio, alzeranno le loro voci, e sarà commovente il loro sforzo e soprattutto un’allegria e un messaggio d’amore, ottimismo, impegno e speranza per i Cinque, doppiamente importante perchè viene dai bambini, che costituiscono la prima e grande ragione della loro lotta contro il terrorismo, per la pace e per la vita”, ha segnalato ancora.

“Pensiamo che i nostri bambini non erano ancora nati ed erano molto piccoli, quando nel 1998 sono stati illegalmente ed arbitrariamente detenuti a Miami, ed avremo un’idea di quanto lunga è la loro reclusione, ed anche quanto fermo e tenace l’impegno di sommare, avanzare, crescere e non fermarci sino a quando ritorneranno a casa...

Mattutini speciali come la causa che si difende saranno voce d’inizio della giornata durante la quale si moltiplicheranno le attività e le iniziative dei Comitati di Solidarietà con i Cinque, costituiti da circa 10.000 collettivi di pionieri delle elementari, delle medie e dell’insegnamento speciale.

Tra le azioni previste per lunedì 12, la membro del Burò Nazionale dell’Unione dei Giovani Comunisti ha citato la convocazione al concorso “Per il dovere e la giustizia”, in ognuno dei circa 55.000 distaccamenti dei pionieri.

“Cartoline, messaggi, disegni, poesie, decime: saranno molti i modi di partecipare ed esprimere a Gerardo, René, Antonio, Fernando e Ramón l’appoggio, l’ammirazione, l’affetto e tanti altri sentimenti che il loro coraggio, altruismo, dignità e fiducia nella vittoria suscitano nei bambini e negli adolescenti”, ha sottolineato Yamilé Ramos.

“Inoltre sarà una via per comunicare al mondo la verità, per esigere la libertà ed il loro ritorno in Patria, il ritorno di questi Eroi, e per solidarizzare con i loro familiari, vittime a loro volta dell’ingiustizia e soprattutto con le pioniere Lisbeth e Ivette, le figlie più piccole di Ramón e René, rispettivamente.

Yamilé ha aggiunto che diversi familiari dei Cinque lunedì visiteranno varie scuole per condividere con i ‘pini nuovi’ la giornata, accompagnandoli in questa nobile impresa.

I pionieri delle medie avranno la possibilità di divertirsi e poi dibattere sull’opera “Abracadabra”, della compagnia di teatro infantile La Colmenita, in versione per la televisione, che il Canale Educativo trasmetterà per tutti la mattina dello stesso lunedì.

“Abracadabra” più che un’opera teatrale è un’azione di giustizia e di vita; questa parola in ebraico significa “vengo a consegnare il fuoco sino alla fine”, è stata scritta fondamentalmente da bambini e riflette su virtù ed essenze umane, e sul valore del sacrificio dei Cinque combattenti antiterroristi cubani, prigionieri negli Stati Uniti.

 

Reclamano la liberazione dei Cinque Eroi dal Poligrafico Granma

08.08 - Nel Giorno del Lavoratore Grafico si sono svolte diverse azioni di solidarietà, fraternità e appoggio alla causa dei Cinque Patrioti cubani, prigionieri politici dell’impero.

La domanda di liberazione è stata al centro della cerimonia di consegna, per la nona occasione, della bandiera di Avanguardia Nazionale, data all’Associazione Economica Internazionale Corporazione Grafica di Cuba.

I lavoratori del settore si sono impegnati con René, Antonio, Gerardo, Ramón e Fernando a incrementare azioni per far sì che i Cinque tornino in Patria; a garantire le pubblicazioni che divulgano il loro lavoro di antiterroristi, denunciando l’ingiusto trattamento che ricevono loro e i loro familiari.

Il settore della grafica in Cuba disimpegna un importante ruolo nella divulgazione del caso dei Cinque, dato che dalle tipografie escono i manifesti, i volantini ed i libri che parlano delle gesta di questi Cinque Combattenti antiterroristi.

 

Gli acquarelli di Tony Guerrero si esporranno a L’Avana

02.08 - Una nuova esposizione di acquarelli di Tony Guerrero, uno dei Cinque Eroi antiterroristi cubani, prigionieri politici negli Stati Uniti sarà inaugurata nel settembre prossimo a L’Avana.

Regla Balmori, specialista del Museo Nazionale di Storia Naturale, ha spiegato alla AIN che si tratta delle farfalle endemiche dell’Isola, dipinte da una persona che la crudele e ingiusta reclusione non è riuscita e privare della sua sensibilità, del suo altruismo e del suo amore per la natura.

Tony ha cominciato la sua opera all’inizio del mese di marzo scorso ed ha continuato senza interruzioni sino a quando l’ha terminata, l’11 giugno. Proprio Tony ha commentato: “Mi pareva quasi un sogno e ed è stato un sogno realizzato. Spero che le opere giungano bene a destinazione e servano al nostro Museo Nazionale di Storia Naturale nella sua importante missione di far conoscere a tutto il nostro popolo e al mondo la nostra Storia Naturale, tanto legata oggi all’opera rivoluzionaria, che custodisce tanto gelosamente la nostra fauna e la nostra flora".

Nel 2009, quando dipingeva gli Uccelli Nazionali d’America, Reinaldo Rojas, direttore di questa istituzione gli aveva proposto di dipingere le farfalle endemiche di Cuba e così è iniziato il lavoro.

Regla Balmori ha ricordato che il 12 settembre, Tony, come Fernando González, Gerardo Hernández, Ramón Labañino y René González compiranno 13 anni d’ingiusta reclusione per aver cerato d’ottenere informazioni sui piani delle organizzazioni controrivoluzionarie con le basi nella Florida.

 

"Tutte le voci, tutte": un incontro giovanile per i Cinque

02.06 - Tutte le regioni del pianeta saranno rappresentate nel Terzo Incontro Giovanile Internazionale di Solidarietà con i Cinque Eroi, che si svolgerà a L’Avana il 12 e 13 giugno.

Rompere il muro del silenzio attorno al caso dei combattenti antiterroristi cubani, Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e René González, prigionieri dal 1998 negli Stati Uniti , è il principale obiettivo di questo Foro, convocato dalla Unione dei Giovani Comunisti (UJC).

Leira Sánchez, membro del Burò Nazionale dell’organizzazione politica d’avanguardia della gioventù cubana, ha confermato alla AIN, che l’ America Latina porterà il maggior numero di delegati all’incontro, le cui sessioni di lavoro avranno come sede principale la Scuola Nazionale della UJC “Julio Antonio Mella”.

Il programma prevede spazi che permetteranno ai giovani di dialogare con i familiari dei Cinque e ricevere le informazioni più recenti su questo caso e sulla campagna mondiale di solidarietà con questi uomini, vittime dell’odio imperiale contro Cuba e di una colossale ingiustizia.

Ci saranno seminari per esporre e analizzare preziose esperienze regionali, con il contributo dell’arte al trionfo della verità e della giustizia e l’umorismo come arma di lotta usata da Gerardo, che può aiutare molto, come le nuove tecnologie dell’informazione e le comunicazioni al servizio di questa nobile causa.

“Per Cuba e i suoi giovani questa sarà un’eccellente opportunità di condividere esperienze, iniziative, idee che vale la pena conoscere e moltiplicare per vincere in questa battaglia, che non è solo per questi Cinque Eroi connazionali, ma per la dignità, la libertà, i valori più sacri, per l’umanità tutta”, ha detto ancora Sánchez.

 

Creato un Comitato di artisti per la liberazione dei Cinque

20.05 - La filiale in Holguín dell’Unione degli Scrittori e Artisti di Cuba (UNEAC) ha rinnovato il suo reclamo, esigendo la liberazione dei Cinque Eroi antiterroristi dell’Isola, reclusi ingiustamente negli Stati Uniti.

I creatori holguineri hanno formato un Comitato per la Liberazione di Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e René González, reclusi in centri penitenziari statunitensi dal 1998, perchè allertavano la loro Patria sulle azioni criminali pianificate dai gruppi di terroristi radicati nella Florida.

Ramón Salazar Burdiet, zio dell Eroe Ramón, ha spiegato alla AIN che l’incorporazione degli artisti a questa lotta è vitale, perchè le loro voci di reclamo possono giungere con maggior rapidità in distinte parti del mondo, oltre a divenire portatrici del caso in molte nazioni.

Julio Méndez, presidente della UNEAC a Holguín, ha sottolineato la necessità d’incrementare le azioni dal campo dell’intellettualità, per ottenere giustizia per il manipolato caso, nel quale sono state provate molte irregolarità.

“Noi artisti abbiamo un impegno sociale e una responsabilità nella difesa dei più nobili valori come la solidarietà, l’amore alla Patria, e per questo la liberazione dei Cinque sarà sempre la domanda di narratori musicisti, pittori e ballerini”, ha aggiunto.

Il cantautore Orlando Silverio, presidente del Comitato UNEAC per la Liberazione di René, Ramón, Gerardo, Antonio e Fernando, ha precisato che da questo organismo si appoggerà la realizzazione del Colloquio Internazionale che ogni anno da questa città lancia un richiamo per il trionfo della verità.

La capitale cubana accoglierà nel settembre prossimo un concerto al quale parteciperanno prestigiose figure del panorama musicale cubano e si ascolteranno poesie dei Cinque trasformate in canzoni.

 

ECUADOR

 

Esposizione

17.09 - Il vicepresidente ecuadoriano, Lenin Moreno, ha inaugurato a Quito l’esposizione di disegni L’amore e l’umorismo possono tutto, di Gerardo Hernández, divenuta una forte domanda per la libertà dei Cinque, ha informato PL.

Nella sede del Ministero di Cultura di questa capitale è stati letto un messaggio inviato dallo stesso Gerardo dalla prigione federale di Victorville, in California: "Per liberarci, per uscire per alcuni istanti da queste mura dove ingiustamente ci hanno rinchiuso 13 anni fa, siamo ricorsi all’umorismo, alla pittura ed alla poesia, e a nome dei Cinque ringrazio per l’appoggio alla nostra lotta per la giustizia.

 

Giovani ecuadoriani per libertà dei Cinque

26.05 - Un gruppo di 22 giovani ecuadoriani, camminanti per la libertà dei Cinque antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti per aver difeso il loro popolo dal terrorismo, hanno riaffermato la loro decisione nella provincia amazzonica di Pastaza.

In un incontro politico culturale, realizzato nella città di El Puyo, capoluogo di questa provincia, Salomón Osorio, leader del gruppo, ha spiegato di fronte ad un numeroso pubblico la volontà di partecipare, in Cuba, al III Incontro Internazionale per la Liberazione dei Cinque.

René González, Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González e Antonio Guerrero, sono prigionieri dal settembre del 1998 negli Stati Uniti, per aver avvisato Cuba delle attività terroristiche perpetrate dai gruppi antirivoluzionari radicati a Miami.

Il III Incontro si svolgerà dal 12 al 14 giugno prossimo a L’Avana, e i giovani ecuadoriani della Carovana Culturale Carlo Bastidas cammineranno per l’Isola, per ricordare il connazionale giornalista assassinato dalla dittatura batistiana nel 1958.

Nell’occasione ha parlato il consigliere dell’ambasciata di Cuba in Ecuador, Basilio Gutiérrez, che ha elogiato il lavoro del gruppo dei giovani, che si sommano alle centinaia di migliaia di persone nel mondo che esigono la liberazione dei Cinque e la fine del criminale blocco contro l’Isola.

Con Gutiérrez, hanno partecipato all’incontro anche il console cubano Erik Cubiles, i genitori di ecuadoriani che studiano in Cuba e varie autorità delle città e della provincia, con i residenti di El Puyo, che hanno sommato le loro voci al reclamo dei giovani.

 

Il Presidente Correa condanna il silenzio mondiale sul caso dei Cinque

08.04 - Il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, ha criticato fortemente la doppia morale che cerca di occultare l’ingiusta detenzione dei Cinque antiterroristi prigionieri politici degli Stati Uniti.

“Lì tengono Cinque cubani prigionieri contro ogni logica, senza comunicazione con le famiglie, reclusi non per aver spiato per Cuba ma per aver eviatato attentati contro Cuba da parte dei terroristi della comunità cubana di Miami”, ha commentato Correa durante un’intervista ad una radio.

“Il mondo tace e questa morale fa vergogna! Si deve guardare bene dove si attenta ai diritti umani!”, ha detto ancora il presidente ecuadoriano.

 

EL SALVADOR

 

San Salvador: Una messa per la libertà dei Cinque

27.12 - Comunità di base, sacerdoti, invalidi di guerra e organizzazioni solidali di El Salvador hanno reclamato la libertà immediata dei Cinque combattenti antiterroristi cubani condannati ingiustamente da più di 13 anni negli Stati Uniti.

La domanda è stata presentata durante la messa “Non più Natale senza i Cinque”, celebrata nella cripta dove riposano i resti dell’Arcivescovo martire Óscar Arnulfo Romero, contigua alla Cattedrale di San Salvador.

La messa è stata celebrata dal sacerdote Pedro Decler, che ha ricordati che questi cinque fratelli, Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Fernando González, Ramón Labañino e René González, stavano solo cercando d’evitare il terrorismo.

Padre Decler ha affermato che la messa era dedicata anche a Cuba, per ringraziare l’Isola di tanta solidarietà.

“Questo paese da più di 50 anni è la speranza dei poveri. È una grazia di Dio”, ha dichiarato il sacerdote.

Alla messa hanno assistito centinaia di persone che hanno riempito il grande salone della cripta costruita nel 1996 per iniziativa della Comunità Ecclesiastica di base, per la canonizzazione di chi viene chiamato “San Romero d’America”, assassinato dagli squadroni della morte nel 1980.

Padre Decler ha chiesto ai fedeli di firmare una lettera indirizzata al presidente degli Stati Uniti , Barack Obama, per chiedere la libertà dei Cinque cubani antiterroristi.

La domanda di liberazione dei Cinque è stata firmata anche da Ana Beatriz Landaverde, Ana Ruth Granados, delle comunità ecclesiastiche di base; dal pastore battista Efrén Reyes; da rappresentanti degli invalidi del conflitto armato e dei popoli aborigeni.

I dirigenti della Coordinatrice di El Salvador per Cuba e dei suoi comitati di vari municipi della capitale e l’Università di El Salvador hanno ugualmente domandato la scarcerazione dei Cinque

L’ambasciatore di Cuba, Pedro Pablo Prada, ha ringraziato gli organizzatori della messa e le centinaia di partecipanti per la solidarietà con l’Isola e il permanente sostegno alla causa dei Cinque Eroi.

 

Reclamano la libertà per i Cinque

07.06 - In tre città di El Salvador, come parte della Giornata Internazionale“Il 5 per i Cinque” si sono svolte manifestazioni per reclamare la loro libertà.

A San Marcos, durante la Messa domenicale, il sacerdote William Iraheta ha pregato per l'immediata liberazione dei Cinque fratelli prigionieri politici negli Stati Uniti.

All'uscita della chiesa, gli attivisti del comitato della Coordinatrice Salvadoregna di Solidarietà con Cuba, hanno distribuito volantini di denuncia dell'ingiustizia commessa contro questi patrioti, reclusi da più di 12 anni.

Nel testo si legge che gli Stati Uniti, che hanno condannato Gerardo Hernandez, Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez, Ramon Labañino e Renè Gonzalez, proteggono invece terroristi assassini come Luis Posada Carriles.

Poi il segretario generale del Fronte Farabundo Martì per la Liberazione Nazionale (FMLN), Jaime Alvarado, ha domandato al presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, l'immediata libertà degli antiterroristi.

L'ambasciatore di Cuba, Pedro Pablo Prada, ha spiegato le arbitrarietà commesse contro i Cinque durante il processo manipolato che è stato, ha detto, ‘una vergogna per il sistema di giustizia statunitense’.

A Chalchuapa, a circa 80 chilometri da San Salvador, gli attivisti del Comitato di Solidarietà con Cuba e con i Cinque, hanno distribuito volantini con informazioni sul caso dei Cinque che sono stati distribuiti a centinaia di persone all'uscita della Messa, nel Parco centrale, al mercato popolare e nel centro turistico di Tozumal, dove ci sono alcune rovine di culture aborigene.

A San Vicente, a circa 60 chilometri dalla capitale, vari Comitati del dipartimento omonimo hanno realizzato una manifestazione per reclamare la libertà dei cinque antiterroristi, nella centrale Piazza El Pilar .

Il coordinatore del comitato di San Vicente, Edgardo Chavaria, ha condannato la politica aggressiva degli Stati Uniti contro Cuba ed ha sostenuto che le azioni per la liberazione dei Cinque continueranno senza interruzione.

L'ambasciatore Prada ha ringraziato per l’appoggio dato dai salvadoregni al popolo cubano e alla sua Rivoluzione, e per la calda accoglienza offerta ad una brigata medica che ha lavorato a San Vicente dal novembre del 2009, sino al settembre del 2010, per aiutare la popolazione dopo il passaggio di un uragano.

 

Il Foro di Sao Paulo reclama da Obama la liberazione dei Cinque Eroi

25.01 - Il Foro di Sao Paulo ha reclamato dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, nella capitale di El Salvador, la liberazione dei Cinque Eroi cubani ed il loro ritorno in Patria.

I partiti che integrano il Gruppo di Lavoro Mesoamerica e Carabi dell’organizzazione si sono riuniti a  San Salvador,  domenica 23 e al termine hanno firmato  una dichiarazione d’appoggio al processo d’attualizzazione del socialismo in Cuba.

Hanno espresso il loro appoggio solidale al popolo cubano, guidato dal Partito Comunista e dai leader della Rivoluzione, Fidel e Raúl, informa Prensa Latina.

Nella risoluzione sui Cinque ricordano che Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, René González, Ramón Labañino e Fernando González, sono ingiustamente reclusi da più di 12 anni negli Stati uniti, sottolineano che sono stati condannati per delitti mai commessi, mentre i veri terroristi passeggiano liberi per la strade di questo paese con il consenso e la protezione delle sue autorità e indicano che questa protezione si sta dimostrando con la farsa del processo di El Paso, in Texas, contro il terrorista Luís Posada Carriles

I partiti del Foro di Sao Paulo spiegano che  Obama per fare giustizia nel caso dei Cinque  dispone di tutte le prerogative  costituzionali e del sostegno delle Nazioni Unite, dell’ opinione pubblica internazionale e di crescenti settori dentro il suo stesso paese.

 

FRANCIA

 

Le Monde Diplomatique

06.09 - Le Monde Diplomatique, pubblicazione mensile che si dedica alle analisi e alle riflessioni di temi dell’attualità, della politica e della cultura, ha iniziato dal 1º settembre la pubblicazione di un annuncio che reclama la liberazione dei Cinque Eroi cubani.

L’iniziativa sostenuta dall’Associazione di Solidarietà Francia-Cuba, forma parte delle numerose attività previste per il mese di settembre, per esigere la liberazione di Gerardo, René, Antonio, Fernando e Ramón, riporta PL.

In una pagina del mensile appaiono le foto dei Cinque Patrioti, con la bandiera cubana come sfondo e un titolo in lettere nere che dice: Libertà per i Cinque.

Ad Arras, capoluogo del dipartimento di Pas de Calais, nel nord della Francia, la Confederazione Generale del Lavoro ha organizzato una manifestazione con l’obiettivo di divulgare il caso e la situazione dei Cinque.

Come ogni mese, dopo l’elezione del presidente degli USA, Barack Obama, l’attivista francese Jaqueline Roussie gli ha inviato una lettera pubblica denunciando le condizioni estremamente dure in cui sono costretti questi Cinque uomini, vittime di un complotto politico.

La festa del quotidiano francese La Humanitè sarà un’altra tribuna per denunciare che i Cinque in questo mese di settembre compiranno 13 anni d’ingiusta reclusione.

Il 17 settembre verrà inaugurata una mostra di caricature relazionate al tema ed inoltre gruppi come Francia- Cuba e Cuba Si France organizzeranno manifestazioni a proposito del Habeas Corpus, presentato da Gerardo Hernández, condannato senza prove a due ergastoli più 15 anni. Gerardo sta ancora aspettando che la Corte decida, o meno, di rivedere il suo caso.

 

Appoggio

Autorità di Longueau, una regione distante 150 Km. da Parigi, hanno espresso il loro appoggio a Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González.

La dichiarazione è stata realizzata durante un incontro con Orlando Requeijo Gual ed Ernesto Rey Pino, ambasciatore e primo segretario della missione statale dell’Isola in Francia, rispettivamente, come informa il sito digitale www.cubaminrex.cu .

 

Giornata di solidarietà

06.02 - Il Comitato Francia-Cuba in Val D'Oise ha partecipato ad una giornata di solidarietà, nella quale é stata condannata l’imposizione del blocco all’Isola da parte degli Stati Uniti ed era stata convocata una manifestazione per i Cinque a Parigi

La manifestazione per Cuba, effettuata nel municipio di Pierrelaye, della regione di Ile-de-France, è stata l’occasione in cui il giornalista  francese Maurice Lemoine ha presentato il suo libro I Cinque cubani a Miami, dice una nota del sito digitale  www.cubaminrex.cu .

Nella  sua dettagliata spiegazione di più di un’ora, Lemoine ha dimostrato con indiscutibili argomenti storici, giuridici e politici, l’ingiustizia che si commette con i Cinque Patrioti cubani, ed ha elencato le moltissime aggressioni terroristiche contro l’Isola  maggiore delle Antille, perpetrate dal territorio degli USA.

 

GHANA

 

Il Ghana lotta per la  liberazione dei 5

17.03 - Il vicepresidente del Ghana, John Dramani Mahama, ha reiterato l’appoggio del suo paese a Cuba a favore della liberazione dei Cinque patrioti cubani, ingiustamente  reclusi da più di 12 anni nelle prigioni degli Stati Uniti.

Durante un incontro con i familiari dei Cinque nella sede dell’Istituto Cubano d’Amicizia con i Popoli, Dramani Mahama ha sottolineato la posizione del suo governo e la volontà di proseguire negli sforzi per la liberazione e la pronta riunificazione di questi antiterroristi con il loro cari.

“Nessuno può provare tanto dolore come i loro familiari e vedo madri e mogli disperate, come lo stesso popolo cubano, perchè la prigione è il peggior luogo per ogni persona.

Loro mantengono viva la speranza  viva, perchè molti altri cittadini del mondo  sono al loro fianco e reclamano giustizia. Noi siamo solidali con Cuba per amore della verità”, ha aggiunto il  dirigente africano.

“Come esseri umani abbiamo il diritto di lottare per questa battaglia giusta, al fianco di un popolo che ha offerto il suo cuore all’Africa, dove hanno perso la vita molti figli di Cuba,  per amore della libertà  e dell’lindipendenza.

Continueremo al vostro fianco sino a che i vostri cari ritorneranno a casa”, ha detto ancora Dramani Mahama ai familiari dei Cinque.

Fernando González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Gerardo Hernández e René González scontano severe condanne per aver informato sui piani di azioni violente contro Cuba, perpetrati dai gruppi di terroristi radicati in Florida.

I rappresentanti dei familiari dei Cinque hanno ringraziato per le azioni del Ghana, nella  lotta per la liberazione dei loro cari ed in particolare per l’appoggio dato dal vicepresidente ghanese.

 

GERMANIA

 

Obama deve liberare gli antiterroristi cubani

12.05 - “Esorto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, a liberare i Cinque antiterroristi cubani prigionieri in questo paese, per il bene della giustizia”.

Così si legge in una lettera inviata a Obama dall’ex giurista tedesco Günter Belchaus, integrante del Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque, come sono identificati Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González.

Nel suo reclamo il Consigliere Ministeriale in pensione, afferma che il presidente degli USA ha nelle sue mani la facoltà per - a tenore con l’Articolo 2º della Costituzione degli Stati Uniti - scarcerare mediante un indulto i Cinque che, con le loro azioni hanno ostacolato l’esecuzione di azioni terroristiche.

“Ancora una volta la esorto a usare questo potere per il bene della giustizia, per il bene dell’umanità e per rispettare i diritti umani con il fine di giustificare le speranze di tante persone in tutto il mondo”, sottolinea.

“Gerardo, Ramón, Antonio, Fernando e René sono "cinque cubani coraggiosi, sono innocenti e dopo quasi 13 anni di prigionia sono sempre detenuti ingiustamente nelle carceri degli Stati Uniti”, ha aggiunto.

Membro del comitato tedesco ‘Basta Ya’, Belchaus ratifica al Presidente, nella sua lettera mandata in copia a Prensa Latina, che si faccia giustizia nel caso del terrorista Luis Posada Carriles, che è sempre vivo e si gode la vita libero a Miami, dove ha un rifugio sicuro.

Inoltre ricorda che Posada Carriles fu uno degli autori del criminale attentato ad un aereo civile in volo nel cielo di Barbados, nel quale morirono 73 persone innocenti, nel 1976, e denuncia che il governo degli USA ha commesso un’esecuzione extragiudiziaria con Osama bin Laden, morto all’alba di lunedì 2 maggio, dopo un’operazione ordinata da Obama e realizzata da commandos scelti del Pentagono in Paquistan.

“Il presidente ha proclamato che è stata fatta giustizia, ma io preferisco dire che è stata eseguita un’esecuzione extragiudiziaria”, ha puntualizzato Belchaus.

L’iniziativa di Belchaus fa parte delle azioni del Comitato Internazionale a favore di una causa che nonostante l’appoggio che riceve in numerosissimi paesi, è fatta tacere dai grandi media della stampa internazionale e soprattutto negli Stati Uniti.

 

Irma Sehwerert ha terminato la visita

17.01 (RR) - Irma Sehwerert, la madre di René González, uno dei Cinque antiterroristi cubani prigionieri politici degli Stati Uniti da più di dodici anni, ha concluso il suo programma di visita in Germania ha informato Prensa Latina.

Nella sua ultima attività, un numeroso pubblico ha colmato la Sala Grande del Centro Culturale Villa León, a Norimberga, convocato dall’Associazione d’Amicizia RFA-Cuba della città e dall’Associazione “Amo esta Isla”, in coordinamento con l’Ufficio Diplomatico di Cuba a Bonn.

La madre di René González ha riferito l’attualità della situazione di Gerardo, Antonio, Fernando, Ramón e René, ed ha impressionato i presenti per la maniera sincera e semplice con cui ha prato del tema. L’esposizione degli aspetti legali in cui s’incontra in questo momento il  caso, sono stati spiegati dalla compagna Mariana Chirino, funzionaria del governo cubano.

La madre di René González, nella sua visita ha incontrato a Berlino i rappresentanti dei gruppi di solidarietà, dei sindacati e dei partiti, per parlare dello sviluppo della campagna per la liberazione dei Cinque.

Nelle due attività tutti i presenti hanno espresso la volontà e l’impegno di organizzare un lavoro congiunto di solidarietà.

 

GIAMAICA

 

Seminario di solidarietà con i Cinque

24.05 - Olga Salanueva e Adriana Pérez, mogli di due dei Cinque Eroi antiterroristi cubani prigionieri politici negli Stati Uniti, hanno partecipato in Giamaica ad un seminario di solidarietà con questi Patrioti, come parte di un Foro che si è appena concluso.

Olga e Adriana, mogli di René González e Gerardo Hernández rispettivamente, hanno partecipato all’incontro, denominato ‘I Cinque cubani: una storia di solidarietà’, inserito nel programma organizzato dal Consiglio Mondiale delle Chiese (CMI), riporta l’Agenzia d’Informazione Nazionale.

Il Seminario, nel contesto della Convocazione Ecumenica Internazionale per la Pace, si è svolto nell’Università delle Indie Occidentali, ed è stato guidato dalla parlamentare cubana Ofelia Ortega, presidentessa del CMI per l’America Latina e i Caraibi.

Le mogli di René e Gerardo hanno offerto informazioni attualizzate sulla situazione legale dei Cinque www.granma.cubaweb.cu/miami5/index.html che furono arrestati negli USA nel 1998 e sottoposti ad un processo manipolato, a Miami, concluso con ingiuste condanne che vanno dai 15 anni ai due ergastoli, più 15 anni.

Gerardo, René, Antonio Guerrero, Fernando González e Ramón Labañino controllavano i gruppi dei nemici di cuba radicati nella Florida, che organizzano azioni violente contro l’Isola con l’assenso di Washington.

Hanno partecipato al seminario Yuri Gala López, ambasciatore di Cuba in Giamaica, ed altri integranti della missione diplomatica dell’Isola a Kingston.

 

GIAPPONE

 

Il Gruppo solidale di Osaka difende la causa dei Cinque Eroi

04.04 - Il Gruppo di Solidarietà di Osaka, in Giappone, ‘Per conoscere Cuba’, ha ratificato il suo appoggio alla causa dei Cinque Eroi antiterroristi dell’Isola dei Caraibi, prigionieri politici degli Stati Uniti dal 1998.

In un incontro in questa città giapponese, Andrés González Ballester, consigliere  politico dell’ambasciata dell’Isola in Giappone, ha ringraziato il collettivo per la sua disposizione nel sostegno della causa dei Cinque patrioti sino al loro liberazione.

Tomoko Nakano, presidentessa dell’organizzazione, ha segnalato che nella sua nazione si vivono momenti molto difficili dopo il terremoto e il tsunami dell’11 marzo, ma che si manterrà la solidarietà sino a quando si farà giustizia  con questo caso, come informa il sito digitale www.cubaminrex.cu.

Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González, Antonio Guerrero e René González furono arrestati a Miami e condannati a reclusioni enormi ed illegali che vanno dai 15 anni a due ergastoli, perchè ostacolavano l’esecuzione di azioni violente organizzate dai gruppi nemici di Cuba in Florida.

Nella riunione sono stati spiegati elementi del Progetto delle Linee di Politica Economica e Sociale del Partito e la Rivoluzione, che si discuteranno nel VI Congresso del Partito Comunista di Cuba, che inizierà il 16 aprile.

Membri del gruppo giapponese hanno annunciato che quest’anno in Giappone  si svolgerà il 2º Incontro Nazionale dei Gruppi di Solidarietà  con Cuba.

In questo paese asiatico sono numerose le attività che si svolgono per accrescere il sostegno dato ala Patria di Martí, e tra queste la rivista CUBAPON, che nel numero di febbraio ha pubblicato numerose note sul Colloquio Internazionale di Solidarietà con i Cinque, che si è svolto in provincia di Holguin.

 

 

Il caso dei Cinque presentato in una rivista del Giappone

03.03 - Il numero di febbraio della rivista CUBAPON, pubblicato dal Gruppo d’Amicizia con Cuba, include un articolo che sottolinea le principali attività realizzate nella provincia di Holguin, a Cuba, durante il VI Colloquio di Solidarietà con i Cinque.

La signora Murakami, partecipante del Giappone, con l’apporto della sorella di Antonio Guerrero, ha sottolineato in questo articolo il lavoro degli organismi e dei gruppi che internazionalmente sostengono questa giusta causa.

L’articolo presenta poesie dell'Eroe cubano. 

Ricevendo formalmente il numero della rivista, il Consigliere Politico dell'Ambasciata di Cuba in Giappone, Andres Gonzalez Ballester, ha ringraziato la dirigente di CUBAPON per l'importante lavoro che questa organizzazione realizza, sottolineando che la pubblicazione

contribuisce al necessario lavoro di diffusione della verità, sull'ingiustizia che si commette contro Gerardo, Ramon, Antonio, Fernando e Renè.

Il Consigliere ha sottolineato la necessità di continuare a denunciare la manipolazione mediatica orchestrata a Miami durante il processo contro i Cinque, utilizzando persino fondi provenienti dal bilancio federale degli Stati Uniti. 

Il diplomatico cubano ha ricordato che la battaglia decisiva va sferrata negli Stati Uniti dove il caso è quasi sconosciuto, esortando alla diffusione della verità sui Cinque Patrioti. 

La rivista di CUBAPON ha informato i lettori giapponesi, sensibilizzandoli, perché  attraverso differenti vie e e tutti i mezzi possibili trasmettano alle autorità statunitensi ed alle loro amicizie e conoscenze la giusta visione sull’innocenza dei cinque cubani.

 

GRAN BRETAGNA

 

Sempre più solidarietà con i Cinque dalla Gran Bretagna

30.11 - Il sacerdote britannico Geoffrey Bottoms, che ha visitato in prigione Gerardo, Ramón e Fernando, sostiene che loro hanno caratteri e personalità differenti, ma agiscono come fossero una sola persona.

Di visita in Cuba, e intervistato dal settimanale Trabajadores, Bottoms, che è coordinatore del Movimento di Solidarietà con i Cinque nel Regno Unito, ha segnalato che dalla sua prima visita nell’Isola, è rimasto colpito dagli effetti che il blocco provoca per la popolazione.

“Da molti anni, da quando ho conosciuto il caso di questi Cinque antiterroristi, ho mantenuto sempre una corrispondenza con loro, e sono uno dei pochi”.

Come parte delle azioni per la liberazione dei Cinque, il sacerdote cattolico ha anticipato che il primo dicembre, domani, il Comitato farà una veglia davanti all’ambasciata degli Stati Uniti, a Londra, dove si prevede la partecipazione di alcune delle madri di questi Eroi.

 

 INDIA

 

L’Unione degli Avvocati reclama la liberazione dei Cinque

05.08 - L'Unione di Avvocati dell'India ha reclamato la liberazione dei Cinque Eroi cubani prigionieri politici degli Stati Uniti da circa 13 anni.

Questa istituzione ha scritto una lettera aperta al Presidente statunitense Barack Obama, nella quale gli si chiede che faccia uso della sua potestà e liberi questi patrioti.

La lettera è stata consegnata a Rigoberto Zarza, rappresentante dell'Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP).

Un'importante rappresentazione di questa organizzazione che comprende circa 40000 avvocati del grandissimo paese, ha partecipato ad un incontro di solidarietà con Cuba, informa il sito digitale www.cubaminrex.cu.

Nel testo, gli avvocati ricordano ad Obama che la reclusione dei Cinque contraddice il rispetto dei diritti umani negli Stati Uniti e la promessa di migliorare le relazioni con Cuba, pronunciata durante la sua campagna elettorale.

I firmatari hanno reclamato l'immediata liberazione dei Cinque patrioti “nell'interesse dell'umanità e della giustizia”.

Vari avvocati hanno pronunciato brevi discorsi per dare forza a questo messaggio, e per testimoniare il loro appoggio alla lotta e alla resistenza del popolo cubano, ponendo in evidenza il continuato appoggio e la solidarietà per la Patria di Josè Martì.

 

ITALIA

 

Comitato italiano Giustizia per i Cinque

10.12 - Il 4 dicembre presso il Centro Culturale Affabulazione di Ostia, serata di solidarietà per Cuba dedicata alla liberazione dei Cinque Eroi cubani da 13 anni ingiustamente incarcerati negli Stati Uniti.

Nel teatro di Affabulazione, gremito di giovani e famiglie, uno striscione di 5 metri con le immagini di Gerardo, René, Ramón, Fernando, Antonio, e la scritta a caratteri cubitali LIBERATELI.

Ha preso la parola il consigliere politico della Ambasciata della Repubblica di Cuba in Italia, illustrando ad un pubblico attento ed interessato il caso dei Cinque cubani da tredici anni ingiustamente incarcerati negli Stati Uniti, sollecitando tutte le donne e gli uomini di buona volontà ad inviare messaggi al Presidente Barack Obama per la loro liberazione.

Subito dopo, Franco Forconi, Segretario del Circolo Itala-Cuba di Roma “Julio Antonio Mella” e Vicepresidente del Comitato Italiano Giustizia per i Cinque, da pochi giorni rientrato dal VII° Convegno Internazionale per la liberazione dei Cinque che si è tenuto ad Holguín (Cuba), ha sottolineato la importanza della data del 5 di ogni mese giornata dedicata in tutto il mondo alla liberazione dei Cinque Eroi cubani.

Un ricordo particolare di grande significato è il 2 dicembre, 55° anniversario dello storico sbarco del GRANMA con gli 85 partecipanti, comandati da Fidel Castro e tra i quali il partigiano italiano Gino Donè che dette il via alla Rivoluzione cubana conclusa vittoriosamente all’Avana il 1° gennaio del 1959.

Nel successivo dibattito, in una interessante conversazione con i partecipanti, sono intervenuti il Presidente di Affabulazione, Filippo Lange e lo scrittore Roberto Fraschetti, che all’inizio della serata ha presentato il suo libro Tabacco, che, attraverso le avventure di un personaggio in fuga dalla Spagna, descrive la storia di Cuba nell’arco di quasi due secoli.

Maddalena Celano nel suo intervento sulla situazione delle donne a Cuba ha letto un articolo della giornalista Gioia Minuti, redattrice del Granma in Italiano, sulla giornata internazionale sulla violenza contro la donne del 25 novembre 2011.

La serata si è conclusa con un arrivederci a presto per la presentazione del libro L’economia cubana non è una scienza triste dell’economista Luciano Vasapollo, professore dell’Università “La Sapienza” di Roma.

“Comitato Italiano Giustizia per i Cinque.”

 

I Cinque ai Piedi della torre di Pisa

15.11 - Il Circolo Camilo Cienfuegos dell’Associazione d’Amicizia Italia-Cuba a Pisa, hanno organizzato una manifestazione pubblica, domenica 13, davanti alla famosissima torre di Pisa per domandare al presidente Obama d’utilizzare la sua dispensa presidenziale e liberare i Cinque cubani ingiustamente reclusi negli Stati Uniti.

Centinaia di turisti, italiani e stranieri hanno accolto con molto interesse l’iniziativa ed hanno richiesto molte informazioni sul caso.

“Manteniamo il nostro impegno per la liberazione dei Cinque cubani e continueremo con rinnovata energia ad operare per rompere il muro di silenzio imposto dai grandi media di comunicazione nazionali e internazionali, che censurano le notizie su questa enorme ingiustizia, sino a quando i Cinque Eroi saranno liberi di ritornare in Patria, con le loro famiglie”, afferma il comunicato del gruppo italiano di solidarietà.

 

Un concerto per la liberazione dei Cinque Eroi

09.11 - Come parte della campagna di solidarietà per la liberazione dei Cinque Eroi cubani ingiustamente reclusi nelle prigioni degli Stati Uniti, gli integranti del Coordinamento Veneto, del circolo Camilo Cienfuegos di Campi Bisenzio e dei circoli di Cremona e Roma dell’Associazione Nazionale d’Amicizia Italia-Cuba, hanno organizzato in occasione del 5 novembre e della realizzazione de “Il Cinque per i 5”, un concerto delle bande rock "Malasuerte Fi Sud" e "K Cento" nel circolo sociale "Corto Circuito".

È stato emozionante per i presenti ascoltare la canzone che "Malasuerte Fi Sud" ha dedicato a Cuba e la presentazione di un tema sui 5 Eroi, che sarà registrato per la sua diffusione prossimamente.

Ha partecipato un pubblico formato da molti giovani, da funzionari e lavoratori dell’ ambasciata di Cuba in Italia, con la presenza dell’ambasciatrice di Cuba in Italia, l’Onorevole Signora Milagros Carina Soto.

 

Il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque

08.11 - Roma il 5 novembre con la foto dei Cinque sormontata dalla scritta "LIBERATELI", nell'ambito della campagna internazionale "il cinque per i Cinque" il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque, con i vicepresidenti Luciano Vasapollo e Franco Forconi, coinvolgendo i circoli Italia-Cuba di Roma "Julio Antonio Mella”, di Frascati-Velletri, della Assoc. e rivista Nuestra America,e Radio Città Aperta,ha promosso nella stessa giornata due distinti momenti di solidarietà per la liberazione del nostri Cinque fratelli da 13 anni incarcerati e sequestrati negli Stati Uniti.

Alle ore 14,30 in via Galilei dove era in corso un Forum Internazionale di discussione su quali alternative ai diktat dell'Unione Europea, indetto dalla Rete dei Comunisti,ricevendo la solidarietà delle numerose delegazioni anche straniere presenti al Forum. Alle 15,30 in Piazza San Giovanni in Laterano dove era in corso la manifestazione del PD,distribuendo un migliaio di volantini che illustrano la ingiustizia commessa dagli USA contro 5 uomini

che sono colpevoli di aver difeso la Loro Patria da atti di terrorismo messi in essere da gruppi finanziati, diretti e provenienti dal territorio Statunitense.

Una nota bellissima : tra i diffusori dei volantini Maddalena e Roberta le due più giovani militanti del circolo "Julio Antonio Mella"e la nonnina del circolo Jolanda, 94 anni,lucida e determinata,che accompagnata dalla figlia Letizia non si perde neanche una iniziativa del circolo.

 

Festival del Cinema

01.11 - I militanti dell'Ass.ne Naz.le di Amicizia Italia-Cuba, nell'ambito della sesta edizione del Festival del Cinema di Roma, hanno partecipato alla prima del film " Patria o Muerte " del regista russo Vitaly Manski, in concorso nella Sezione Extra/Altro Cinema. Cinque di loro hanno indossato per l'occasione una maglietta bianca con la scritta : " FREE THE CUBAN FIVE " con l'immagine e i nomi di Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Rene Gonzalez, Antonio Guerrero e Fernando Gonzalez. I rappresentanti dell'Ass.ne Italia-Cuba hanno potuto sfilare sul Red Carpet sotto l'occhio degli obiettivi dei fotografi e delle telecamere presenti per l'occasione. Dopo la proiezione del film, a nostro parere, poco realistico della realtà cubana, il regista si è intrattenuto con il numeroso pubblico presente e ha ascoltato e risposto agli interventi dei militanti dell'Ass.ne Italia-Cuba, che oltre ad evidenziare la parzialità del film, hanno ricordato al pubblico presente in sala che Cuba è sottoposta ad un criminale ed ingiusto Blocco da parte degli Stati Uniti e che Cinque cittadini cubani sono ingiustamente detenuti da 13 anni nelle prigioni statunitensi per aver difeso l'Isola dal terrorismo della mafia cubano americana di Miami in Florida. L' ANAIC ringrazia l'organizzazione della sezione Sezione Extra/Altro Cinema per l'invito, per la cortesia e la simpatia dimostrateci.

 

Comitato Italiano Giustizia per i 5

Il giorno 7 ottobre, il Comitato Italiano Giustizia per i 5 ha organizzato un presidio sotto al Campidoglio (sede del Comune di Roma), per chiedere giustizia per i 5 cittadini cubani ingiustamente reclusi da 13 anni nelle carceri nord-americane e in particolare per sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni cittadine sugli insostenibili sviluppi della vicenda di René Gonzales. René, uno dei 5 agenti dell’antiterrorismo cubano avendo scontato interamente e senza alcun beneficio di sorta la sua condanna uscirà di prigione in questo stesso giorno 7 ottobre.

Contro ogni logica e in violazione dei più basilari diritti umani ed internazionali, il Giudice Federale di Miami ha ulteriormente inasprito la persecuzione nei suoi confronti, imponendo ulteriori tre anni di libertà vigilata da scontare in Florida. Visto il clima di odio e la criminale intolleranza contro Cuba che regnano nella comunità cubano-americana di Miami, obbligarlo a passare tre anni di libertà vigilata in Florida significa porre in serio pericolo la sua integrità fisica e la sua stessa vita.

Per questo assume grande rilievo l’incontro che si è svolto durante il presidio molto partecipato tra il Comitato Italiano Giustizia per i 5 e una delegazione in rappresentanza del consiglio comunale di Roma. Nell’incontro è stato chiesto un intervento delle istituzioni cittadine da sempre sensibili nella battaglia contro le violazioni dei diritti internazionali e umanitari.

Durante l’incontro i due vicepresidenti del Comitato Italiano Giustizia per i 5, Luciano Vasapollo e Franco Forconi hanno consegnato al Dott. Filippo La Rosa, Consigliere Diplomatico del Sindaco un dossier sulla vicenda, con richiesta di portarlo all’attenzione del Sindaco.

Contestualmente è stato richiesto un incontro del Comitato Italiano Giustizia per i 5 con il Sindaco di Roma, nel quale il Primo Cittadino possa assumere una iniziativa per facilitare la soluzione di una vicenda di profonda ingiustizia, scrivendo in prima persona al Presidente degli Stati Uniti che, secondo la legislazione vigente nel suo paese, può con un suo intervento porre fine ad una vicenda drammatica, ingiusta ed ormai insostenibile.

Il Comitato Italiano Giustizia per i 5 continuerà, in appoggio alla campagna promossa a livello internazionale, a svolgere il 5 di ogni mese iniziative di sensibilizzazione su questo caso fino a che sia fatta giustizia e sia restituita la libertà ai 5 patrioti cubani.

 

Cinque ottobre per i Cinque cubani prigionieri negli Stati Uniti

Ancora una volta purtroppo ci troviamo a chiedere al Premio Nobel per la Pace Barack Obama, la libertà per i CINQUE CUBANI che da oltre 13 anni sono ingiustamente prigionieri nelle carceri statunitensi mentre i media statunitensi e quelli italiani ignorano di proposito di affrontare l'argomento. La Commissione Detenzioni Arbitrarie dell’ONU dichiara farsesco e inesistente il processo cui sono stati sottoposti a Miami, Amnesty International ne fa una delle sue campagne, mezzo mondo reclama giustizia. Risposta? Silenzio della stampa USA e di conseguenza silenzio anche di quella italiana, servile e infantile, che molto ama far da megafono di quel che si dice e si scrive oltreoceano. E perché il silenzio? Perché parlandone non si potrebbe occultare il verminaio di gangster e terroristi che tiene il controllo sulla Florida ed anche sul Governo nazionale, che riceve copertura e finanziamento per addestramenti militari e coscrizione di mercenari pronti a metter bombe a Cuba, si dovrebbe dire delle decine di milioni di dollari che annualmente i diversi Presidenti USA destinano ufficialmente alle azioni per “destabilizzare” Cuba… I cinque cubani sono dentro, condannati a diversi ergastoli, perchè hanno smascherato le organizzazioni terroristiche che dal territorio nordamericano e con il beneplacito del governo statunitense organizzavano azioni terroristiche contro l'isola di Cuba.

Oggi il circolo di Roma dell'Ass.ne Naz.le di Amicizia Italia-Cuba ha inviato un pacchetto al Presidente Obama e alla Firs Lady con delle cartoline che raffigurano eminenti personalità internazionali che chiedono la libertà per i CINQUE cubani.

Vi ricordiamo che venerdi 7 ottobre prossimo Renè Gonzalez uscirà dal carcere ma non potrà tornare a Cuba perchè il Giudice Joan Lenard, del Distretto Sud della Florida, il 16 settembre scorso ha respinto una petizione presentata dallo stesso Rene. La petizione gli avrebbe permesso di tornare a Cuba per riunirsi con la sua famiglia e il suo popolo. Invece sarà costretto agli arresti domiciliari nella città di Miami per i prossimi tre anni con tutti i rischi che questo comporta.

Vi invitiamo a scrivete una lettera o una cartolina a Barack Obama chiedendo la libertà per i Cinque

White House
1600 Pennsylvania Ave NW, Washington, DC 20500, USA

e al giudice

Joan A.Lenard

Incarico: United States District Judge

tel: 305-523-5500

Edificio: Wilkie D. Ferguson, Jr. United States Courthouse

Address: 400 North Miami Avenue

Uffico: 12-1

Miami FL 33128 United States

chiedendo di rivedere la decisione sul caso di Rene Gonzalez.

 

Appello della Liguria ad Obama per la liberazione dei Cinque

 

29.09 - Un atto unitario del Consiglio regionale indirizzato al presidente Obama per chiedere l’immediata scarcerazione dei cinque cubani detenuti negli Usa perché accusati di terrorismo. E’ questa l’iniziativa che verrà assunta a breve dall’Assemblea legislativa della Liguria dopo l’incontro, avvenuto questo pomeriggio, fra il consigliere segretario Giacomo Conti e il presidente della Giunta Claudio Burlando con Saul Landau, regista e intellettuale, studioso di fama internazionale di politica interna, estera e diritti umani. Il regista, che più tardi presenterà il suo ultimo film-denuncia “Che il vero terrorista si alzi”, con cui ricostruisce l’attività di terrorismo contro Cuba organizzata da movimenti anticastristi che avevano base negli Usa, ha illustrato ai rappresentanti della Regione i dettagli di una vicenda poco nota alle cronache internazionali. Cinque cubani, che si erano infiltrati in alcune organizzazioni ostili al governo cubano fornendo informazioni utili all’Fbi per contrastare nuovi e sanguinosi atti terroristici, furono arrestati e solo uno di loro è stato scarcerato ma è in libertà vigilata a Miami. «In rappresentanza dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale e in accordo con il presidente Burlando – spiega Giacomo Conti – ci impegniamo a seguire la vicenda e coinvolgere tutti i gruppi dell’Assemblea per formalizzare un atto istituzionale e unitario per sollecitare il presidente degli Stati Uniti d’America a intervenire per superare questa drammatica situazione».dotto numerosi film che affrontano importanti questioni sociali, politiche in tutto il mondo. Tra i numerosi premi, Landau ha ricevuto il George Polk Award per il giornalismo investigativo e un Emmy nel 1980 per il suo film “Paul Jacobs and the Nuclear Gang” (con Jack Willis), come pure il premio Letelier Moffitt per il suo lavoro umanitario.

 

I Cinque in marcia per la pace

26.09 - Domenica 25 settembre, migliaia di persone, adolescenti, genitori e nonni, provenienti da tutt'Italia ed anche delegati statunitensi e africani, hanno camminato con bandiere, striscioni e cartelli lungo 24 chilometri, da Perugia ad Assisi, reclamando la fine delle bombe, di tutte le bombe. anche le "umanitarie".

Era il 50º compleanno di una storica marcia, inventata per la prima volta, negli anni pericolosi della cosiddetta "guerra fredda", da un illustre concittadino di Perugia, Aldo Capitini: un filosofo, un uomo ricco di umanità, un combattente contro l'ingiustizia e per la felicità del mondo.

Fra queste persone, quest'anno hanno camminato anche i Cinque cubani, in carcere negli USA da 13 anni: li abbiamo portati fra noi, distribuendo migliaia di foto di ognuno di questi fratelli, in cui ognuno dava il proprio nome e presentava la propria missione di sacrificio della propria vita.

La gente ha ricevuto questi foglietti dopo aver visto lungo il percorso le facce dei Cinque che riportavano solo la frase "Non sai chi sono io".

Sono stati distribuite anche centinaia di cartoline indirizzate al Signor Premio Nobel per la Pace, Barack Obama, che gli chiedono di rimediare all'ingiustizia, concedendo la grazia ai Cinque.

Bersagliamo la Casa Bianca -come si fa da tutti gli altri paesi del mondo- con la nostra protesta e la nostra richiesta di giustizia.

Neanche i potenti possono resistere per sempre alla pressione popolare.

(chiedeteci le cartoline da inviare !)

AsicubaUmbria.

 

Iniziativa con Saul Landau

27.09 - Domenica 25 settembre, presso il Teatro Vascello di Roma, gremito da circa 200 persone, l’Associazione di Amicizia Italia - Cuba Circolo di Roma, con il patrocinio dell’Ambasciata di Cuba in Italia, ha presentato, per la prima volta a Roma, il film ‘Prego, si alzi il vero terrorista” del regista americano Saul Landau. All'evento, introdotto da Catia Funari del Circolo di Roma dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia – Cuba, hanno partecipato lo stesso Landau e il giornalista e scrittore italiano Giulietto Chiesa. L'interessantissima pellicola, attraverso rare immagini di archivio, le testimonianze di ex funzionari governativi statunitensi FBI e dirigenti cubani, cosi come interviste a terroristi conclamati quali Orlando Bosch, José Basulto, Luis Posada Carriles e Antonio Veciana, ripercorre cronologicamente le fasi storiche più salienti della malcelata strategia terroristica nordamericana nei confronti dell'isola caraibica, fino ad arrivare al caso dei Cinque cubani tuttora detenuti ingiustamente in prigioni statunitensi per aver cercato di indagare sugli autori dei ripetuti atti criminosi nei confronti della loro patria. Alla fine della proiezione, salutata da numerosi applausi, il regista si è sottoposto alle domande del folto pubblico raccontando la sua esperienza lavorativa, le difficoltà incontrate e soprattutto l’emozionante incontro avuto con Gerardo Hernández imprigionato presso il carcere di massima sicurezza di Victorville. Sull’atteggiamento del governo americano riguardo la detenzione dei Cinque cubani, sul rifiuto del giudice Lenard di concedere la modifica delle condizioni di libertà vigilata a René Gonzales e sul concetto di democrazia si è invece espresso Giulietto Chiesa. L’iniziativa si è conclusa con un appello lanciato dal regista sull’invio di lettere da spedire al Presidente Obama, a Nelson Mandela e al giudice Lenard per richiedere il rilascio immediato di Antonio, Gerardo, René, Ramón e Fernando.

 

Il Sindaco di Perugia, Vladimiro Boccali, ha scritto al signor Barack Obama

20.09 - Il giorno 12 settembre si sono compiuti 13 anni dalla detenzione a Miami di cinque cittadini cubani che in quell’area monitoravano le azioni eversive e terroristiche contro Cuba pianificate da note organizzazioni lì basate.

Sia la Commissione Detenzioni Arbitrarie dell’ONU che Amnesty International hanno riconosciuto come ingiusto e nullo il processo con cui i cinque cubani sono stati condannati e, in più, colpiti da pene spropositate. A due di loro si sta imponendo la pena aggiuntiva di non poter vedere la propria moglie: Adriana, consorte di Gerardo Hernández, ed Olga, consorte di René González, chiedono inutilmente ogni anno il visto di entrata negli USA. Sappiamo che anche su questo aspetto è stato interessato il Parlamento Europeo, si è mossa Amnesty International e lettere da tutta Europa sono state inviate a Michelle Obama, chiedendole di intervenire.

Quei cinque giovani hanno sacrificato la propria vita tranquilla per la difesa del popolo cubano, ma anche degli statunitensi, in nome dei principi della Carta delle Nazioni Unite: il diritto all’autodeterminazione, il diritto alla difesa dall’aggressione, il diritto a vivere in pace.

Il terrorismo è un’arma ricattatoria che colpisce indiscriminatamente. Non può essere classificato come “buono” o “cattivo” secondo gli interessi geopolitici di un qualsiasi Stato. E non possiamo proclamarci difensori dei diritti umani per poi dimenticarcene all’occorrenza.

Da una Città e da una Regione conosciuta nel mondo come simbolo di PACE, vogliamo unire la nostra voce a quanti nel mondo –Parlamentari, intellettuali, artisti, religiosi, 10 Premi Nobel…- sollecitano l’indulto da parte del Presidente Barack Obama, ultima possibilità che resta agli USA per metter fine a questa ingiustizia.

Il Sindaco, Vladimiro Boccali.

- Le Attività intorno al 12 settembre - 2011

Comunicato stampa a firma “Comitato Umbro” (Ass.Amicizia I-C, Circolo Terni + AsicubaUmbria).

Volantinaggio e passeggiata “uomini-sandwich” davanti al Palazzo dei Priori, sede del Municipio–lunedì 12 settembre, ore 16, quando sarà in corso una sessione del Consiglio Comunale.

Appello alla stampa nazionale e locale sulla non copertura della notizia dei Cinque (in contrapposizione con la copertura data dai media al processo per omicidio in corso qui a Perugia contro una cittadina statunitense).

Affissione manifestini con le facce dei Cinque : “Tu non sai chi sono io”, in città e lungo il percorso della prossima Marcia della Pace Perugia-Assisi (25 settembre).

Affissione grandi manifesti (6 metri per 8) in città i primi di ottobre, per 15 giorni e lungo il percorso della prossima Marcia della Pace Perugia-Assisi (25 settembre).

Realizzazione di un murale, per il quale abbiamo già la licenza da parte del Municipio, ma stiamo aspettando l’assegnazione in esclusiva di uno spazio preciso.

Lettera aperta a firma del Sindaco di Perugia e del vice presidente del Consiglio Regione Umbria (entrambi testimonial nella campagna “Io con i Cinque, e tu?”).

 

AsicubaUmbria: attività per la liberazione dei Cinque

15.09 - Nel capoluogo della Regione Umbria, Perugia, il 12 settembre si è svolta un’attività di fronte al Governo della città: tre persone con il viso coperto hanno passeggiato con affiches poste addosso, altri hanno distribuito volantini e altri ancora hanno parlato per tre ore da un microfono del caso dei Cinque.

L’attività ha avuto successo, perchè è svolta in un modo nuovo e in un luogo d’alta presenza turistica.

Nello stesso giorno sono giunte lettera aperte per il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama firmate dal Sindaco della città di Perugia, (Vladimiro Boccali), dal vice Presidente del Consiglio della Regione Umbria (Orfeo Goracci), e dall’Assessore della Giunta del Governo di Perugia (Roberto Ciccone).

Si lavora per raccogliere le firme, nella stessa lettera aperta, dei sindaci della Regione appartenenti all’ANCI e per far sì che la lettera sia approvata dal Consiglio Municipale della città.

Inoltre stiamo valutando il modo più efficace per far giungere queste voci negli Stati Uniti.

 

Reclamata la liberazione immediata dei Cinque patrioti antiterroristi cubani

Nell’ambito della Campagna Internazionale “ il 5 per i 5”, attuata con iniziative politico-culturali e di lotta realizzate il 5 di ogni mese per la liberazione dei Cinque agenti dell’antiterrorismo cubani , per questo mese di settembre, in cui ricorrono i 13 anni di infame detenzione negli USA dei 5 agenti cubani dell’antiterrorismo, il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque ha deciso di dare forte rilevanza alla propria iniziativa di lotta aderendo allo sciopero generale indetto per il 6 settembre e partecipando attivamente alla manifestazione di Roma dell’UNIONE SINDACALE DI BASE con lo striscione “LIBERATELI”, diffondendo, con i compagni di Nuestra America, Radio Città Aperta e il circolo A. Mella dell’Associazione Italia -Cuba, tra le svariate migliaia di lavoratori, un volantino che illustra le ragioni politiche, giudiziarie e umanitarie dei Cinque ,barbaramente privati della libertà per aver difeso il loro paese dagli attacchi terroristici provenienti e sostenuti dall’imperialismo statunitense. Una giornata di vera solidarietà e lotta che ha unito la battaglia per la difesa del mondo del lavoro sotto attacco del governo Berlusconi e dei potentati dell’Europolo imperialista alla lotta contro l’imperialismo USA per la liberazione immediata dei nostri 5 fratelli cubani.

Comitato Italiano Giustizia per i Cinque

Durante la manifestazione indetta dalla CGIL contro le ultime misure economiche del governo italiano, militanti dell'Associazione Nazionale d’Amicizia Italia-Cuba hanno manifestato per le strade di Roma con le immagini dei Cinque cubani detenuti ingiustamente da 13 anni negli Stati Uniti, distribuendo volantini e cartoline per informare i manifestanti sul caso dei Cinque.

Associazione Nazionale d’Amicizia Italia-Cuba.

 

La Solidarietà con i Cinque antiterroristi cubani non va in vacanza!

08.08 -  Nell'ambito della campagna internazionale, il 5 di ogni mese per i Cinque, lanciata dal Comitato Internazionale per la Liberazione dei Cinque cubani ingiustamente detenuti da 13 anni nelle prigioni degli Stati Uniti, nel Pontile di Ostia, località balneare della capitale italiana,militanti dei circoli di Roma dell'Ass.ne Nazionale di Amicizia Italia-Cuba e militanti dell'Ass.ne Rivista Nuestra America e del Comitato Italiano Giustiza per i Cinque, hanno dato luogo ad un volantinaggio chiedendo la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani prigionieri nei penitenziari degli USA.

Con questa azione in un'altro punto focale della capitale italiana, i militanti del movimento per la liberazione dei Cinque cubani, hanno voluto ricordare alla cittadinanza romana l'importanza di rompere il muro di silenzio che circonda questo caso e che realmente si può fare giustizia, però non quella che impone il governo di Washington.

 

La campagna internazionale il 5 per i 5

12.07 - Nell’ambito delle giornate del decimo anniversario della lotte contro il G 8 di Genova e dell’assassinio di Carlo Giuliani,il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque,con i circoli dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba di Genova e di Roma “Julio Antonio Mella” e con la Associazione Nuestra America hanno tenuto due importanti incontri il 7 e l’8 luglio.

Con gli interventi della presidente del C I G x i 5 Haidi Gaggio Giuliani,dei vicepresidenti Luciano Vasapollo e Franco Forconi e l’avvocato Dario Rossi dell’Associazione dei Giuristi Democratici,si è proseguita anche a Genova la campagna internazionale “ IL 5 PER I 5”, dibattendo con una buona partecipazione di un pubblico molto interessato, e denunciando, anche con la cosiddetta “democratica” amministrazione Obama, il perdurare della ancora dura ed irrisolta ingiusta carcerazione dei Cinque agenti antiterroristi cubani (Gerardo, Renè, Ramon,Fernando, Antonio), e discutendo sulle prossime iniziative nazionali e internazionali da intraprendere per la loro liberazione.

Nel secondo giorno è stato presentato il libro”L’economia cubana non è una scienza triste “( a cura di Luciano Vasapollo Ed. Achab 2011), dibattendo alungo con il pubblico sul suo contenuto teorico e applicativo relativo alle nuove linee di attualizzazione economica e sociale a Cuba presentate e approvate al VI Congresso del PCC; il libro verrà presentato a settembre e ottobre in moltissime città italiane per proseguire il dibattito sulla fase di perfezionamento della pianificazione socialista cubana e le sue relazioni con i processi di integrazione dell’ALBA .

Due incontri davvero interessanti di solidarietà politica alla Rivoluzione cubana che hanno dato un ulteriore significato di approfondimento teorico e di lotta a questo anniversario contro l’ingiustizia e il terrorismo di Stato.

Comitato Italiano Giustizia per i Cinque - CIG x i 5.
 

 

Il 5 per i Cinque a Perugia

07.07 - Un gruppo di militanti dell’Associazione di Solidarietà Internazionalista con Cuba (AsiCubaUmbria) si è incatenato davanti alla Fontana Maggiore di Perugia, per protestare contro l’ingiusta prigionia dei Cinque antiterroristi cubani.

Sui visi una maschera bianca e sul petto i volti dei Cinque: in questa forma i membri di AsiCubaUmbria hanno portato nel cuore stesso della città la voce di tutti coloro che reclamano giustizia per i Cinque patrioti cubani.

Numerose persone che si sono fermate a domandare e a scattare fotografie dell’azione, tra le quali numerosi statunitensi, turisti a Perugia, hanno detto che non sapevano niente della causa dei Cinque, per via del blocco informativo totale imposto dai media nordamericani.

Nel corso dell’azione sono state raccolte moltissimi firme per la campagna ‘Un milione di firme per i Cinque’.

AsiCubaUmbria continuerà nella sua battaglia per informare l’opinione pubblica sul caso e per la liberazione dei Cinque Eroi.

Libertà per i Cinque, ADESSO!

AsiCubaUmbria

 

Un reclamo di giustizia dalla Parrocchia della Sacra Famiglia

23.06 - Un incontro di sensibilizzazione-solidarietà per i cinque agenti cubani ingiustamente detenuti da quasi 13 anni nelle carceri degli Stati Uniti.

L’incontro ha richiamato l’attenzione dei presenti( persone della parrocchia e d’altre realtà locali ) la drammatica vicenda dei cinque agenti cubani dell’antiterrorismo, arrestati e condannati ingiustamente all’ergastolo o ad una lunga detenzione negli USA, con l’accusa di spionaggio.

Questi uomini hanno già trascorso oltre dodici anni di dura detenzione. Eppure si tratta di persone che agivano d’accordo e in sintonia con altri agenti americani come “infiltrati” negli ambienti terroristici della mafia di Miami, per salvare vite umane .L’operazione, infatti, era diretta a contrastare i sanguinosi attentati di matrice terroristica che hanno ucciso tante persone nell’isola, fra cui anche un italiano.

“Si tratta quindi di una questione profondamente umana, che investe diritti di singoli e dell’umanità”, ha spiegato il prof. Luciano Vasapollo dell’Università “Sapienza” di Roma e Vice Presidente del “Comitato Italiano Giustizia per i 5”, che ha presentato e commentato il documentario “10 anni d’ingiustizia “ , regia di Bruno di Marcello e curato dalla rivista Nuestra America.

L’iniziativa di sensibilizzazione avviata dal Comitato italiano in ambienti della società civile e nelle Parrocchie della Chiesa Cattolica, prescinde da contenuti o valutazioni ideologici e sottolinea la violazione dei diritti civili, umani e politici garantiti dall’articolo 14 della Convenzione internazionale dei diritti dell’uomo.

Tale violazione è stata riconosciuta dalle stesse Nazioni Unite e da autorevoli personalità politiche statunitensi. A tre dei cinque detenuti è persino impedito di entrare in contatto con le loro famiglie, che non possono andare a trovare i loro cari, il che ha molto colpito i presenti. La lotta al terrorismo, nella quale si sono impegnati lealmente, si prolunga nella vita stessa di queste persone anche in una condizione di dura pena.

Far luce su questa realtà si spera possa far maturare una presa di coscienza della gente in grado di muovere l’interesse dei pubblici poteri interessati alla vicenda, in particolare del Presidente Obama, al quale la legislazione Usa conferisce il potere di grazia.

Alle tantissime voci che si sono già elevate, non possono che unirsi, come sottolineato da più interventi quelle dei cristiani, sollecitati dalla loro fede e dall’invito del Concilio degli anni ’60 alla vicinanza ai poveri e agli oppressi, nel rispetto delle diversità religiose e culturali. Solo così si può realizzare una globalizzazione dal basso nel segno della condivisione e dell'accoglienza reciproca tra tutti gli uomini.

Nel dibattito seguito alla proiezione del documentario, vi sono stati diversi interventi di semplici credenti , di persone impegnate sul territorio, di gente comune colpita da questa vicenda emblematica e motivata a dare il proprio aiuto per diffondere le informazioni sulla vicenda e sostenere la domanda di liberazione dei Cinque.

Tutti i presenti hanno anche firmato la petizione per la liberazione dei Cinque poliziotti cubani.

Tra le richieste di chiarimenti in particolare vi è stata quella per capire come mai, nonostante la garanzia di un accordo intergovernativo per immettere gli agenti cubani, quali “infiltrati” contro il terrorismo, le autorità centrali USA non siano state in grado al momento opportuno di evitare che la vicenda precipitasse addirittura configurando l’accusa di spionaggio.

Una spiegazione possibile al riguardo per quest’aspetto nodale della vicenda, che non è stato chiarito dalle sentenze, è che ci sia stata un’influenza determinante di gruppi. criminali disturbati da quest’azione, che ha portato in collegamento con alcuni strati dei poteri locali a distorcere la realtà dei fatti , e tuttora ostacola una conclusione giusta della vicenda nel superamento di pregiudizi datati.

Un cattolico praticante, della parrocchia di Centocelle, interessato a dare un sia pur piccolo contributo alla diffusione della vicenda e alla sua positiva conclusione.

 

Solidarietà con i Cinque a Roma di fronte al Colosseo

06.06 - In occasione della Campagna Internazionale lanciata dal Comitato Internazionale per la Liberazione dei Cinque denominata "Il 5 per i Cinque", nonostante una pioggia incessante che ha colpito Roma, un folto gruppo di militanti dei CIRCOLI di ROMA, insieme al segretario del Circolo di Campi Bisenzio dell'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba, hanno esposto uno striscione e le immagini dei Cinque cittadini cubani, nel rispetto della scadenza della data prescelta per ogni mese dell’anno per ricordare l’ormai palese e crudele ingiustizia commessa dagli Stati Uniti nei confronti di Gerardo, Antonio, René, Fernando e Ramón, i Cinque antiterroristi cubani detenuti ingiustamente da oltre 12 anni nelle prigioni statunitensi.

I circoli di Roma ,ripetendo queste azioni in un altro punto focale della capitale come quello del Colosseo, ricordano ai cittadini romani l'importanza di abbattere il muro di silenzio perché sia possibile fare veramente giustizia per un caso umano, politico-giudiziario in cui sono stati violati i più elementari diritti civili di cinque persone innocenti.

 

Denunciata l’illegale reclusione dei Cinque

25.05 - Il nuovo circolo dell’Associazione d’Amicizia Italia-Cuba (AAIC), creato a Pistoia, ha denunciato l’ingiusta reclusiones che stanno soffrendo i Cinque Eroi antiterroristi cubani, negli Stati Uniti, dal 1998.

Alla cerimonia di costituzione erano presenti Dimitri Palagui, rappresentante in Toscana della gioventù del Partito di Rifondazione Comunista; Andrea Genovali, responsabile regionale della AAIC, e Vladimir Pérez, consigliere dell’ambasciata cubana in Italia, si legge nel sito digitale www.cubaminrex.cu

Durante l’incontro è stata centrale la causa dei Cinque e l’importanza della solidarietà internazionale con questi patrioti, condannati a Miami a reclusioni ingiuste e terribilmente pesanti. I partecipanti alla riunione hanno commentato lo svolgimento del VI Congresso del PCC, le conquiste sociali dell’Isola e gli sforzi per creare una società più giusta, nonostante il blocco imposto da mezzo secolo illegalmente dagli Stati Uniti.

Vladimir Pérez ha ringraziato per la solidarietà della AAIC e di molti cittadini italiani, ed ha espresso l’interesse di Cuba nel continuare a lavorare contro la proliferazione delle armi nucleari a favore della pace mondiale e del diritto sovrano dei popoli alla loro autodeterminazione.

Il sito italiano www.quintavenida.it divulga la verità su Cuba, la sua cultura e tutte le novità sulla causa dell’ingiusta reclusione di Ramón, René, Antonio, Fernando y Gerardo.

Granma internacional in italiano www.granma.cu a sua volta presenta attualizzazioni giornaliere su quel che avviene a Cuba e in America Latina, con sguardi aperti sul mondo intero. Il sito è curato da Gioia Minuti, la capo del dipartimento di Granma Internacional in italiano, che pubblica un mensile cartaceo al quale ci si può abbonare seguendo le indicazioni che si leggono nel sito in alto a sinistra, alla voce abbonamenti.

 

Roma: campagna internazionale

In occasione della Campagna Internazionale lanciata dal Comitato Internazionale per la Liberazione dei Cinque denominata "Il 5 per i Cinque", militanti dei circoli di Roma dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba nonostante il divieto imposto a manifestare, dalle autorità della città di Roma, per la visita nella capitale italiana del segretario di Stato Usa, Hillary R. Clinton, sono scesi in piazza esponendo uno striscione dove si chiedeva la libertà dei Cinque cubani prigionieri da 13 anni nelle carceri degli Stati Uniti.
Il luogo prescelto è stato Porta San Paolo, luogo storico della Resistenza romana contro il nazifascismo. I militanti dei circoli di Roma hanno distribuito volantini e cartoline da spedire al Presidente Barak Obama con la richiesta di unirsi ai Premi Nobel che vogliono la libertà dei Cinque. Questa ennesima azione vuole sensibilizzare la cittadinanza romana sull’ingiusta detenzione dei Cinque antiterroristi cubani.

 

Roma: Libertà per i Cinque

05.04 - In occasione della Campagna Internazionale lanciata dal Comitato Internazionale per la Liberazione dei Cinque denominata "Il 5 per i Cinque", allo scoccare della mezzanotte, ossia nei primi minuti del 5 aprile, nel rispetto della scadenza della data prescelta per ogni mese dell’anno per ricordare l’ormai palese e crudele ingiustizia commessa dagli Stati Uniti nei confronti di Gerardo, Antonio, René, Fernando e Ramón, i Cinque antiterroristi cubani detenuti ingiustamente da oltre 12 anni nelle prigioni statunitensi, i compagni dell’Associazione di Amicizia Italia-Cuba Circolo di Roma hanno affisso nella popolata periferia est della capitale, Cinecittà, due grandi manifesti: “Rompiamo il silenzio, libertà per i 5 cubani prigionieri negli Stati Uniti”.

Il Circolo di Roma, ripentendo per la terza volta l’affissione dei manifesti in un altro punto focale di Roma, ricorda ai cittadini romani l'importanza di abbattere il muro di silenzio perché sia possibile fare veramente giustizia per un caso umano, politico-giudiziario in cui sono stati violati i più elementari diritti civili di cinque persone innocenti.

LIBERTA’ PER I CINQUE CUBANI!

Circolo di Roma - Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba.
 

 

A Roma la proiezione di un documentario

15.02 - Dopo il successo della presentazione del documentario 12 anni d’ingiustizia,  la rivista Nuestra América ha annunciato una nuova proiezione del filmato nella Parrocchia dell’Addolorata di Roma, il 4 marzo prossimo Il documentario, realizzato da Bruno di Marcello, denuncia il caso di Ramón Labañino, Gerardo Hernández, René González, Antonio Guerrero e Fernando González, conosciuti nel mondo come “I Cinque”.

Gli antiterroristi cubani sono reclusi negli Stati Uniti dal 1998, per aver evitato le azioni terroristiche organizzate dalla Florida contro la popolazione cubana.

La causa dei Cinque è una difesa dei diritti umani, riconosciuti dalle Convenzioni Internazionali e che sono violati nei loro caso, affermano gli organizzatori in un comunicato per la stampa.

Sarà presente Luciano Vasapollo, professore d’economia dell’Università la Sapienza, di Roma, e vicepresidente del Comitato italiano che reclama giustizia per questi prigionieri politici.

Questa importante iniziativa fa parte della campagna internazionale per la liberazione dei Cinque  Eroi cubani reclusi negli Stati Uniti, che realizza azioni di rivendicazione tutti i giorni 5 di ogni mese.

 

Più forte il movimento italiano di solidarietà

10.01 - Il professor Luciano Vasapollo ha annunciato da Pinar del Río che nel 2011 s’intensificheranno le azioni  a favore della libertà dei Cinque  antiterroristi cubani prigionieri politici degli Stati Uniti.

Il vicepresidente del Comitato Italiano di Giustizia per i Cinque, come sono conosciuti internazionalmente, ha precisato che una delle priorità  sarà incrementare il lavoro  di carattere informativo, per divulgare in Italia le ragioni della battaglia per la liberazione di René González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e Gerardo Hernández.

In una dichiarazione a  Prensa Latina, il professore italiano ha  commentato che il proposito è coinvolgere i rappresentanti di settori differenti, dirigenti sindacali, uomini e donne comuniste e di altre tendenze politiche.

“Quest’anno sarà decisivo per questa crociata, rappresentata dalla lotta per la libertà dei Cinque, che tutti i cittadini progressisti del mondo devono sentire come propria”, ha dichiarato.

“Gli sforzi non si devono interrompere sino a quando non otterremo il loro ritorno nell’Isola. La loro ingiusta reclusione da più di dodici anni rappresenta un affronto ai diritti dell’umanità”, ha sottolineato ancora il noto economista, che insegna nell’Università La Sapienza, di Roma.

Luciano Vasapollo ha aggiunto che i compiti divulgativi saranno accompagnati da iniziative culturali e che gli amici di Cuba in Italia stanno preparando una grande concentrazione davanti all’ambasciata degli Stati Uniti, prevista per il marzo prossimo, per reclamare la Liberazione dei Cinque e l’eliminazione del blocco economico, commerciale e finanziario contro l’Isola.

“L’assedio mantenuto dai governanti nordamericani contro la nazione dei Caraibi va considerato un’azione di stampo terroristico”, ha considerato.  

Luciano Vasapollo ha ricevuto il titolo di  Dottore Honoris Causae in Scienze Economiche, concesso dall’Università di Pinar del Río, con la quale mantiene strette  relazioni accademiche e di cooperazione fomentando i vincoli tra  questo centro di alti studi e la Sapienza di Roma.

Autore di più di 40 libri e di centinaia di articoli pubblicati fondamentalmente in riviste dell’ Europa e dell’America, Vasapollo ha ringraziato per l’importante distinzione conferita da Cuba, paese che, ha confessato, considera la sua seconda Patria ed un esempio di atteggiamento solidale.

 

MESSICO

 

Un giorno di digiuno per la libertà dei Cinque

12.09 - 24 ore di digiuno per esigere la libertà dei Cinque antiterroristi cubani prigionieri negli Stati Uniti, si è svolta sabato 10 di fronte all’ambasciata statunitense, a Città del Messico.

Il digiuno fa parte delle attività che realizza il Movimento messicano di Solidarietà con Cuba, durante la giornata internazionale in appoggio alla causa di questi patrioti cubani, ha segnalato Prensa Latina.

Fernando González, René González, Antonio Guerriero, Gerardo Hernández e Ramón Labañino che, in territorio statunitense lottavano contro i piani dei terroristi nemici di Cuba in questo paese, furono arrestati e condannati ad ingiuste e lunghissime reclusioni.

Come parte della ‘giornata’ è stato realizzato un Forum sui Cinque, convocato dalla Fondazione Rosa Luxemburg, dall’Ambasciata di Cuba, dall’Università Autonoma di Città del Messico e dal Movimento messicano di Solidarietà con Cuba.

Nell’apertura del foro, l’ambasciatore cubano, Manuel Aguilera, ha segnalato la solidarietà che si pratica in Messico con i Cinque, manifestata da congressisti, dirigenti politici, personalità e rappresentanti dei settori popolari.

 

Cinque cubani: Eroi del mondo!

15.03 - “I Cinque  Eroi antiterroristi cubani sono un esempio di dignità, forza, amore e principio, valori che mancano oggi”,  ha dichiarato la senatrice del Partito della Rivoluzione Democrztica (PRD), Yeikol Polenski.

In un’intervista esclusiva con Prensa Latina, la legislatrice messicana ha indicato che: “Non abbiamo il diritto di riposare, nè di fermare la lotta per la liberazione di Antonio Guerrero, Ramón Labañino, Fernando González, Gerardo Hernández e René González, perchè loro sono Eroi dell’America Latina e del mondo”.

Per questo ha fatto un appello perchè si utilizzino le reti sociali per informare la gente su quello che è capace di fare il governo degli Stati Uniti, che non solo  attacca Cuba, ma invade quei paesi ai quali può strappare cose per il suo beneficio, come il petrolio.

La Polenski ha reiterato che il caso dei Cinque è il colmo dell’aberrazione, perchè è stato negato loro un processo giusto, come l’accesso ai documenti  per la difesa :”Il governo degli Stati Uniti ha violato tutte le leggi internazionali e i principi del suo stesso paese”, ha detto.

Il Senato messicano ha emesso un documento che esige la liberazione immediata dei Cinque Patrioti cubani.

La senatrice ha indicato che gli USA non smettono d’attaccare l’Isola, perchè non solo approvano un bilancio per appoggiare la dissidenza interna, ma sono anche capaci di congelare il denaro destinato dalle nazioni al sistema cubano di salute, e in particolare al programma del VIH/SIDA.

“Questo è il colmo e con questo dimostrano di non avere scrupoli, nè etica, nè morale  e commettono un atto criminale”, ha segnalato ancora la Senatrice.

 

PANAMA

 

Reclamano la liberazione dei Cinque dal Vulcano Barú

08.02 - Rappresentanti della gioventù di Panama hanno scalato il vulcano Barú, la cima più alta del paese, in un’azione di reclamo per la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani ingiustamente reclusi nelle prigioni statunitensi.

Organizzatori dell’evento hanno segnalato a Prensa Latina che il gruppo era guidato da Jonathan González, del Movimento Juventud Patriótica Popular e inoltre formavano parte della comitiva altri nove delegati, tra i quali  la deputata giovanile  Alexandra Ramírez.

Il gruppo ha raggiunto la cima della montagna a 3.475 metri d’altezza domenica 6, rispondendo ad un’iniziativa decisa nella riunione svolta a Managua, in Nicaragua, l’anno scorso, quando nacque questa iniziativa.  

Un cartellone  sulla causa di Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Ramón Labañino, Fernando González y René González e stato posto sulla vetta assieme alle petizioni  da inviare al  presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, perchè utilizzi le sue prerogative come capo di Stato e proceda alla liberazione dei Cinque.

 

Scalata

06.02 - A Panama, un gruppo di giovani scalerà oggi il vulcano Barú, nella provincia di Chiriquí, con lo slogan "Il cinque per  Cinque", per accendere all’alba di domani, domenica 6, un falò di solidarietà sulla cima della maggior elevazione di Panama.

Questo movimento lo iniziarono dei giovani argentini, che in questi giorni torneranno sull’Aconcagua per reclamare la liberazione di Ramón Labañino, Gerardo Hernández, René González, Antonio Guerrero e Fernando González, ingiustamente condannati dalle autorità che praticano una doppia morale  rispetto la lotta  antiterrorista.

Nel gennaio del  2010, due giovani argentini, Santiago Vega e Alcides Bonavitta, scalarono per la prima volta la cima più  alta d’America (circa 7000 metri), portando con sé bandiere che esigevano da Obama la scarcerazione dei  Cinque Eroi.

 

PERU'

 

Il Caso dei Cinque sulle cime delle Ande

30.12 - Nella Cordigliera Centrale delle Ande, in Perù - a 4880 metri sul livello del mare – è stata posta una bandiera con un cartellone che chiede giustizia dal presidente Obama per il caso dei Cinque cubani antiterroristi, prigionieri negli Stati Uniti

I 7 camminanti che hanno collocato la bandiera, hanno scalato la montagna per 4 giorni, per giungere in questo punto tra le cime innevate del Perù, con l’obiettivo d’esigere il definitivo ritorno in Patria di René, Fernando, Antonio, Ramón e Gerardo.

Gustavo Espinoza, presidente del Comitato Peruviano di Solidarietà con i Cinque, ha ringraziato e si è complimentato con i camminanti per la loro prodezza ed ha aggiunto che loro “sono motivo d’orgoglio in Perù, per il loro gesto di solidarietà con una lotta che è diventata una causa per il mondo intero.

Per coronare la loro meta, i camminanti hanno percorso nell’ultima giornata 42 chilometri in cinque ore, dalla città mineraria di La Oroya.

 

 

Comitato per la libertà dei Cinque festeggia l’arrivo del prossimo anno

22.12 - La domanda mondiale di libertà per i Cinque antiterroristi cubani, prigionieri politici negli Stati Uniti, è stata il tema centrale dell'incontro di fine d’anno del Comitato Peruviano di Solidarietà con i Cinque.

Più di un centinaio di persone hanno partecipato alla riunione, con la presenza della console generale di Cuba in Perù, Liliana Zamora, e di membri delle brigate mediche e della brigata dei tecnici sportivi cubani.

Il presidente del Comitato, Gustavo Espinoza, ha sottolineato l'intenso lavoro solidale, soprattutto di divulgazione, per reclamare la libertà dei Cinque cubani prigionieri negli Stati Uniti, meta che, ha detto, si otterrà con un ampio movimento internazionale.

Inoltre è stato reso omaggio alla memoria del sindacalista Pedro Huillca, assassinato dai paramilitari 19 anni fa.

La console Zamora ha espresso il suo riconoscimento per la solidarietà con il suo paese ed ha sottolineato l'intensa attività del Comitato per la Libertà dei Cinque, esorta i suoi membri a mantenerla anche l'anno prossimo.

Tra i partecipanti è stata sottolineata la presenza del romanziere Oswaldo Reinoso, del poeta Hildebrando Perez, degli artisti Bruno Portuguez, Ever Arrascue, Etna ed Alexis Velarde e Fanny Palacios.

Inoltre hanno partecipato i dirigenti del Partito Comunista Peruviano e del Partito Comunista Perù-Patria Rossa, del Movimento Nuova Sinistra, di sindacalisti e dirigenti delle Case d’Amicizia con Cuba.

 

Reclamano giustizia per i Cinque a Lima

09.08 - Una combattiva pacifica, ma vivissima manifestazione ha reclamato davanti all'Ambasciata degli Stati Uniti a Lima , in Perù, la libertà dei Cinque antiterroristi cubani prigionieri politici degli Stati Uniti.

La mobilitazione che è stata un successo, come hanno dichiarato gli organizzatori, ha visto la partecipazione dei membri del Comitato Peruviano di Solidarietà con i Cinque, del loro gruppo dei giovani e del Nucleo degli Intellettuali per i Cinque.

La protesta ha compreso alcune manifestazioni culturali in omaggio ai Cinque cubani reclusi da quasi 13 anni per aver ostacolato l’esecuzione di attentati terroristici contro l'Isola.

Canzoni e poesie di Tony Guerrero, uno dei Cinque sono state interpretate da vari artisti e sono state liberate alcune colombe con messaggi di solidarietà, mentre cinque giovani camminavano con maschere dei volti di Renè, Fernando, Ramon, Antonio e Gerardo.

Un forte dispositivo di sicurezza ha circondato l'ambasciata statunitense ed ha vigilato permanentemente l'attività, ma non sono avvenuti incidenti di sorta.

Tra i partecipanti c’erano il poeta Hildebrando Perez, Premio Casa de Las Americas, e la presidentessa del Comitato Giovanile di Solidarietà con i Cinque, Cynthia Fernandez, accompagnati da poeti, pittori, giornalisti, universitari e molte altre personalità che sostengono la causa per la libertà dei Cinque cubani.

Il presidente del Comitato Peruviano di Solidarietà con i Cinque, Gustavo Espinoza, ha detto che: “L'entusiasmo della presenza ed il suo successo sono un riflesso dello scenario che comincia ad imperare nella nostra Patria”!

 

Congresso della Repubblica

27.05 - Il Congresso della Repubblica del Perù, ha approvato una mozione che chiede la revisione del caso dei Cinque combattenti, per far terminare le enormi condanne sentenziate quasi 13 anni fa a Miami, incompatibili con l’amministrazione di giustizia e reclama che ricevano un trattamento degno compatibile coni diritti umanai e ricevano visite periodiche dei loro familiari, così come prescrivono le norme del Diritto Penale Umanitario.

 

Reclamata la liberazione degli antiterroristi cubani

26.04 -  I partecipanti alla celebrazione del IV anniversario della Casa d’Amicizia Perù-Cuba Juan Velasco Alvarado hanno reclamato la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani prigionieri dell’impero.

Il presidente del Comitato Peruviano di Solidarietà coi Cinque Eroi cubani, Gustavo Espinoza, ha fatto un appello perchè si dia più forza alla campagna di pressioni sulle autorità nordamericane, per liberare questi patrioti dalle prigioni nelle quali si trovano reclusi da quasi 13 anni. 

L'importanza di questa causa è stata sottolineata  dalla responsabile dei Giovani del Comitato, Cinthya Quispe, e da Juan Antonio Cruz, presidente della Casa di Amicizia Perù-Cuba Juan Velasco Alvarado, nel distretto di Lima di San Miguel. 

Questa casa come altre  200 in Perù, porta il nome del generale nazionalista peruviano che governò tra il 1968 ed il 1975 e ristabilì le relazioni diplomatiche tra il suo paese e Cuba, interrotte dal  blocco nordamericano contro l'Isola.

 

Chiedono a Ban Ki-moon d’intercedere per i Cinque

16.02 - Il Comitato Peruviano di Solidarietà con i Cinque, e la Lega Parlamentare d’Amicizia Perù-Cuba hanno chiesto al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, che ha visitato questo paese, d’intercedere per i Cinque Eroi.

La richiesta è stata fatta con lettere aperte  pubblicate nel bollettino digitale di questo Comité,  e nel sito digitale www.cubaminrex.cu.

Le due organizzazioni augurandole un lieto soggiorno inPerù le chiedono d’intervenire per far sì che siano liberati i Cinque  antiterroristi cubani reclusi ingiustamente negli Stati Uniti dal 1998: Gerardo Hernández, René González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e Fernando González.

Il testo del Comitato spiega che  questi patrioti sono reclusi da quasi 13 anni nelle prigioni statunitensi per delitti mai commessi "I Cinque sono vittime dell’odio dei grandi poteri che governano gli Stati Uniti del Nordamerica, che hanno imposto il brutale blocco contro Cuba, che ha già compiuto 50 anni ed è stato  sistematicamente condannato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, come lei sa bene", precisa il testo.

"Noi peruviani ci siamo sommati alla causa solidale che domanda la libertà di questi coraggiosi cittadini e vogliamo farle giungere la nostra domanda per far sì che nella sua condizione di massimo conduttore dell’Organizzazione delle Nazioni Unite interceda per questa causa”, puntualizza ancora il messaggio e termina dicendo “speriamo che la sua gestione in questa causa abbia successo”.

Il testo della Lega Parlamentare chiede al massimo rappresentante della ONU di mediare con Barack Obama, perchè questi  usi le sue facoltà presidenziali e liberi i  Cinque, ed inoltre elimini il blocco commerciale, economico e finanziario imposto ingiustamente all’Isola.

 

Intellettuali peruviani solidali con i Cinque

18.01 - “Intellettuali per Cinque”, è il nome del gruppo recentemente  formato in Perù per lavorare per la causa della libertà dei Cinque combattenti antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti.

Il nucleo solidale è formato dai poeti Arturo Corcuera e Reinaldo Naranjo, dai pittori  Fanny Palacios e Bruno Portuguez e dalla cantautrice Marcela Pérez Silva.

Il gruppo  formato, con il  Comitato Peruviano di Solidarietà con i Cinque  se propone di sviluppare e promuovere la lotta per la liberazione dei cinque combattenti ingiustamente reclusi negli Stati Uniti da più di 12 anni.

L’idea è propiziare una maggior partecipazione di scrittori, poeti, pittori, musicisti e altri lavoratori della cultura in questo impegno solidale.

La riunione costitutiva del gruppo ha contato con l’adesione dei poeti Marco Martos, presidente dell’Accademia Peruviana della Lingua, e Hildebrando Pérez Grande, vincitore del Premio Casa de las Américas, come Arturo Corcuera.

Il gruppo sta preparando un programma di attività che includono un’esposizione di pittura dal prossimo 5 febbraio, giorno della Giornata Mondiale “Il 5 per i Cinque”.

Inoltre gli integranti hanno deciso di firmare un appello indirizzato agli intellettuali degli Stati Uniti, perchè si sommino alla campagna mondiale che domanda al presidente Barak Obama la libertà di  René, Fernando, Ramón, Antonio  e Gerardo.

 

PORTORICO

 

La liberazione dei Cinque

16.06 - Il Comitato di Solidarietà con Cuba in Puerto Rico ha reclamato con una lettera aperta che il presidente statunitense, Barack Obama, liberi i Cinque antiterroristi cubani, prigionieri politici nelle prigioni federali degli USA, usando le sue facoltà per un indulto.

La lettera aperta sostiene che Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González, scontano condanne ingiuste, ha informato Prensa Latina.

I Cinque sono in prigione per il fatto d’aver tentato di proteggere con mezzi legittimi e pacifici l’integrità territoriale del loro paese e la sicurezza di milioni di connazionali.

Il Comitato ha criticato la doppia morale del governo di Washington, che non riconosce la sua mancanza di giustizia nelle condanne imposte ai Cinque e si affanna a proteggere l’assassino e terrorista internazionale Luis Posada Carriles.

Lo stesso reclamo è stato espresso per la liberazione di Oscar López Rivera, Avelino González Claudio e Norberto González Claudio, confinati per aver lottato e seguito i principi e il diritto naturale per la decolonizzazione e la liberazione della loro Patria, Puerto Rico.

Il messaggio è circolato a proposito della visita di Obama a Puerto Rico.

“Lei, come presidente degli Stati Uniti, può far tornare tutti questi patrioti innocenti alle loro case e alla loro Patria!”, sottolinea lo scritto.

 

REGNO UNITO

 

Campagna di Solidarietà con la Patria di Martì

25.06 -La Campagna di Solidarietà con la Patria di Martì nel Regno Unito e il Sindacato RMT, dei lavoratori ferroviari marittimi e del trasporto di questa nazione, hanno reclamato che Washington liberi di questi 5 patrioti, ha riferito l’agenzia di stampa Prensa latina

Bob Crow e Len McCluskey, segretari generali dei sindacati RMT e UNITE, rispettivamente; John McDonnell, membro del Parlamento, e Gerry Kelly, dell’Assemblea dell’Irlanda del Nord per il Partido Sinn Fein, hanno ratificato il loro appoggio alla causa dei Cinque, riferendo che raddoppieranno le azioni per la liberazione di Antonio Guerrero, Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino e René González, condannati ingiustamente nel 2001 a Miami, con pene che vanno dai 15 anni di reclusione ai due ergastoli, per aver controllato i gruppi anticubani e terroristi che operano dalla Florida.

 

RUSSIA

 

Un pannello pubblico per la liberazione dei Cinque Eroi cubani

19.12 - Un grande pannello pubblico dedicato alla causa per la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani sarà esposto dal prossimo febbraio, a Mosca, hanno affermato fonti dell’Associazione dei Residenti Cubani in Russia.

Il pannello che denuncia il caso dei Cinque e reclama a la liberazione di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González, Antonio Guerrero e René González sarà esposto per un mese nell’autostrada Leningradskaya della capitale russa.

Il pannello di tre metri d’altezza per sei di lunghezza, verrà installato sulla strada che porta all’aeroporto internazionale Sheremetievo, una delle arterie più trafficate.

Il tema dei Cinque Eroi è stato trattato in uno dei dibattiti del 3º Incontro dell’associazione, che si è svolto a Mosca, dove il presidente Bernardo Torres, ha informato sulle attività d’appoggio a questa causa, realizzate dall’organizzazione.

L’Associazione ha partecipato con altri gruppi solidali con Cuba, come il movimento Venceremos, l’Associazione Russa di Amicizia con Cuba e il Comitato Nazionale per la Liberazione dei Cinque, ad azioni per denunciare l’ingiustizia del casi degli antiterroristi.

La coordinatrice del Comitato Nazionale russo per i Cinque, Elena Loshkina, ha descritto le azioni effettuate tutti i giorni 5 di ogni mese davanti all’ambasciata degli Stati Uniti, dove hanno consegnato lettere per esigere il ritorno degli Eroi cubani dalle loro famiglie e nella loro Patria.

 

SPAGNA

 

Il PC della Catalogna premia i Cinque per la solidarietà

06.07 - Il Partito Comunista della Catalogna ha assegnato il Premio Alvar Badia alla Solidarietà Internazionalista ai Cinque antiterroristi cubani, ingiustamente reclusi nelle prigioni degli Stati Uniti dal 1998.

Gerardo Hernández, René González, Antonio Guerrero, Fernando González e Ramón Labañino hanno ricevuto la massima distinzione dell’organizzazione catalana alla solidarietà, durante la Festa Avant 2011, il Festival annuale del giornale comunista.

"Questo premio è un riconoscimento al valore, alla fermezza e ai principi difesi dai nostri Cinque Eroi in rappresentazione di tutto un popolo", ha detto la console di Cuba a Barcellona, Iraida Guerrero.

Ringraziando del gesto e per l’appoggio alla causa per la liberazione dei Cinque, la diplomática lo ha definito ‘ anche un riconoscimento al lavoro solidale che realizzano le organizzazioni amiche dell’Isola in Catalogna’.

Presieduto dal segretario generale del Partito Comunista Catalano, Joan Josep Nueti Pujals, nell’incontro è stata reclamata l’immediata liberazione dei Cinque antiterroristi cubani ed è stato riaffermato il sostegno alla Rivoluzione cubana da parte del Gruppo di Izquierda Unida e Alternativa al Parlamento catalano.

 

Esposizione

25.06 - A Madrid è aperta un’esposizione di quadri intitolata ‘Messaggi’, con la quale vari artisti cubani omaggiamo i loro connazionali ingiustamente reclusi nelle prigioni dell’impero.

Auspicata dall’ambasciata di Cuba in Spagna e dall’Associazione Culturale Yemayá, la mostra è formata da 36 opere, 13 delle quali s’ispirano a poesia scritte da Tony e pubblicate nel suo libro ‘Desde mi altura’.

I creatori hanno anche interpretato le poesie di questo Eroe, raffigurandole con la tecnica del patchwork.

L’esposizione resterà aperta al pubblico fino alla fine di giugno nella sede dell’Associazione Culturale Yemayá, considerata un punto d’incontro degli intellettuali dei Cuba che passano da Madrid.

 

Messaggi: una mostra dedicata ai Cinque Eroi

18.06 - La capitale spagnola accoglie l’esposizione Messaggi, con cui vari artisti cubani rendono omaggio ai Cinque connazionali reclusi ingiustamente negli Stati Uniti dal 1998 per il “delitto” d’aver ostacolato le azioni di terrorismo contro Cuba.

Auspicata dall’ambasciata di Cuba in Spagna e dall’Associazione Culturale Yemayá, la mostra è composta da 36 opere, 11 delle quali s’ispirano ad alcune tra le poesie scritte da Antonio Guerrero, uno dei Cinque e raccolte nel libro Desde mi altura.

Undici artisti dell’Isola hanno interpretato le poesie di Tony, trasferendole in bellissimi lavori, molto apprezzati dal pubblico presente, con la tecnica del Patchwork.

Messaggi significa pace, amore e speranza, hanno detto a Prensa Latina Gloria Sánchez e Ada García, membri dell’Associazione Cubana degli Artigiani Artistas (ACAA) e del progetto di sviluppo socio-culturale Artnos (Arte Nostra).

Questi creatori si sono riuniti per conciliare i diversi stili e le tecniche per costruire un mondo migliore e reclamare la liberazione di Gerardo Hernández, René González, Ramón Labañino, Fernando González e Guerrero, hanno sottolineato.

Nella cerimonia d’inaugurazione, nella Sala Yemayá, la ministra Consigliera dell’ambasciata cubana a Madrid, Susana Sardiña, ha parlato dell’ingiusta reclusione sofferta dai Cinque, come sono noti internazionalmente, ed ha denunciato il processo manipolato terminato con condanne smisurate, tra le quali vari ergastoli.

Susana Sardiña ha sottolineato l’innocenza dei Cinque e denunciato il muro di silenzio imposto dalle grandi corporazioni medianiche, soprattutto negli Stati Uniti.

La diplomatica ha ricordato che attualmente lavorano 330 Comitati, che reclamano la liberazione dei Cinque in più di cento paesi, ed ha esortato i presenti alla mostra ad aderire all’iniziativa europea di raccolta di un milione di firme a favore della liberazione di Gerardo, René, Ramón, Fernando e Antonio.

“Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha la facoltà di firmare l’indulto per liberare i Cinque antiterroristi, che sono al punto di compiere 13 anni d’illegale prigionia” ha dichiarato.

La mostra Messaggi resterà aperta al pubblico fino alla fine di giugno, nella sede dell’ Associazione Culturale Yemayá, considerata un punto d’incontro degli intellettuali cubani che passano da Madrid.

 

Reclamano la liberazione dei Cinque cubani dalla Sierra di Guadarrama

31.05 -Spagnoli e latinoamericani hanno scalato il Picco di Peñalara, la montagna più alta della Sierra di Guadarrama, in provincia di Madrid, e da là hanno reclamato la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti dal 1998.

Un gruppo di 15 alpinisti dilettanti ha raggiunto la vetta più elevata vicina alla capitale spagnola in solidarietà con la causa di Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Renè Gonzalez, Antonio Guerrero e Fernando Gonzalez, All'iniziativa, convocata dal Comitato di Madrid per la Liberazione dei Cinque, si sono sommati amici colombiani e cileni solidali con Cuba e la sua Rivoluzione.

Fino alla cresta di Peñalara, alta 2428 metri è arrivato anche un gruppo di giovani che ha rappresentato la Missione di Cuba in Spagna, e uno di loro ha letto un comunicato di solidarietà con i Cinque connazionali patrioti, ingiustamente imprigionati.

Identificarsi coi Cinque non è una questione politica: è una questione di umanità, sottolinea il manifesto d’appoggio con Gerardo, Antonio, Renè, Fernando e Ramon, reclusi da quasi 13 anni per aver ostacolato le azioni violente organizzate contro Cuba in territorio nordamericano, avvisando le autorità dell’Isola.

Escursionisti estranei a questa manifestazione, che si trovavano sul posto, si sono uniti ed hanno scattato alcune foto assieme ai membri del movimento di solidarietà con Cuba.

La scalata del Peñalara fa parte delle varie iniziative che in Spagna, in Europa e nel mondo si organizzano per reclamare la liberazione dei Cinque al presidente statunitense, Barack Obama.

La campagna europea prevede la raccolta di un milione di firme per esigere da Obama l'immediata ed incondizionata liberazione di questi prigionieri politici, che scontano smisurate condanne, tra le quali due ergastoli più 15 anni.

 

Il movimento solidale spagnolo esige da Obama la liberazione dei Cinque

14.05 - Il movimento spagnolo di solidarietà con Cuba ha reclamato, a Madrid, che il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ordini l’immediata scarcerazione dei Cinque anti terroristi dell’Isola, reclusi dal 1998 per aver prevenuto il loro popolo sulle azioni violente organizzate dai nemici della Rivoluzione.

La Porta del Sol è stata lo scenario di una forte concentrazione, durante la quale diverse organizzazioni hanno chiesto a Obama di liberare Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Fernando González, Ramón Labañino e René González.

Nella manifestazione organizzata dal Comitato di Madrid per la liberazione dei Cinque prigionieri politici, sventolavano molte bandire cubane ed i partecpanti hanno portato cartelloni con le foto dei patrioti dell’Isola.

Inoltre sono state distribuite migliaia di volantini con una breve spiegazione del processo manipolato che 13 anni fa si è svolto a Miami, e con il quale i Cinque sono stati sentenziati a condanne smisurate come due ergastoli più 15 anni.

Cinque membri del Comitato si sono vestiti con le tute arancio dei reclusi per rappresentare i Cinque antiterroristi e interessare al caso i passanti, ai quali è stato consegnato uno scritto che spiega la situazione attuale dei Cinque cubani.

Il movimento d’amicizia con Cuba ha anche denunciato la doppia e falsa morale del governo di Washington, che mantiene reclusi cinque antiterroristi e protegge un criminale terrorista confesso come Luis Posada Carriles.

Nell’occasione sono state raccolte firme per arrivare ad un totale di un milione, che il movimento solidale dell’Europa ha previsto di raccogliere nei proissimi mesi in una campagna iniziata il 12 marzo e che terminerà il 1 settembre.

Durante un incontro che si è svolto nell’ Ateneo di Madrid, l’ambasciatore cubano in Spagna, Alejandro González, ha affermato di recente che, lontano dall’essere un’azione minore, la crociata ha una straordinaria importanza in questa lotta che dura da circa 13 anni.

 

Omaggio in Spagna ai Cinque antiterroristi cubani

30.03 - Spagnoli e cubani hanno reclamato a Madrid l’immediata scarcerazione dei Cinque Eroi antiterrorssti dell’Isola, reclusi illegalmente negli Stati Uniti dal 1998, per  aver avvisato Cuba sulle azioni violente programmate dalla Florida.

L’Ambasciata d Cuba a Madrid è stata scenario di un omaggio ai Cinque, come sono conosciuti Antonio Guerrero Fernando González Gerardo Hernández, Ramón Labañino e René González, nelle campagne  mondiali per la loro liberazione.

Il secondo capo della missione diplomatica cubana, Hugo Ramos, nell’occasione ha informato i presenti sul processo in corso e soprattutto sul contenuto dell’affidavit di Gerardo e sul memorandum di Antonio.

Questi documenti dimostrano la manipolazione del caso contro i Cinque e la loro innocenza.

Il diplomatico ha ricordato con dispiacere la morte recente dell’avvocato statunitense Leonard Weinglass, difensore di  Guerrero e assistente nell’appello del habeas corpus per Hernández, persona eccellente e disinteressata.

Ramos ha denunciato la ciberguerra contro Cuba, facendo  enfasi sull’attività  mercenaria senza scrupoli del blogueros che dall’Isola vi partecipano, ben pagati, ed ha esortato il movimento spagnolo di solidarietà a diffondere le rivelazioni  della serie ‘Le ragioni di Cuba’, che rivela le strategie di sovversione del governo degli Stati Uniti contro la nazione cubana.

Araceli Escudero, del Comitato di Madrid per la Liberazione dei Cinque ha  parlato delle azioni che questo gruppo realizza a favore di questa giusta causa ed ha ricordato l’adesione in Spagna alla campagna  “Un milione di firme”, che il movimento solidale di Cuba in Europa prevede di raccogliere, per reclamare dal presidente Obama la liberazione dei Cinque. 

La cantautrice  argentina Paula Ferré ha presentato il disco Canciones confidenciales, nel quale una ventina di cantautori hanno musicato  24 poesie di Antonio Guerrero.

 

Libertà per i Cinque, subito! Grande manifestazione a Madrid

14.01 (AIN) - I  gruppi di amicizia e  solidarietà con Cuba spagnoli, hanno reclamato dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani reclusi dal 1998 per aver ostacolato le azioni violente contro il loro paese.  

In una grande manifestazione, diverse organizzazioni hanno chiesto a Obama di liberare Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Fernando González, Ramón Labañino e René González.

L’incontro, organizzato dal Comitato di Madrid per la liberazione dei Cinque patrioti, è stato vivacizzato dallo sventolio di tante bandiere cubane, da vari striscioni e cartelloni con le foto dei Cinque. 

Sono state distribuite migliaia di volantini con una breve spiegazione del manipolato processo svolto a Miami e sulle smisurate condanne sentenziate.

Cinque membri del Comitato si sono vestiti con tute arancione come i prigionieri degli USA.

I Cinque sono reclusi da più di dodici anni, senza aver commesso delitto alcuno.

Il movimento d’amicizia con Cuba ha anche denunciato la doppia morale del Governo statunitense che mentre mantiene in carcere  i Cinque, protegge noti terroristi confessi come Luis Posada Carriles e Orlando Bosch.

I gruppi solidali con l'Isola e con questa giusta causa si sono impegnati a moltiplicare le azioni per continuare a diffondere il caso di Gerardo, Antonio, René, Ramón e Fernando, sino al loro ritorno a casa, con le loro famiglia.

 

SUDAFRICA

 

Condannano in Sudafrica le ingiustizie contro i Cinque

10.11 -L’Associazione di Amicizia con Cuba e il Partito Comunista sudafricano di Free State hanno ratificato la loro condanna al blocco degli Stati Uniti contro l’Isola ed hanno reclamato la definitiva liberazione dei Cinque antiterroristi cubani.

La direttrice del Dipartimento Africa e Medio Oriente, dell’Istituto cubano di Amicizia con i popoli, Orlaida Cabrera, ha ringraziato per la solidarietà espressa verso Cuba.

Il segretario del Partito Comunista e membro del Parlamento del Sudafrica, Phel Parkies, ha confermato nuovamente l’appoggio del suo popolo a Cuba ed ha incitato il Governo del suo paese ad influire sul presidente Barack Obama perchè dia una soluzione al caso dei Cinque, dato che ne ha la facoltà.

Hanno partecipato all’incontro anche rappresentanti dei Partiti del Congresso dei Sindacati Sudafricani, del Congresso Nazionale Africano e una rappresentazione della Associazione degli Avvocati Democratici.

 

UCRAINA

 

Il caso dei 5 antiterroristi cubani nel Parlamento dell’Ucraina

17.11 - Il deputato comunista Evgueni Tsarkov ha esposto nella Rada Suprema (il parlamento dell’Ucraina) il caso dei Cinque antiterroristi cubani condannati ingiustamente negli Stati Uniti ed ha reclamato il loro ritorno nella Patria, hanno segnalato le fonti diplomatiche.

L’intervento trasmesso dal canale televisivo della Rada, ha voluto informare sulla consegna all’ambasciata degli Stati Uniti, a Kiev, la capitale di questo paese, di una lettera indirizza al presidente Barack Obama, con la domanda della liberazione dei Cinque patrioti.

Antonio Guerrero, Fernando González, Gerardo Hernández e Ramón Labañino, sono ingiustamente reclusi negli Stati Uniti già da 13 anni e René González, anche se ha già sonato la sua ingiusta condanna, è obbligato a vivere per tre anni in libertà vigilata a Miami.

Il documento è stato consegnato dallo stesso deputato e da un folto gruppo di attivisti della solidarietà con Cuba e del Comitato per la Liberazione dei Cinque.

Tsarkov ha affermato d’aver eseguito il mandato che gli hanno assegnato 86.000 cittadini del suo paese che hanno firmato la lettera, come espressione genuina della volontà e del desiderio del suo popolo.

In questo modo l’Ucraina dimostra che non solo è a favore della giustizia, ma che vuole ringraziare Cuba e la sua Rivoluzione socialista per il programma di assistenza a 24.000 bambini del paese che soffrono per le sequele dalla catastrofe di Chernóbil.

Il deputato di sinistra inoltre ha smascherato, con questa azione, la doppia morale della politica nordamericana che protegge i terroristi e imprigiona chi ha rischiato la vita per impedire che si effettuassero azioni criminali contro il loro paese.

 

Si domanda la loro liberazione

02.04 - L’Associazione dei cubani residenti in Ucraina ha reclamato al presidente Barack Obama la liberazione immediata dei Cinque antiterroristi cubani ingiustamente reclusi negli Stati Uniti, hanno informato le fonti diplomatiche della capitale del paese.

Il Coordinatore del Comitato Nazionale per la Liberazione dei  Cinque in Ucraina, Manuel López, ha letto una lettera aperta indirizzata  ad Obama, nella quale si esige la scarcerazione di  René González, Antonio Guerrero, Fernando González, Ramón Labñino e Gerardo Hernández.

La lettera è stata unanimemente firmata da tutti i presenti  e durante un incontro d’informazione,   l’associazione ha offerto dati sulla realtà dell’Isola ed ha analizzato le vie per incorporare le nuove generazioni di discendenti cubani alle attività dell’ organizzazione.

L’ambasciatore di Cuba in Ucrania, Félix León Carballo, ha fatto riferimento al processo d’ analisi che si svolge nell’Isola sui Lineamenti di Politica Economica e Sociale, che precede il VI Congresso del Partito Comunista di Cuba, ed inoltre ha informato sulle attività del ministro  cubano degli Esteri, Bruno Rodríguez Parrilla, durante una recente visita a Kiev.

Il Presidente dell’Associazione, Iván Castillo, ha informato sulle più recenti azioni ed ha anche scambiato opinioni sulla strategia per incorporare sempre più i figli dei cubani alle azioni dell’associazione

 

VENEZUELA

 

Comunisti venezuelani in tribuna antimperialista per i Cinque

08.08 - Per tutto il pomeriggio di sabato 6, centinaia di venezuelani si sono dati appuntamento in Piazza Bolívar, per condannare la politica imperialista che continua a tenere imprigionati combattenti rivoluzionari, come i Cinque patrioti cubani Gerardo, Ramón, René, Antonio y Fernando, segregati nelle carceri statunitensi da più di 12 anni, e come le migliaia di uomini e donne del popolo palestinese imprigionati nelle carceri israeliane.

Nella giornata di lotta e canto, organizzata come Tribuna Antimperialista dal Partito Comunista del Venezuela, all’interno dei lavori del suo XIV Congresso, in associazione con il Movimento di Amicizia e Solidarietà Mutua Venezuela-Cuba, è stato possibile ascoltare la voce dei combattenti storici del popolo venezuelano come il capitano della marina, ora ritiratosi, Víctor Hugo Morales.

Hanno preso la parola anche gli ambasciatori di Vietnam e Siria, e vari delegati internazionali al Congresso dei comunisti venezuelani, in rappresentanza di Spagna, Portogallo, Grecia e Colombia, così come Rosalinda Chanagá, rappresentante del movimento di solidarietà.

Il consigliere dell’Ambasciata cubana in Venezuela, Jorge Ferrera, ha espresso il ringraziamento in nome di Cuba, per le parole di solidarietà con i Cinque e la Rivoluzione, evidenziando l’importanza storica dell’evento per i comunisti venezuelani, in virtù del carattere unitario espresso al momento di proclamare la candidatura di Hugo Chávez Frías como loro candidato alle elezioni presidenziali del 2012 e della decisione di entrare a far parte della coalizione del Polo Patriottico con la volontà di lottare per il consolidamento della Rivoluzione Bolivariana.

I deputati all’Assemblea Nazionale Braulio Álvarez, distaccato dirigente della lotta campesina, Yul Jbour y Ramón Méndez, legislatori dello stato di Guárico, e Jesús Farías, eletto in uno dei più popolosi quartieri del centro di Caracas, erano presenti all’iniziativa popolare, con la quale sono state raccolte numerosissime firme per esigere la liberazione dei Cinque da parte del governo degli Stati Uniti.

Il XIV Congresso del PCV, si è aperto giovedì scorso alla presenza di 526 delegati nazionali e 43 rappresentanti di 31 organizzazioni provenienti da 28 paesi diversi, con l’obiettivo di attualizzare il programma politico e lo statuto, e la prima giornata dei lavori ha visto la partecipazione telefonica del presidente Chávez, che ha salutato la platea ¨Gallo Rosso¨, alleato politico del PSUV nella lotta per il rafforzamento della Rivoluzione Bolivariana.

 

I venezuelani reclamano la liberazione dei 5

06.05 - Più di settemila cartoline postali firmate da venezuelani sono state inviate a Barack Obama, presidente degli Stati Uniti, per reclamare la libertà dei Cinque Eroi antiterroristi cubani, prigionieri politici in questo paese dal 1998.

Rosalinda Chanagá, coordinatrice del Movimento di Solidarietà Mutua Cuba-Venezuela, ha detto che le cartoline sono state spedite il 5, Giorno Mondiale per i Cinque, dalla sede principale dell’Istituto Postale Telegrafico, a Caracas, come ha informato l’agenzia di notizie Prensa Latina.

I coordinamenti regionali di solidarietà, a loro volta, hanno svolto altre azioni, come la collocazione di un enorme pannello sulla strada più centrale di Maracaibo, La Limpia, nello stato di Zulia.

Un comunicato del Comitato, diffuso martedì 3, domanda a Obama che ponga fine alla colossale ingiustizia, facendo uso delle sue facoltà, conferitegli dalla Costituzione degli Stati Uniti.

La Giornata è stata segnata dagli ultimi elementi del caso, poichè nell’aprile scorso il governo di Washington ha chiesto alla Corte Federale di Miami di respingere le richieste di habeas corpus di Gerardo Hernández, condannato a due ergastoli e 15 anni, e di Antonio Guerrero, che ugualmente ha presentato habeas corpus e che nell’agosto del 2009 è stato risentenziato con una condanna - ridotta - a 21 anni e 10 mesi di prigione.

Gerardo e Antonio, con Fernando González, Ramón Labañino René González furono arrestati nel settembre del 1998 e processati a Miami, nel 2001, per essersi infiltrati per ostacolare le azioni criminali delle organizzazioni terroristiche anticubane radicate in Florida, che godono del consenso di Washington.

Esiste una campagna mondiale convocata dal Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque, per - nel quinto giorno di ogni mese- alzare la voce di migliaia di persone nel pianeta per reclamare la libertà di questi Cinque patrioti cubani.