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Il traduttore si scusa per gli errori 

 

 

Fidel, uomo di Riflessioni

 

 

 

26.08.11 - Rogelio del Río www.granma.cu

 

Il 31 luglio 2006, una notizia sconvolse Cuba: il leader della Rivoluzione Fidel Castro rinunciava ai suoi incarichi incontrandosi in uno stato critico di salute.

 

Per i nemici era giunta l’ora della fine del "Comandante", del suo esempio, della sua influenza.

 

Tuttavia, con il passare del tempo, nonostante una malattia che ha richiesto numerosi interventi chirurgici, che quasi gli hanno costato la vita, come ammesso dallo stesso Fidel, il Comandante ha saputo trovare una nuova tribuna da dove continuare a consigliare, giorno per giorno, il suo popolo.

 

A partire dal 28 marzo 2007, è nato un nuovo spazio sulla carta stampata, prima intitolato “Riflessioni del Comandante en Jefe" , e successivamente "Riflessioni del compagno Fidel", che è subito divenuto un terreno fertile per nuove idee.

 

“Scrivo perché continuo lottando, e lo faccio in nome dei principi che ho difeso per tutta la mia vita", ha affermato lo stesso Comandante. Per i cubani, questi articoli hanno rappresentato la maniera per continuare a sentire la sua presenza.

 

Dal momento della sua malattia, Fidel ha sostituito l’espressione orale per quella scritta, scrivendo centinaia di “Riflessioni” su vari temi nazionali ed internazionali.

 

Dal primo di questi articoli, riferito alle conseguenze che avrebbe avuto per il mondo l’uso del biocombustibile, fino al più recente, riguardante la malattia che ha colpito il presidente venezuelano Hugo Chávez, tutti hanno rappresentato una costante denuncia delle ingiustizie universali e delle aggressioni perpetrate dal Nord contro il Sud del mondo.

 

Questo nuovo fronte della battaglia delle idee, rapidamente ha contribuito ad arricchire l’arsenale dei saperi e a moltiplicare la coscienza, il patriottismo ed il compromesso del popolo cubano nei confronti della sua Rivoluzione.

 

Sconfiggere le menzogne e seminare verità, apportare nuove esperienze e idee, questo è stato uno degli obiettivi, in questi quattro anni, delle “Riflessioni” di Fidel, divenute guida permanente dell’azione rivoluzionaria e dell’indipendenza nazionale.