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Cuba e l'omosessualità

 25 gennaio 2011 - di Roberto su La Scintilla Ventimiglia

Uno degli argomenti con cui maggiormente si attacca Cuba e la sua Rivoluzione è, ormai da molti anni e con grande dispiegamento di mezzi massmediatici (film, Libri, Articoli di Giornale...), la presunta violazione dei diritti degli omosessuali, argomento di una comicità estrema per il sottoscritto e di chiunque conosca bene la realtà cubana o semplicemente abbia fatto un viaggio a Cuba.

Ritornare sull'argomento mi costa uno sforzo non indifferente in quanto é un argomento talmente dibattuto e stra dibattuto da svariati anni che mi costa affrontarlo di nuovo, in quanto ritenevo che chi ricorreva a queste menzogne ridicole per attaccare Cuba avesse finalmente capito che non era il caso di continuare su questa strada rivelatasi più volte impercorribile anche per i diffamatori più accaniti.

Non vi racconterò le mie esperienze personali, vissute viaggiando in lungo e in largo per Cuba e vedendo sia coppie di ragazzi sia coppie di ragazze tranquillamente abbracciate, girare per strada mano nella mano come mai ho visto in Italia.

Capisco che da amico di Cuba e della sua Rivoluzione mi si potrebbe imputare uno sguardo obliquo e benevolo verso il Socialismo Cubano; mi limito dunque a citare ciò che realmente e in maniera documentata avviene a Cuba sul tema dell'omosessualità, che ne fa un esempio di civiltà e di libertà non solo per il continente latinoamericano ma che ha molto da insegnare anche alla vecchia Europa.

A cuba esiste una Istituzione che si occupa dei problemi
della sessualità in genere e quindi anche della omosessualità e della transessualità che si chiama CENESEX.

La direttrice di questa Istituzione é tale Mariela Castro, figlia di un tale Raul Castro e della recentemente defunta Wilma Espin fondatrice della potente Federazione delle donne cubane.

Mariela é quella che si occupa principalmente del problema dei diritti degli omosessuali a Cuba, per sua iniziativa é stata presentata alla Asamblea Nacional, (il Parlamento Cubano), un Progetto di legge sul matrimonio delle coppie omosessuali.

Questo progetto è stato dibattuto nel corso della riunione della Asamblea Nacional tenutasi il giorno 31 dicembre 2007 ed è stato dato parere positivo.

Personalmente ritengo che a Cuba siano garantiti i diritti agli omosessuali molto di più che nel mio paese che si chiama Italia e che è solitamente molto attivo nei Family Day e nelle aggressioni squadriste a base di coltello contro gli omosessuali. Mentre mai una sola aggressione omofoba è stata registrata e denunciata in tutta Cuba.

- C'erano le rose, l'abito bianco e il velo. Monica ed Elisabetta si sono scambiate gli anelli, hanno riso, pianto, si sono abbracciate, si sono dichiarate amore eterno, come fanno tutti gli innamorati quando si sposano. Monica ed Elisabetta, 18 anni la prima, 28 la seconda, sono lesbiche e si sono unite in matrimonio al Cenesex il 23 novembre 2008, diciassette giorni prima che
Francesco Rutelli, vicepresidente del consiglio e Ministro della cultura italiana, in una intervista rilasciata a la Repubblica, se ne uscisse con questa frase: "Quanto alla politica, mobilitiamoci contro le condanne a morte di omosessuali nel mondo, da Cuba all´Iran".

Cuba, condanne a morte agli omosessuali, e quando mai?

In tanti abbiamo fatto un salto sulla seggiola leggendo queste assurdità. Un conto se chi dice queste sciocchezze è un ubriaco al bar, un altro se si tratta di uno dei rappresentanti dello Stato. L'ignoranza, in questo caso non è concessa. Si tratta di una vicenda molto grave, che avrebbe anche potuto far scoppiare un incidente diplomatico, se i cubani non fossero così abituati a sentire idiozie sul loro conto e a difendersi esclusivamente con la verità del loro impegno reale.

Quello di Monica e di Elisabetta è stato un matrimonio con molti amici e qualche presenza istituzionale, che si è tenuto nel patio del Cenesex, il Centro Nazionale di educazione sessuale, una entità che da anni lavora per sviluppare una politica di comprensione sulla diversità sessuale. (Nella "civile" Italia non è nemmeno immaginabile una istituzione di questo genere).

"Era logico che aprissimo le porte a questo evento, anche se il nostro non è un centro dedicato alle feste. Quale luogo migliore per vivere questa esperienza?", dice Norma Guillard, psicologa, ricercatrice, autrice di saggi sulla violenza e le differenze sessuali, nonchè vice presidente della sezione di Socumes (Società cubana multidisciplinare di studi sulla sessualità). Norma è anche la coordinatrice di uno spazio di interscambio tra donne lesbiche e bisessuali aperto nel Cenesex già da tre anni.

 

Secondo Norma, un evento come questo matrimonio è assolutamente coerente con una istituzione "completamente aperta alla comprensione e alla lotta contro l'omofobia". E negli inviti, a mano e rigorosamente in carta riciclata, inviati ad agenzie di stampa era scritto: "Accadrà un evento che cambierà le nostre vite. Anche la tua. Per questo ti invitiamo a far parte di questa rivoluzione di amore. Diventerà parte della storia o rimarrà solo nel tuo ricordo, tutto dipende da te".

Ansa, Reuters e le altre agenzie di stampa hanno ricevuto questo singolare invito, ma in Italia non se ne è avuta traccia. I giornali italiani, così solerti nel pubblicare qualsiasi notizia spazzatura che riguarda Cuba, e pronti a far diventare una manifestazione di massa quella di una decina di Donne in bianco, ovvero di 'dissidenti', come vengono eufemisticamente chiamate, hanno completamente bucato la notizia di questo evento.

Ci ha pensato invece Rutelli, a spiegare come stanno le cose a Cuba! (Sic!)

Nell'isola non sono tutte rose e fiori, ma il rigore e la serietà che ne contraddistinguono il cammino verso un mondo differente, fanno sì che si sviluppino convegni, dibattiti e ricerche per esaminare con occhio critico anche la situazione dei gay perchè, come dice Mariela Castro nel sito del Cenesex: la "accettazione della differenza sessuale - e non solo di questa differenza- è inseparabile dal culto della 'dignità piena' degli esseri umani. Non si tratta di un tema per sessuologi o psicologi, ma di un problema di tutta la società. Nessuno è libero sino a quando esiste la discriminazione in qualsiasi forma. La discriminazione - eufemismo che nasconde parole di maggiore gravità come repressione - avvilisce il discriminato e il discriminatore. Se il socialismo è il progetto di liberazione integrale degli uomini e della società, ha l'obbligo di ri-creare socialmente e in modo permanente, la morale della libertà. E se a Cuba è stato fatto molto su questo tema, anche nella letteratura, nel teatro, nella musica, la società cubana è matura, si dice, perchè non ci si è fatti carico di questo argomento come tema politico ma "Una rivoluzione sa che questa maturità non è 'biologica', ma 'sociale'.

"Se Lenin avesse atteso la maturità della società russa, non si sarebbe prodotta la grande sovversione del 1917.

 

La 'maturità' non arriva quando una società compie cinquanta, cento o mille anni, ma come risultato di una riflessione permanente su se stessa, sui suoi limiti e i suoi compiti". E continua: "Non si può essere rivoluzionari essendo omofobici, razzisti, o essendo un grande eccetera di discriminazioni. Non si tratta di credere nella possibilità di una vita sociale senza 'pregiudizi', bensì di costruire la possibilità di sottomettere questi 'pregiudizi', costantemente, alla critica sociale. Non basta la tolleranza quando si hanno ideali. Quando si hanno degli ideali è necessario accettare".

Le posizioni ben chiare del Cenesex e di Mariela Castro, sono condivise anche sul piano politico, come ha dichiarato Ricardo Alarcón, Presidente del Parlamento cubano, in una intervista rilasciata in Canada: "Sono totalmente a favore di tutto quanto Mariela Castro sta proponendo, nel modificare il nostro Codice. Ci stiamo lavorando e bisogna farlo democraticamente, discutendo, spiegando e convincendo la gente".

Parole chiare anche sulla Chiesa Cattolica....

Non vuole mettere insieme le cose, per evitare discussioni, problemi e conflitti addizionali per i gay che "soffrono già di sufficienti pregiudizi e discriminazioni per unire i problemi della Chiesa a tutto ciò. Separiamo le cose, il matrimonio come viene definito dalla Legge e quello definito dalla chiesa, il tradizionale non è modificabile: non si tratta di un emendamento alla Legge di Dio."

È giusto che le coppie dello stesso sesso abbiano gli stessi diritti e le medesime responsabilità di quelle tra sessi distinti. Quindi questo matrimonio tra lesbiche è un atto di amore e di sensibilità su questo tema. È l'amore quello che ci rende più umani", dice ancora Norma Guillard. Per questo nasce la proposta di riforma legale, presentata dal Cenesex e dalla Federación de Mujeres Cubanas, che propone il riconoscimento delle unioni di fatto tra coppie omosessuali, la garanzia di uguali diritti tra coppie etero e omosessuali, l'accesso alla adozione e, nel caso di donne, ai servizi di fertilità assistita. È stata presentata nel 2007, e nel frattempo, il Cenesex ha recepito l'invito del Partito Comunista cubano di preparare la popolazione attraverso i media di comunicazione.

La storia di Cuba è una storia latinoamericana, con il machismo nelle viscere della società e quindi estremamente difficile da sradicare. Per questo le decisioni non vengono imposte, ma si lavora per una accettazione culturale in grado di provocare i mutamenti.

Certo l'omofobia si incontra, come ovunque e soprattutto in società contrassegnate da machismo e da scarso rispetto delle diversità. Così a Cuba e così mi pare in Italia. Ma i successi ci sono.

Cuba ereditò il codice spagnolo che puniva gli omosessuali, che «davano scandalo» pubblico, ma che comunque non prevedeva per loro la pena capitale: con la Rivoluzione il movimento femminile negli anni Ottanta cominciò una vera e propria lotta che ha cambiato la cultura cubana. Già dal '79, ad esempio, i transessuali sono in carico al sistema sanitario nazionale. C'è ancora molto da fare certo ma ci stanno lavorando: adesso è in corso una campagna di educazione sessuale permanente contro l'omofobia attraverso la stampa e le strutture della rivoluzione. (A marzo del 2007 la Giunti ha pubblicato una guida per adolescenti del Cenesex, diffusa nelle scuole e nelle organizzazioni giovanili, dove si parla apertamente di omosessualità).

Una cultura sempre più aperta verso omosessuali, bisessuali, transessuali. Ormai da molti anni le operazioni chirurgiche richieste dai trans sono a carico dello stato.

Quale altro paese al mondo può rivendicare la stessa cosa?

Prima della rivoluzione Cuba era una società razzista e maschilista ma le leggi sono andate verso l'affermazione delle pari opportunità.