Uno
degli argomenti con cui maggiormente si attacca Cuba e la sua Rivoluzione è,
ormai da molti anni e con grande dispiegamento di mezzi massmediatici (film,
Libri, Articoli di Giornale...), la presunta violazione dei diritti degli
omosessuali, argomento di una comicità estrema per il sottoscritto e di
chiunque conosca bene la realtà cubana o semplicemente abbia fatto un
viaggio a Cuba.
Ritornare sull'argomento mi costa uno sforzo non indifferente in quanto é un
argomento talmente dibattuto e stra dibattuto da svariati anni che mi costa
affrontarlo di nuovo, in quanto ritenevo che chi ricorreva a queste menzogne
ridicole per attaccare Cuba avesse finalmente capito che non era il caso di
continuare su questa strada rivelatasi più volte impercorribile anche per i
diffamatori più accaniti.
Non vi racconterò le mie esperienze personali, vissute viaggiando in lungo e
in largo per Cuba e vedendo sia coppie di ragazzi sia coppie di ragazze
tranquillamente abbracciate, girare per strada mano nella mano come mai ho
visto in Italia.
Capisco che da amico di Cuba e della sua Rivoluzione mi si potrebbe imputare
uno sguardo obliquo e benevolo verso il Socialismo Cubano; mi limito dunque
a citare ciò che realmente e in maniera documentata avviene a Cuba sul tema
dell'omosessualità, che ne fa un esempio di civiltà e di libertà non solo
per il continente latinoamericano ma che ha molto da insegnare anche alla
vecchia Europa.
A cuba esiste una Istituzione che si occupa dei problemi
della sessualità in genere e quindi anche della omosessualità e della
transessualità che si chiama
CENESEX.
La direttrice di questa Istituzione é tale Mariela Castro, figlia di un tale
Raul Castro e della recentemente defunta Wilma Espin fondatrice della
potente Federazione delle donne cubane.
Mariela é quella che si occupa principalmente del problema dei diritti degli
omosessuali a Cuba, per sua iniziativa é stata presentata alla Asamblea
Nacional, (il Parlamento Cubano), un Progetto di legge sul matrimonio delle
coppie omosessuali.
Questo progetto è stato dibattuto nel corso della riunione della Asamblea
Nacional tenutasi il giorno 31 dicembre 2007 ed è stato dato parere
positivo.
Personalmente ritengo che a Cuba siano garantiti i diritti agli omosessuali
molto di più che nel mio paese che si chiama Italia e che è solitamente
molto attivo nei Family Day e nelle aggressioni squadriste a base di
coltello contro gli omosessuali. Mentre mai una sola aggressione omofoba è
stata registrata e denunciata in tutta Cuba.
- C'erano le rose, l'abito bianco e il velo. Monica ed Elisabetta si sono
scambiate gli anelli, hanno riso, pianto, si sono abbracciate, si sono
dichiarate amore eterno, come fanno tutti gli innamorati quando si sposano.
Monica ed Elisabetta, 18 anni la prima, 28 la seconda, sono lesbiche e si
sono unite in matrimonio al Cenesex il 23 novembre 2008, diciassette giorni
prima che
Francesco Rutelli,
vicepresidente del consiglio e Ministro della cultura italiana, in una
intervista rilasciata a la Repubblica, se ne uscisse con questa frase:
"Quanto alla politica, mobilitiamoci contro le condanne a morte di
omosessuali nel mondo, da Cuba all´Iran".
Cuba, condanne a morte agli omosessuali, e quando mai?
In tanti abbiamo fatto un salto sulla seggiola leggendo queste assurdità. Un
conto se chi dice queste sciocchezze è un ubriaco al bar, un altro se si
tratta di uno dei rappresentanti dello Stato. L'ignoranza, in questo caso
non è concessa. Si tratta di una vicenda molto grave, che avrebbe anche
potuto far scoppiare un incidente diplomatico, se i cubani non fossero così
abituati a sentire idiozie sul loro conto e a difendersi esclusivamente con
la verità del loro impegno reale.
Quello di Monica e di Elisabetta è stato un matrimonio con molti amici e
qualche presenza istituzionale, che si è tenuto nel patio del Cenesex, il
Centro Nazionale di educazione sessuale, una entità che da anni lavora per
sviluppare una politica di comprensione sulla diversità sessuale. (Nella
"civile" Italia non è nemmeno immaginabile una istituzione di questo
genere).
"Era logico che aprissimo le porte a questo evento, anche se il nostro non è
un centro dedicato alle feste. Quale luogo migliore per vivere questa
esperienza?", dice Norma Guillard, psicologa, ricercatrice, autrice di saggi
sulla violenza e le differenze sessuali, nonchè vice presidente della
sezione di Socumes (Società cubana multidisciplinare di studi sulla
sessualità). Norma è anche la coordinatrice di uno spazio di interscambio
tra donne lesbiche e bisessuali aperto nel Cenesex già da tre anni.
Secondo
Norma, un evento come questo matrimonio è assolutamente coerente con una
istituzione "completamente aperta alla comprensione e alla lotta contro
l'omofobia". E negli inviti, a mano e rigorosamente in carta riciclata,
inviati ad agenzie di stampa era scritto: "Accadrà un evento che cambierà le
nostre vite. Anche la tua. Per questo ti invitiamo a far parte di questa
rivoluzione di amore. Diventerà parte della storia o rimarrà solo nel tuo
ricordo, tutto dipende da te".
Ansa, Reuters e le altre agenzie di stampa hanno ricevuto questo singolare
invito, ma in Italia non se ne è avuta traccia. I giornali italiani, così
solerti nel pubblicare qualsiasi notizia spazzatura che riguarda Cuba, e
pronti a far diventare una manifestazione di massa quella di una decina di
Donne in bianco, ovvero di 'dissidenti', come vengono eufemisticamente
chiamate, hanno completamente bucato la notizia di questo evento.
Ci ha pensato invece Rutelli, a spiegare come stanno le cose a Cuba! (Sic!)
Nell'isola non sono tutte rose e fiori, ma il rigore e la serietà che ne
contraddistinguono il cammino verso un mondo differente, fanno sì che si
sviluppino convegni, dibattiti e ricerche per esaminare con occhio critico
anche la situazione dei gay perchè, come dice Mariela Castro nel sito del
Cenesex: la "accettazione della differenza sessuale - e non solo di questa
differenza- è inseparabile dal culto della 'dignità piena' degli esseri
umani. Non si tratta di un tema per sessuologi o psicologi, ma di un
problema di tutta la società. Nessuno è libero sino a quando esiste la
discriminazione in qualsiasi forma. La discriminazione - eufemismo che
nasconde parole di maggiore gravità come repressione - avvilisce il
discriminato e il discriminatore. Se il socialismo è il progetto di
liberazione integrale degli uomini e della società, ha l'obbligo di
ri-creare socialmente e in modo permanente, la morale della libertà. E se a
Cuba è stato fatto molto su questo tema, anche nella letteratura, nel
teatro, nella musica, la società cubana è matura, si dice, perchè non ci si
è fatti carico di questo argomento come tema politico ma "Una rivoluzione sa
che questa maturità non è 'biologica', ma 'sociale'.
"Se Lenin avesse atteso la maturità della società russa, non si sarebbe
prodotta la grande sovversione del 1917.
La
'maturità' non arriva quando una società compie cinquanta, cento o mille
anni, ma come risultato di una riflessione permanente su se stessa, sui suoi
limiti e i suoi compiti". E continua: "Non si può essere rivoluzionari
essendo omofobici, razzisti, o essendo un grande eccetera di
discriminazioni. Non si tratta di credere nella possibilità di una vita
sociale senza 'pregiudizi', bensì di costruire la possibilità di
sottomettere questi 'pregiudizi', costantemente, alla critica sociale. Non
basta la tolleranza quando si hanno ideali. Quando si hanno degli ideali è
necessario accettare".
Le posizioni ben chiare del Cenesex e di Mariela Castro, sono condivise
anche sul piano politico, come ha dichiarato Ricardo Alarcón, Presidente del
Parlamento cubano, in una intervista rilasciata in Canada: "Sono totalmente
a favore di tutto quanto Mariela Castro sta proponendo, nel modificare il
nostro Codice. Ci stiamo lavorando e bisogna farlo democraticamente,
discutendo, spiegando e convincendo la gente".
Parole chiare anche sulla Chiesa Cattolica....
Non vuole mettere insieme le cose, per evitare discussioni, problemi e
conflitti addizionali per i gay che "soffrono già di sufficienti pregiudizi
e discriminazioni per unire i problemi della Chiesa a tutto ciò. Separiamo
le cose, il matrimonio come viene definito dalla Legge e quello definito
dalla chiesa, il tradizionale non è modificabile: non si tratta di un
emendamento alla Legge di Dio."
È giusto che le coppie dello stesso sesso abbiano gli stessi diritti e le
medesime responsabilità di quelle tra sessi distinti. Quindi questo
matrimonio tra lesbiche è un atto di amore e di sensibilità su questo tema.
È l'amore quello che ci rende più umani", dice ancora Norma Guillard. Per
questo nasce la proposta di riforma legale, presentata dal Cenesex e dalla
Federación de Mujeres Cubanas, che propone il riconoscimento delle unioni di
fatto tra coppie omosessuali, la garanzia di uguali diritti tra coppie etero
e omosessuali, l'accesso alla adozione e, nel caso di donne, ai servizi di
fertilità assistita. È stata presentata nel 2007, e nel frattempo, il
Cenesex ha recepito l'invito del Partito Comunista cubano di preparare la
popolazione attraverso i media di comunicazione.
La storia di Cuba è una storia latinoamericana, con il machismo nelle
viscere della società e quindi estremamente difficile da sradicare. Per
questo le decisioni non vengono imposte, ma si lavora per una accettazione
culturale in grado di provocare i mutamenti.
Certo l'omofobia si incontra, come ovunque e soprattutto in società
contrassegnate da machismo e da scarso rispetto delle diversità. Così a Cuba
e così mi pare in Italia. Ma i successi ci sono.
Cuba ereditò il codice spagnolo che puniva gli omosessuali, che «davano
scandalo» pubblico, ma che comunque non prevedeva per loro la pena capitale:
con la Rivoluzione il movimento femminile negli anni Ottanta cominciò una
vera e propria lotta che ha cambiato la cultura cubana. Già dal '79, ad
esempio, i transessuali sono in carico al sistema sanitario nazionale. C'è
ancora molto da fare certo ma ci stanno lavorando: adesso è in corso una
campagna di educazione sessuale permanente contro l'omofobia attraverso la
stampa e le strutture della rivoluzione. (A marzo del 2007 la Giunti ha
pubblicato una guida per adolescenti del Cenesex, diffusa nelle scuole e
nelle organizzazioni giovanili, dove si parla apertamente di omosessualità).
Una cultura sempre più aperta verso omosessuali, bisessuali, transessuali.
Ormai da molti anni le operazioni chirurgiche richieste dai trans sono a
carico dello stato.
Quale altro paese al mondo può rivendicare la stessa cosa?
Prima della rivoluzione Cuba era una società razzista e maschilista ma le
leggi sono andate verso l'affermazione delle pari opportunità.
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