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La Dichiarazione di Puerto España La voce di popoli dei Caraibi nel Vertice |
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12 dicembre 2011 - Yaima Puig Meneses www.granma.cu
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Nove anni fa, la celebrazione del I Vertice CUBA-CARICOM fu, per molti, un’altra utopia dei nostri popoli. Come far coincidere gli interessi di tanti in mezzo a tante numerose sfide, disuguaglianze ed esclusioni sociali regnanti? Integrazione perchè? Progetti comuni e solidali a favore di chi?
Ma i nostri popoli sono testardi. I secoli di burle alle loro vere identità, d’imposizioni di trattati commerciali disuguali, di saccheggio delle loro risorse naturali ed economiche, di mancanza di rispetto dei loro diritti di libera auto-determinazione ... e di più, si sono trasformati in un baluardo per riflettere, coscienti della necessità di rinforzare le relazioni di cooperazione e solidarietà.
E con questi precetti sono state stabilite in questi anni le successive Dichiarazioni adottate dai 15 paesi membri: nel 2002 c’è stata la Dichiarazione de L’Avana ; nel 2005 la Dichiarazione di Bridgetown e nel 2008 la Dichiarazione di Santiago di Cuba.
I loro testi costituiscono una guida per l’associazione tra la famiglia delle nazioni di CARICOM e Cuba.
La Dichiarazione di Puerto España, approvata recentemente nella capitale di Trinidad y Tobago nel IV Vertice CARICOM-CUBA come riflesso fedele di quanto è avvenuto lì, è il risultato di profonde analisi e della presa di coscienza dei governi dei Caraibi, includendo quello cubano, nell’interesse di rinforzare i vincoli e ampliare gli spazi di cooperazione che propiziano lo sviluppo.
In lei si raccolgono le priorità di lavoro dei paesi membri per i prossimi anni, le loro maggiori preoccupazioni sulla attualità internazionale, così come le decisioni di rinnovare e incrementare le relazioni di collaborazione.
Ugualmente, si reitera il fermo impegno della Comunità del Caraibi e di Cuba con i principi e i propositi consacrati nella Carta delle Nazioni Unite, rispetto il multi-lateralismo e gli elementi fondamentali del Diritto Internazionale, includendo il rispetto all’uguaglianza sovrana degli Stati , il non intervento nei temi interni (…) il rispetto per l’integrità territoriale, la soluzione pacifica delle controversie e il diritto sovrano dei cittadini di ogni paese di determinare liberamente il loro sistema e le istituzioni politiche in condizioni di pace, stabilità e giustizia, segnala il detto documento.
Ancora una volta si riconosce Cuba come parte essenziale dell’attiva e diversa regione dei Caraibi, mentre si avverte sulla necessità di promuovere e proteggere i nostri valori obiettivi e gli interessi comuni in differenti forum regionali e internazionali.
Inoltre si indica che la cooperazione tra Cuba e i paesi della Comunità dei Caraibi, in diverse sfere come la salute, l’educazione, lo sport e la preparazione delle risorse umane, ha contribuito in maniera efficace alla conquista di un maggior benessere dei popoli.
Poi i dignitari che hanno partecipato al Vertice, hanno rinnovato il loro assoluto impegno di rinforzare la cooperazione Sud-Sud, soprattutto la cooperazione regionale, come una delle strategie per affrontare le sfide attuali dello sviluppo sostenibile, nel mezzo dell’instabile situazione internazionale e soprattutto in riferimento alla sicurezza alimentare, alla nutrizione e all’energia.
Sulla fraterna Repubblica di Haiti i presidenti hanno sottolineato l’importanza che la comunità internazionale mantenga i suoi impegni per la ricostruzione e lo sviluppo di questa nazione.
Ci impegniamo a lavorare insieme per la promozione di uno sforzo di cooperazione globale che consideri le difficili condizioni e le caratteristiche speciali di questa nazione dei Caraibi e che conduca a contributi significativi di risorse finanziarie, materiali e tecnologiche per il suo sviluppo, la ricostruzione e la riabilitazione sotto la guida del governo haitiano e il principio del pieno rispetto della sua sovranità, recita la Dichiarazione di Puerto España.
Ugualmente si fa riferimenti ala storica costituzione della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC), definita come un meccanismo pienamente inclusivo e rappresentativo della regione. Nello stesso tempo, si indica la necessità di garantire che gli interessi della regione dei caraibi siano debitamente rappresenti in questo organismo e si riaffermano gli impegni con l’unita e l’integrazione economica, politica e sociale.
La Dichiarazione finale raccoglie la responsabilità di Cuba dei paesi membri di CARICOM, di cooperare nella lotta internazionale contro il traffico delle droghe ed esprime inoltre la preoccupazione dei presidenti rispetto la persistenza del traffico illecito di armi leggere, il loro uso per commettere azioni di crimine e violenza nella regione e gli effetti che tutto questo apporta.
Non è mancata la condanna di tutte le azioni, dei metodi e delle pratiche di terrorismo senza badare a chi le commette o dove. Su quest’ultimo aspetto il testo approvato a Puerto España ha ricordato la Dichiarazione contro il Terrorismo adottata nel II Vertice CARICOM-CUBA, in cui si domandava al governo degli Stati Uniti di considerare favorevolmente la richiesta d’estradizione del terrorista Luis Posada Carriles formulata dal Venezuela.
La Dichiarazione Finale reclama che il governo degli Stati Uniti ascolti il richiamo dei membri delle Nazioni Unite ed elimini con effetto immediato l’ingiusto blocco economico, commerciale e finanziario imposto contro Cuba, la cui portata si estende a terzi paesi. Ugualmente condanna l’applicazione unilaterale ed extraterritoriale di leggi coercitive e di misure che vanno contro il diritto internazionale della Carta delle Nazioni Unite e dei principi di libera navigazione e di libero commercio nel mondo (...).
Finalmente, i presidenti hanno deciso di firmare una Dichiarazione Speciale per condannare energicamente il fatto che il governo statunitense ha impedito a quello di Trinidad y Tobago di realizzare il Vertice nell’Hotel Hilton, perchè facendolo avrebbe violato le regole del blocco economico contro Cuba.
Con questo Comunicato Speciale, i capi di Stato e di Governo hanno inoltre riprovato l’applicazione delle leggi extraterritoriali che impediscono l’esercizio della sovranità delle loro nazioni.
Così la celebrazione di questa quarta edizione del Vertice della Comunità dei Caraibi e Cuba, ha dimostrato ancora una volta che questo spazio è divenuto un foro ottimo per coordinare azioni congiunte, relative agli sforzi di sviluppo nazionale e per realizzare gli interessi comuni, nel contesto dei processi d’integrazione e cooperazione più ampi.
I progetti fomentati dalle nazioni non funzionano sulla base delle regole del neoliberismo nè perseguono il vantaggio comparativo o la massimizzazione dei guadagno, ma promuovono lo sviluppo, la giustizia, l’equità e il benessere degli esseri umani, come ha assicurato il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, nella cerimonia inaugurale del III Vertice CUBA-CARICOM.
Come in numerose occasioni è stato reiterato, ogni progetto, programma e scambio di personale qualificato, trasferimenti di tecnologie, formazione dei professionisti e servizi di salute prestati, costituiscono un nuovo passo avanti verso la regione integrata che desideriamo e questo continua ad essere oggi fondamenta delle nostre relazioni.
Dichiarazione Speciale dei Capi di Stato
I Capi di Stato e di Governo di CARICOM e Cuba, riuniti in occasione del Quarto Vertice CARICOM-CUBA a Puerto España, Trinidad y Tobago, ci sentiamo offesi per l’intromissione degli Stati Uniti nella sovranità di Trinidad y Tobago. Questo costituisce un’applicazione extraterritoriale, unilaterale e ingiustificata della Legge Helms-Burton degli Stati Uniti, contraria alla Carta delle Nazioni Unite e al Diritto Internazionale.
Ed anche, questo contraddice il rifiuto schiacciante annuale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a questa politica. Condanniamo l’intervento delle autorità degli Stati Uniti, che hanno impedito lo svolgimento del Vertice CARICOM-CUBA nell’Hotel Hilton.
Questa è stata una manifestazione dell’ingiustizia del blocco degli Stati Uniti e del suo effetto dannoso nella vita quotidiana del popolo cubano.
In questa occasione l’azione extraterritoriale avrebbe potuto danneggiare il successo del Vertice, ma grazie all’impegno e alla solidarietà degli Stati membri della Comunità dei Caraibi, abbiamo potuto celebrare un risultato che rinforza i vincoli fraterni che esistono tra CARICOM y Cuba.
Puerto España, Trinidad y Tobago, 8 dicembre del 2011
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Raúl Castro: “Nei Caraibi siamo
la stessa famiglia”... |
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9 dicembre 2011 -www.granma.cu
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“Noi dei Caraibi formiamo la stessa famiglia alla quale
apparteniamo con ragione e con il diritto di condividere i vincoli storici
comuni”, ha dichiarato il presidente cubano,
“Le nostre
isole hanno la stessa composizione etnica e nella storia sono passate tra le
mani da una ad un’altra metropoli”,
ha aggiunto Raúl Castro parlando nel IV Vertice tra Cuba e i paesi della
Comunità dei Caraibi (CARICOM), Inoltre ha ricordato che le oligarchie europee
hanno sferrato le loro guerre per secoli, ed anche anche se non avevano niente
che vedere con i Caraibici, le isole hanno cambiato di mano e di lingua e questa
è stata una realtà di 500 anni”.
“La riunione
svolta con il presidente anfitrione. George Maxwell, la prima ministra, Kamla
Persad-Biessessar, e vari viceministri, nella quale abbiamo analizzato elementi
essenziali delle relazioni bilaterali di fronte al futuro, è stata molto
fruttifera”, ha commentato il presidente cubano.
Raúl ha
ricordato l’importanza morale ed educativa che ha avuto nella regione questo
meccanismo d’integrazione che ora analizza in questo Vertice aspetti degli
accordi nel commercio e nella collaborazione tra le nazioni dell’area.
Cuba e CARICOM hanno celebrato il 39º anniversario delle loro relazioni
Gli ambasciatori delle nazioni membri della comunità dei Caraibi e Marcelino Medina,
primo viceministro degli Esteri, si sono riuniti nel Memoriale José Martí, in
Piazza della Rivoluzione, per collocare una corona di fiori in occasione della
celebrazione del 8 dicembre ‘Giorno Cuba-CARICOM’.
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Cuba e Caricom stringono le relazioni nel Vertice di Trinidad y Tobago |
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9 dicembre 2011 -www.granma.cu
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Il quarto incontro tra Cuba e gli otto paesi della Comunità dei
Caribi (Caricom) si sta svolgendo a Trinidad y Tobago, dove le delegazioni
ufficiali dibattono attorno agli scambi commerciali ed esplorano nuove aree di
collaborazione.
“L’appuntamento serve per esplorare nuove aree di collaborazione e sarà anche
una nuova opportunità per stringere la cooperazione, ampliare gli investimenti e
approfondire le relazioni economiche tra le due parti”, ha informato Prensa
Latina.
La delegazione cubana è guidata dal presidente Raúl Castro e lo accompagnano il
vicepresidente del Consiglio dei Ministri, Ricardo Cabrisas; il ministro degli
Esteri, Bruno Rodríguez e del Commercio Estero e l’Investimento Straniero,
Rodrigo Malmierca.
L’incontro
che si doveva svolgere nelle installazioni della catena alberghiera Hilton, per
via del blocco imposto dagli Stati Uniti contro Cuba, ha dovuto cambiare la sede
e si sta svolgendo nell’Accademia Nazionale di Arti Sceniche.
Il ministro
trinitario degli Esteri, Suruj Rambachan, ha annunciato il cambio della sede del
vertice ed ha spiegato le motivazioni.
Cuba e i
paesi di CARICOM si riuniscono ogni tre anni in un Vertice stabilito come
meccanismo di scambio politico e di cooperazione, dal quel 8 dicembre del 2002 a
L’Avana, in occasione del 30º anniversario dello stabilimento delle relazioni
diplomatiche di cuba con Barbados, Guyana, Giamaica e Trinidad y Tobago.
Il gruppo
dei Caraibi, fondato nel 1973, è integrato da Antigua y Barbuda, Bahamas,
Barbados, Belice, Dominica, Granada, Guyana, Haiti, Giamaica, San Cristóbal y
Nieves, Santa Lucía, San Vicente y las Granadinas, Suriname, Montserrat e
Trinidad y Tobago.
Raúl Castro
ha detto che nel momento in cui la regione avanza verso nuove e superiori forme
d’integrazione, la CARICOM, basata in relazioni d’amicizia e rispetto tra i suoi
membri, accumula un’esperienza organizzativa e di lavoro che si può utilizzare
nel processo di consolidamento e rafforzamento della recentemente instaurata
Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi, |
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“Porto a Trinidad y Tobago la gratitudine eterna del nostro popolo”... Ha affermato Raúl nella sua visita a questa fraterna nazione dei Caraibi |
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8 dicembre 2011 - Yaima Puig Meneses www.granma.cu
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Poco prima delle 10 di mattina di mercoledì 7 dicembre, il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, è arrivato a Trinidad y Tobago per iniziare la sua prima visita ufficiale in questo fraterno paese dei Caraibi.
Puerto España ha accolto Raúl con una pioggia fitta ma anche con un’ospitalità unica. Mentre scendeva dall’aereo, la pioggia scrosciava, ma la cerimonia di ricevimento si è svolta come previsto.
Nella spianata erano formate le truppe e ai piedi della scaletta lo aspettavano il Generale dell’ Esercito, George Maxwell Richards, Presidente della Repubblica di Trinidad y Tobago; Kamla Persard-Bissessar, Prima Ministra, e Surujrattan Rambachan, ministro dei Temi Esteri e Comunicazioni.
La delegazione cubana è integrata da Ricardo Cabrisas Ruiz, vicepresidente del Consiglio dei Ministros; il ministro degli Esteri Bruno Rodríguez Parrilla e Rodrigo Malmierca Díaz, titolare del Commercio Estero e l’Investimento straniero.
Nel pomeriggio Raúl Castro e la delegazione sono andati alla Residencia Knowsley, a pochi minuti dall’hotel, dove sono stati ricevuti dal Presidente George Maxwell Richards.
Prima d’iniziare le conversazioni ufficiali , Raúl ha firmato il libro dei visitanti nel quale, con un tratto fermo, ha scritto a proposito della sua storica visita a questo fraterno paese: “Porto a Trinidad y Tobago, con il saluto fraterno del popolo cubano, la gratitudine eterna per le relazioni piene che con Giamaica, Barbados e Guyana, si stabilirono 39 anni fa”.
Dopo questo incontro, Raul accompagnato dal presidente trinitario, ha collocato una corona di fiori davanti al monumento nel Parque Memorial, per rendere omaggio a tutti coloro che hanno servito e alla memoria dei caduti durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiali.
Ancora il presidente di Cuba ha ringraziato la prima ministra per l’atteggiamento assunto dal suo paese, da Giamaica, Guyana e Barbados nel 1972, iniziando le relazioni diplomatiche con Cuba, gesto valutato di grande appoggio e d’incalcolabile valore.
Ugualmente, Raúl ha ricordato che fu nel 1º Vertice CUBA-CARICOM, l’ 8 dicembre del 2002, a L’Avana, dove s’istituì questa data come il Giorno CARICOM-CUBA, in riconoscimento al coraggio di queste quattro nazioni.
Quella determinazione 39 anni fa aperse anche il cammino perchè i restanti territori dei Caraibi sviluppassero vincoli di amicizia e collaborazione con Cuba.
Per questo, come disse il Generale d’Esercito nella cerimonia inaugurale del III VERTICE CUBA-CARICOM, svolto nel 2008, a Santiago di Cuba: "In tali circostanze prendono maggiore rilevanza gli impegni che abbiamo saputo costruire negli anni recenti, in cui la cooperazione e la solidarietà costituiscono i pilastri delle nostre relazioni”. |
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Il Presidente Raúl Castro guida la delegazione cubana al IV Vertice CARICOM-CUBA a Trinidad y Tobago |
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7 dicembre 2011 - www.granma.cu
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Il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, guida la delegazione cubana che parteciperà al IV Vertice CARICOM-CUBA che si svolgerà domani, 8 dicembre, a Puerto España, in Trinidad y Tobago.
Questo meccanismo di scambio politico e cooperazione al più alto livello tra la Comunità dei Caraibi e Cuba è stato creato l’8 dicembre del 2002, a L’Avana, in occasione del 30º anniversario dello stabilimento delle relazioni diplomatiche di Cuba con Barbados, Guyana, Giamaica e Trinidad y Tobago e si svolge ogni tre anni.
La delegazione cubana per questo incontro è formata dai compagni Ricardo Cabrisas Ruiz, Bruno Rodríguez Parrilla e Rodrigo Malmierca Díaz, vicepresidente del Consiglio dei Ministri, ministro degli Esteri e ministro del Commercio Estero e gli Investimenti straneri, rispettivamente.
Prima della sua partecipazione al Vertice, il Generale d’Esercito Raúl svolgerà una visita ufficiale a Trinidad y Tobago, rispondendo ad un invito della Prima Ministra di questo fraterno paese dei Caraibi, Kamla Persad-Bissessar.
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