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Per la vita e la verità

 

Ricardo Alarcon de Quesada - www.cubadebate.cu

Discorso pronunciato il 2.5.11 nell'Incontro Internazionale di Solidarietà con Cuba

 

Compagne e compagni:

 

Ho assistito in varie occasioni a questi incontri convocati dalla Centrale dei Lavoratori di Cuba. Sono convinto della loro crescente importanza per affrontare coloro che promuovono l’incomunicabilità e l’ isolamento.

 

Ciò avviene quando le cubane e i cubani sono impegnati nel salvare e rendere più efficiente e razionale il nostro socialismo, la società di giustizia e solidarietà, il socialismo possibile a Cuba, oggi. Lo facciamo nel mezzo degli ostacoli di un’aggressione imperialista che non cessa e coi rischi di vivere in un mondo in profonda crisi. L’unità patriottica, senza esclusioni, e la forza della solidarietà tra tutti i cubani sarà la chiave per vincere le difficoltà e avanzare.

 

L'anno scorso ho fatto riferimento agli esempi che illustrano la mancanza di etica nella politica dell'Impero e il suo non comune apparato di propaganda e disinformazione. Devo dire che oggi la situazione è più grave e esige da parte nostra una lotta ancora più intensa e conseguente.

 

Vi parlai allora dell’appello della società portoricano al Presidente Obama perché istruisca l’FBI che consegni alla giustizia informazioni che ha riconosciuto possedere, ma che nasconde, sugli assassini di Carlos Muñiz Varela e di Santiago Mari Pesquera. Nulla ha risposto la Casa Bianca e coloro che assassinarono questi ammirabili giovani continuano a godere della totale impunità.

 

Come va libero Luis Posada Carriles e non si nasconde per annunciare da Miami che continuerà la sua lunga carriera criminale. Gli Stati Uniti sono obbligati ad estradarlo in Venezuela in modo che risponda per la morte di 73 persone nell’ aero civili che il sinistro personaggio fece saltare in aria  in pieno volo e se non lo fa, Washington ha il dovere inescusabile di giudicarlo, per lo stesso crimine, nei propri tribunali. Non ha fatto né una cosa né l'altra. Sono già sei anni che Posada Carriles gode della complicità e protezione prima di W. Bush e ora di Barack Obama.

 

Un anno fa vi ho parlato della situazione dei Cinque eroi cubani che soffrono crudele ed ingiusta reclusione per combattere il terrorismo. Vi ho spiegato in particolare l'appello collaterale o Habeas Corpus, che si sarebbe presentato in favore di Gerardo Hernández Nordelo, un giovane assolutamente innocente su cui pesa la barbara sentenza di due ergastoli più di 15 anni.

 

Esattamente una settimana fa, il passato lunedì 25 aprile, la procura, ossia Washington, ha chiesto al tribunale di Miami che respinga questa mozione e che lo faccia sommariamente, senza concedere neppure un’udienza per discuterla, senza che siano prese in visione le nuove prove ed argomenti, senza permettere che Gerardo compaia e possa parlare. Nel corso della stessa settimana, il Governo ha chiesto che fossero ugualmente respinti i ricorsi presentati da Antonio Guerrero e René González.

 

Non una parola han detto i media d’informazione. Questa arbitrarietà è fatta da Washington al riparo del totale silenzio dei media, alle spalle dell'opinione pubblica.

 

L'occultamento della verità è la principale arma usata per perpetuare l'ingiustizia. Si rifiuta di rivelare le dimensioni del suo complotto con i media locali di Miami che minacciarono e provocarono i membri della giuria e scatenarono una scandalosa campagna, pagata dal Governo, per creare una "tempesta perfetta" di ostilità e pregiudizio che ha portato la Corte d'Appello ad annullare il giudizio originale.

 

Come si è rifiutato di fornire le immagini satellitari sull'incidente del 24 febbraio 1996 intorno a cui girò, in gran parte, quella farsa giudiziaria. L’unica spiegazione possibile per la sua ostinata opposizione a mostrare tali immagini, un testardo rifiuto che dura già da quindici anni, è ovvia: l'incidente è avvenuto sul territorio cubano e pertanto la Corte di Miami non aveva alcuna giurisdizione su di esso.

 

In ogni caso Gerardo non aveva assolutamente nulla a che fare con questo incidente. Ancora di più. Il governo degli Stati Uniti ha riconosciuto ufficialmente che non aveva alcuna prova a sostegno dell’accusa contro Gerardo e richiese, all'ultimo minuto, di ritirarla. È scritto qui, in questo documento della Procura del 25 maggio 2001. Un documento ufficiale che presto compierà dieci anni, ma a cui mai fanno riferimento le corporazioni che falsamente si fanno chiamare "mezzi d’informazione".

 

Washington insiste nel nascondere le prove che smascherano la sua grossolana prevaricazione e per far ciò si avvale della sua dittatura mediatica.

 

È urgente sollevare molto alta la denuncia e la solidarietà internazionale. Di grande valore è risultato l’ingente sforzo del Comitato per la Libertà dei Cinque degli Stati Uniti e di altri nordamericani solidali che hanno posto allo scoperto parte delle collusioni di Washington con i giornalisti di Miami che sono stati generosamente pagati per il loro perverso agire.

 

Il movimento internazionale di solidarietà deve accompagnarli per vincere un governo che si sostiene con la menzogna ed impedisce al popolo nordamericano di scoprire la realtà.

 

Vi esorto, cari amici, sorelle e fratelli, a raddoppiare questa lotta. E’ una battaglia per la vita e la verità, contro l’occultamento e l’infamia. Una battaglia che merita di essere portata hasta la Victoria Siempre.