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A 35 anni dall’abbattimento dell’aereo dell’aviazione civile cubana |
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6/10/11 - Andrés Gómez Areítodigital/ www.rebelion.org www.resistenze.org
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Forse l’attentato terroristico più significativo della politica terroristica mantenuta e appoggiata dai governi statunitensi contro il popolo cubano per cinquantadue anni é l’abbattimento dell’aereo civile di Cubana de Aviación, che causò la morte di 73 persone: 57 cubani, 11 guianesi (la maggior parte di loro studenti vincitori di borse di studio a Cuba) e 5 funzionari culturali coreani. Fra i 73 passeggeri e membri dell’equipaggio assassinati in quest’atto di bestialità si trovava la squadra nazionale giovanile cubana di scherma al completo, di ritorno con le medaglie d’oro vinte nel campionato centroamericano di quella disciplina.
Il 6 ottobre si compiono 35 anni di quest’atto di barbarie che ha inorridito e inorridisce ancora la nazione cubana e qualunque persona di buona volontà che ne sia a conoscenza.
I due capi terroristi che organizzarono e diressero quell’attentato, Luis Posada Carriles e Orlando Bosch Ávila, entrambi agenti operativi della CIA per decenni - come dimostrano tonnellate di documenti declassificati da quest’agenzia statunitense - non sono mai stati condannati col rigore previsto per questo tipo di crimini. Tutti e due si rifugiarono a Miami per sfuggire alla giustizia.
Bosch ha vissuto libero avendo l’impunità offertagli dai governi degli Stati Uniti fino all’aprile scorso, quando é morto in questa città a 84 anni.
Posada Carriles, con i suoi 83 anni, continua a vivere godendo della stessa impunità elargita a tutti i terroristi dell’estrema destra cubana dai governi statunitensi. Dato che quelli mantengono specialisti in questa materia, seguendo le istruzioni della CIA - che da quel momento volle fornire l’immagine di un allontanamento dai terroristi - Orlando Bosch nel giugno del 1976 riunisce i suoi compari terroristi e crea la Coordinadora de Organizaciones Revolucionarias Unidas (CORU), e inizia una forte attività terroristica.
I principali attentati di questa escalation di terrore nel 1976 furono: una bomba piazzata nell’ambasciata cubana di Lisbona, in Portogallo, che causò la morte di due diplomatici cubani; l’assassinio di un tecnico della pesca a Mérida, nello Yucatán, nel corso di un fallito attentato al console cubano in quella città; il sequestro e la scomparsa di due diplomatici facenti parte dell’ambasciata cubana a Buenos Aires, in Argentina; una bomba nel veicolo che trasportava i passeggeri destinati a un volo civile dell’aviazione cubana nell’aeroporto di Kingston, in Giamaica; nel settembre di quell’anno, Omega 7, una delle organizzazioni terroristiche facenti parte della CORU, in collaborazione con la dittatura militare cilena, assassinò Orlando Letelier, Ministro degli Esteri del governo di Unità Popolare guidato da Salvador Allende, e la sua segretaria, Ronni Moffit, facendo esplodere la sua auto in Dupont Circle, nel centro di Washington D.C.; e poi, l’abbattimento dell’aereo civile di Cubana de Aviación.
Fra i diversi obiettivi della campagna terroristica contro il popolo cubano che dura da oltre cinquant’anni, troviamo: distruzione o sabotaggio di obiettivi civili in Cuba; attacchi contro strutture costiere, aerei, navi mercantili e pescherecci; attentati contro strutture e personale cubano all’estero, comprese sedi diplomatiche; tentativi di assassinio contro i principali dirigenti della repubblica; introduzione di germi e bacilli per danneggiare l’agricoltura e l’allevamento; introduzione di malattie che attaccano le persone, compresi i minori.
In conseguenza di questa ignobile campagna sono morti più di 3478 cubani e cubane, e più di 2099 sono stati resi invalidi.
Nel discorso all’Avana del 6 ottobre 2001, meno di un mese dopo i tragici attentai terroristi a New York, Washington e in Pennsylvania, nel corso della celebrazione del 25° anniversario dell’attentato contro l’aereo civile cubano, il presidente cubano, Fidel Castro, ha detto: “La fredda cifra di 73 persone innocenti assassinate a Barbados, non dice tutto circa il senso e la gravità di questa tragedia. Sicuramente i nordamericani lo capiranno meglio confrontando la popolazione di Cuba di 25 anni fa con quella statunitense l’11 settembre del 2001. La morte di 73 persone in un aereo cubano fatto esplodere in aria e ciò che significherebbe per il popolo degli Stati Uniti se 7 aerei di linee nordamericane, con più di 300 passeggeri ciascuno, fossero distrutto in volo lo stesso giorno, nella stessa ora, da una cospirazione terroristica. Se andiamo un poco più lontano e consideriamo i 3748 cubani che sono morti durante 42 anni in azioni d’aggressione, inclusa l’invasione di Playa Girón e tutti gli atti terroristici che Cuba ha sofferto per azioni che hanno avuto origine negli Stati Uniti, é come se nel paese fossero morte 88434 persone, una cifra quasi uguale al numero dei morti nordamericani nella guerra di Corea e Vietnam messe insieme”. Niente di nuovo, al contrario, molte di queste questioni sono ben note. Ma cos’altro possiamo fare per dare giustizia a tutte le vittime, assassinate o rese inabili da queste mostruose campagne terroristiche, e perché un giorno, non lontano, il popolo cubano possa vivere e fare la sua strada liberamente e in pace, che altro possiamo fare se non denunciare, denunciare e denunciare i terroristi, i loro crimini e la politica che li sostiene. Massacrandoli con la verità e la giustizia?
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