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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI |
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Yoanis ha ragione, i cubani hanno molte ragioni per indignarsi |
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25/11/11 - Justo Cruz * http://cambiosencuba.blogspot.com/*Justo Cruz, cubano residente en Germania, coordinatore di Cuba Si http://moncadalectores.blogspot.com
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Alcuni giorni fa, la
campionessa del mondo in
La nostra "blogger ribelle", ha commentato che il popolo di Cuba aveva tante
ragioni per indignarsi. Naturalmente, questa signora ha torto quando dice
che i cubani non si indignano, ma ha molta ragione quando dice
Sì, Yoanis ha perfettamente ragione quando dice che il popolo di Cuba ha
molte ragioni per indignarsi.
Una settimana fa, quando l'Assemblea delle Nazioni Unite ha emesso, con una
schiacciante maggioranza,
Chi dice che a Cuba non vi sono indignati?
Chi crede che a Cuba non vi siano indignati che giri per tutto il paese per
vedere quanto indignati sono i nostri fratelli sull'isola. Non c'è paese al
mondo che affronti i problemi della nazione come lo sta facendo il popolo cubano. Mai prima nella storia della Rivoluzione il popolo cubano aveva
affrontato le tendenze negative con tanto coraggio e indignazione.
Il popolo di Cuba é indignato perché lo hanno convertito in un ostaggio di
politici e di una politica scandalosa ed irresponsabile. I nostri fratelli
in Patria s'indignano e condannano ogni tipo di blocco che mina lo
sviluppo del paese. Il popolo di Cuba si indigna quando sente di un caso di
corruzione, di malversazione dei beni statali. I cubani criticano
l'immobilismo, il dogmatismo ideologico.
Il popolo cubano è il più indignato del mondo.
Ma attenzione non dobbiamo lasciarci trarre in inganno, c'è una differenza
tra gli indegni e gli indignati cubani.
Pochi giorni fa un gruppo di indegni
cubani guidati da Martha Beatriz Roque Cabello hanno inviato una Lettera
Aperta al presidente del Comitato delle Relazioni Estere della Camera dei
Rappresentanti degli Stati Uniti, la signora
Nel marzo del 2003 quando il
presidente George W. Bush diede l'ordine di invadere l'Iraq dopo aver
deliberatamente ingannato l'opinione pubblica internazionale ed il mondo
scese in strada in segno di protesta contro questa guerra genocida, in una
centrale via della Little Havana a Miami centinaia di esuli cubani,
fortunatamente non tutti, organizzarono una marcia a sostegno del presidente
Bush nella guerra di rapina. La marcia sarebbe passata inosservata da parte
della comunità cubana nel mondo,
se non fosse convertita da manifestazione di sostegno alle atrocità commesse
(e che commettono) i soldati del Pentagono in Iraq in una marcia per
sostenere l'invasione di Cuba.
Questi indegni cubani, con la signora Ileana Ros-Lehtinen in testa,
scandivano slogan tanto macabri come "Bush, Bush, oggi l'Iraq, domani Cuba".
La signora Ros-Lehtinen e la folla di indegni cubani chiedeva al presidente
Bush che dopo l'Iraq invadesse Cuba.
Come é possibile una tale ignominia, tanta falsità? Come possono i cittadini
di un paese richiedere, a una potenza straniera, di assassinare i propri
fratelli? Come si può essere cubano e essere a favore di un blocco ingiusto
ed inumano che attenta il benessere del popolo di Cuba e che è anche condannato
dalla stragrande maggioranza del mondo?
Questo è l'amore che questa signora sente verso il popolo di Cuba a cui si
riferiscono questi indegni cubani nella missiva che non solo costituisce un
insulto al buon senso ma un'offesa all'integrità e alla sovranità del popolo
cubano.
Come si può nascere a Cuba e firmare una lettera come questa? A quale
movimento civico, in qualsiasi paese del mondo, verrebbe mai in mente di
bussare alla porta di un'ambasciata degli Stati Uniti o chiedere a un politico della Casa Bianca aiuto
morale e finanziario?
La risposta è chiara. A nessuno tranne agli indegni cubani, individui come Yoani o Martha Beatriz Roque,
che costituiscono il più grande motivo che può
avere un cubano per essere indignato.
Mentre i movimenti degli indignati a New York, Madrid, Santiago
Gli indignati in Spagna, per esempio, è un movimento popolare che opera
attraverso assemblee orizzontali e di quartiere, che sono state riprodotte
in tutto il paese. Questo movimento si è esteso a più di 80 paesi e la sua
principale richiesta è quella di cambiare il modello capitalista per essere
la causa fondamentale della crisi economica mondiale. Lo stesso modello
capitalista che ha fallito in tutto il mondo e che gli indegni cubani
credono sia la soluzione per risolvere i problemi di Cuba. Le dimostrazioni
degli indignati in Spagna guadagnano forza ora che ha trionfato il partito
conservatore di destra, Partito Popolare (PP), lo stesso partito che non
solo sostiene apertamente la cosiddetta dissidenza a Cuba, ma che si
convertito nel suo portavoce al Parlamento Europeo. Ci riferiamo al partito
che ha apertamente sostenuto tutte le guerre e le atrocità commesse dai
governi di turno alla Casa Bianca. Un partito che si riempie la bocca per
parlare di diritti umani a Cuba, ma che tace quando la polizia spagnola
aggredisce, con tutta brutalità, il proprio popolo.
Queste sono, tra altre, le ragioni per cui sarebbe assurdo confrontare gli
immorali indegni cubani con i movimenti degli indignati nei diversi paesi e
spiega perché tra questi individui non si sente una dichiarazione di
solidarietà con questo movimento, esattamente il contrario.
In una pagina web di una nota
organizzazione dell’esilio cubano rinomata per il suo recalcitrante
atteggiamento contro la Rivoluzione cubana, un commentatore ha affermato che
il movimento Ocuppy Wall Street era infestatato da comunisti e nazisti.
In dichiarazioni a EFE, Yoani ha commentato che il movimento degli
'"indignati" che é sorto in Spagna e si è diffuso in altre parti del mondo, è
"un movimento cittadino, è l'indignazione di molte aree, da chi si
sente sopraffatto dal consumo". Questo è il modo in cui questa signora spiega
l'essenza di questo movimento civico, cito ancora, "... sono sopraffatti da
troppo consumo ...". Quanta ignoranza politica.
Tanto Yoani come gli
indegni che hanno firmato la Lettera Aperta alla signora Ileana Ros non
potranno mai solidarizzare con un movimento che nella sua genesi nega il
sistema che loro difendono e da cui ricevono la paga per aver tradito il
paese dove nacquero.
Gli indegni cubani mai riceveranno il
sostegno della comunità internazionale, tanto meno del popolo di Cuba.
Questo è più che chiaro. Non si può sostenere un partito di traditori che
agisce in virtù di interessi esterni e che si relazionano con politici
guerrafondai, mancanti di morale.
Ecco perché dobbiamo mettere bene in
chiaro che tra gli indegni cubani e gli indignati di Wall Street, Madrid e
Santiago del Cile vi è una differenza abissale da prendere in grande
considerazione quando si analizza il fenomeno dei cosiddetti dissidenti
cubani.
Coloro che sostengono gli indegni
cubani nell'Unione Europea o nel Parlamento Europeo non sono i politici o i
movimenti sociali che vedono nel capitalismo come sistema politico, sociale
ed economico il responsabile della crisi economica che colpisce non solo i
diversi strati sociali della società ma interi paesi come Grecia, Italia o
Spagna.
Coloro che sostengono gli immorali
indegni cubani sono gli stessi politici che hanno sostenuto gli USA
nell'invasione dell'Iraq e dell'Afghanistan, gli stessi che in nome dei
diritti umani e di "rivoluzioni" in cui neppure loro credono, hanno speso
miliardi di dollari per cacciare Muammar Gheddafi e la sua famiglia in una
vergognosa guerra di rapina che è costata la vita a più di 60000 vittime
innocenti. Una guerra delle tante guerre sporche per il petrolio.
I politici che sostengono
gli indegni cubani sono gli stessi che sostengono il blocco disumano degli
Stati Uniti contro il popolo di Cuba.
Gli indegni cubani si lamentano che il
popolo cubano non si decide ad indignarsi, questi traditori vendi patria
aspettano una liberazione alla Libia indipendentemente dalle conseguenze che
può portare una guerra per il proprio popolo.
Damián Hernández Valdés e Dayan Romayena Lorente sono due bambini cubani,
rispettivamente, di
solo 4 e 12 anni che oltre ad essere nati a Cuba hanno in
comune di soffrire la disgrazia di essere vittime dirette del criminale
blocco imposto dai governi di turno in Nord America e dei suoi scagnozzi.
Il fatto di avere un tumore maligno e che il governo degli Stati Uniti
neghi la possibilità di essere trattati con il farmaco più efficace
esistente proveniente da questo paese, automaticamente li converte in
ostaggi di una politica disumana e obsoleta che da oltre 50 anni continua a
sostenere l’aberrante tesi che il modo migliore per finire con il comunismo
a Cuba è martirizzare il suo popolo.
E'difficile da credere, ma realmente ci sono molti perversi sfiduciati
liberi là (tra cui cubani) che in preda alla disperazione permanente, perché
il popolo cubano non finisce di indignarsi, sono ossessionati a
martirizzarlo e punirlo.
Queste sono le ingiustizie che
indignano i cubani e che rendono persone come Yoani Sánchez, Martha Beatriz
Roque Cabello e i loro compari di causa, individui indegni dei essere
classificati come indignati.
Rimangono per la storia così come sono, nostri immorali indegni cubani.
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