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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI 

 

Perchè gli Stati Uniti

detestano Cuba

 

26.02.11 - Marzio Castagnedi per Radio Città Aperta

 

E' certo che da più di 50 anni i governi degli USA detestano e odiano Cuba, e il gigante non ha mai lesinato colpi contro l'isola dei Caraibi. Fede ne fa, per esempio, che pochi mesi addietro, nell'agosto 2010, gli USA hanno ribadito Cuba nella lista nera dei " Paesi patrocinatori del terrorismo"! Un bel punto esclamativo ci vuole proprio perchè semmai è Cuba che ha subito atti di terrorismo nel corso degli ultimi decenni, e proprio provenienti dal territorio nordamericano e più precisamente dalla Florida dove albergano e agiscono indisturbate varie organizzazioni estremamente ostili a Cuba. Dalla Florida, per esempio,partì nella primavera-estate del 1997, l'ondata di bombe fatte esplodere da mercenari terroristi in alberghi, ristoranti e discoteche dell'Avana.

 

Quanto al "nuovo" presidente Obama che aveva preannunciato aperture verso Cuba, il simpatico signore si è limitato a una sola azione: far spegnere, sul palazzo degli USA sul lungomare dell'Avana, le grandi scritte luminose di insulti e propaganda anticubana accese nel febbraio del 2006. Un pò poco, per un presidente che ricevette il Nobel per la Pace "anticipato" prima ancora di insediarsi poco più di due anni fa.

 

Dunque i governi USA detestano e odiano la piccola isola da quel 1 gennaio del 1959 in cui iniziò l'era della rivoluzione cubana con l'ingresso nell'Avana liberata dalla dittatura batistiana, delle formazioni guerrigliere di Fidel e del Che Guevara. Castro è stato detestato dall'America ogni giorno della sua vita da sessant'anni in qua, per una quantità di "motivi americani" a cominciare dal fatto che il Comandante tolse l'isola di Cuba dal controllo totale degli Stai Uniti che essi avevano mantenuto per 60 anni da quando nel 1898 avevano rubato l'isola alla Spagna, padrona coloniale di Cuba per 400 anni.

 

Ma, scusino lor signori se è poco, Fidel Castro ha, come prima cosa, dato al suo Paese la definitiva indipendenza e la vera sovranità nazionale dopo secoli di storia. E' davvero strano che non esista in Italia un solo giornalista, osservatore o "esperto" o giornale (a parte Il Manifesto), delle decine che stra-parlano e stra-scrivono su Cuba, che abbia mai capito che la rivoluzione castrista non è un fatto isolato della seconda parte del Novecento, ma invece un atto storico ben strettamente legato alle radici delle lotte di indipendenza iniziate dai patrioti cubani oltre 140 anni fa con la prima guerra di liberazione contro la Spagna iniziata il 10 ottobre del 1868. Ma gli Stati Uniti hanno anche amato molto e a lungo l'isola di Cuba che è stata nei loro desideri fin dalla metà dell'Ottocento. Infatti tra il 1845 e il 1857 ben due presidenti USA, Pearce e Buckhanan, chiesero ripetutamente alla Spagna di vendere loro l'isola di Cuba, arrivando a offrire alla allora super-potenza imperiale europea e latinoamericana, la somma di 130 milioni di dollari in oro. Ma la Spagna non si sarebbe liberata della maggior isola delle Antille (allora chiamata "la chiave del Golfo" per la sua formidabile posizione strategica tra Golfo del Messico e Oceano Atlantico) per nessuna somma al mondo. E gli USA bramarono Cuba per altri decenni. Poi dal 1898 al 1958 la invasero e possederono e ne furono padroni di tutto: la chiamavano "la più lunga spiaggia degli Stati Uniti", facevano loschi affari coi mafiosi di New York e imprese statunitensi possedevano tutto il raccolto della canna da zucchero (La United Fruit Company), tutta la produzione di cemento e nickel cubano (la Nipe Company) e alberghi, case da gioco, telefoni, trasporti, infrastrutture d'ogni genere ecc.ecc. Nel 1902 aprirono anche la base navale di Guantanamo che in origine aveva un possedimento di cento anni, poi divenuto all'infinito grazie a un editto  del 1925 del presidente Mendieta, ovviamente un pupazzo nella mani USA.

 

E' dunque più che ovvio che avendo perso tutto ciò, tutto quel possesso totale (eccetto la base di Guantanamo a tutt'oggi ben sinistramente funzionante, come si sa),nel 1959 grazie o a causa della rivoluzione cubana, gli USA hanno poi  sviluppato una avversione assoluta e totale contro l'isola socialista di Fidel,Raul e del Che. E la popolazione cubana è sempre stata perfettamente e profondamente conscia che la revoluciòn ha dato alla loro patria la tanto attesa e completa  indipendenza e sovranità nazionale.

 

Bisogna aggiungere altro per descrivere l'astio, la rabbia,dei governi USA contro Cuba?

 

Hanno avuto completamente in mano l'isola per decenni e Fidel gliel'ha tolta dalle mani...! E' per questo che gli Stati Uniti hanno scatenato, inasprito e mantenuto contro Cuba il più lungo embargo della storia mondiale. Oltre 50 anni di blocco totale, blocco economico, commerciale, diplomatico, culturale con gravi danni per la popolazione ma che ha sempre sopportato e risolto ogni tipo di attacchi in nome dell'orgoglio e della indipendenza.

 

Il blocco USA contro Cuba ha causato all'economia dell'isola oltre 100 miliardi di dollari, è stato più volte inasprito (leggi Torricelli e Helms-Burton) e anche Bush nelle sue due presidenze lo ha accentuato. Anche con effetti ridicoli, in certi casi. Come le multe di decine di migliaia di dollari ai registi Oliver Stone e Mickael Moore per aver  girato film-documentari nell'isola, come i divieti ad artisti cubani di recarsi negli USA per ritirare premi (negarono il visto al 70enne Ibrahim Ferrer, il cantante dei Buena Vista Social Club). Peggio ancora hanno fatto i governi statunitensi, ospitando e proteggendo il capo-terrorista Luis Posada Carriles e incarcerando da 13 anni i cinque cubani-americani che avevano contribuito a smascherane le delittuose gesta, compreso l'abbattimento con bomba a bordo di un aereo civile della Cubana de aviacion nel 1976. La lista sarebbe infinita.

 

Si pensi inoltre che gli USA  impediscono a ditte estere,per esempio giapponesi, di vendere a Cuba macchinari medici per la dialisi, o hanno acquistato compagnie turistiche di crociere pur di cancellare scali e tappe sulle coste e città cubane. Nell'anno 2000 qualcosa come ancora  80mila turisti americani si erano recati a Cuba partendo in incognito dagli aeroporti di Cancùn in Messico o da Montreal, Canada. Poi Bush fece mettere sempre più poliziotti in borghese ai check-in di tali scali aerei individuando e multando pesantemente i cittadini americani in partenza per Cuba. Fa parte dei mille commi del blocco e embargo: spendere un dollaro a Cuba per un americano è reato federale! Ma anche chi è sorpreso a fumare un sigaro Avana in una strada di New York si può beccare una multa di cinquemila dollari. Se queste cose non fossero vere, sarebbero ridicolezze da film di  Woody Allen o di Mel Brooks, principi dell'ironia e della satira.


Invece sono tragicomiche ridicolezze del gigante statunitense ossessionato ancora dalla perdita dell' agognata isola caribegna. Cuba resiste da oltre 50 anni alla aggressività americana,alle moltissime provocazioni, al terrorismo subito, alle criminali leggi del Bloqueo.

 

Ogni anno, da vent'anni, ogni fine di ottobre l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite vota una proposta di Cuba sulla abolizione del Blocco. Da anni il risultato è molto simile, pare che un pò di decenza ci sia ancora al mondo: 187 nazioni votano a favore dell'abolizione, tre  astenuti, tre soli contrari: USA, Israele le Isole Marshall-Palau, poligoni militari americani nell'Oceano Pacifico. Dunque praticamente  tutto il mondo ogni anno vota all'Onu contro il blocco statunitense contro Cuba. Peccato che sia una votazione solo consultiva. Ma oltretutto è anche "fantasma" perchè per esempio l'intera stampa italiana non vi ha mai dedicato una sola riga! Incredibile ma vero.

 

Le nefandezze dell'Impero yankee contro Cuba continuano ad essere vergognose.