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Quinte colonne
Le Dame in Bianco: un lavoro per conto proprio? |
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29/09/11
- Lázaro Fariñas
giornalista cubano residente negli USA
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Ho sempre creduto che
sinché gli Stati Uniti non abbandoneranno il tentativo di apportare
modifiche al governo, non smetteranno di dare risorse di tutti i tipi per
creare disordini sociali e non normalizzeranno le relazioni con Cuba, qualunque
gruppo di opposizione interno o esterno contro il governo cubano sarà
manipolato e controllato da loro. Mentre questa situazione persiste, c'è
poco spazio per una genuina opposizione. C'è da lottare perché la politica
aggressiva degli Stati Uniti contro Cuba abbia termine. Non dovrebbe
esistere nessuna ragione per cui entrambi i paesi non mantengano un rapporto
di rispetto e aiuto reciproco. L'opposizione deve essere rimandata, finché
non si crei un clima di normalità interna, senza minacce straniere. Le denominate Dame in Bianco, così come la tanto vantata dissidenza, mancano di sostegno popolare. Nessuno le conosce all'interno dell'isola. Non è una opposizione autoctona. E' stata fabbricata dall'esterno. I soldi con cui vivono bene senza lavorare, non sono stati raccolti con la vendita di sottoscrizioni per l'opposizione all'interno della popolazione cubana, sono stati consegnato da organismi stranieri, dalle missioni diplomatiche in L'Avana e perfino da organizzazioni e persone terroristiche di Miami. Questa gente non ha creato programmi di governo per trovare sostenitori all'interno dell'isola, ma hanno redatto questi progetti per ingraziarsi i governi nemici di Cuba, perché mandino loro più soldi per vivere della loro dissidenza.
Le cosiddette
Dame in Bianco hanno perso la loro ragion d'essere e sono ancora lì. Ora non
passeggiano più per la 5 Avenida di Miramar chiedendo il rilascio dei loro mariti;
ora che
questi sono fuori dal carcere. Ora, l'unica ragione che hanno per
scendere in piazza è un problema puramente economico. O vanno a creare
scandalo pubblico o devono iniziare a cercare lavoro o porre chioschi nei
marciapiedi di Avana o ristorantini nelle stanze delle loro case. Poiché, a
quanto pare, si sono dimenticate che bisogna lavorare per guadagnare i soldi,
hanno fatto degli
scandali una specie di lavoro autonomo che gli prende pochissimo
tempo e dal quali ottengono numerosi vantaggi. Uno di questi benefici é che non pagano le
tasse allo Stato né l'assicurazione sociale sulle loro entrate. Né pagano
per le loro dipendenti che chiamano con il pomposo nome "Dame
di appoggio".
Un altro vantaggio è la pubblicità gratuita che ricevono dai grandi media
occidentali. Per questi media, queste donne cubane sono eroine che
giornalmente rischiano la vita
per le strade de L'Avana lottando per la libertà e i diritti
umani e non, più semplicemente, vere e proprie mercenarie che ricevono denaro
dall'estero per cercare di creare caos all'interno della loro patria. Le Bianche e
non quelle di Appoggio, sono invitate a ricevimenti diplomatici dai funzionari
della Sezione di Interessi USA da dove poi escono con suntuosi sacchetti
pieni di oggetti di lusso che in modo cortese e gentile le sono consegnati tra un mojito e
l'altro.
Le Dame sono premio Sakharov
del Parlamento Europeo, premio che viene
fornito con una succulenta somma di denaro, esentasse, che, immagino, si
ripartiranno tra le principali dirigenti di quello che realmente più appare
la ditta
commerciale "Dame in Bianco".
Chiunque, in Europa o negli Stati Uniti, legga
nei principali media che "un
gruppo di donne indifese sono state represse da turbe governative" e senza
alcun fondamento o prova si dice che queste "sono state picchiate, e
colpite senza pietà" la prima cosa che prova é simpatia per loro. E
poiché nessuno lo informa che queste donne ricevono denaro per scendere in piazza
a
provocare le autorità, l'opinione pubblica si schiera a loro favore. Coloro che
forniscono i soldi e pubblicità raggiungono il loro obiettivo, e quelle che
li
ricevono anche. E'un affare chiaro per entrambe le parti, le Dame
creano scandalo, i padroni mettono il denaro. |
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