Una nuova denuncia di violazione dei diritti
umani di un ex prigioniero di "coscienza" del
Gruppo dei 75 e
giornalista indipendente (Pedro
Arguelles Moran) corre nelle rete delle reti. La notizia: non è il governo
cubano che ora è accusato.
Nello scritto diffuso da Arguelles questi riferisce:
"Sono andato con mia moglie a casa (la casa del giornalista
controrivoluzionario Juan González Febles) per raccogliere le 'il raccolto'
per i mesi di settembre e ottobre, ma solo ho ricevuto il rifiuto del
pagamento, perché, secondo Febles, lo sponsor svedese del suo progetto
(Primavera Digital) non gli consentono di pagare i leader politici perché
questo li corrompe, gli europei gli chiedono lavori di giovani, di donne e
di razza neri, e che per loro noi, i membri del Gruppo 75 che ci rifiutiamo
di andare in esilio da parte siamo leader politici e quindi è possibile
pubblicare i nostri scritti, anche se non possono pagare per essi ....
Non è onesto né degno ricevere retribuzioni per qualcosa che non lo merita,
ma credo anche che negarti ciò che meriti è rubarti ciò che per diritto
proprio ti appartiene, per cui nessuno deve darti qualcosa se non lo meriti,
ma se te lo meriti te lo deve dare.
Al termine della riunione "Yony" tirò fuori un fascio di banconote dalla
tasca e me ne ha dato uno da 20 pesos convertibili per non lasciarmi a mani
vuote".
Nella conversazione privata di Pedro Arguelles
con l'Agente Cabilla, il dispiaciuto mercenario, uso a raccogliere i suoi
favori dall'impero, ripetutamente chiedeva: Chi mi vuole? Chi mi paga ?
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