E’ morta la pasionaria delle Damas de blanco, una delle mercenarie che più si è dedicata al tentativo di svendita al nemico della propria patria.
Laura Pollán era ricoverata in terapia intensiva all’Ospedale Calixto García per una grave insufficienza respiratoria. Pollán era moglie del’ex prigioniero Héctor Maseda, uno dei 75 cosiddetti dissidenti condannati nel 2003. Nonostante tutti questi prigionieri fossero stati scarcerati fin dal luglio 2010, le Damas de blanco di cui la Pollán era la fondatrice, hanno continuato a tentare manifestazioni evidentemente per non mettere in liquidazione la ditta che produceva notevoli proventi con i finanziamenti illegali provenienti dalla Florida. Infatti nonostante l’oggetto sociale fosse protestare fino alla liberazione dei parenti in carcere, anche dopo la loro fuoriuscita dal carcere la ditta Damas de blanco non si è messa in liquidazione. Negli ultimi periodi si era assistito a delle manifestazioni di protesta nei confronti di queste mercenarie da parte di molte donne cubane e anche su questo sito abbiamo riportato un video in merito. Utili soprattutto all’estero per le campagne di terrorismo mediatico contro Cuba, erano praticamente sconosciute fuori da La Habana.
Las Damas de blanco avevano ricevuto uno sconosciuto premio Sacharov dal Parlamento Europeo, succedaneo di dubbio gusto dei Premi Nobel. Quando sarà terminata, per utilità politica, la fase di appiattimento dell’Unione Europea sulle posizioni statunitensi contro Cuba, di questo premio non solo non sentiremo più parlare, ma visti gli alti scopi che ne caratterizzano l’assegnazione e soprattutto i nomi degli altri assegnatari, qualcuno dovrà pure sospenderlo nella vergogna. Otto anni di guadagni e di prebende per le Damas de blanco sono stati fin troppi. Ora dopo la folgorante ammissione del loro portavoce storico, che ha annunciato di essere in realtà un agente del servizio di sicurezza dello stato cubano (l’agente Emilio).
L’agente Emilio ad una manifestazione come “portavoce” delle Damas de blanco che le controllava dall’interno, dopo che la stessa Pollán ha dovuto ammettere di aver ricevuto pagamenti da gruppi anti-cubani della Florida e in fine dopo la morte della stessa, crediamo che il marchio registrato “Damas de blanco” sia diretto verso il dimenticatoio. Se quelli che sostengono i costi della cosiddetta dissidenza ancora non sono soddisfatti dell’inutilità delle varie Damas colorate, della bloguera triste Sanchéz, dello scioperante della fame Fariñas, continuino pure a pagarli.
Una reale dissidenza per essere credibile deve raccogliere i fondi da se, trovare gli strumenti e le ragioni per attorniarsi di sostenitori, avere delle reali motivazioni per creare un movimento di opinione. Anche clandestinamente in tutte le dittature i movimenti di liberazione interni sono nati così. Se sono finanziati dalle mafie di altri paesi, come per anni ha fatto la mafia della Florida con le Damas de blanco, per esempio, finiscono prima o poi nel nulla. Se poi la dittatura non esiste proprio, se non che per i nemici esterni, questa supposta dissidenza trova il popolo stesso che la contrasta.