Capo della SINA ha svolto un lavoro di

Intelligence su Internet a Cuba

 

 

31 agosto 2011 - Armando Martinez Santana Cubasi www.cubadebate.cu

 

 

Lo stesso Capo dell'Ufficio di Interessi degli Stati Uniti all'Avana (SINA), ha studiato l'uso di Internet a Cuba e consigliato Washington di facilitare i programmi per violare le regole stabilite dai provider dell'isola.

 

Un cablo pubblicato oggi da Wikileaks dal titolo "Navigare in Rete a L'Avana"   http://wikileaks.org/cable/2008/08/08HAVANA660.html descrive come Jonathan Farrar, capo della SINA a L'Avana, e sua moglie, che forniva "assistenza tecnica" presso l'Ufficio, monitoravano personalmente i diversi locali di navigazione per vedere se i siti di alcune delle organizzazioni beneficiate da Washington erano accessibili dalle reti cubane.

 

Naturalmente nessuno li ha molestati per la loro valutazione dei siti avaneri – succederebbe lo stesso se  la sua controparte cubana a Washington facesse qualcosa qualcosa di anche lontanamente simile?

 

Il documento, qualificato come sensibile e firmato da Farrar, afferma che è impossibile l'accesso dall'isola alle "pagine web di antiche ed attuali organizzazioni che ricevono fondi governativi degli Stati Uniti per programmi correlati con Cuba, come il Direttorio Democratico Cubano, il Centro Cubano per una Cuba Libera, od il Gruppo di Appoggio alla Dissidenza",  tutti affiliati al Programma Cuba che stabilisce un cambio di regime sull'isola con finanziamento di Washington.

 

E aggiunge: "È inoltre possibile accedere ai siti web delle ONG che si occupano di diritti umani internazionali come Human Rights Watch e Amnesty International. Anche è possibile scaricare l'intero rapporto di HRW 2007, se si ha la pazienza di aspettare 20 minuti" dice il rapporto. Si può anche navigare, senza alcuna restrizione, nel sito web della SINA, del Dipartimento di Stato o delle Nazioni Unite, e in mezzi di comunicazione come il Washington Post o il New York Times.

 

Ciò che Farrar ammette è che Cuba impone restrizioni esclusivamente a quei siti che ricevono soldi dal governo degli Stati Uniti a fini di sovversione sull'isola. Cioè la limitazione imposta da Cuba non è diretta contro il contenuto dei siti, ma contro gli strumenti pagati da Washington per sovvertire il sistema politico di una nazione sovrana.

 

Il problema per Farrar consiste, giustamente,  nel dare visibilità alle aberrazioni contro Cuba: "La SINA cercherà di migliorare le condizioni locali di Internet e analizzerà come ciò può essere usato per il funzionamento dei siti web e nel nostro raggio d'azione"; ha raccomandato l’uso di filtri per violare le norme cubane  ed ha promesso accogliere "con entusiasmo tutti i contributi che provengano da Washington, dove continua un lavoro per sviluppare programmi che evitino i filtri di internet che qui abbiano rilevanza".

 

Jonathan Farrar era in possesso di un elenco di centri con accesso a Internet a L'Avana, e con la sua sposa ha visitato alcune di queste strutture per controllare i prezzi, velocità di accesso, utenti, tecnologie e le possibilità del motore di ricerca di Google a Cuba. Infine, ha elaborato la relazione di intelligence che ha trasmesso a Washington, dove lui è esecutore e curatore della parte.

 

La coppia ha confrontato i risultati dei motori di ricerca Google.com e Google.cu. Il primo, secondo Farrar, al ricercare la parola SINA, elenca una serie di materiali sulle azioni sovversive di detto ufficio e i "dissidenti" nell'isola, mentre il secondo sottolinea in primo luogo la pagina SINA in Avana. Questo non è un problema di L'Avana, ma una conseguenza logica dello stesso motore di ricerca che dà la priorità ai contenuti dei domini locali.

 

Cuba ha condannato lo scorso marzo il cittadino degli Stati Uniti Alan Gross a 15 anni di carcere per atti criminali contro l'indipendenza o l'integrità territoriale dello Stato, dopo aver comprovato  il suo diretto coinvolgimento in un progetto sovversivo del Governo degli Stati Uniti per cercare di distruggere la Rivoluzione con l'utilizzo di sistemi d’info/comunicazioni al di fuori del controllo delle autorità. Il suo scopo era quello di promuovere piani di destabilizzazione contro vari settori sociali, come riporta una nota ufficiale pubblicata nell'Isola.