Fiancheggiatore

 

Condannato a 15 anni di prigione

 

 

12 marzo 2011 - www.cubadebate.cu

 

 

La giustizia cubana ha comminato una condanna a 15 anni di reclusione allo statunitense Alan Gross per il delitto di atti contro l'indipendenza o l'integrità territoriale dello stato.

 

Secondo una notizia della televisione cubana, per prendere questa decisione, la Corte ha preso in considerazione le numerose prove testimoniali, periziali e documentali praticate nel nel processo orale, in particolare quelle presentate dalla procura.

 

Queste hanno dimostrato la diretta partecipazione del contractor USA in un progetto sovversivo del governo degli Stati Uniti per cercare di distruggere la Rivoluzione mediante l'uso di sistemi informativi di comunicazione al di fuori del controllo delle autorità.

 

L'obiettivo promuovere piani di destabilizzazione contro vari settori sociali.

 

Nel corso dell'udienza del processo orale l'imputato ha ammesso di essere stato usato e manipolato dall' Agency for International Development (USAID), degli Stati Uniti, alle dipendenze del Dipartimento di Stato, che finanzia l'impresa DAI, per conto della quale Gross si é recato a Cuba.

 

Contro la sanzione inflitta, Alan Gross può presentare, al momento opportuno, un ricorso in cassazione dinanzi alla commissione dei delitti contro la sicurezza dello stato del Tribunale Supremo Popolare.

 

Concluso il processo contro l’accusato

statunitense Alan Gross

 

 

7 marzo 2011 - www.granma.cu

 

 

Nel pomeriggio di sabato 4,  il  processo contro il cittadino statunitense Alan Phillip Gross, accusato del delitto di «Azioni contro l’Indipendenza o l’Integrità Territoriale dello Stato», il Tribunale Provinciale Popolare ha dichiarato il caso concluso e si aspetta che la sentenza sia pronunciata nei prossimi giorni.

 

Durante il processo orale  l’Accusa ha apportato elementi di prova sulla partecipazione diretta dell’accusato all’introduzione e sviluppo nel paese di un progetto sovversivo, per tentare di distruggere  la Rivoluzione, che aveva come bersagli essenziali il settore giovanile, i centri universitari, culturali, religiosi, i gruppi femminili e razziali.

 

Nella realizzazione dei loro propostiti anticubani, si pretendeva d’usare sofisticate tecnologie per creare reti clandestine di comunicazioni, fuori dal controllo delle autorità cubane, per alimentare provocazioni controrivoluzionarie.

 

Gross ha riconosciuto d’essere stato utilizzato e ingannato dalla DAI (Development Alternative Inc.), impresa d’assunzioni dell’agenzia del governo nordamericano USAID, subordinata al Dipartimento di Stato, incaricata dei programmi di destabilizzazione politica contro i governi che non sono graditi alla Casa Bianca in America Latina e in molte altre zone del mondo.

 

Ha accusato la DAI d’averlo messo in pericolo e d’averlo condotto alla sua situazione attuale, oltre ad aver rovinato la vita e l’economia della sua famiglia.

 

Durante il processo, l’accusato ha fatto una dichiarazione libera ed ha risposto alle domande dell’accusa, della difesa e del tribunale sui fatti che gli sono imputati, sono state valutate le dichiarazioni di dieci testimoni, nove periti con 26 relazioni periziali, la relazione dell’istruttore, abbondanti prove materiali, documenti presentati dall’accusa.

 

Tra i presenti c’era la moglie del signor Gross, accompagnata da avvocati nordamericani e rappresentanti consolari della Sezione d’Interesse degli Stati Uniti a L’Avana.

 

 


Nota informativa

 

 

5 febbraio 2011 - www.granma.cu

 

 

Dopo un accurato processo d’investigazione, il Tribunale Provinciale Popolare di Città de L’Avana ha ricevuto dalla Procura il fascicolo di fase preparatoria No 59/2009, nel quale si accusa il cittadino statunitense Alan Phillip Gross del delitto di “Azioni  Contro l’Indipendenza o l’Integrità Territoriale dello Stato”.

 

D’accordo con l’Articolo 91 del Codice Penale di Cuba, la Procura sollecita una condanna di 20 anni di privazione della libertà.

 

La data del processo sarà fissata in breve.

 

Questa informazione e stata inviata per via diplomatica al governo degli Stati Uniti, al quale è anche stato notificato che i suoi rappresentanti consolari, i familiari del signor Gross e gli avvocati della sua famiglia potranno partecipare al processo.