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Cuba: tabella di marcia
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17.03.11 -
Deisy Francis Mexidor
www.rasonesdecuba.cubasebate.cu |
Nel dicembre 2009 varie agenzie e media fecero eco alla notizia riportata divulgata dal giornale The New York Times sull’arresto, a L'Avana, di Alan Phillips Gross.
Dopo un discreto silenzio, la Development Alternatives, Inc. (DAI), un gruppo con sede a Bethesda, Maryland, ha rilasciato dichiarazioni. Il suo presidente, James Boomgard, ha riconosciuto che Gross si è recato nell’isola come un rappresentante della DAI.
La sua missione, in qualità di consulente di quella società, era implementare l'introduzione di computer e telefoni cellulari per la comunità ebraica a Cuba, con l'obiettivo di creare una rete Internet fuori del quadro statale.
Nella stessa dichiarazione di Boomgard, 11 giorni dopo l'arresto di Gross, affermò che questi era venuto nel nostro paese per un programma dell'Agenzia per lo Sviluppo Internazionale degli USA (USAID) per “rafforzare la società civile a sostegno di un’amministrazione giusta e democratica a Cuba ".
Precisamente, nel 2008 quell'agenzia, facciata della CIA e nota per canalizzare le numerose risorse finanziarie di Washington nei suoi piani contro la nazione cubana, aveva stabilito un accordo con la DAI, una destinataria dei suoi fondi, per promuovere tali progetti. In tale contesto si raggiunsero accordi per 2,6 milioni di dollari.
Oggi l'USAID, braccio finanziario del Dipartimento di Stato dal 1962, opera con più di 3500 aziende e 300 organizzazioni private degli Stati Uniti ed é un segreto di Pulcinella che è la CIA che, in definitiva, sta facendo contratti sotto la copertura del loro nome.
Come l’USAID, Development Alternatives, Inc. definisce le sue missioni usando i pretesti della transizione, ricostruzione, gestione dei conflitti, sviluppo economico, governabilità e democrazia.
Fondata nel 1970, la DAI ha diffuso i suoi uffici in Europa, Africa, Medio Oriente e America Latina, e oggi rappresenta una delle più grandi contrattiste del Dipartimento di Stato e Pentagono.
In questo momento è stimato in più di 50 milioni di $ l'importo dei contratti della DAI, in Afghanistan.
In America Latina opera in Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Haiti, Honduras, Messico, Nicaragua, Perù, Repubblica Dominicana e Venezuela, quest'ultimo individuato come uno dei suoi principali obiettivi nella regione.
Dall’agosto 2002 questa “consigliera” ha operato in territorio venezuelano attraverso l'Ufficio per le Iniziative verso una Transizione (OTI) dell’ USAID.
Le sue attività hanno permesso filtrare milioni di dollari destinati all'opposizione per cercare di spodestare il presidente Hugo Chávez.
Il modus operandi, secondo un rapporto del maggio 2010 finanziato dal National Endowment for Democracy (NED) - un'altra agenzia di copertura della CIA - ha rivelato che Development Alternatives, Inc. ha realizzato un programma di borse di studio - tipo di assistenza tecnica – per dibattiti pubblici.
Anche per campagne sulla democrazia, la costruzione del consenso, la formazione e l’ addestramento di giovani leader e affari sociali, con l'obiettivo di rafforzare i partiti politici di opposizione e un presunto movimento di massa contro il governo bolivariano.
Secondo la ricercatrice americano-venezuelana Eva Golinger, la DAI gestisce un ufficio a Caracas da dove distribuisce grandi somme di denaro per questo settore attraverso "piccoli accordi" di non più di 100000 $ ciascuno.
Dal 2002 al 2010 - dice - più di 600 di questi "piccoli accorsi" sono stati consegnati, da questa filiale, a gruppi anti-Chavez.
Golinger sostiene inoltre che il contratto della USAID con la DAI, in Venezuela, ha insistito che "il rappresentante locale" avrebbe mantenuto "una stretta collaborazione con i funzionari dell'ambasciata per identificare le opportunità, individuare i collaboratori e garantire che il programma conservi la sua coerenza con la politica estera degli Stati Uniti".
Recentemente la rappresentanza della DAI, a Caracas, è stata chiusa per continue denunce sulle sue attività; tuttavia la OTI ha continuato il suo lavoro nel paese sudamericano con altri attori simili come l'International Republican Institute (IRI), National Democratic Institute (NDI), Freedom House, e la Pan American Foundation per lo Sviluppo (PADF).
Si stima che nel 2010 siano stati spesi 9,29 milioni di dollari nel tentativo di costruire una quinta colonna contro Chavez, quasi due milioni in più a quanto investito l'anno precedente. Ora Development Alternatives, Inc. compare "filantropicamente" a Cuba con un messaggero che è venuto a realizzare, attraverso l’introduzione illegale di risorse per la comunicazione, il contratto del governo degli Stati Uniti, sostenuta dalla sezione 109 della legge Helms-Burton.
Tale normativa, non abrogata nell'amministrazione di Barack Obama, autorizza il presidente degli Stati Uniti a "fornire assistenza e offrire tutti i tipi di sostegno a individui e organizzazioni non governative indipendenti per unire gli sforzi in vista di costruire una democrazia a Cuba".
In termini più semplici: con qualsiasi mezzo intende promuovere la mostruosità Plattista dell’annessione che si coronerebbe con il sospirato cambio di regime espresso apertamente nel Piano Bush, tanto nelle sue versioni 2004 e 2006, e che Obama ha mantenuto in stretta osservanza.
Tanto che nel 2009 e nel 2010 sono stati destinati 20 milioni di $ per l’esecuzione di progetti sovversivi contro Cuba attraverso l’USAID ed il Dipartimento di Stato (40 milioni in due anni) e altri 20 milioni già sono stati stanziati nel 2011, a cui vanno aggiunti innumerevoli fondi riservati, ma utilizzati per gli stessi scopi, da parte della Comunità di intelligence di quel paese.
Va notato che, nella sua attuale strategia contro Cuba, Washington punta in particolare sulla fornitura di moderne tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni, che, logicamente, sono una sfida per la nostra sicurezza nazionale che continuerà ad accettarla, perché non si rinuncerà allo sviluppo tecnologico e tanto meno all’accesso del popolo cubano a questi benefici.
La presenza dell'inviato della DAI a L'Avana mostra una forma di realizzazione della tabella di marcia della Casa Bianca nei confronti di coloro che qualificano come governi ostili e, in particolare, rivela che, finora, ci sono stati solo modifiche estetiche in termini di politica degli Stati Uniti nei confronti di Cuba.
Il 20 dicembre 2009 il Generale dell'Esercito Raúl Castro Ruz, Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, allertava davanti dell'Assemblea Nazionale del Potere Popolare. In tale occasione ha chiarito, inoltre, che il nemico è attivo come sempre e dimostrazione di ciò era l'arresto dell’eufemisticamente chiamato "contrattista del suo governo" da parte del portavoce del Dipartimento di Stato.
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