Funzionari della dogana canadese hanno negato il visto di entrata al pacifista statunitense Stansfield Smith, che si dirigeva all’assemblea ed al tribunale popolare organizzato a Toronto sul caso dei Cinque cubani.
Secondo un messaggio di Smith, al quale ha avuto accesso Prensa Latina, le autorità gli hanno proibito l’entrata al paese per un anno e mezzo, senza apportare nessun argomento.
L’attivista ha raccontato che la polizia lo aveva fermato nel punto limitrofo di Port Huron-Sarnia ed interrogato circa i propositi del suo viaggio in Canada.
Dopo aver risposto che avrebbe assistito ad un evento a Toronto su Cuba e che sarebbe ritornato lunedì, negli Stati Uniti, ha dovuto parcheggiare la sua automobile e dare la stessa spiegazione ad altri doganieri, che inoltre lo hanno condotto verso un ufficio, con tutte le sue appartenenze.
Secondo Smith, la funzionaria di questo dipartimento ha fatto domande simili e si é rifiutata di comprovare in Internet la realizzazione dell’assemblea e del tribunale popolare per diffondere l'irregolarità nel processo legale di Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez e Renè Gonzalez.
Alla fine gli ha impedito di entrare in Canada dopo aver controllato i suoi dati personali.
Il pacifista nordamericano si domanda perché se Ottawa mantiene relazioni con L’Avana si preoccupa della sua partecipazione in entrambi gli appuntamenti solidali, aperti dal venerdì fino a domenica, nel municipio di Toronto.
Smith è membro del Comitato di Chicago per la liberazione dei Cinque ed è stato uno dei promotori delle proteste contro il Vertice del G-8 e della NATO nel maggio scorso.
Aveva previsto sommarsi agli attivisti di vari paesi col fine di rompere il silenzio mediatico nel caso di questi uomini, sottomessi a severe sanzioni da settembre del 1998 per monitorare i gruppi violenti radicati a Miami, che pianificano azioni come quelle che hanno causato più di 3400 vittime a Cuba, negli ultimi 53 anni.