Migliaia di persone hanno partecipato al corteo svoltosi nelle strade della capitale del Cile per ricordare le vittime del colpo di Stato del 1973, che spodestò il governo del presidente Salvador Allende.
La commemorazione, con la quale sono cominciate le attività per il 39º anniversario del golpe, si è conclusa nel Cimitero Generale, dove sono intervenute le forze antisommossa dei Carabinieri, con idranti e gas lacrimogeni.
“Questo è un corteo nel quale il popolo indica che non dimentica le sue vittime, che non dimentica le vittime di ieri, della dittatura fascista di Augusto Pinochet, e non dimentica neanche le vittime di questa transizione”, ha espresso ai manifestanti Lorena Pizarro, presidentessa del Gruppo dei Familiari dei Detenuti Scomparsi (AFDD).
Durante la dittatura (1973-1990) circa 35 mila persone furono torturate, uccise o fatte sparire, secondo quanto riportano i rapporti ufficiali.
Pizarro ha chiamato all’unità di tutte le forze politiche di sinistra ed ha segnalato che dallo scorso anno i loro “cuori sono pieni di orgoglio e speranza, nel vedere che il popolo si è svegliato ed ha detto basta alla continuazione del potere dittatoriale”.
“C’è una sola condizione che può fermare questa situazione criminale repressiva e terrorista, ed è l’unità del popolo. Se ci dividono non riusciremo a progredire”, ha esclamato la dirigente parlando ai partecipanti del corteo, che è cominciato a mezzogiorno nel centro di Santiago.
Pizarro ha sottolineato che sono molte di più le cose che uniscono la sinistra rispetto a quelle che la dividono, ed è su queste che bisogna concentrarsi ed avanzare.
“In questi 20 anni, se c’è stata una cosa che ha funzionato, è stata la politica di dividere i movimenti della società civile ed i partiti politici”, ha affermato.
La leader della AFDD ha incitato il governo di Sebastián Piñera a portare il paese nella direzione per la quale è stato eletto, quindi “non per reprimere, non per rendere invisibili i diritti umani, ma per mettere fine all’impunità ed avanzare verso la verità e la giustizia”.
Il deputato del partito Comunista Hugo Gutierrez, una delle personalità che ha guidato il corteo, ha dichiarato ai mezzi d’informazione che le lotte sociali in atto sono destinate a subire la stessa violenza che nacque in seguito al colpo di Stato.
“E questo non è ciò che vogliamo, vogliamo che ci sia un compromesso statale, un compromesso dello Stato del Cile, affinché non avvenga mai più un genocidio nel nostro paese, uno sterminio di persone a causa delle loro idee”.
“Alleanza, Piñera, dalla stessa parte”, “Non si dimentica e non si perdona, a morte il fascismo”, “Il popolo non dimentica le sue vittime”, sono stati alcuni degli slogan del corteo, che si è disperso all’interno del cimitero nel mezzo degli scontri tra i carabinieri e gli studenti.