Il presidente boliviano, Evo Morales, ha nazionalizzato oggi la ditta che trasporta elettricità, in omaggio al Giorno del Lavoratore.
“Questo decreto supremo ha per oggetto quello di nazionalizzare in favore della Ditta Nazionale d’Elettricità (ENDE), a nome dello Stato, il pacchetto di azioni che possiede l’impresa Rete Elettrica Internazionale (filiale di Rete Elettrica Spagnola) nell’impresa del Trasporto dell’Elettricità”, ha annunciato Morales nel palazzo presidenziale a La Paz.
La catena elettrica si divide in generazione, trasmissione e distribuzione. Il governo boliviano recuperò già nel passato le generazione. La ditta nazionalizzata oggi possiede 2772 chilometri di linee di trasmissione e controlla il 74% della rete.
La trasportatrice apparteneva alla filiale internazionale di una compagnia spagnola, che nel 2002 ha comprato da Unione Fenosa della Spagna le azioni che possedeva in 74 milioni di dollari e che aveva acquisito in 39,9 milioni nel 1997, dentro il processo di privatizzazioni.
Il presidente ha firmato il decreto di nazionalizzazione in un atto nel palazzo di governo con motivo del Giorno del Lavoratore, in presenza dei suoi ministri, l’alto comando militare e dirigenti di alcune organizzazioni sociali filo-governative.
Morales ha detto che il Governo ha assunto questa decisione come un giusto riconoscimento ai lavoratori e al popolo della Bolivia, che ha lottato per il recupero delle risorse naturali e dei servizi di base, ricordando la nazionalizzazione, nella stessa data, degli idrocarburi, delle telecomunicazioni e degli impianti di generazione dell’energia elettrica.
“Si nazionalizza la totalità delle azioni che formano il pacchetto azionario che possiede la società Rete Elettrica Internazionale SAU, trasferendo e registrando le azioni a favore dello Stato Plurinazionale della Bolivia”, ha sottolineato il presidente, dando lettura al decreto.
Evo Morales ha anche assicurato che nella cornice della Costituzione Politica dello Stato e del piano nazionale di sviluppo, la politica del suo governo è indirizzata a recuperare il controllo dell’amministrazione e la direzione delle imprese strategiche.
“Cioè è dichiarare all’opinione pubblica nazionale e internazionale che questa impresa prima era nostra e quello che era nostro, adesso, lo stiamo nazionalizzando”, ha aggiunto.
Il fatto succede due settimane dopo che in Argentina si è annunciata l’espropriazione delle azioni dell’industria petrolifera YPF che possedeva Repsol, con capitali spagnoli, fatto che ha generato una forte tensione tra Madrid e Buenos Aires.