Il
governo venezuelano e Petroli del Venezuela S.A. (Pdvsa) rafforzano
le loro alleanze strategiche realizzando incontri con le massime
autorità di Repsol e del gruppo italiano ENI, hanno informato le
fonti ufficiali.
L’obiettivo di queste riunioni è di controllare e promuovere gli
accordi stabiliti per lo sviluppo dell’industria petrolifera, ha
comunicato il Pdvsa in una nota diffusa mercoledì 26 dicembre.
Ha
aggiunto che il ministro di Petrolio e Miniere, Rafael Ramírez, la
scorsa settimana ha sostenuto un importante incontro con il
presidente dell’ENI, Paolo Scaroni, con lo scopo di valutare future
opportunità di produzione di combustibile condensato e gas.
Ha
evidenziato che gli specialisti di entrambe le entità hanno studiato
dei progetti futuri per la produzione di idrocarburi venezuelani.
L’impresa italiana partecipa, insieme al Pdvsa, ad un progetto
integrato tra le imprese miste Petrojunín (produttrice di petrolio)
e Petrobicentenario (raffineria in costruzione avanzata). Nei
prossimi giorni il presidente del Pdvsa, Rafael Ramírez, riceverà il
suo omologo della Repsol, Antonio Brufau, con il quale valuterà i
convegni stabiliti tra l’impresa spagnola ed il Venezuela.
Ramírez
ha assicurato che i risultati del Pdvsa sono frutto dei progressi
della rivoluzione bolivariana, la quale ha permesso di costruire una
politica petrolifera fondamentale ed irreversibile per la
possibilità di costruire il socialismo, per ottenere in questo modo
lo sviluppo e la crescita del popolo venezuelano. |
La
statale Petróleos de Venezuela S.A. (Pdvsa) scommette oggi per
l’integrazione regionale, in un ambiente in cui i programmi
d’investimento per il periodo 2013-2019 rinforzano questa opzione
economica.
Nella
cornice del Primo Incontro delle Imprese Nazionali del Petrolio e
Gas appartenenti ai paesi membri della UNASUR, Pdvsa ha presentato
opzioni indirizzate a concretare questo obiettivo.
Intervenendo nell’Unione delle Nazioni Sudamericane (Unasur), Fadi
Kabboul, il direttore esecutivo di Pianificazione della ditta
statale, ha esposto il potenziale dell’impresa in materia di
petrolio e gas.
Il
funzionario ha ricordato che il Venezuela ha inventari di petrolio
nell’ordine di 297000 milioni di barili, “E questo ci situa come il
paese con le maggiori riserve provate nel mondo”.
Inoltre
ha risaltato che Pdvsa è la quarta impresa del mondo, la prima in
riserve provate, la terza in produzione di petrolio, la quinta in
capacità di raffinazione, l’ottava nel gas e la decima nelle vendite
di idrocarburi, presente in 39 paesi e con 209 filiali.
Per il
periodo 2013-2019 si prevede un investimento di 251000 milioni di
dollari, per circa 500 progetti nazionali e internazionali.
Come
esperienza concreta d’integrazione, Kabboul si è riferito a 122
accordi che sono in sviluppo nei paesi della UNASUR.
Nella
cornice di questo primo incontro, PDVSA, ha proposto la formazione
di un gruppo di imprese nazionali dei paesi membri della UNASUR per
sviluppare 11 blocchi della Striscia Petrolifera dell’Orinoco e
progetti di produzione di Gas Costa Afuera, di raffinazione e di
miglioramento. |
Hugo Chavez ha affermato che la
borghesia e i lacchè, che ora si scagliano contro i lavoratori della
nuova PDVSA, stavano privatizzando e facendo a pezzi la
principale industria del paese come parte del processo di consegna
delle risorse al capitale straniero.
Dal Palazzo di Miraflores, Caracas, dove è stato attivato il posto
di Comando Presidenziale, per monitorare
l'accaduto
in Falcon, nella raffineria Amuay, e in Sucre, nella cittadina di
Cumanacoa, ha ricordato che il cervello di PDVSA erano stato
privatizzato.
Tutti i sistemi informativi della compagnia petrolifera di stato
erano sotto il controllo di una società gestita dalla CIA,
Informatica, Business e Tecnologia, SA (Intesa), i cui vertici
mantenevano stretti legami con la CIA.
Chavez ha detto che la destra agisce in modo irresponsabile, sulla
base delle dichiarazioni rese da alcuni portavoce dell'opposizione
in media privati, attribuendo al Governo Nazionale la
responsabilità di tale sinistro senza aver rivelato i
risultati delle indagini intraprese da PDVSA e agenzie statali.
Le stesse facce che nel 2002 hanno celebrato per radio e TV la
paralisi degli impianti petroliferi e la cessazione della fornitura
di benzina, ora dicono che la colpa dell'esplosione alla raffineria
Amuay è "di coloro che votarono 20000 lavoratori, Chavez, di coloro
che votarono per chi sì sapevano".
Coloro che oggi non stanno nell'industria petrolifera abbandonarono
il loro posto di lavoro per partecipare alle azioni di sabotaggio
contro l'istituzione, ha ricordato, riferendosi alle recenti
dichiarazioni fornite da Jose Toro Hardy, ex direttore di PDVSA.
Relazioni
pericolose PDVSA, SAIC, INTESA e CIA
Nel 1996, sotto la presidenza di Luis Giusti, PDVSA si associa con
SAIC (Science Aplications International Corporation), una società
che tra le sue molteplici attività c'è la gestione di sistemi
informativi e sviluppo di armi e sistemi di distruzione di massa,
studi di efficacia balistica, esperienze tecniche nelle indagini
degli attentati alle torri gemelle e altri importanti disastri
aerei, oltre alla riuscita operazione nella Guerra del Golfo e nelle
missioni spaziali tanto diverse come la Voyager ed il
telescopio spaziale Hubble Space.
La ragione di questa società si é dovuta, secondo il presidente di
PDVSA, alla necessità di migliorare la gestione di questioni
informatiche, di informazioni come tali ed al desiderio di dominare
il mercato latino-americano in questo settore.
Il modo in cui è stata questa alleanza o joint venture, secondo i
documenti, aveva la forma di un "outsourcing" (esternalizzazione),
che hanno creduto fosse la necessario tenere per i benefici della
compagnia petrolifera, risparmiandole alti costi in quell'area e
generando progetti di investimento industriale e ricerca avanzata
nell'area petrolifera.
In tal maniera, anche se la partecipazione è stata del 40% PDVSA e
60% SAIC, l'apporto di capitale è stato realizzato da PDVSA. Quindi,
è stata installata una società denominata INTESA (Informatica,
Business e Tecnologia), il cui presidente era Roger Brown, che
all'epoca era direttore del Global Oil & Gas Iniziative, un
dipartimento di SAIC.
Durante i primi giorni del gennaio 2003, il settimanale Brecha de
Montevideo ha pubblicato nella sua prima edizione dell'anno un
articolo che collega taluni ex-direttori della CIA con PDVSA,
tramite il partner SAIC sua, il cui top management, sin dalla sua
creazione era composto da diversi membri della CIA, del Dipartimento
di Stato, del Dipartimento della Difesa e Forze Speciali USA.
Ma tale relazione non è una scoperta molto recente, e l'11 agosto
dello scorso anno El Universal ha pubblicato qualcosa in merito,
"... dietro questa decisione si trovano un certo numero di denunce
su un presunto spionaggio che SAIC starebbe facendo in Venezuela,
dovuto ai suoi contatti con la CIA negli Stati Uniti. Tuttavia,
quando si consultano i rappresentanti di PDVSA respingono gli
argomenti dello spionaggio ... "
Chávez: El “cerebro de PDVSA” guardaba
estrechos nexos con la CIA
RNV – La burguesía y los lacayos, quienes hoy arremeten contra los
trabajadores de la nueva Pdvsa, estaban privatizando y despedazando
de la principal industria del país como parte del proceso de entrega
de los recursos al capital extranjero, destacó el Presidente de la
República, Hugo Chávez.
Desde el Palacio de Miraflores, en la ciudad de Caracas, donde fue
activado el puesto de Comando Presidencial, para monitorear la
contingencia registrada en Falcón, en la refinería Amuay, y en
Sucre, en la población de Cumanacoa, recordó que el cerebro de Pdvsa
había sido privatizado.
Todos los sistemas de información de la estatal petrolera estaban
bajo el control de una empresa dirigida por la CIA, Informática,
Negocios y Tecnología, S.A. (Intesa), cuya plana mayor guardaba
estrechos nexos con la CIA.
Chávez señaló que la derecha actúa de manera irresponsable, sobre la
base de declaraciones hechas por algunos voceros de oposición en
medios privados, al atribuir al Gobierno Nacional la responsabilidad
de este siniestro sin haberse divulgado los resultados de las
investigaciones emprendidas por Pdvsa y organismos del Estado.
Los mismos rostros que en el 2002 festejaron por radio y televisión
la paralización de plantas petroleras y el cese del suministro de
gasolina, hoy aseguran que la culpa de la explosión en la refinería
Amuay es “de quien voto a 20 mil trabajadores, Chávez, de quien voto
a los que sí sabían”.
Quienes hoy no están en la industria petrolera abandonaron sus
puestos de trabajo para sumarse a las acciones de sabotaje contra la
institución, recordó en alusión a las recientes declaraciones
ofrecidas por José Toro Hardy, ex director de Pdvsa.
Relaciones Peligrosas PDVSA, SAIC, INTESA y la CIA
En el año 1996, bajo la presidencia de Luis Giusti, PDVSA se asocia
con SAIC (Science Aplications Internacional Corporation),
corporación que entre sus múltiples actividades está el manejo de
información, desarrollo de armas y sistemas de destrucción masiva,
estudios de efectividad balística, experticias técnicas en las
investigaciones de los atentados contra las torres gemelas y otros
importantes desastres aéreos, además de su exitosa operación en la
Guerra del Golfo y en misiones espaciales tan variadas como el
Voyager y el telescopio espacial Hubble Space.
La razón de esta sociedad se debió, según el presidente de PDVSA, a
la necesidad de mejorar el manejo de temas informáticos, de
información como tal y al deseo de dominar el mercado de América
Latina en esta materia.
La forma en que se realizó esta alianza o joint venture, según los
documentos, fue bajo la forma de un “outsourcing”, que creyeron que
era necesario tener para beneficios de la empresa petrolera,
ahorrándole altos gastos en esa área y generando proyectos de
inversión industrial e investigaciones avanzadas en el área
petrolera.
De esta manera, aunque la participación accionaria fue de 40% PDVSA
y 60% SAIC, el aporte de capital lo realizó PDVSA. Así pues, quedaba
instalada una empresa de nombre INTESA (Informática, Negocios y
Tecnología, S.A.), cuyo presidente era Roger Brown, quien a la vez
era director de la Global Oil & Gas Initiatives, un departamento de
SAIC.
Durante los primeros días de enero del 2003, el semanario Brecha de
Montevideo publica en su primera edición del año un artículo en el
que vinculan a varios ex directores de la CIA con PDVSA, a través de
su socia SAIC, cuya alta dirección, desde su creación estuvo
integrada por varios miembros de la CIA, Departamento de Estado,
Departamento de Defensa y Fuerzas Especiales norteamericanas.
Pero tal vinculación no es un descubrimiento muy reciente, ya para
el 11 de agosto del año pasado El Universal publicaba algo al
respecto, “…detrás de esa decisión se hallan una serie de denuncias
sobre supuesto espionaje que SAIC estaría haciendo en Venezuela,
debido a sus contactos con la CIA en Estados Unidos. No obstante,
cuando se consulta a representantes de Pdvsa rechazan los argumentos
del espionaje…”
Fragmento tomado de Rebelión. Manuel Arias C.
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