Nuestra America

 

 

Rafael Correa reclama un trattamento

adeguato per gli immigranti in Europa

 

 

19 novembre 2012 - www.granma.cu

 

 

Il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa ha reclamato “un trattamento adeguato per gli immigranti in Europa”, contrario alle “carceri” che li aspettano, per via della criminalizzazione della mobilità delle persone.

 

Nel suo discorso, nell’assemblea generale del XXII Vertice Ispanoamericano che si è svolto a Cadice, in Spagna, Correa ha attaccato il neoliberismo, considerando che le sue ricette non servono per uscire dall’attuale crisi che colpisce il mondo occidentale.

 

Parlando dell’importante comunità ecuadoriana in Spagna, danneggiata ugualmente dalla crisi economica, Correa ha ringraziato il presidente del governo spagnolo, Mariano Rajoy, per il recente decreto legge che ha sospeso in Spagna gli sfratti delle famiglie più vulnerabili.

 

“Il problema degli sfratti, risultato di una profonda crisi economica e di una forte disoccupazione in Spagna, sono, ha aggiunto Correa, una mostra della supremazia del capitale sugli esseri umani.

 

Il presidente ecuadoriano ha denunciato la crisi sistematica nella quale ci sono persone senza casa e case senza gente, alludendo all’accumulo di case da parte delle banche per il mancato pagamento delle tasse.

 

In questo contesto ha criticato la politica di austerità che danneggia la maggioranza e apporta solo a pochi e il debito pubblico, in parte fittizio, perchè i creditori sono le banche centrali.

 

Ha ricordato la crisi del debito estero sofferto dall’America Latina negli anni ’90, che provocò in Ecuador la maggior confisca idi denaro della storia, per via degli elevati interessi che si dovevano pagare.

 

“La storia ora si ripete in Europa”, ha detto Correa, chiedendo agli europei di non commettere gli stessi errori dei latinoamericani, di accumulare debiti con elevati intessi.