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Riuniti Raúl e la Presidentessa del Brasile |
23 giugno 2012 - Yaima Puig Meneses www.granma.cu
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Durante l’ultimo giorno di sessioni della Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile Río+20, il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, ha incontrato, in un ‘atmosfera fraterna, Dilma Rousseff, presidentessa della Repubblica Federativa del Brasile.
Nel cordiale incontro, i due leader hanno parlato dell’eccellente stato delle azioni bilaterali ed hanno espresso la volontà di continuare ad approfondirle. Ugualmente hanno analizzato altri temi d’interesse comune.
Realizzare azioni più che promesse
Varie sfumatura hanno caratterizzato gli interventi della giornata finale di Río+20, nella quale è intervenuta Hillary Clinton, segretaria di Stato degli Stati Uniti, a nome della delegazione del suo paese. Un discorso che ha espresso chiaramente il cinismo del comportamento, da anni, e delle azioni, del governo nordamericano.
Economia inclusiva, sradicamento della povertà, protezione delle risorse naturali e l’impegno degli Stati Uniti di lavorare uniti per realizzare questi obiettivi, sono stati alcuni degli elementi segnalati dalla Segretaria di Stato nordamericana e più che parole fittizie sembrava una presa in giro alle nazioni in via di sviluppo, costantemente saccheggiate e danneggiate dalle pretese irrazionali degli USA.
Claudia Salerno, viceministra degli Esteri della Repubblica del Venezuela, nel discorso a nome del suo paese ha fatto riferimento alla situazione politica del Paraguay, definendola ‘un colpo di Stato’ ed ha aggiunto che i ministri degli Esteri dei paesi di UNASUR si trovano in questo paese per appoggiano il Presidente Fernando Lugo.
In differenti momento del suo intervento, la viceministra venezuelana ha riferito frasi contenute in articoli e discorsi di José Martí, del Che e del leader della Rivoluzione cubana Fidel Castro, nel suo discorso fatto durante il Vertice della Terra di 20 anni fa.
Inoltre ha criticato con forza i paesi in via di sviluppo che non sono disposti a fare cambi negli indici e nei modelli di produzione e di consumo.
“Il mondo, ha detto, non può continuare a moltiplicare i modelli dei paesi capitalisti perchè il nostro pianeta sta finendo le risorse. Il modello capitalista non è sostenibile”, ha sottolineato.
Nell’ultima giornata del Vertice sono stati presentati i riassunti realizzati dai relatori delle tavole rotonde d’alto livello svolte in questi giorni e sono stati approvati il Documento Finale e il Rapporto della Conferenza.
Speriamo che finalmente tutti assumano ugualmente le responsabilità e svolgano le azioni che corrispondono loro per mitigare gli enormi danni che soffre il pianeta.
Raggiungere uno sviluppo sostenibile implica lo sradicamento della povertà e della disuguaglianza sociale, ma anche un’enorme volontà politica che sino ad ora tutti i paesi non sono stati capaci di manifestare. |
Abbiamo urgenza di un cambio trascendentale |
21 giugno 2012 - Yaima Puig Meneses www.granma.cu
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“Cuba spera che si impongano la sensatezza e l’intelligenza umana sull’irrazionalità e la barbarie”. Sono state queste le parole finali pronunciate dal Generale dell’Esercito Raúl Castro Ruz, Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, durante il secondo giorno di sessioni della Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile Rio+20.
Lasciamo le giustificazioni e gli egoismi e cerchiamo soluzioni, è stato il giusto reclamo espresso dal Generale dell’Esercito la mattina di giovedì 21 giugno. Allo stesso modo ha enfatizzato che tutti, assolutamente tutti, pagheremo le conseguenze del cambio climatico, compresi i Governi dei paesi industrializzati.
“L’unica soluzione è costruire una società più giusta, stabilire un ordine internazionale più equo, basato sul rispetto del diritto di tutti; assicurare lo sviluppo sostenibile alla nazioni, specialmente quelle del Sud, e mettere i progressi della scienza e della tecnologia a servizio della salvaguardia del pianeta e della dignità umana”, ha segnalato.
Parole che sono state ben accolte tra i partecipanti e nelle quali riassumeva molte delle idee espresse precedentemente da vari mandatari e rappresentanti dei paesi in via di sviluppo. Azioni concrete sono state chieste dalla maggior parte delle delegazioni, tuttavia, due decenni dopo il Vertice della Terra, è stato fatto davvero poco in favore del pianeta.
Nel pomeriggio, il Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri si è riunito con il Presidente del Turkmenistan, Gurbanguly Berdimujamédov; i premier di Russia e Nepal, Dmitri Medvedev e Baburam Bhattarai; e con il vicepresidente dell’Angola, Fernando da Piedade Dos Santos, con il quale ha parlato delle attuali relazioni bilaterali e di altri temi di carattere internazionale, in particolare dello sviluppo del Vertice Rio+20.
In seguito, il Generale dell’Esercito ha avuto un incontro con Rafael Correa e José Carlos Fonseca, rispettivamente presidenti dell’Ecuador e Capo Verde, e con il vicepresidente delle Seychelles, Danny Faure.
Quasi alla fine del pomeriggio, c’è stato un emotivo incontro tra due grandi e vecchi amici, quando Raúl ha fatto visita all’ex presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, nell’albergo dove alloggiava a Rio de Janeiro. Dopo l’intenso abbraccio, entrambi hanno sostenuto una conversazione su vari temi di interesse reciproco.
Abbiamo bisogno di una maggiore volontà politica
Vent’anni fa, un grande saggio, Fidel Castro, disse in questo stesso luogo: “Scompaia la fame e non l’uomo”; “Si paghi il debito ecologico e non il debito esterno”, è quanto ha ricordato nel suo discorso il Presidente della Bolivia Evo Morales Ayma. Ed aveva davvero ragione, ha assicurato. “Adesso sentiamo che il nostro debito è impossibile da pagare”.
Durante il suo intervento, il mandatario boliviano ha parlato del controverso concetto di economia verde, al quale si è riferito come al nuovo colonialismo per sottomettere i popoli ed i Governi antimperialisti ed anticolonialisti. È importante pensare davvero alle future generazioni, ha dichiarato, e allo stesso modo ha messo in risalto che questo è possibile solo mettendo da parte il sistema capitalista, perché questo sicuramente non contiene la soluzione ai nostri problemi.
Da parte sua, Rafael Correa, Presidente dell’Ecuador, ha segnalato che nonostante si sia parlato molto di responsabilità comuni però differenziate, non tutti comprendono davvero il significato di questo principio. “Tutti siamo responsabili nel proteggere il pianeta e dei danni. Però ci sono responsabilità maggiori da parte di alcuni attori di certi paesi”, ha precisato.
L’impegno di pochi Governi non è sufficiente, soprattutto se, come hanno riconosciuto vari mandatari nei loro interventi, l’agire in questo senso manca di volontà politica, un elemento chiave affinché funzionino realmente gli accordi, i principi ed i progetti proposti da tanti anni.
Le basi sono state create, ormai da anni, per raggiungere un reale sviluppo sostenibile. Concetto sostenuto dalla maggioranza di mandatari e capi di stato delle delegazioni del Vertice.
Nonostante ciò, di fronte alla possibilità di modificare parametri di produzione e consumo insostenibili, i paesi sviluppati hanno evaso costantemente il fatto che il cambio deve cominciare da loro, perché per secoli hanno saccheggiato le risorse naturali del Sud ed hanno danneggiato l’ambiente.
Si tratta, prima di tutto, di un obbligo morale e giusto. I meccanismi aleatori del mercato o le politiche neoliberali non condurranno mai nessun paese ad un reale sviluppo sostenibile. Per questa ragione è urgente, in primo luogo, raggiungere una distribuzione più equa delle risorse e delle ricchezze, ed allo stesso tempo, sviluppare un profondo senso di solidarietà mondiale con i più vulnerabili.
È questa la migliore eredità che potremmo lasciare alle generazioni future.
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Raúl presiede la delegazione a Rio+20 |
20 giugno 2012 - www.granma.cu
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Il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri guida la delegazione che partecipa alla Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile Río+20, che si svolge da oggi mercoledì 20, al 22 giugno, a Río de Janeiro, in Brasile.
Questa conferenza dà continuità al Vertice della Terra del 1992 e ad altre riunioni di alto livello che si sono svolte in materia di sviluppo sostenibile negli ultimi 20 anni.
Fanno parte della delegazione cubana i compagni Miguel Díaz-Canel, vicepresidente del Consiglio dei Ministri; Bruno Rodríguez Parrilla, ministro delle Relazioni Estere ed Elba Rosa Pérez, ministra di Scienza, Tecnologia e Ambiente.
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