Cuba ha convocato il massimo diplomatico di Washington nell’Isola per protestare per le misure di sicurezza addizionali per i cittadini cubani in volo verso gli Stati Uniti, considerate azioni ostili.
A continuazione, riproduciamo la dichiarazione della Direttrice dell’America del Nord del MINREX, Josefina Vidal Ferreiro, pubblicata nel sito www.cubaminrex.cu
“Un fatto lamentevole, ma non comune in Cuba, è stato nuovamente manipolato e tergiversato per interessi politici meschini, per giustificare la politica di blocco contro il nostro paese.
Le dichiarazioni del Dipartimento di Stato e della Casa Bianca costituiscono una mostra ulteriore della permanente politica d’aggressione e ingerenza nei temi interni di Cuba e impressionano per la loro ipocrisia e la doppia facciata.
In realtà si aggiustano meglio al record di violazioni dei diritti umani degli Stati Uniti nel loro stesso territorio e nel mondo, che all’operato di Cuba, paese dove l’essere umano è la cosa più preziosa.
Non ci sono state dichiarazioni del presidente, nè del Dipartimento di Stato quando è morta in prigione a Chicago, come conseguenza di uno sciopero della fame, la reclusa Lyvita Gomes lo scorso 3 gennaio.
Non è in Cuba che 90 prigionieri sono stati uccisi dal 2010 ad oggi ed altri 3222 aspettano la loro esecuzione nei corridoi della morte.
Va ricordato che gli Stati Uniti hanno già eseguito la prima condanna a morte del 2012 e che il loro governo reprime senza considerare coloro che osano denunciare l’ingiustizia del sistema.
È il governo degli Stati Uniti che pratica la tortura e le esecuzioni extra-giudiziarie nei paesi che invade e quello che utilizza la brutalità della polizia contro la sua stessa popolazione.
In un’azione di cinismo colossale, il governo nordamericano osa condannare Cuba, mentre chiude i suoi occhi e non alza la sua voce di fronte alle flagranti violazioni dei diritti umani che generano l’ingiustizia, l’aggressione e l’abbandono a cui la loro politica condanna milioni di persone nel pianeta, anche nel loro stesso territorio.
Cuba continuerà ad essere un paese nel quale, nonostante la guerra economica degli Stati Uniti, sempre meno bambini muoiono alla nascita; dove si lavora ogni giorno per elevare i già importanti livelli di giustizia sociale, irraggiungibili oggi da parte della maggioranza degli abitanti del mondo, includendo gli Stati Uniti, dove la disuguaglianza è sempre crescente.