09.11 - A
Cuba i
nuovi
annessionisti
del secolo
XXI hanno
risposto
prontamente
alla
convocazione
della
Sezione
d'Interessi
USA a
L'Avana; più
di un
centinaio di
"oppositori
indipendenti"
hanno
esercitato
il diritto
al non voto
alle
elezioni USA
del 6
novembre.
Un evento
simile si è
svolto nella
Repubblica
Bolivariana
del
Venezuela;
anche lì
l'ambasciata
degli Stati
Uniti ha
chiamato gli
oppositori
venezuelani
ad eleggere
il
presidente
USA.
La votazione
ha avuto
luogo presso
l'Hotel
Tamanaco
della
capitale,
Caracas.
Obama è
risultato il
vincitore
con 113
voti, mentre
Romney ha
raccolto
soli 35
voti.
I risultati
del voto a
L'Avana non
sono noti,
ma per molti
analisti è
normale,
perché non
possiamo
dimenticare
che coloro
che hanno
partecipato
al suffragio
a Cuba, sono
fedeli
discepoli
dei
fuoriusciti
che a Miami
tendono
ad
alterarlo,
soprattutto
quando di
elezioni
si
tratta.
Finora non
si é potuto
determinare
le cifre di
astensionismo
(mercenari
invitati,
mercenari
presenti),
né si
conosce
quante
schede sono
risultate
annullate.
Nel
frattempo,
siamo ancora
in attesa
del
conteggio
dei 177 voti
espressi per
conoscere la
preferenza
dell'
"opposizione
indipendente
di Cuba",
Obama o
Romney? |
Come di consueto, in tempi di elezioni generali negli Stati Uniti, gli annessionisti al soldo in Cuba non hanno perso l'occasione di mostrare la loro sottomissione agli interessi del governo che, da mezzo secolo, aggredisce, sia con attacchi terroristici o anche mediante un crudele blocco economico, l'Isola che un giorno li ha visti nascere.
Anche se neppure i cittadini della colonia di Portorico hanno la prerogativa di eleggere il presidente della metropoli del nord, i mercenari cubani, senza vergogna, si riuniscono, ogni quattro anni, nella casa del Capo di turno dell'Ufficio di Interessi degli Stati Uniti a L'Avana per votare, "simbolicamente", per il presidente che approverà, nella prossimo periodo presidenziale, le milionarie voci dell'USAID dedicate ad inventare un' "opposizione" a Cuba.
Non importa chi sia il vincitore. Democratici o repubblicani, fa lo stesso. Gli annessionisti al soldo L'Avana votano per George Washington ($ 1) o per Ulysses S. Grant ($ 50), sempre che i loro volti siano quelli che appaiono sui biglietti con cui, per essere mercenari, li ricompensa l'impero.
Anexionistas votan en Cuba por
presidentes de EE.UU.
Por M. H. Lagarde
http://cambiosencuba.blogspot.it/
Como ya se ha vuelto habitual, en
época de elecciones generales en
Estados Unidos, los anexionistas a
sueldo en Cuba no pierden ocasión
para demostrar su sumisión a los
intereses del gobierno que desde,
hace medio siglo, agrede, ya sea con
ataques terroristas o hasta mediante
un cruel bloqueo económico, a la
Isla que un día los vio nacer.
Aun cuando ni siquiera los
ciudadanos de la colonia de Puerto
Rico cuentan con la prerrogativa de
elegir al presidente de la metrópoli
norteña, los mercenarios cubanos,
sin el menor pudor, se reúnen, cada
cuatro años, en la casa del Jefe de
turno de la Oficina de Intereses de
Estados Unidos en La Habana para
votar, “simbólicamente”, por el
mandatario que aprobará, en el
próximo periodo presidencial, las
millonarias partidas de la USAID
dedicadas a inventar una “oposición”
en Cuba.
No importa quién sea el ganador.
Demócratas o republicanos, lo mismo
da. Los anexionistas a sueldo en La
Habana votan por George Washington
(1 $) o por Ulysses S. Grant ($ 50),
siempre que sus rostros sean los que
aparezcan en los billetes con que,
por su condición mercenaria, los
recompensa el imperio.
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