Assassini, appena sanno:

"Cadde, MA non é definitivo"

 

 

16 settembre 2012 - Iroel Sanchez Pubblicato in CubAhora

 

 

Il prossimo 9 ottobre si compieranno 45 anni dall'assassinio, in una scuola nel villaggio boliviana di La Higuera, del Comandante Ernesto Che Guevara. Un assassinio che non ha fatto se non moltiplicare la sua influenza.

Poco prima dell'inizio delle Olimpiadi di Londra le autorità britanniche comunicavano che era vietato l'ingresso agli impianti sportivi con immagini di Che Guevara.

 

Nel 2007, in occasione del 40° anniversario della sua morte in combattimento il quotidiano spagnolo El País dovette ritrattare, a causa della protesta dei suoi redattori, un  offensivo editoriale contro la sua figura.

 

Il 13 aprile di quest'anno la presidente della Commissione Esteri della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, Ileana Ros-Lehtinen, abbracciava in Campidoglio, a Washington, Felix Rodriguez Mendigutía, agente CIA direttamente responsabile dell'assassinio del Che Guevara.


MA non sono trascorsi cinque mesi e la signora Ros-Lehtinen, s'é impegnata contro l'Agenzia di Protezione dell'Ambiente di questo paese per aver incluso una foto di un murale dove appare il Che e la sua frase di addio al leader della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, "Hasta la victoria siempre" in un messaggio di posta elettronica in occasione del Mese della Cultura Ispanica negli Stati Uniti

"Sono inorridita e disgustata che un'agenzia federale invii una email che mostra l'immagine di Che Guevara in occasione del Mese della Cultura Ispanica", ha detto Ros-Lehtinen in tono isterico a cui subito si unirono i suoi correligionari
David Rivera e Mario
Diaz-Balart.

 

Secondo la pagina web Buzzfeed, il messaggio è stato mandato agli impiegati dell’agenzia federale per celebrare l’inizio del mese della Cultura Ispanica.

 

“Senza dubbio, la EPA poteva scegliere l’immagine di una persona ispanica che possedesse realmente gli attributi che mostra il nostro orgoglioso retaggio ispanico. Questo episodio triste ed inopportuno racchiude tutto ciò che c’è di negativo in questa Amministrazione: Le sue priorità sono invertite e la sua lealtà si colloca al margine della società con un’inclinazione di sinistra fanatica che è preoccupante e non descrive la nostra grande nazione”, ha commentato la Loba Feroz (Lupa Feroce).

 

Tanto morto é l'assassinato, quanto 45 anni dopo, che né divieti, né attacchi isterici né tributi ai suoi assassini possono impedire il suo ritorno crescente e inarrestabile in un mondo che sempre più capisce l'ingiustizia del sistema contro cui lui combatté.

"Cadde MA ma non é definitivo" ha scritto sul Che il poeta Luis Rogelio Nogueras. L'unica definitiva è la sconfitta amara  e inevitabile dei suoi nemici, perché, come Nogueras poetizzò  "La sua vita morì MA il Che vinse la morte". Egli non è un simbolo della cultura ispanica negli Stati Uniti, è troppo grande per essere lì contenuto; il Che significa ciò che disse il tenente Sarría alla cattura di Fidel Castro dopo l'assalto alla caserma Moncada: "Le idee non si uccidono", e così, come Fidel, il Comandante Ernesto Che Guevara è un simbolo di giustizia e di speranza per tutta l'umanità, benché Ros-Lehtinen, Rivera e Diaz Balart - esseri miserabili che la storia dimenticherà - non possano capire.

 

 

Asesinos, acaben de enterarse: “Cayó PERO no es definitivo”


Iroel Sánchez


El próximo 9 de octubre se cumplirán 45 años de que fuera asesinado en una escuelita del poblado boliviano de La Higuera el Comandante Ernesto Che Guevara. Un asesinato que no ha hecho sino multiplicar su influencia.

Poco antes del incio de los Juegos Olímpicos de Londres las autoridades británicas comunicaban que estaba prohibido entrar a las instalaciones deportivas portando imágenes del Che Guevara. En 2007, en ocasión del 40 aniversario de su caída en combate el diario español El País debió retaractarse ante la protesta de sus redactores de un insultante editorial contra su figura. El 13 de abril de este año la presidenta del Comité de Relaciones Exteriores de la Cámara de Representantes de Estados Unidos, Ileana Ros-Lehtinen, abrazaba en el Capitolio de Washington a Félix Rodríguez Mendigutía, agente de la CIA responsable directo del asesinato del Che Guevara.

PERO no han transcurrido cinco meses y la señora Ros-Lehtinen, la ha emprendido contra la Agencia de Protección del Ambiente de ese país por haber incluido una foto de un mural donde aparece el Che y su frase de despedida al líder de la Revolución cubana, Fidel Castro, “Hasta la victoria siempre” en un mensaje de correo electrónico en ocasión del Mes de la Cultura Hispana en EE.UU.

“Estoy horrorizada y disgustada de que una agencia federal envíe un correo electrónico que muestra la imagen del Che Guevara en la celebración del Mes de la Cultura Hispana”, dijo Ros-Lehtinen en un tono histérico que de inmediato acompañaron sus correligionarios David Rivera y Mario Díaz-Balart.

Cuán muerto está el asesinado cuando 45 años después ni prohibiciones, ni ataques de histeria, ni homenajes a sus asesinos pueden impedir su retorno creciente e indetenible en un mundo que cada vez más comprende lo injusto del sistema contra el que él luchó.
 

“Cayó PERO no es definitivo”, escribió sobre el Ché el poeta Luis Rogelio Nogueras. Lo único definitivo es la derrota amarga e inevitable de sus enemigos, porque como poetizó Nogueras “Su vida murió PERO el Che venció la muerte”. Él no es un símbolo de la cultura hispana en EE.UU., es demasiado grande para caber allí; el Ché significa aquello que el teniente Sarría dijo al capturar a Fidel Castro luego del asalto al cuartel Moncada: “las ideas no se matan”, y por eso, como Fidel, el Comandante Ernesto Che Guevara es un símbolo de justicia y esperanza para toda la humanidad, aunque Ros-Lehtinen, Rivera y Díaz Balart -miserables seres que la historia olvidará- no puedan comprenderlo. (Publicado en CubAhora)