Il prossimo 9 ottobre si compieranno 45 anni dall'assassinio, in una
scuola nel villaggio boliviana di La Higuera, del Comandante Ernesto Che
Guevara.
Un assassinio che non ha fatto se non moltiplicare la sua influenza.
Poco prima dell'inizio delle Olimpiadi di Londra le autorità britanniche
comunicavano che era vietato l'ingresso agli impianti sportivi con
immagini di Che Guevara.
Nel 2007, in occasione del 40° anniversario della sua morte in combattimento il quotidiano spagnolo El País dovette ritrattare, a causa della protesta dei suoi redattori, un offensivo editoriale contro la sua figura.
Il 13 aprile di quest'anno la presidente della Commissione Esteri della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, Ileana Ros-Lehtinen, abbracciava in Campidoglio, a Washington, Felix Rodriguez Mendigutía, agente CIA direttamente responsabile dell'assassinio del Che Guevara.
MA
non sono trascorsi cinque mesi e la signora Ros-Lehtinen, s'é impegnata
contro l'Agenzia di Protezione dell'Ambiente di questo paese per aver
incluso una foto di un murale dove appare il Che e la sua frase di addio
al leader della Rivoluzione cubana,
Fidel Castro, "Hasta la victoria siempre" in un messaggio di posta
elettronica in occasione del Mese della Cultura Ispanica negli Stati
Uniti
"Sono inorridita e disgustata che un'agenzia federale invii una email
che mostra l'immagine di Che Guevara in occasione del Mese della Cultura
Ispanica", ha detto Ros-Lehtinen in tono isterico a cui subito si
unirono i suoi correligionari
David Rivera
e Mario
Diaz-Balart.
Secondo la pagina web Buzzfeed, il messaggio è stato mandato agli impiegati dell’agenzia federale per celebrare l’inizio del mese della Cultura Ispanica.
“Senza dubbio, la EPA poteva scegliere l’immagine di una persona ispanica che possedesse realmente gli attributi che mostra il nostro orgoglioso retaggio ispanico. Questo episodio triste ed inopportuno racchiude tutto ciò che c’è di negativo in questa Amministrazione: Le sue priorità sono invertite e la sua lealtà si colloca al margine della società con un’inclinazione di sinistra fanatica che è preoccupante e non descrive la nostra grande nazione”, ha commentato la Loba Feroz (Lupa Feroce).
Tanto
morto é l'assassinato, quanto 45 anni dopo, che né divieti, né attacchi
isterici né tributi ai suoi assassini possono impedire il suo ritorno
crescente e inarrestabile in un mondo che sempre più capisce
l'ingiustizia del sistema contro cui lui combatté.
"Cadde MA ma non é definitivo" ha scritto sul Che il poeta Luis Rogelio
Nogueras.
L'unica definitiva è la sconfitta amara e inevitabile dei suoi
nemici, perché, come Nogueras poetizzò "La sua vita morì MA il Che
vinse la morte".
Egli non è un simbolo della cultura ispanica negli Stati Uniti, è troppo
grande per essere lì contenuto; il Che significa ciò che disse il
tenente Sarría alla cattura di Fidel Castro dopo l'assalto alla caserma
Moncada: "Le idee non si uccidono",
e così, come Fidel, il Comandante Ernesto Che Guevara è un simbolo di
giustizia e di speranza per tutta l'umanità, benché Ros-Lehtinen, Rivera
e Diaz Balart - esseri miserabili che la storia dimenticherà - non
possano capire.
Asesinos, acaben de enterarse: “Cayó PERO no es definitivo”
Iroel Sánchez
El próximo 9 de octubre se cumplirán 45 años de
que fuera asesinado en una escuelita del poblado
boliviano de La Higuera el Comandante Ernesto
Che Guevara. Un asesinato que no ha hecho sino
multiplicar su influencia.
Poco antes del incio de los Juegos Olímpicos de
Londres las autoridades británicas comunicaban
que estaba prohibido entrar a las instalaciones
deportivas portando imágenes del Che Guevara. En
2007, en ocasión del 40 aniversario de su caída
en combate el diario español El País debió
retaractarse ante la protesta de sus redactores
de un insultante editorial contra su figura. El
13 de abril de este año la presidenta del Comité
de Relaciones Exteriores de la Cámara de
Representantes de Estados Unidos, Ileana
Ros-Lehtinen, abrazaba en el Capitolio de
Washington a Félix Rodríguez Mendigutía, agente
de la CIA responsable directo del asesinato del
Che Guevara.
PERO no han transcurrido cinco meses y la señora
Ros-Lehtinen, la ha emprendido contra la Agencia
de Protección del Ambiente de ese país por haber
incluido una foto de un mural donde aparece el
Che y su frase de despedida al líder de la
Revolución cubana, Fidel Castro, “Hasta la
victoria siempre” en un mensaje de correo
electrónico en ocasión del Mes de la Cultura
Hispana en EE.UU.
“Estoy horrorizada y disgustada de que una
agencia federal envíe un correo electrónico que
muestra la imagen del Che Guevara en la
celebración del Mes de la Cultura Hispana”, dijo
Ros-Lehtinen en un tono histérico que de
inmediato acompañaron sus correligionarios David
Rivera y Mario Díaz-Balart.
Cuán muerto está el asesinado cuando 45 años
después ni prohibiciones, ni ataques de histeria,
ni homenajes a sus asesinos pueden impedir su
retorno creciente e indetenible en un mundo que
cada vez más comprende lo injusto del sistema
contra el que él luchó.
“Cayó PERO no es
definitivo”, escribió sobre el Ché el poeta Luis
Rogelio Nogueras. Lo único definitivo es la
derrota amarga e inevitable de sus enemigos,
porque como poetizó Nogueras “Su vida murió PERO
el Che venció la muerte”. Él no es un símbolo de
la cultura hispana en EE.UU., es demasiado
grande para caber allí; el Ché significa aquello
que el teniente Sarría dijo al capturar a Fidel
Castro luego del asalto al cuartel Moncada: “las
ideas no se matan”, y por eso, como Fidel, el
Comandante Ernesto Che Guevara es un símbolo de
justicia y esperanza para toda la humanidad,
aunque Ros-Lehtinen, Rivera y Díaz Balart
-miserables seres que la historia olvidará- no
puedan comprenderlo. (Publicado en CubAhora)